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Autore: Ossidiana_    28/03/2014    4 recensioni
Odio non avere una vita normale, odio essere in questa situazione, odio il fatto di avere una malattia che potrebbe portarmi alla morte. Detesto che mia madre si sia fidanzata con uno stronzo che non sapeva essere uno dei più potenti boss del Bronx, detesto vivere qui e dover salvare mia madre dalle sue botte, non ricordo nemmeno quante ne ho prese in tutti questi anni. Odio non poter andare in giro vestita normalmente e dovermi cambiare a scuola, odio farmi del male soltanto per sentirmi meglio, odio questa realtà che mi sta soffocando.
Ma soprattutto, odio mentire a lui, che è l'unica cosa buona che mi sia capitata in tutta la vita, ma non posso fare altro, io devo proteggerlo, devo proteggerlo dalla mia vita.
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Esco con lo skateboard quasi volando, ancora un po’ dentro casa mia e sarei diventata pazza. Odio non avere una vita normale, odio essere in questa situazione, odio il fatto di avere una malattia che potrebbe portarmi alla morte. Detesto che mia madre si sia fidanzata con uno stronzo che non sapeva essere uno dei più potenti boss del Bronx, detesto vivere qui e dover salvare mia madre dalle sue botte, non ricordo nemmeno quante ne ho prese in tutti questi anni. Odio non poter andare in giro vestita normalmente e dovermi cambiare a scuola, odio farmi del male soltanto per sentirmi meglio, odio questa realtà che mi sta soffocando.
-Sei in ritardo-
-Lo so, scusa Luke- lui, l’unico raggio di sole in tutta la mia esistenza. Siamo migliori amici dalla prima media nonostante sia quasi un anno più grande di me.
-Perché ogni mattina devi cambiarti? Non puoi venire direttamente vestita così?-
-Cosa mi hai promesso quando siamo diventati migliori amici?- si gira incastrando i suoi meravigliosi occhi azzurri nei miei viola.
-Che non avrei mai dovuto farti domande, ma la verità è che a volte credo di non sapere niente su di te- mi avvicino prendendogli la mano.
-Non penso che ci sia persona che mi conosce meglio di te, puoi starne certo- il suo volto si apre in un sorriso splendente. Dimenticavo, odio dover mentire a Luke, lui non sa niente della mia situazione famigliare, di dove vivo, e non deve saperlo, deve rimanere lontano dal mio mondo, devo tenerlo al sicuro.
-Andiamo in classe dai- passa un braccio intorno alle mie spalle mentre usciamo dagli spogliatoi. Col fatto che ci scambiamo di soli 10 mesi abbiamo la maggior parte delle lezioni in comune.
-Ecco dov’eri finito Luke! Dovevo immaginarli che fossi con lei- Aisha, un metro e settanta di superficialità ed arroganza con un particolare odio per me e per la mia amicizia con Luke. Se potesse mi farebbe scomparire.
-Luke! Ops siamo arrivati tardi- Michael si gratta i capelli neri e verdi notando di non essere riuscito nel suo intento. Dalle sue spalle fanno capolino anche Ashton e Calum con un sorriso di circostanza.
-Forse solo leggermente…comunque io vado ci vediamo in classe- salgo velocemente le scale e mi dirigo verso l’armadietto per prendere i libri.
-Lo sai che stanno litigano per te vero?-
-Mh-mh- la mia migliore amica sospira appoggiandosi all’armadietto.
-E lo sai che probabilmente si lasceranno vero?-
-Mh-mh-
-E sai anche che tutto questo accade perché lui non riesce a starti lontanto?-
-Mh-mh- sbatte rumorosamente l’anta del mio armadietto e mi afferra per le spalle.
-Cazzo Jazzy tu lo sai che quel ragazzo è fottutamente innamorato di te vero?- sospiro abbassando lo sguardo.
-Lo so- è impossibile non accorgersene, non accorgersi di come mi guarda, di come mi abbraccia, di come manda all’aria tutte le mie relazioni per me.
-E tu sei in pace con te stessa sapendo di nascondergli metà della tua vita?-
-Raccontargli la verità vorrebbe dire esporlo a tutti i pericoli che ne conseguono e questa è l’ultima cosa che voglio- faccio per andarmene ma lei mi blocca.
