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Autore: Old Boy    27/03/2014    1 recensioni
Mi sembra di sentire l’odore delle sue mani, coperto da quello della polvere da sparo. Da quanto è partito ormai? Sicuramente troppo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christian, Gloria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LAST NIGHT ON EARTH
Stringo tra le mani questa lettera. In questo momento è la cosa più preziosa che ho. L ‘unico legame con Christian. Anzi, ormai è Christian stesso. Ogni parte della lettera è una sua parte, che mi piace riscoprire ogni volta. La carta è spessa e leggermente ruvida. Mi piace tastare la busta prima di aprirla. A volte la annuso anche. Mi sembra di sentire l’odore delle sue mani, coperto da quello della polvere da sparo. Da quanto è partito ormai? Sicuramente troppo. Oggi sono 103 giorni, se non sbaglio. Ripenso al giorno in cui mi ha detto che sarebbe partito. Non gli ho detto niente. Sono andata via velocemente con gli occhi gonfi di lacrime. Mi ha seguita e mi ha fermata tenendomi per una mano. Eravamo a metà di una scalinata. Con un gesto brusco mi sono staccata dalla sua presa, ma non m ne sono andata. Mi sono girata verso di lui. –I’m sending all my love to you- mi ha detto, parafrasando le parole dei Beatles. Lo scrive sempre, adesso, in ogni lettera; la prima cosa che vado a cercare, in ogni lettera. Quando lo leggo mi ricordo i suoi baci. Ci siamo baciati per la prima volta lì, sulla scalinata. Ha appoggiato le mani sulla parte bassa della mia schiena; io, invece, gli ho cinto il collo con le braccia. Il giorno dopo mi sono svegliata nel letto con soltanto una lettera. La prima lettera. La prima che è finita nella scatola che tengo sotto il letto. Non riesco ad aspettare di tornare a casa per leggerla. Salgo sull’autobus e mi siedo in fondo. Tiro fuori la busta dalla borsa. La apro con delicatezza e l’appoggio sulle gambe. Lo sguardo cade in basso, subito sopra la firma “I’m sending all my love to you” di nuovo l’emozione dei suoi baci. Riporto lo sguardo in alto “Ciao, Gloria” ecco le sue mani. Forti belle, ma anche sempre sporche e ruvide. Le ha passate sulla mia schiena quella notte. Quando ci ripenso ho ancora i brividi. “Spero che ti sia arrivata. Sai quanto mi costi scrivere…” sì, lo so. Sappiamo così tante cose l’uno dell’altra. Ci conosciamo da sempre. Perché mi hai baciata solo il giorno prima di partire? E perché cavolo quel bacio è diventato quello più dannatamente importante della mia vita? “Non so cosa scrivere. Non perché non mi manchi, figurati. Solo che tutto ciò che provo per te, te l’ho detto quella notte. E deve rimanere nostro” già, rannicchiata tra le tue braccia, con la schiena appoggiata al tuo petto, ti ascoltavo.- Non voglio essere banale, Gloria- pensavo non ci dicessi più niente. Come sempre mi hai stupita. –Guarderò la luna. Penserò a te.- non ho pianto. Non sono il tipo. Come tu non sei il tipo di dimostrare i tuoi sentimenti a chiunque. Ho preso le tue braccia e le ho strette ancora di più a me.- Diciamo che io sono la notte. Ecco, se io sono la notte tu sarai sempre il mio chiaro di luna.- ho preso la tua mano e l’ho baciata sul palmo. Poi l’ho accompagnata ad accarezzare la mia guancia. Sorrido tra me e me e con il pensiero torno velocemente alla lettera “Mi dicono che siamo qui per onorare la nostra patria. Io voglio solo onorare te. Ogni passo che faccio per gli Stati Uniti, in realtà lo faccio per te.” Ce l’hai fatta anche questa volta, Christian. In qualche modo riesci sempre a farmi arrabbiare. Con le tue idee che sembrano non capirmi mai… sai benissimo che non credo in quello per cui combatti. Non mi “onori” laggiù. Ma cosa sto facendo? Mi sto arrabbiando con te, che laggiù? Mi manchi troppo ed esco di testa. Non dovrebbe esistere la rabbia da lontani. "Ogni notte che ti scrivo mi chiedo se non sia l’ultima. Se perdessi tutto nel fuoco, però, almeno sono sicuro di averti dato tutto il mio amore” piego la lettera e la ripongo nella busta. Christian, se ti perdessi sotto il fuoco, potrei mai davvero farcela?
 
Note: I personaggi non sono miei. La situazione che ho raccontato è ispirata alla canzone dei Green Day omonima
   
 
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