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Autore: Adaralbion    04/07/2008    3 recensioni
[...]Forse il destino ha deciso che solo i puri possono vivere, solo chi non ha mai dato può rimanere qui ed attendere che arrivi qualcuno disposto a ricevere: e non è la morte che fa paura, non quella parola che mette tristezza, è tutto quello che c'è stato prima che fa nascere le lacrime, tutta la vita vissuta e condivisa... non ci sarà mai più.[...]
Oneshot scritta per la sfida propostami da Dimea sul sito Writers Arena.
Una Matt/Mello decisamente particolare la dedico a Dimea che con la sua sfida mi ha permesso di tirarla fuori dall'angolo dei miei pensieri.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matt, Mello, Near
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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[Atto Quinto]



Bianchi capelli mossi dal vento, lo sguardo perso oltre le nuvole, una mano tuffata nella candida chioma nell'altra un rosario dai grani scarlatti.

Il sole tramonta lontano, sulle case dell'immensa città, e il giorno si spegne in un soffio, come la vita di chi se n'è andato.

Solo.

Osservando gli occhiali, ricordando di quando era bello scherzare, di quando poteva esserci un “Ciao” e una “Buona notte”: un abbraccio caldo nel quale addormentarsi, un sorriso o una parola semplice.... adesso non c'è più niente.


Forse il destino ha deciso che solo i puri possono vivere, solo chi non ha mai dato può rimanere qui ed attendere che arrivi qualcuno disposto a ricevere: e non è la morte che fa paura, non quella parola che mette tristezza, è tutto quello che c'è stato prima che fa nascere le lacrime, tutta la vita vissuta e condivisa... non ci sarà mai più.

Non ci saranno grida, non ci saranno sfide, non ci saranno musichette fastidiose né puzzo di sigaretta: niente cioccolata, niente videogiochi, niente di niente.


E' così che deve finire?


Sono partiti verso qualcosa che non è immaginabile, un luogo che esiste o forse no, spetta a chi resta dargli un senso: un paradiso dove si passa il tempo a mangiare cioccolata, dove ci sono sale-giochi che non hanno bisogno di soldi, un luogo pieno di luce dove non c'è bisogno di parlare per dirsi Ti amo.


E' come trovarsi di fronte a Re Lear che scivola fuori dalla mente di Shakespeare: quinto atto e le grida sono forti.


Re Lear: E la mia povera sciocchina l'hanno impiccata! No, no, non più vita! Perché un cane, un cavallo, un topo, debbono aver vita, e tu neanche un soffio? Tu non ritornerai più, mai, mai, mai, mai, mai! Vi prego, slacciatemi questo bottone; grazie, signore. Vedete questo?...

Guardatela, guardate, le sue labbra, guardate lì, guardate lì!


Follia pura e dolore che sale alla gola avvelenando tutto quello che incontra, poi la saggia penna fa una virata improvvisa: quinto atto e il culmine arriva.


(Muore)


Muore... solo... muore...

In una sola parola è tutto il significato, niente fronzoli, niente frasi altisonanti... solo... muore.

Ed è così se una mente razionale si sofferma a pensare: il cuore cessa di battere, il corpo perde energia e si spegne, come una lampadina usata... ma non c'è solo razionalità, puzzle e giochi colorati, c'è sentimento e c'è la paura, c'è il dolore e la coscienza che non doveva finire.


Addio Mello.

Addio Matt.


Il vento s'alza sferzando i vestiti troppo fini, gli occhi si chiudono protetti da una mano, un rosario di grani cremisi stretto tra le esili dita e una voce nell'aria che arriva da lontano: qualcuno chiama al di là delle nebbie, è come il suono di una campana, una sibilo strano che fa battere il cuore.

Non arrenderti intima la voce, mai, ribadisce l'altra, io credo in te, l'ultima spira... e il ragazzo dalla candida chioma osserva il cielo perdere colore, le stelle si accendono nella volta scura mentre la croce d'argento spicca sul suo petto: raccoglie gli occhiali e li posiziona sulla fronte sorridendo tra sé per quel gesto stupido, tenerli con sé quando non li ha mai avuti è qualcosa che fa per trovare equilibrio.

Si volta e dà le spalle al mondo, faccia a faccia con sé stesso li sente ancora vicino a sé: quegli occhi azzurri pieni di passione, come mari in tempesta; quei capelli rossi come i fuochi nell'oscurità, e un sorriso che non viene mai negato; due ragazzi che si abbracciano e c'è qualcosa di speciale tra loro, qualcosa che le parole non possono spiegare ma che lui sente come se fosse un sentimento suo.


Non è solo, e il rosario tentenna contento a ritmo dei suoi passi mentre gli occhiali troppo grandi gli scivolano sugli occhi tingendo il mondo un arancione un po' strano.


Sorride.




   
 
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