-Ma tu sei innamorata di lui?-
-Quasi non posso permettermi degli amici, figuriamoci un ragazzo- la verità è che non ci ho mai pensato, per me Luke è sempre e solo stato il mio migliore amico, nonostante sia irrimediabilmente bello, simpatico, buffo, perfetto.
-Buongiorno prof, scusi il ritardo-
-Alla buon ora Luke, ancora un po’ e avremmo mandato i cani a cercarti-
-Ma mamma…- Liz lo incenerisce con lo sguardo e lui fila a sedersi accanto a me.
-Tua mamma stava per ucciderti-
-Ma veramente?- gli disegno una linea sul braccio come punizione per avermi risposto male e lui inizia a strofinarmi le nocche sulla testa.
-Luke! Jazmine! Prestate attenzione- Liz ci richiama e noi ci mettiamo sugli attenti ancora ridendo.
-Ho lasciato Aisha- mi mordo le labbra, questa proprio non ci voleva.
-E perché?-
-Come perché? Ti trattava male e poi tu sei la mia priorità- continuo a tenere lo sguardo sul foglio per evitare di incrociare quei maledetti occhi azzurri, pensavo, e speravo, che gli fosse passata finalmente.
-Luke se continuerai così rimarrai solo-
-Vuol dire che mi sposerò con te- disegno una lunga linea per tutto il foglio, santissimo ragazzo. –Wow, tu e l’amore andate molto d’accordo vedo-
-Non è questo, è che è…complicato-
-Come sempre- oh Luke, tu non hai idea di quanto vorrei dirti tutto, ma per ora è meglio che solo Rory lo sappia.
Finita la scuola compio il solito cambio di vestiti e prendo lo skate dall’armadietto.
-E se venissi a mangiare da te oggi?- il mio iPhone cade rovinosamente per terra.
-O-oggi? Non credo che sia una buona idea, sai abbiamo tutta la casa in disordine- mi blocca per un braccio trascinandomi accanto a lui.
-Sai mi sono accorto che ci conosciamo da quasi 4 anni e non ho mai visto casa tua e le occasioni in cui ho incontrato tua madre saranno state due o tre al massimo-
-Ma non hai niente da fare oggi pomeriggio? Tipo vederti coi ragazzi, suonare, andare agli allenamenti?-
-Ho capito Jazzy, il tuo messaggio è stato recepito forte e chiaro- se ne va arrabbiato, se solo sapesse che mento per il suo bene.
Percorro le strade affollate di New York pensando totalmente a quel biondino. Che cosa pensa, che non sarebbe più facile per me raccontargli la mia storia? Io voglio solo difenderlo, ho paura di quello che potrebbe succedergli, lui è l’unica cosa bella che mi sia capitata in questi 15 anni di vita.
Quando apro la porta di casa un silenzio regna sovrano e un nodo mi stringe la gola.
-Mamma? Mamma?- la trovo distesa sul divano come se fosse morta. La scuoto leggermente ma niente, poi la mia attenzione viene catturata da un flaconcino di pillole che cade dalla sua mano. Impreco come mai ho fatto prima ad ora e compongo il numero del dottor Mark che ormai so a memoria.
-Pronto Jazzy? Che succede?-
-Dottor Mark la prego venga, credo che mia madre abbia ingerito degli psicofarmaci-
-Arrivo- quando fa il suo ingresso in casa riesce a rianimare mia madre prima di portarla all’ospedale.
-Mamma ma che ti è saltato in mente?-
-Oh tesoro, volevo morire-
-Comodo, così lasciavi me in questa merda, quando finirai di rovinarmi la vita?- prendo di nuovo lo skate e vado via con le lacrime che stanno iniziando a scendere dai miei occhi viola. Come ha solamente potuto pensarlo? Non solo siamo in questa situazione per colpa sua, per la sua paura di denunciarlo, cazzo è coinvolto con la mafia, ci picchia ogni giorno e lei è tranquilla.
Mi ha rovinato la vita e per poco non manda all’aria la mia amicizia con Luke, io a volte credo di non farcela, e la mia frustrazione si riflette sulla mia pelle, sulle mia braccia, sui miei polsi.
Arrivo davanti a quella casa che ormai conosco a memoria e suono il campanello.
-Jazzy tesoro che succede?-
-Niente…c’è Luke?-
-Si è in camera- si sposta ed io corro su per le scale prima di bussare.
