Fanfic su artisti musicali > Green Day
Ricorda la storia  |      
Autore: Old Boy    23/03/2014    3 recensioni
Se segue le tracce di sangue e mi trova qui dentro non avrò via d’uscita.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christian, Gloria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quando ero bambina giocavo sempre su una di quelle giostre che si fanno girare ruotando un disco orizzontale al centro. Mi ricordo un giorno un po’ nuvoloso, che nella mia memoria è diventato di colori anticati, un bambino che mi fissava intensamente. Ora, seduta su questo marciapiede sporco, vedo arrivare un ragazzo con un bastone da passeggio in mano, uno strano cappotto lungo e aperto, un cilindro e quello sguardo. Mi fissa intensamente come tanti anni fa ma ora ha una strano sorriso. Istintivamente mi alzo e inizio a camminare. Lui, invece, inizia a cantare una strana canzone e mi continua a seguire. Ogni tanto mi giro ma lui è sempre dietro di me. La sua voce si fa sempre più dura e il suo sorriso più cattivo. Comincio a correre più velocemente, presa dal panico. Il ritmo della canzone aumenta con la velocità del mio passo. Cado dal marciapiede e finisco per metà in una pozzanghera. Vedo vagamente il mio riflesso. Mi rimetto in piedi più in retta che posso. Non mi guardo neanche più indietro. Continuo solamente a correre. Sono completamente persa in mezzo a piccole stradine tutte uguali e grigie. Sento ancora quella terribile (e allo stesso tempo meravigliosa) canzone nella testa. Mi fermo all’improvviso quando spunta da una stradina con quel suo sorriso e quel suo sguardo che sembra dirmi che non ho più speranze. Cambio direzione. Corro ancora. Striscio attaccata ai muri nella speranza che lui non mi veda. La sua voce risuona ovunque. Sale da ogni fessura tra i palazzi. Svolto a sinistra. Il vicoletto sbuca davanti a un pub. Ci sono alcuni uomini. Al centro lui. Ad un certo punto alzano un grido di incitamento a metà di un suo verso ed è lì che ricomincia la mia corsa. Sono presa dalla disperazione. Arrivo fino ad un ponte. Il fiume è completamente secco. Vado sotto. Ho il cuore che batte a mille. C’è  una piccola struttura formata da alcune tavole di metallo arrugginito. Entro cercando riparo. Mi appoggio al lavandino che è attaccato ad una gamba del ponte. In lontananza sento ancora la sua voce. È sempre più vicina. Mi guardo allo specchio: le lacrime mi hanno fatto colare il mascara. Abbasso lo sguardo. Le fasciature che avevo messo qualche giorno fa ai polsi si sono sciolte. Mostrano i tagli sulle vene. Le calze nere sono strappate e perdo sangue lasciando una scia rossa. Esco in fretta dalla catapecchia. Se segue le tracce di sangue e mi trova qui dentro non avrò via d’uscita. Scappo e seguo il corso del fiume. Non sento più quella canzone ma risuona nelle mie orecchie e mi sembra che il mio battito segua quel ritmo. Rientro tra le stradine. Mi perdo nuovamente. Ormai è una fuga disperata: anche se non risuona più la sua voce l’aria ne è impregnata. So che mi troverà. Lo sento dappertutto: in alto, che ricopre tutto, intorno su ogni palazzo e addosso. Mi sento sporca. Corro cambiando continuamente direzione. Corro anche se non ho più fiato, anche se lui mi raggiungerà. Lui riprende a cantare e di nuovo sembra provenire da ogni stradina. Dopo l’ennesima svolta mi trovo in trappola: sono finita in un vicolo cieco. Mi guardo intorno in cerca di qualche passaggio. Non trovo niente. Qualcosa oscura la poca luce. Lui si staglia all’imbocco del vicolo e lento e inesorabile si avvicina, con quel suo sorriso sarcastico e cattivo, come all’inizio di questa surreale fuga. Io retrocedo continuando a fissare quegli occhi che sono presenti anche in quell’assurdo, vecchio ricordo. Inciampo nel marciapiede e mi ci ritrovo seduta sopra. Mi rannicchio contro il muro. Lui è sempre più vicino. Ci sono sempre meno passi fra di noi. È a meno di un metro da me. Si ferma. Mi porge la mano. Note: I personaggi non sono miei. La situazione che ho raccontato è ispirata alla canzone dei Green Day omonima
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: Old Boy