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Autore: Ale_edgy    26/03/2014    2 recensioni
"C’era qualcosa che non andava, e Santana lo sapeva bene"
Avete mai fatto caso allo scambio di sguardi, alla tensione tra Sebastian e Santana?
Vi siete mai chiesti cosa passasse nella testa della mora in quel momento?
Io si, e questo è il risultato.
Enjoy.
Genere: Angst, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Santana Lopez, Sebastian Smythe | Coppie: Santana/Sebastian
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lo odiava. Lo odiava con tutta se stessa. Odiava quel modo che aveva di guardarla, di rispondere alle sue battute, di farla sentire così…impotente.
Sebastian Smith era l’unica persona al mondo – esclusa Quinn e i suoi schiaffi – in grado di tenerle testa. Eppure da quel pomeriggio, dopo avergli dimostrato di essere la migliore – perché lei ERA migliore di lui -  non era riuscita a smettere di pensarci.
C’era qualcosa che non andava, e Santana lo sapeva bene.
Era sempre stata molto sincera con se stessa, più di quanto brutalmente lo fosse con gli altri.
E in quel momento, mentre se ne stava lì, chiusa nel bagno della propria scuola a togliersi i residui di granita da dosso, non le ci volle molto ad ammettere a se stessa che poche ore prima, quando l’altro l’aveva sfiorata sulla spalla durante la canzone, aveva provato una sorta d’istinto primordiale.
Un istinto che rese particolarmente difficile non prenderlo per il blazer, sbatterlo su una di quelle sedie e..
Scosse la testa, togliendo il cappello che aveva ancora su.
Beh, d’altro canto, per quanto irritante fosse, non poteva negare che Sebastian fosse un bel ragazzo. E nonostante fosse sempre innamorata della sua bella Brittany, le sue ovaie avevano sempre avuto un debole per i bei ragazzi.
Ad ogni modo, aveva altro a cui pensare in quel momento. Voleva andare in aula canto e vantarsi del suo geniale piano. Aveva registrato tutto. Si cambiò, mise su la divisa da cheerleader e si diresse verso l’aula dove Schuester e gli altri la stavano aspettando ma non ottenne l’acclamazione in cui tanto aveva sperato.
Kurt, quella checca isterica, doveva sempre mettersi in mezzo a diffondere messaggi di pace e spargere nuvolette e arcobaleni ovunque.
Ma questa volta Sebastian non l’avrebbe passata liscia.
Finse ovviamente di accettare le condizioni dei compagni ma sapeva che come sempre avrebbe fatto di testa sua.
Così partecipò a quell’ allegro teatrino allestito dai suoi compagni, ballò con i ragazzi della Dalton, ma a fine esibizione i suoi occhi erano puntati sull’ unica sedia dell’auditorium rimasta occupata.

La giornata era finita, noiosa come al solito, solo che questa volta la sua routine cambiò. Invece di dirigersi verso casa propria, decise di recarsi alla Dalton, a trovare una certa persona.
Una volta dentro, passò decisa lungo i corridoi dell’accademia, sentendo in lontananza una canzoncina, e scommesse con se stessa che se avesse seguito quel suono avrebbe trovato l’aula canto degli Usignoli senza nessuna difficoltà.
Spalancò la porta della stanza e si ritrovò addosso lo sguardo di una decina di ragazzi che, borbottando tra di loro, molto probabilmente si stavano chiedendo il perché di quell’intrusione.
- Guarda guarda – esordì Sebastian con il solito ghigno beffardo sulle labbra, squadrandola da capo a piedi in maniera decisamente evidente, tanto che la giovane sentì un brivido lungo la spina dorsale
- La ragazza messicana è venuta a trovarci –
 e fece una pausa, aggrottando le sopracciglia
– o argentina? Sono ancora confuso riguardo le tue origini –
 Incrociò le braccia soddisfatto della battuta, supportato da una leggera risata degli altri.
- Sai Smith, non farei tanto lo stronzetto se fossi in te –
e questa volta fu Santana ad intervenire, avvicinandosi a lui con le braccia incrociate poco sotto il seno
- Voi – e mosse lo sguardo sul gruppetto che lo circondava – fuori di qui -
Sebastian annuì con un lieve cenno della testa e gli altri uscirono fuori dalla sala.
Santana non aspettò nemmeno che quello tornasse lo sguardo su di lei.
Infilò la mano in tasca e tirò fuori una piccola cassettina, che il ragazzo guardò aggrottando le sopracciglia.
- Vuoi sapere che cos’è Smith?-  inarcò un sopracciglio.
- Sentiamo- rispose semplicemente l’altro, che d’improvviso non si sentì più così sicuro di se
- Una cassetta- esordì quella
- Ma dai?- l’altro sbuffò una mezza risata
- A cuccia Smith- ghignò l’altra – è una cassetta con la tua confessione registrata-
e l’altro di fece improvvisamente serio
- Basta una parola con la polizia, e tu e i tuoi dannati Usignoli siete fuori-
Santana sorrise, incrociando di nuovo le braccia.
- Sei fottuto -  inclinò la testa di lato, alzando allo stesso tempo le spalle.

Nda:  ehilà :3 Allora, comincio con il dire che quello verso la Sebtana è stato amore a prima vista, un colpo di fulmine di poco tempo fa, scaturito dal video della canzone "Smooth Criminal" della puntata 3x11 di Glee. La fic è infatti ambientata in quella puntata, nel pomeriggio successivo alle lezioni, mettiamola così. NB: nella fic ovviamente ho eliminato il momento a fine puntata in cui viene restituita la registrazione a Sebastian
E niente, l'intenzione era una one shot, ma siccome questi due più vado avanti più mi ispirano, ho deciso di farla diventare di almeno due tre capitoli, aggiornando più o meno ogni due giorni in modo da non farvi aspettare troppo. E' la mia prima fic in questo fandom meraviglioso quindi siate clementi T.T
Fatemi sapere se vi piace :3
Sayonara <3

 
  
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