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Autore: NataLove    27/03/2014    2 recensioni
"Era ormai sera, e di Gabriel nessuna notizia. Quella mattina prima di uscire di casa l’aveva salutata con un bacio e le aveva rivolto un gran sorriso colmo di gioia e di speranza per il loro futuro insieme".... Dopo aver scritto delle fanfiction più romantiche, ho deciso di scriverne una decisamente più triste. Questa storia è ambientata alla fine della seconda stagione e Claudia non è incinta. Spero che vi piaccia.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era ormai sera, e di Gabriel nessuna notizia. Quella mattina prima di uscire di casa l’aveva salutata con un bacio e le aveva rivolto un gran sorriso colmo di gioia e di speranza per il loro futuro insieme.
pensava Claudia tra sé, mentre seduta sul divano sorseggiava il suo abituale bicchiere di vino. All’improvviso sentì la serratura della porta aprirsi e il suo cuore cominciò a battere sempre più forte, quasi come se volesse uscire dal petto.
Gabriel entrò nel salotto dove si trovava Claudia. Aveva un viso talmente pallido da sembrare quasi un fantasma.
Claudia quasi si spaventò a quella visione e solo dopo qualche istante trovò la forza di parlare. “Gabriel ma dove sei stato finora? Ti ho cercato tutto il giorno!”. Ma Gabriel non rispose. Allora Claudia si alzò dal divano e avanzò verso lui, gli accarezzò il volto con le sue mani calde e disse: “Gabriel stamane al Direttorio ti hanno mangiato la lingua?” Poi proseguì con tono più deciso e stringendo il viso freddo di Gabriel tra le sue mani: “Allora?! Vuoi rispondermi? Cos’è successo?”. Gabriel prese le mani di Claudia e le staccò con delicatezza dal suo viso, poi si diresse come un’anima in pena verso il divano e vi si sedette. Claudia era sempre più confusa, non riusciva a capire cosa avesse Gabriel, quando quest’ultimo cominciò a parlare con voce insicura: “Claudia… tu sai quanto ti amo…ma non possiamo stare insieme”. Dalla bocca di Claudia non uscì una parola, ma i suoi occhi colmi di lacrime dicevano tutto. Gabriel continuò dicendo: “Stamattina ero lì davanti al Direttorio, pronto a lasciarmi tutto alle spalle. Ma al momento della votazione del nuovo capo del Direttorio il voto è stato unanime… hanno scelto me… ed io ho accettato”. Claudia a quest’affermazione non riuscì a placare il terremoto che si stava scatenando dentro lei e cominciò a gridare: “Ma che mi stai dicendo? La sera prima fai l’amore con me dicendo che mi ami, che non rimpiangi di aver lasciato il sacerdozio, che vuoi passare il resto della tua vita con me e la sera dopo mi lasci per rimanere… un prete!”. Claudia pronunciò queste ultime parole con tutto l’odio e il disgusto che era capace di provare.
Gabriel per difendersi rispose: “Claudia non c’era un’altra soluzione… Ora che Isaia è chissà dove e la presenza di Serventi nelle nostre vite è sempre più concreta non avevo scelta”.
“Serventi… Serventi… sempre e solo Serventi! Ma chi sono io per te eh? Niente? A quanto pare sì, visto che mi scarichi dalla sera alla mattina, come quando si butta via qualcosa che ormai non ci serve più” rispose Claudia più infuriata e delusa che mai.
“Tu per me sei la cosa più importante, ma ormai nella mia vita… nel mio essere, la profezia si impone sempre più prepotentemente e io non posso e non voglio metterti in pericolo. Voglio che tu sia felice, che ti rifaccia una vita, che ti dimentichi di me… di noi”. Gabriel pronunciò le ultime parole con un tono di voce basso, ma che non sfuggirono a Claudia. Poi le si avvicinò per asciugare le lacrime che le rigavano il volto e riprese dicendo: ”Claudia, non sai quanto mi dispiace, ma questo è il nostro destino… un destino che non ci vuole uniti”.
Claudia scostò la mano di Gabriel dal suo volto e disse: “Il destino non ci vuole uniti? Gabriel il destino ce lo creiamo noi con le nostre mani.. sei TU che non ci vuoi uniti!”
Gabriel le rispose con voce decisa: “Claudia sai che non è così, quindi dimentica tutto quello che c’è stato, fa come se non fossi mai esistito”.
