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Autore: Greywolf    23/03/2014    7 recensioni
"Il mometo è arrivato...Naruto deve salutare suo padre, stavolta per sempre. Le ultime parole di un padre che considera suo figlio il regalo più bello mai ricevuto..."
Spero che vi piaccia! Prima che arrivi veramente questo momento vi dò la mia versione, quella che vorrei vedere.Se mi lasciate una piccola recensione per farmi sapere se vi è piaciuta, mi farebbe molto piacere! Buona lettura! :)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Minato Namikaze
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Il momento è arrivato. Naruto sa di non avere più molto tempo.

La tecnica sta per essere sciolta…e poi resterà di nuovo solo, come quando era bambino.

Sapeva di essere stato fortunato per aver avuto questa seconda occasione ma per lui non è abbastanza.

Vorrebbe avere la possibilità di poter passare più tempo con lui…ci sono tante cose che un figlio vorrebbe sentirsi raccontare da un padre. Naruto ha tante domande da fargli. Sa che riuscirà a farne una, al massimo due. O forse nessuna.

Ci sono anche i suoi amici ad assistere alla scena. A lui non interessa…dirà e farà quello che sente dentro sé, senza aver paura del giudizio degli altri.

Gli altri tre Kage hanno già fatto i loro saluti. Ne manca solo uno.

Minato lo sta aspettando. Gli sorride, incoraggiandolo ad avvicinarsi.

Naruto trae un respiro profondo per cercare di placare quel senso di mancanza che sente farsi di nuovo forte.

Va incontro a suo padre.

“Naruto…” pronuncia il suo nome con dolcezza, comprende i sentimenti del figlio. Prega di trovare le parole giuste da dirgli.

“Non…è che…” cerca di dire il biondo più piccolo ma la voce sfuma.

Il più grande sa già quello che vuole dire.

“Non avrebbe senso…oggi finisce la guerra…il passato deve finalmente essere messo da parte.”

Naruto sapeva che non era possibile prolungare la tecnica. Per il bene di tutti, tranne il suo.

“Ci sono troppe cose…che non ci siamo detti.”

Il ragazzo sta tremando. Sta per esplodere per il dolore ma cerca di mostrarsi forte di fronte al genitore che lo guarda con dolcezza, ripensando a quanto lo ha già fatto soffrire…e a quanto soffrirà ancora, senza che lui possa proteggerlo.

“Lo so…Ho ancora un po’ di tempo per dirti qualcosa però…”

Naruto si raddrizza, tiene la testa alta, aspetta di ascoltare quelle ultime parole.

“ Devi sapere che sono fiero di te, molto fiero. Sei un ninja straordinario, forte e coraggioso proprio come speravo che diventassi. Sono  sicuro che un giorno sarai un grande Hokage e che manterrai questa pace che è stata finalmente raggiunta. Terrai uniti gli abitanti e anche i rapporti con gli altri Villaggi come hai fatto durante la battaglia. Non sarai solo, vedrai che troverai tante persone pronte ad aiutarti, che ti sosterranno.”

Minato parlava ma non vedeva sul viso del figlio l’espressione che si sarebbe aspettato. Aveva pensato a lungo alle parole da dirgli, voleva elogiarlo per quello che gli aveva mostrato di essere ed esprimergli tutta la sua fiducia per il futuro. La prima volta che si erano incontrati gli aveva detto di credere in lui e che la Foglia poteva rinascere grazie a lui: Naruto si era sentito motivato e felice, per questo voleva restituirgli quella sensazione. Stavolta però suo figlio non sembrava felice…quelle parole sembravano non sfiorarlo.

Continuò il suo discorso:

“Ti consiglio di trovarti qualcuno che ti aiuti a smaltire le scartoffie di cui ti troverai la scrivania piena da Hokage, sono la parte peggiore!” cercò di scherzare.

Il figlio non sorrise. Minato iniziava a essere turbato.

“A parte questo…ti auguro di realizzare presto il tuo sogno. So che ce la farai…mi fido di te!”

“Farò del mio meglio…Padre…” rispose a testa bassa.

Minato si chiese perché suo figlio fosse diventato così freddo. Pensò di aver sbagliato tutto… persino le sue ultime parole.

“E’ il momento! Siete pronti?” domandò Tsunade pronta a sciogliere la tecnica, come gli era stato detto.

Naruto fece un passo indietro e fece un cenno all’Hokage.

Al biondo più grande dispiaceva non poter vedere un’ ultima il bellissimo sorriso del figlio che tanto gli ricorda quello della sua amata Kushina.

“C’è un’ultima cosa che vuoi chiedermi? Qualsiasi cosa…” domandò il padre.

“No…addio.” rispose.

