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Autore: ChrisAndreini    24/03/2014    2 recensioni
Valencia è una giovane ragazza sui diciotto anni, abita nella fattoria di famiglia con la madre, il cane, galline e un antico mistero.
Ma quando la madre viene maledetta da una temibile strega le cose nel suo piccolo angolo di paradiso inizieranno a complicarsi, e le ci vorrà tutto il suo coraggio per riuscire a ritrovare la chiave per l'antidoto, aiutata dal fedele amico Jamert e dall'affascinante e misterioso Alernis.
[-Ragazza, non spoilerare tutto-
-Ma è solo l'introduzione-
-Ma se continui così capiranno la storia prima che la possa raccontare a me-
-Ok, mi fermo qui-]
Buona lettura!
Questa è una storia collegata indirettamente al "Diario di una secchiona asociale", ma se non l'avete letto potete comunque leggere questa senza preoccuparvi, capirete comunque qualcosa.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Diario di...'
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La Chiave di Valencia

Un’amara scoperta 

 

Il principe Alernis cerca di mischiarsi alla plebe, senza vero successo.
Per fortuna le sue apparenze pubbliche sono sempre state molto scarse, e nessuno sembra riconoscerlo, benché gli abiti pregiati e preziosi attirino molte occhiate sospettose.
Osserva la povertà del popolo con grande tristezza, senza credere alla crisi che sta affliggendo la sua gente, finché non si imbatte in una giovane ragazza, che discute amabilmente con un ragazzo, probabilmente il fidanzato, a giudicare dalla confidenza.
Rimane piacevolmente colpito dai suoi movimenti spontanei e allegri, e la osserva per un po’, finché il suo accompagnatore non nota il suo sguardo.
A quel punto guarda altrove, sperando vivamente di non essere riconosciuto o additato come spione.
Prende un vaso dalla bancarella al suo fianco e fa finta di studiarlo.
Intanto la ragazza, che sembra non essersi accorta di niente, si sta lamentando sulla mancanza di soldi e sulla moltitudine di cose da comprare.
-Jam! Mi stai ascoltando?- riprende il suo amico, che osserva sospettoso un punto alle spalle della ragazza.
-Si… quello lì ti fissava- Valencia si gira di scatto, seguendo lo sguardo dell’amico, e nota il principe, che sembra molto interessato a un preziosissimo vaso.
-Sembra che abbia soldi da spendere…- commenta tra se e se.
-No, Lency, non ci pensare neanche- la ammonisce lui, una cosa è farsi abbassare il prezzo, un’altra è rubare.

[-Cioè, fammi capire, la protagonista è una criminale-
-No, certo che no, ma la situazione è disperata, pensano solo di chiedere la carità, ma avendo Jamert la parlantina charm è come un furto-
-Continua, ma non dare brutti insegnamenti-]