“Ti sembra così semplice,Gabriel?” disse Claudia.
Gabriel rispose: “No.. anzi sarà molto difficile, ma col tempo ci riuscirai”.
 
6 ANNI DOPO
Erano già passati 6 anni da quando Claudia si era trasferita a Milano. Qui era praticamente rinata, aveva un nuovo studio, nuovi pazienti, aveva conosciuto gente nuova e aveva trovato l’amore… almeno così credeva, finchè un giorno si ritrovò su un altare con indosso un abito da sposa e al momento del fatidico sì non ebbe il coraggio di rispondere e scappò via spiazzando tutti.
Mentre passeggiava per strada senza una meta, continuava a chiedersi perché l’avesse fatto. Di una sola cosa era sicura: la visione di quel prete mentre celebrava il matrimonio che era tanto somigliante a Gabriel aveva fatto riaffiorare in lei ricordi che aveva ormai chiuso a chiave in un cassettino della memoria, convinta di non riaprirlo mai più. 
La sera stessa, chiamò Carlo, colui che a quell’ora sarebbe dovuto essere suo marito, gli spiegò che non se l’era sentita e che l’indomani sarebbe partita per Roma.. così per cambiare un po’ d’aria e ragionare sul loro futuro. Carlo, che l’amava tanto, capì e le disse che poteva prendersi tutto il tempo che voleva e che l’avrebbe aspettata.
Il mattino seguente Claudia salì sul treno diretto a Roma. Quel viaggio le sembrò lungo… interminabile. Una parte di lei voleva tornare indietro, l’altra non vedeva l’ora di arrivare nella capitale, da cui mancava da ormai 6 lunghi anni. Non sapeva cosa avrebbe fatto una volta arrivata lì. Sicuramente sarebbe tornata a casa per posare i bagagli.. ma poi? Mentre pensava a tutto questo fu portata alla realtà dall’annuncio che l’arrivo a Roma sarebbe avvenuto entro pochi minuti. Si apprestò a prendere la valigia e arrivati alla stazione scese dal treno, prese un taxi all’uscita e si diresse verso casa.
Appena entrò fu pervasa da una strana sensazione, era a casa sua ma in realtà si sentiva estranea a quel luogo. Per questo decise di posare i bagagli, fare una doccia veloce e di uscire in giro per le strade di Roma. Ma non fu una buona idea, dato che la vista di quelle vie non facevano altro che far fuoriuscire da quel cassettino della memoria tutti i ricordi che riguardavano Gabriel. Cominciò, dopo tanto tempo, a pensare a lui, a domandarsi di come stava, se i suoi capelli erano ancora di quella magnifica tonalità di rosso, se lui l’avesse mai pensata durante quegli anni, a cosa stesse facendo in quel momento, ma soprattutto dove fosse.
Senza che se ne accorgesse si fece sera e appena vide un bar decise di entrarci. Era lì da sola, finchè non cominciò ad arrivare gente e una coppia si sedette al tavolo di fianco al suo. Si vedeva che erano innamorati e felici. Stavano sfogliando un catalogo di un’agenzia di viaggi per scegliere la meta delle loro vacanze. “Lo sai che a me piace il mare!” disse la ragazza. “E a me la montagna!” rispose il fidanzato. Dopo un tenero battibecco giunsero a un compromesso. “Andremo al lago!” affermò la ragazza e il suo fidanzato fu entusiasta di questa scelta.
Alla parola “lago,” Claudia si sentì gelare il sangue nelle vene. Cominciò a ricordare quella prima volta al lago con Gabriel, quando lui le dichiarò tutto il suo amore. In quel posto erano stati uniti più che mai e testimoni del loro amore erano stati quel lago e la sabbia che aveva fatto da culla alla loro unione. Ricordava ogni singolo istante di quella notte, del corpo di Gabriel con la luna in controluce, della loro immensa felicità, della sensazione di infinita libertà.
Claudia fu catapultata alla realtà quando la porta del bar si aprì e vide entrare un gruppo di persone. A prima vista non li aveva riconosciuti, ma guardando meglio si accorse che tra quelle persone c’erano proprio Giulia con il piccolo Pietro che ormai era diventato un ometto, Padre Alonso e Stefano che adesso era un giovane sacerdote. La porta si riaprì di nuovo e Claudia distolse lo sguardo da quel gruppo per vedere chi stesse entrando.
