Day 1
Photographer!Nasir;
Model!Agron
Click
Click.
Click.
Agron
è abituato a sentire quel
rumore fatto dal pulsante delle macchine fotografiche attorno a lui e
vedere i
flash che gli illuminano il viso è ormai un abitudine. Si
sente bello, forse
perché lo è davvero e ne è
perfettamente consapevole. Lo si vede da come sfida
l’obbiettivo, da come sfida il fotografo stesso che, con un
sorriso stampato
sul volto, continua a guardare maliziosamente quel petto nudo, che
sembra
essere stato scolpito nella roccia, ogni singolo muscolo
così definito da
permettere agli occhi di Nasir di inciampare più di una
volta. L’ultimo flash e
poi i suoi occhi verdi, luminosi e splendenti, si abituano
all’assenza di esso.
«Abbiamo già finito?» Chiede il tedesco,
con il suo accento riconoscibile.
Il
fotografo siriano annuisce
e gli sorride, indugiando ancora con lo sguardo su quei pettorali
magnifici. Si
aggiusta gli occhiali neri che coprono i suoi occhi scuri bellissimi,
scuri e
profondi. Poi lo fissa e vuole che Agron si accorga del fatto che lo
fissa,
perché è così bello che lo scopra a
guardarlo, è come se gli desse il permesso
di farlo ancora e ancora, ogni volta che vuole, soprattutto se Agron
rimane
fermo e in silenzio a farsi guardare.
«Ti
hanno mai detto che sei
bellissimo?» Aggiunge Nasir, considerando il fatto che la
loro conversazione
sembra fatta solo da domande. Il fotografo aspetta che il tecnico che
aveva
sistemato le luci li lasci soli e poi si avvicina al modello, con passo
felpato, con passi corti, come se volesse allungare il tempo e la sua
durata,
mentre aspetta ancora una risposta di Agron.
«So
di esserlo, ma non so
quanto sono bello.» Gli risponde il modello. E’
sorprendente come ora si
trovino a dividere l’aria che respirano, l’aria che
stanno vivendo. Stanno
vivendo nello stesso spazio vitale e ora Agron comincia a sentire che
potrebbe
esserci un Agron&Nasir perché
è
come giocare a guardia e ladri, solo che Nasir non rincorre il ladro,
rincorre
la sua immagine linda e perfetta. Si conoscono da un po’:
Agron ricorda che
quando lui ha cominciato a fare il modello, Nasir era
all’inizio della sua
carriera e si può dire che siano cresciuti insieme e dopo
tutto questo tempo –
anche se era strano da quantificare, visto che tra di loro il tempo
volava
sempre e si sa che quando il tempo vola non riesci a misurarlo
– Nasir è
l’unico che lo fa sentire ancora così bello, come
se fosse l’unico sulla faccia
della terra.
«Maledettamente
bello.» Comincia
Nasir, cercando di posare le sue labbra sul collo di Agron che
però risulta
troppo alto, e perciò poggia la sua bocca sul petto, proprio
sullo sterno
ancora scoperto. Comincia a riempirlo di baci, comincia a guardarlo
negli occhi
con uno sguardo malizioso che si riflette negli occhi di Agron. Lo
spinge sulla
poltrona dietro di lui e poi si stacca, camminando
all’indietro per prendere la
sua macchina fotografica. «E quando sei così
eccitato sei ancora più bello,
sembri un cucciolo di panda indifeso che mi guarda cercando qualcosa
con lo
sguardo, qualcosa che equivale al cibo, ma non è il cibo. Lo
sapevi questo?»
Il
modello tedesco, per la
prima volta, sorride, allargando poi il sorriso in una risata
fragorosa. «Credo
di amarti.» Non finisce di dire la frase che sente un altro click provenire da Nasir, che ha la
faccia coperta dalla sua fedele compagnia. Il tempo di scoprirsi gli
occhi
scuri e poteva di nuovo guardarlo. «Ti amo.» Si
corregge, perché sente il cuore
che gli batte mentre è vicino a lui, come non aveva mai
fatto vicino a nessuno.
***
Fiorellina's corner.
Non illudetevi di
potermi chiamare Fiorellina u.u, solo una persona può in
questo fandom! La mia amata Ele, spaventata dal fatto che fosse l'unica
a postare ieri. Io avendo problemi con internet, sono stata costretta a
postare oggi. Si spera che la Nagron Week vi piaccia <3, ci
vediamo dopo con il tema di oggi <3
- strifylover <3