-Lo so, ma che altra scelta abbiamo, i nostri sovrani non ci pensano mai a noi, non abbiamo un soldo, in paese- si lamenta lei, non le piacciono il re e la regina, ancor meno le piace il principe, che non si fa mai vedere e vive nel suo splendente palazzo sordo a tutte le lamentele del popolo, viziato e senza sensibilità, almeno secondo lei.
-Non sta bene parlare male dei nobili in pieno centro- le sussurra Jamert all’orecchio.
-Beh… dovrebbero calcolarci, sopratutto quel viziato del principe, quanto manca alla sua incoronazione? un anno? e non l’abbiamo mai visto!- 
Alernis ha sentito tutto, da una parte è terribilmente offeso, vorrebbe subito chiamare le guardie e far rinchiudere la ragazza nelle segrete, ma dall’altra sente che ha ragione lei, dovrebbe tornare a palazzo, sposare quella principessa e dare soldi al popolo.
Decide di seguire un’altra strada.
Posa il vaso nella bancarella e si gira verso i due ragazzi.
-Non è una buona idea parlare male del governo, se le guardie reali vi sentissero passereste un brutto guaio- dice avvicinandosi, i ragazzi trattengono il fiato, girandosi a guardarlo dritto negli occhi.
Valencia, però, si riprende subito.
-Il re probabilmente ci rinchiuderebbe nelle segrete, ma dimostrerebbe solo che noi abbiamo ragione sul suo conto, potrebbe sollevarsi un’ondata popolare, che metterebbe in serio pericolo la monarchia di questo paese, poi i reali sarebbero costretti a scappare, il popolo prenderebbe il comando e sarebbe tutto molto più facile per noi, quindi, se devo dire la mia, non sarebbe così male per i miei concittadini se le guardie mi beccassero, hai qualcosa da obiettare?- dicendo questo si è avvicinata pericolosamente ad Alernis, cha la guarda scioccato, quando lei vede che non risponde aggiunge -E comunque, non si origliano le conversazioni altrui- 
Alernis cerca di riprendersi, affascinato dallo zelo della ragazza.
-Molto studiata, la tua risposta, hai in programma di suscitare una ribellione?- chiede con tono di scherno, che infastidisce la ragazza.
-Se il principe non dimostrerà attitudine al comando e una bravura maggiore a quella del padre… si, assolutamente si- risponde sicura, l’amico cerca di zittirla.
-Prepara le torce- dice allora sconsolato il giovane, sa di non essere bravo al comando e sente che quando la notizia della sua fuga trapelerà la ragazza passerà all’azione.
-Perché, conosci per caso il principe?- chiede la ragazza sospettosa, mentre l’amico prova in tutti i modi a trascinarla via.
-Beh… si… sono… sono… un consigliere di corte- si inventa, dandosi mentalmente dello stupido per essersi messo a parlare con quella paesana, carina, intelligente, molto spontanea, ma pur sempre una paesana traditrice.
Jamert si prende la testa fra le mani sconsolato, Valencia ingoia rumorosamente, ma decine di non abbandonare i suoi ideali.
-Va pure a dire tutto al tuo capo, a me non interessa- dice con più coraggio di quanto ne possegga.
-Non ho intenzione di farlo- dice Alernis -In effetti volevo capire meglio il tuo punto di vista- dietro alla ragazza nota delle guardie reali che stanno setacciando i negozi e le bancarelle, e decide che è meglio tagliare la corda -Ma ora devo andare, magari ci vediamo in giro- e con un elegante baciamano si dilegua tra la folla.
Valencia, si guarda la mano come se venisse dallo spazio, e l’amico le sussurra all’orecchio:
-Affascinante, eh?- con una nota di gelosia.
-Ma figurati, è solo un consigliere corrotto- dice lei scuotendo la testa.
-Oppure un consigliere che si è ribellato- Jamert ha notato che è scappato alla vista delle guardie, ma decide di non soffermarsi troppo sulla faccenda, dopotutto hanno cose ben più importanti a cui pensare.
-Allora, il cibo per Light?- chiede, sventolando i 5 krin.
-Meglio prendere il filo e l’ago, Light si arrangerà- dice con una punta di malinconia.
-Ok, vado io, d’accordo?- le dice il ragazzo mettendole una mano sulla spalla e dirigendosi verso la bancarella con il necessario per cucire.

 

Alernis, nel frattempo, si è rifugiato in un negozio di oggetti usati, perlopiù sembrano vecchie lampade e vasi, ma vede anche dei vecchi manoscritti che sembrano pieni di magia.
Le streghe e i maghi sono banditi dal popolo, la magia è severamente proibita, perché renderebbe il possessore di codesta arte incredibilmente potente e pericoloso.
Si sta chiedendo cosa ci faccia tutto questo materiale quando una ragazza sui vent’anni si presenta al bancone, con un sorriso.
Capelli biondi, occhi color ghiaccio, non sembra affatto di Irindalle.