Minato si rassegnò. Forse Naruto preferiva così, tenersi distaccato. Mostrarsi ancora forte.

“Rilascio!” urlò Tsunade.

Le anime iniziano a sentirsi leggere e libere finalmente. Stanno per trovare la pace.

I corpi di redivivi iniziano a sgretolarsi, lentamente.

Le due coppie di occhi azzurri si fissano reciprocamente, godendosi fino all’ultimo istante.

“Addio…figliolo…” decide di dirgli in ultimo Minato.

All’udire quella parola in un attimo gli occhi di Naruto si riempiono di lacrime, smette di trattenersi.  Gli và subito incontro e lo abbraccia, stringendolo con quanta forza ha in corpo.

“Mi mancherai, papà!” dice in un pianto disperato.

Minato si sente riempire di una gioia indescrivibile. Sente che il figlio lo ha perdonato per le sofferenze causate dalla sua scelta. Sente di avergli trasmesso qualcosa. E finalmente capisce…ora sa..quali parole il figlio voleva sentirgli pronunciare.

Non può ricambiare l’abbraccio privo com’è delle braccia, ma si china per sentirsi più vicino a lui, mentre continua a dissolversi sempre più rapidamente.

“Non sono tanto bravo a improvvisare…quindi ti dirò esattamente quello che sto provando ora. Sono felice…felice di aver avuto la possibilità di rivederti, di sentire il calore di questo tuo abbraccio..anche se sarei voluto essere io ad abbracciarti tutte quelle volte che ti sei sentito solo, escluso…ti avrei voluto stringere tra le braccia e dirti..tutto quello che significhi per me…”

Nemmeno il grande riesce a trattenere le lacrime. Il pianto del piccolo si è fatto silenzioso ma non si è fermato. Vuole solo ascoltare quelle parole che gli stanno riempiendo il cuore, quella parole così dolci che ha sempre sognato di ascoltare.

“Sai una cosa? Non ringrazierò mai abbastanza tua madre…Mi ha fatto il regalo più bello del mondo. Mi ha scelto come suo marito…ma soprattutto…mi ha reso padre e mi ha regalato un figlio meraviglioso. Non posso darti più amore Naruto…tu sei il nostro amore. Io…” balbettò.

“Non sarai mai solo, hai capito? Io e tua madre continueremo a proteggerti e ad amarti come abbiamo sempre fatto dal momento in cui abbiamo saputo che esistevi a quando abbiamo spirato vedendoti riposare…sano e salvo, così piccolo e innocente.”

Ormai del Quarto Hokage rimaneva ben poco…stava per sparire per sempre.

“Naruto, tu sei mio figlio, non lo dimenticare mai…e soprattutto…”

Si chinò ancora di più sul suo bambino, perché era il suo bambino. Anche se ormai era quasi un uomo. Lo era diventato da solo, senza di lui…è lui ne era felice. Perché non lo avrebbe desiderato in nessun altro modo…gli piaceva quel Naruto, quello che era in quel momento…anzi…

“…Ricordati…che ti amo, bambino mio…ti amerò per sempre…”

“Sono fiero di essere tuo figlio…grazie per tutto…ti voglio bene…papà!”

I due biondi sollevano il capo scambiandosi un ultimo sguardo, pieno di lacrime, di dolore…di amore.

Il Quarto si dissolve in pace, guardando quel sorriso che ama stampato sulle labbra del figlio.

Naruto rimane con le braccia vuote, privato di quel calore mentre osserva gli ultimi frammenti di suo padre scomparire.
Si guarda le mani sentendo ancora quella sensazione sulle dita. Se le porta sul viso e continua quel pianto..per quel vuoto che sente impossessarsi ancora di lui.

Una mano gli si poggia sulla spalla.

Il biondo scopre che appartiene a Gaara.

Il rosso non dice nulla si limita a guardarlo, trasmettergli con il suo sguardo che lo capisce perché anche lui ha provato quello stesso dolore. Poggiando la mano su quella dell’amico:

“Grazie, Gaara…” sussurra. Gli è grato davvero per la sua vicinanza.

Lui gli sorride.

Naruto si asciuga le lacrime.

Ora è di nuovo determinato, ora ha una nuova consapevolezza…suo padre si è fidato di lui, affidandogli il futuro del Villaggio e della pace.  E’ stato felice e orgoglioso di averlo come suo figlio. Lo ha amato dal momento in cui aveva scoperto che era stato concepito alla sua morte….e ora era chissà dove ad abbracciare, a baciare e coccolare sua madre, continuando a vegliare su di lui.

Una cosa era certa…non lo avrebbe deluso, né lui, né suo madre…dopotutto…era loro figlio.
 
 
 
 
 
  
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