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Autore: Sunrise19    27/03/2014    1 recensioni
" Ed ora, sentire il mio nome era tutto quello che volevo. Perchè è vero, lui teneva la busta, ma quel nome era stato scelto dall'intera Galassia, o almeno, dalla maggior parte di essa. Io, potevo essere stata scelta dalla Galassia. "
Sinedd x Mei
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolo autrice.

Tornata! ahahah problemi con la scuola e tutto il resto mi hanno tenuta un po' occupata, ma spero che questo capitolo sia di vostro gradimento!

 
 
E fu così che passarono due anni.

Tra scatti, riviste, tacchi e tv, divenni non solo Miss Galassia, ma anche Miss-sono-in-tutto-l'universo. Volavo da un pianeta all'altro, passavo da pubblicità a film, da riviste a conferenze, da shampoo a dentifrici. Da non dimenticare le feste, poi. Anche quelle erano sempre in programma.

E ora stavo andando ad una di esse. Non era un party ben definito, erano invitati diversi personaggi famosi appartenenti a diverse aree dello spettacolo: modelle, cantanti, attori, registi, direttori, calciatori, presentatori, manager... una lista infinita.

Il mio abito iniziava a risentire del viaggio in limousine. Era nero e corto, metteva in risalto le mie forme. Una profonda scollatura segnava la parte frontale, mentre la schiena era nuda, con il vestito tenuto su da un giro di stoffa attorno al collo. Ma si stava stropicciando tutto...

Chissà cosa direbbe mam-. Mi bloccai . ... a chi importa!

Fortunatamente dopo mezzora eravamo all'ingresso dell'hotel, sette stelle. L'entrata sfarzosa apparì di fronte a me, mentre accanto paparazzi cercavano di rubare foto in ogni modo. Intravidi la gente dentro festeggiare già. Sembravano divertirsi.

Buona musica, bel posto, gente okey. Buona festa Mei, buona festa.
 


Non passò nemmeno un'ora che mi ritrovai sola.

Iniziai a vagare con gli occhi tra la stanza: donne che vedevo in tv da piccola ora erano davanti a me, così come mogli ricche di famosi registi e attori, rock star con le loro figlie ( forse troppo piccole per partecipare a queste feste ) e poi... calciatori. Mi accorsi che il calciatore umano degli Shadows mi aveva lanciato l'ennesima occhiata della serata. Distolsi un attimo lo sguardo, non volevo certo che mi scoprisse a fissarlo.

Okey Mei, conti fino a tre e controlli nuovamente, pensai.

1, 2, 3...

Nel momento in cui lo riguardai, tornò a guardare il suo interlocutore. Si mise a ridere e annuì. Niente di strano. Tornai a bere il mio alcolico leggero, senza crearmi troppi problemi.

 " Mei! Che piacere vederla! " disse Lord Phoenix, comparendomi alle spalle.

" Lord Phoenix, piacere mio. " sorrisi.

" Allora, sta gradendo la festa? " mi chiese, come se si aspettasse già la risposta.

" La prego, mi dia del tu. Si, mi piace molto, così ricca e vivace. "

" Ne sono felice. Hai già incontrato qualcuno di interessante? "

" Si, qualcuno si. Ho avuto piacevoli conversazioni con la signora Adium, Jacky Lee, Ron Zaera, Callie Mystic e ora con lei. "

Non feci in tempo a finir la frase che l'allenatore degli Shadows quasi mi spaventò, prendendomi alla sprovvista.

" E ora anche con me! " disse, lui.

" Oh, Artegor, quale piacere rivederti qui! ". I due uomini si salutarono. " Come va con gli Shadows? Li stai preparando già per la GF Cup? "

" Se la cavano, come sempre. Sai che sono i migliori. Si, nonostante manchino due anni si stanno già preparando a battere tutti! ". Artegor sorrise, compiaciuto dalle sue stesse parole.

" Sempre così modesto? " rise Lord Phoenix. " Ti presento Mei. Mei, lui è Artegor. "

Gli strinsi la mano. Era così fredda, la sua. Mi vennero quasi i brividi a toccarla.

" Miss Galassia, eh? Brava ragazza, anche tu sei una vincente. "

Risi debolmente, non sapendo se prenderlo come un complimento per me o per ciò che aveva fatto mia madre.

" Grazie ahah, anche lei lo è però! La sua squadra avrebbe potuto battere gli Snow Kids ad occhi bendati, peccato che sia finita in quel modo... " risposi. Forse non fu la cosa migliore da dire, ma non mi venne in mente altro...

" Già, lo so bene, peccato per quel gol finale! "

Dopo ciò, tornarono a parlar tra loro, e io non potei far altro che tornarmene al bar della sala. Avevo bisogno di bere qualcos'altro, possibilmente acqua.
 


" Ehi! " sentii una voce tranquilla dire, non troppo lontana. Istintivamente mi voltai a guardare, per scoprire che quel saluto era proprio diretto a me.

" Ciao " dissi, con voce stranamente insicura.

" Sei da sola? "

" In teoria non proprio, ma a quanto pare mi hanno abbandonata tutti quindi direi che si, sono sola. ". Piano piano iniziai a tranquillizzarmi. Tutto stava tornando normale, in me.

" Allora non ti dispiace se ti faccio un po' di compagnia " disse, quasi ghignando.

" No, no, stai pure qui " risi. L'alcolico di prima iniziava ad avere i suoi effetti. " Bella festa, vero? " continuai, cercando di farlo parlare. Tutto ciò che faceva era fissarmi.

" Si, ma non è la cosa più bella qui dentro ". Credo che a questa frase arrossii un po'. " Voglio dire, un ragazzo come me non si trova da tutte le parti ". Risi debolmente: parlava seriamente o cosa? Involontariamente feci quasi roteare gli occhi. " Tranquilla, non sono così preso da me stesso eh " rispose, quasi rispondendo alla mia domanda-mentale.

" Figurati, non l'avrei mai pensato... ". Iniziai quasi a sentirmi a disagio: i suoi occhi magnetici non volevano staccarsi dai miei. In fondo, però...

Si avvicinò pericolosamente al mio orecchio destro.

" Non trovi che ci sia un po' troppo casino qui? " Senza nemmeno aspettare una risposta, mi porse un'altra domanda. " Che ne dici se usciamo? "

" Uscire? E dove? " Sventolò una tessera. La carta dell'hotel.

" La mia stanza è libera ". Risi nuovamente. Ci stava provando?

" Okey, fammi strada ". Forse divertirmi un po' per una serata mi era concesso!
 

Incredibile fu come riuscì a farmi ridere per tutto il viaggio in ascensore verso la sua camera. Attraversammo il corridoio per arrivare ad una porta, la 617.

Sinedd mi guardò, mentre prendeva la carta dalle sue tasche. La inserì e la porta si aprì.

Benvenuta nella tana del cacciatore.
  
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