-Avanti…cosa ci fai qu…Jazzy che succede?- posa la chitarra guardandomi dal letto.
-Mia madre ha tentato di suicidarsi, l’ho trovata distesa sul divano con un flacone di pillole in mano- senza accorgermene le lacrime hanno iniziato a scendere dai miei occhioni viola.
-Ma perché Jazzy? Che succede?-
-Ti prego Lukey abbracciami, ne ho davvero bisogno- mi attira su di sé facendomi sdraiare accanto a lui. Nascondo la testa contro il suo petto e chiudo in un pugno la sua maglietta.
-Erano anni che non mi chiamavi ‘Lukey’- continuo a piangere mentre lui gioca con i miei capelli. –Jazzy perché non mi racconti tutto?-
-Perché non voglio che ti accada niente di male-
-Chi potrebbe farmi male Jazzy? Cazzo uscirò fuori di testa-
-Luke prometto che ti racconterò tutto prima o poi-
-Ora oppure ti do un bacio e non sulla guancia- deglutisco rumorosamente, perché deve rendere tutto così complicato?
-Va bene, su coraggio farlo- lo guardo incrociando le braccia ed ecco che in un secondo mi ritrovo le sue labbra sulle mie, devo dire che non avevo mai immaginato che il mio primo bacio sarebbe stato così. Sciolgo le mie braccia e le poso sulle sue prima che si stacchi incastrando i suoi occhi azzurri nei miei viola. –F-forse è meglio che vada-
-No- mi tira per un braccio facendomi scontrare contro il suo petto. –Ti prego Jazzy non te ne andare- sospiro abbassando la testa e incastrando le mie dita con le sue.
-In realtà volevo chiederti se potevo rimanere qui sta notte- il solo pensiero di passare la notte con Bruce mi fa venire la pelle d’oca. –O magari finché mia madre non esce dall’ospedale-
-Certo piccola, ora vado a chiedere a mamma, tu intanto riposati un po’- mi sdraio sul letto ripensando al bacio e al fatto che dovrò prendere alcune cose da casa, questa proprio non ci voleva. Mi obbligo a chiudere gli occhi per almeno 5 minuti e mi addormento.
 
Apro gli occhi svegliata da una risata e scendo le scale trovando Luke insieme a Michael, Ashton e Calum.
-Ciao piccola- sorrido a Luke avvicinandomi al divano per poi essere attirata da lui sulle sue gambe.
-Ciao ragazzi, scusate se vi ho interrotto-
-Tranquilla, tanto stavamo parlando di te..ahi- Michael dà una gomitata nelle costole di Ash mentre io guardo Luke diventare tutto rosso.
-Comunque Jazzy ho parlato con mia madre e ha detto che puoi rimanere qui quanto vuoi- appoggio la testa sul suo petto mentre gli altri tre si lasciano in schiamazzi e fischi.
-Allora c’è qualcosa che voi due piccioncini ci dovete dire?-
-Mikey sua mamma ha tentato il suicidio oggi…- lanterna verde si tappa la bocca e si mette in ginocchio chiedendomi scusa.
-Perdono Jazzy, io non pensavo-
-Tranquillo è tutto okay, non lo sapevi- Mikey rimane in ginocchio per una buona mezz’ora, fino a quando la mamma di Luke non ci comunica che le pizze sono pronte.
-Sai a volte mi chiedo se siate più pazzi voi o io che vi sto appresso- il biondo mi dà un colpo di anca facendomi finire il dentifricio sulla maglietta. –Ehi!- ride, con quella risata che potrebbe illuminare anche la giornata più buia.
-Ma il tuo pigiama?-
-Ecco a proposito di questo volevo chiederti se mi potessi prestare una maglietta e un pantaloncino- sorrido e lui va di là per poi lanciarmi gli indumenti. Mi chiudo in bagno e quando li indosso mi accorgo che sono intrisi del suo profumo, io lo adoro, è un odore che ti mette sicurezza, per me sa di famiglia, quella che non ho mai avuto.
-Ti stanno bene però-
-Considera che la maglietta mi scivola da tutte le parti, sei troppo alto- mi fa la linguaccia prima di sdraiarsi con la chitarra in mano.
-Sai non ho mai dormito senza il mio orsacchiotto-
-Però, allora non sei una vera dura- mi siedo ai piedi del letto.
