Verso questo cielo grigio che promette vendetta,
Girati per  guardarmi negli occhi,
Per darmi anche un singolo sguardo,
Prima che il buio ci avvolga le spalle come una coperta.
Girati verso il mio volto,
Per decidere una volta per tutte la frase che gira nella tua mente,
Vaga come uno spirito solitario in cerca di salvezza.
Girati verso queste lacrime,
Che scendono amare lungo le guance a causa della tua partenza,
Del tuo allontanamento da me.
Tu alla fine del tempo,
Dell’eternità,
Ti girasti,
Mi sorridesti benevolo conservando con la tua mano la mia guancia.
Posasti le tue dolci labbra sulla mia fronte,
Ti girasti  un’altra volta.
Senza una frase,
Senza un soffio,
Senza un respiro
Varcasti quell’aurora meravigliosa,
Cinta da una bianca coperta.

Volevi che fosse quello il nostro ”addio”?

E io ti guardai allontanarti,
Mentre il cielo cominciava a piangere, sempre meno forte della sottoscritta.

Aspettami, dove vuoi andare?
Perché mi lasci così, senza spiegazioni, sotto questo cielo scuro che mi mangerà col suo buio?

Aspettami,
Aspetta i miei passi incerti nella corsa affrettata per raggiungerti,
Per non lasciarti andare.
Aspettami, dovunque tu stia andando aspettami,
Te ne prego.


Che cosa ti succede?
Non capisco.
Non voglio capire.


Ma aspettami,
Aspetta che io arrivi a toccare con un singolo dito la tua spalla perfetta,
Per avvertiti che ci sono anch’io,
Che a te tengo tanto,
Che voglio venire con te,
Non mi importa del resto.
Dimmi dovunque tu voglia andare,
Dovunque tu sia diretto,
Ed io verrò con te.
 
 
Dimmi che il tempo non è terminato,
Ancora è troppo presto,
Ma già la coltre di nubi della notte è scivolata su di noi,
Silenziosa come la morte.
Aspettami,
Perché io sono pronta ad aspettarti anche dopo la morte,
Anche dopo la fine di tutto,
Anche dopo la mia, di fine.
 
Aspettami, ed io ti raggiungerò per starti sempre accanto.

Davvero non vuoi aspettarmi?
Se il tuo desiderio è questo ti lascerò andare,
Ma ti scongiuro,
Aspettami.