Vide entrare un uomo dai capelli rossi, ma che di rosso aveva anche l’abito: era un cardinale. Questi si avvicinò al gruppo di Giulia e gli altri e solo in quel momento Claudia lo riconobbe: era Gabriel.
Claudia senza accorgersene fece cadere per terra il bicchiere che era sul tavolino, e Gabriel si girò immediatamente e la vide. Si fissarono increduli per qualche istante finchè Padre Alonso non ruppe il ghiaccio dicendo: Oh Claudia! Figliola come stai? È da tanto che non abbiamo più tue notizie! Ma vieni, siediti al nostro tavolo, non vorrai restare lì tutta sola?!”. Claudia salutò tutti e si sedette al loro tavolo. Raccontò della sua vita a Milano, della storia con Carlo e che sarebbe stata a Roma per qualche giorno. Gabriel era lì, seduto di fronte a lei che la osservava come se quella fosse una visione e non la realtà.
Claudia guardò l’orologio e disse: “ Si è fatto tardi, devo andare”. Stefano rispose: “Ma no aspetta, ancora un po’”. Alonso ordinò una bottiglia di champagne e Claudia chiese: “Cosa si festeggia Alonso?”, e lui le rispose sorridente e allegro come sempre: “L’aver rincontrato te dopo tanti anni e la nomina a cardinale del nostro Gabriel avvenuta proprio oggi”. Claudia rimase per qualche secondo in silenzio ma poi, accennando un forzato sorriso disse: “Ah bè, allora non posso andare senza prima aver brindato alla tua salute! Auguri Gabriel, spero tu sia felice”. Gabriel accennò un sorriso misto a malinconia e rispose: “Grazie Claudia”.
Il giorno dopo Gabriel chiamò Claudia e le chiese di vederla davanti Castel Sant’Angelo, come ai vecchi tempi… vecchi quasi da sembrare una vita fa. Claudia era tremendamente indecisa se accettare o meno ma ,dato che ormai le vecchie ferite erano state riaperte, decise di accettare.
Si ritrovarono lì a parlare di quello che era accaduto in quegli anni, senza mai incrociare gli sguardi, guardando dritto all’orizzonte. Erano cambiate troppe cose ed entrambi lo sapevano benissimo. Claudia gli raccontò di quello che era accaduto il giorno delle nozze e del sacerdote che presiedeva alla cerimonia e di quanto fosse stata stupida a gettare tutto per l’aria solo per un ricordo riaffiorato nel momento sbagliato. Gabriel la consolò con parole confortanti… parole che solo un prete colmo di saggezza riesce a dirti. E in quel momento Claudia capì che il suo futuro era a Milano con Carlo, A Roma non c’era più niente che la trattenesse, neanche Gabriel, che ormai era diventato un’altra persona, sicura del suo percorso come mai prima d’ora.
Dopo qualche minuto passato in silenzio Gabriel disse:” Vorrei celebrare io il vostro matrimonio se per te non è un problema”. Claudia rimase di stucco a sentire quella proposta, poi disse: ”Perché vuoi farlo?”. E lui:” Perché io ti ho rovinato la vita e adesso voglio rimediare donandotene una nuova, quella che avrai con colui che dichiarerò tuo marito”. Claudia all’ascolto di quelle parole cominciò a piangere, abbracciò Gabriel e poi gli rispose: “Sì, va bene”.
Il mese dopo Gabriel arrivò a Milano per le nozze, insieme a Giulia e gli immancabili Alonso e Stefano.
Il grande giorno era arrivato: la chiesa era addobbata con fiori d’arancio, Gabriel ,Carlo e gli invitati erano ai loro posti. Mancava solo lei, che qualche minuto dopo arrivò avvolta in un abito bianco bella come non mai.
Durante la cerimonia Gabriel e Claudia fecero quello che non avevano fatto il mese prima a Roma: guardarsi negli occhi. Erano sicuri che quella sarebbe stata l’ultima volta che si sarebbero visti e per questo volevano godersi ogni singolo istante. Arrivarono così al momento del fatidico sì: Claudia adesso era una donna sposata e avrebbe cominciato una nuova vita insieme a Carlo, lasciandosi per sempre alle spalle la vita con Gabriel.
Alla fine della cerimonia Gabriel e Claudia si guardarono un’ultima volta negli occhi poi lei gli disse: “Avevi ragione, il destino non ci voleva uniti”.
Dopodiché si voltò verso il suo sposo, pronta a cominciare la sua nuova vita.
  
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