-Lo sai che non sono davvero così, sono tutte le cose che mi sono capitate nella vita- mi si avvicina alle mie spalle e me le circonda con le braccia.
-Anche se non so proprio tutto sei una delle persone più forti che io conosca- mi schiocca un bacio sulla guancia per poi tornare al suo posto. –Che ne dici se ora andiamo a dormire?-
-Si hai ragione- mi sdraio accanto a lui e lo sento ridere.
-Sai, magari potresti abbracciare me al posto del tuo orsacchiotto- gli tiro una scoppola e lui mette il broncio.
-Ti stai facendo troppo il furbo mi sa- mi appoggio sul suo petto e lui circonda il mio busto con il braccio.
-Infatti mi stai abbracciando-
-Se vuoi mi sposto-
-Notte Jazzy-
-Notte Luke- e mi addormento cullata dal suo respiro sul mio viso.
 
-E’davvero imbarazzante notare come i miei vestiti stiano meglio a te che a me- sorrido passandomi una mano tra i capelli ramati.
-Finiscila, sai che non è vero…comunque oggi pomeriggio dopo scuola vado a prendere i miei- chiudo le mani a pugno al solo pensiero che molto probabilmente dovrò confrontarmi con quello stronzo.
-Vengo con te- gli schiocco un bacio sulla guancia prima di andarmene in classe.
-Ne riparliamo a pranzo promesso- mi fiondo in classe dirigendomi dritta dritta verso il mio amatissimo ultimo banco.
-Jazzy cosa pensi di…?-
-Lo so va bene?! So che così lo sto ferendo, so che il bacio di ieri sera è stato sbagliato, ma ho agito per quel fottutissimo istinto di sopravvivenza che mi diceva che se fossi rimasta da sola con Bruce oggi probabilmente non sarei qui- Rory rimane in silenzio per qualche secondo.
-Veramente ti stavo per chiedere cosa ne pensi di Luke Buckennon, visto che so che vuole invitarti al ballo di primavera-
-Oh…beh già il fatto che abbia lo stesso nome del mio Luke non credo sia un fattore positivo-
-Non cercare di cambiare discorso ora: tu e lui vi siete baciati?-
-O gli raccontavo la verità o mi facevo baciare, ho scelto il male minore-
-Per lui o per te?- sospiro fissando la lavagna ed iniziando a scrivere.
-Te l’ho già detto: non ho intenzione di dire niente a Luke, lui è l’unica cosa bella che mi sia capitata nella vita e la proteggerò ad ogni costo-
-Dovrei reputarmi offesa ma penso che la cosa sia molto dolce…non è che sei innamorata di lui?-
-E’fuori luogo- la campanella suona ed io sospiro, ora abbiamo educazione fisica ed è una delle materie che odio di più visto che sono negata in tutti gli sport, anche se fino a qualche anno fa facevo danza.
Vedo Luke correre per il campo, lui ha gli allenamenti di football e devo dire che è diventato veramente bravo.
-Dai ragazze, la prima di qua e la seconda di qua-
-Ciao Greyson- mi giro notando Luke Buckennon farmi l’occhiolino ed io rispondo facendogli un sorrisetto di circostanza.
-Perché ho l’impressione che Aisha mi stia fissando?-
-Perché lo sta facendo baby- e infatti appena la palla di pallavolo si alza in aria ecco che lei la schiaccia sul mio naso facendomi cadere per terra.
-Così impari a mettere i bastoni fra le ruote a me e Luke-
-Cazzo- rialzo il busto notando le mani sporche di sangue.
-Jazzy!- Luke corre verso di me inginocchiandosi e cercando di vedere in che condizioni sia il mio naso.
-Non è niente Luke, tra un po’ passa- certo, quando non ci sarà più sangue nel mio corpo finirà, visto che ne sto perdendo una quantità industriale.
-No, ora ti porto in infermeria, su- mi prende di preso davanti alle facce stupite di tutti, perfetto, già pensano che stiamo insieme, così li stiamo servendo i pettegolezzi praticamente su un piatto d’argento.
-Andiamo Luke, non è una cosa così grave-
-Jazzy taci per una volta- mi poggia sulla sedia della sala d’aspetto dell’infermeria per poi sedersi accanto a me.
-Hai soltanto aiutato ad incrementare i pettegolezzi su noi due- sospira poggiando la testa contro il muro.