[-Si, si, va bene, il nome si cambierà, ma ammettilo, è carino-
-Ad Arendelle avere i capelli biondi e gli occhi di ghiaccio è perfettamente normale-
-Si, si, lo so, ma Irindalle è a Sud, non a Nord, è tutta un’altra cosa-
-Prosegui, prima che inizi a perdere la pazienza-]

E’ la seconda ragazza che incontra in pochi minuti, ma gli da una sensazione totalmente diversa.
-Principe Alernis, che piacere averla qui, in negozio- gli dice lei, lui trattiene bruscamente il fiato.
-Deve avermi confuso con qualcun altro- il ragazzo si avvia alla porta, ma questa si chiude di scatto.
-Perché vai via così presto?- chiede la giovane donna, avvicinandosi con fare minaccioso.
-Mi lasci andare, o giuro che…- lui prova a minacciarla, ma lei lo zittisce con un movimento della mano, continuando al suo posto.
-Chiamerai le guardie e mi farai arrestare per uso di magia… le guardie non possono entrare in questo negozio, qui possono entrare soltanto le persone che hanno bisogno di qualcosa, e tu di che hai bisogno, principe?- chiede la ragazza avvicinandosi a lui e scrutandolo attenta.
-Dimmelo tu, strega!- mette nell’ultima parola quanta più rabbia e disprezzo riesce a utilizzare, ma la donna non si scompone.
-Vuoi scappare, non è così, ma non sai come, il mondo è vasto, eppure saresti rintracciato ovunque in pochissimo tempo, io posso darti la magia, posso farti andare lontano dove nessuno mai potrà trovarti, e la possibilità di non adempiere mai al tuo destino- la proposta è molto allettante, vorrebbe accettare, non vede cosa ci sia di negativo nell’accettare una proposta così, ma le parole della ragazza di prima gli rimbombano in testa.
"Se il principe non mostrerà attitudine al comando e una bravura maggiore a quella del padre…”
-No, non accetto, la magia è malvagia, e devi ritenerti fortunata se non ti denuncio- la donna resta molto sorpresa dalla risposta, poi sembra capire qualcosa, e inizia a inquietarsi.
-Questo cambia le carte in tavola- dice con voce fredda e arrabbiata, e con gli occhi malvagi, molto malvagi.

 

Intanto Valencia sta tornando a casa dopo aver finito di fare la spesa, con un po’ di ritardo.

[-Aspetta un attimo, la strega è quella di prima?-
-Alla buon ora, ci sei arrivato solo adesso?-
-Dovevi fare una descrizione più dettagliata, non è colpa mia se non l’hai fatta-
-Ma nel cartone si vedrà meglio-
-Speriamo, Lilian, speriamo-]

-Mamma, sono a casa, scusa il ritardo- urla entrando seguita da Jamert, che porta i pacchetti.
-Ci scusi, ma abbiamo avuto dei problemi a gestire i soldi- spiega Jamert posando i pacchi su un tavolo.

[-Un momento, ma Jamert è il fratello?-
-… No…-
-E chi è?-
-Un amico, solo un amico e vicino di casa-
-Ah… ok… scommetto che ha una cotta per Valencia-
-Odio l’incesto-
-Come scusa?-
-Niente… niente...-]

Dalla casa non si sente alcun rumore.
-Forse è fuori a dare da mangiare alle galline- suppone Jamert, la ragazza annuisce, senza sospettare niente, e si avvia sul retro.
Quando apre la porta, sente il cane abbaiare fortissimo e ininterrottamente.

[-Ma prima non lo sentiva-
-Si… insomma man mano che si avvicinava-
-Dillo però, sii precisa-
-Ma che cavolo, è comunque una bozza per farti capire che bella storia ho creato… pensa, ho anche le musiche-
-Me le farai sentire a tempo debito, prosegui-
-Ok, ma ormai il momento topico e intenso è rovinato-]

Valencia, sentendo il cane, di solito un tipo tranquillo, abbaiare così forte, inizia a preoccuparsi, e si avvia quasi correndo verso il recinto dove Light è rinchiusa, vicino al pollaio.
Quando vede cosa fa abbaiare il cane si porta una mano alla bocca, gli occhi le si riempiono di lacrime, e deve reggersi per non cadere.
Sua madre è stesa a terra, non si muove, e accanto a lei sono incise delle parole sulla terra:
“La fattoria sarà mia”

 

 

 

 

 

(A.A.)
Quando Lily lascia uno spazio bianco è perché comunica un spoiler, se avete letto il “Diario di una secchiona asociale” lo sapete già, se no, potete anche vederlo evidenziarlo, ma è un grande spoiler che ci sarà fra molti capitoli.
Spero che questo vi sia piaciuto e spero che in tanti lo leggano e lo recensiscano.
Al prossimo capitolo.

   
 
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