-E cosa c’è di così tanto malvagio? Detesti così tanto che qualcuno possa anche solo pensare che noi due stiamo insieme?!- quei dannatissimi occhi azzurri, dopo così tanti anni riescono ancora a bloccarmi.
-No, dico solo che noi siamo migliori amici e per questo mi sembra strano, ecco tutto- si alza per poi tirare un pugno contro il muro e in quel momento la sua immagine si sovrappone a quella di Bruce e mi sento mancare il respiro.
-Ti prego Luke non lo fare mai più- ritorna a sedersi con lo sguardo preoccupato.
-Jazzy ehi che succede? Perché stai tremando?- non me sono accorta finché non me lo ha detto lui.
-S-si, ora però credo sia meglio che entri- apro la porta ma lui mi segue a ruota, cazzo Luke, perché non puoi essere strafottente come tutti gli altri maschi? Sarebbe più facile, sarebbe più facile allontanarti, tenerti al sicuro.
-Allora Jazzy, che hai combinato sta volta?-
-Pallonata da una cheerleader irritata- Mizzy sorride iniziando a tastare il mio povero naso. –Auh, auh- in quel momento mi accorgo che Luke ha poggiato la sua mano sulla mia.
-Bene, fortunatamente non è rotto, ma ti farà male per un po’- ci mette sopra un cerotto parecchio imbottito ed io scendo dal lettino. –Mi raccomando, stai attento a non sbattere di nuovo- faccio un lieve cenno con la testa, anche se dubito che questa cosa possa finire bene, visto che oggi devo andare a casa a prendere i vestiti.
-Sono contento che non ti sia fatta niente, l’avrei uccisa-
-Si certo- Luke si ferma ed io mi volto verso di lui.
-Sai che c’è sono stanco di perdere tempo con te, addio-
-Bene, non ho bisogno di te, non ho bisogno di nessuno- tiro un pugno contro gli armadietti per poi gemere per il dolore. Le lacrime iniziano a scendere lungo le mie guance, sono tutte bugie, io ho bisogno di lui, ho totalmente bisogno di lui. Se negli ultimi anni ce l’ho fatta a superare tutto è solo perché ho avuto lui accanto, ma allo stesso tempo non posso permettere che gli succeda qualcosa di brutto, perché dopotutto, lui è il mio paese delle Meraviglie, la mia ancora, il mio mare.
 
-Jazzy, Jazzy!- mi volto anche se non ce ne sarebbe bisogno, riconoscerei la voce di Luke dappertutto.
-Luke…-
-Mi dispiace per oggi, io non so cosa mi sia preso- sorrido facendogli una carezza sul volto.
-E’tutto okay, ora però devo andare a prendere i vestiti-
-Vengo con te- mi giro verso di lui e sospiro, non mi lascerà mai andare, così mi alzo sulle punte e poggio le mie labbra sulle sue, tanto per complicare ancora di più le cose.
-Ti prego Luke, aspettami a casa, fidati di me-
-Preparo la merenda- sorrido, almeno sono riuscita a convincerlo.
Salto sullo skate e già mi sento male, spero vivamente che Bruce non ci sia. Perché non posso uscire da questa situazione? Dio ti sto tanto sulle palle eh?
Non faccio in tempo ad entrare in casa che un bicchiere di vetro mi passa di lato frantumandosi contro la porta.
-Sei tornata stronzetta- ed eccolo lì, il mio incubo peggiore da ormai quasi 9 anni.
-Prendo solo alcune cose e poi me ne vado- un ceffone fortissimo mi arriva mentre cerco di andare in camera ed io finisco per terra.
-E dove stai eh? Tu non hai nessuno a parte me e tua madre-
-Da un mio amico- un ghigno si dipinge su quel volto.
-Stai dal biondino eh?- alzo lo sguardo e serro i pugni.
-Non pensarci nemmeno- ride, odio la sua risata.
-Ho tanti piani per te mocciosetta- avanza ed io mi ritrovo schiacciata contro il muro mentre un pensiero terribile passa per la mia testa ed inizio a sudare freddo. –Oh, tranquilla, non ho intenzione di toccarti, mi fate schifo voi ragazzine, ma al figlio di John non dispiaceresti-
-Luke Buckennon…-
-Brava nanerottola, sei intelligente-
-Non lo farò mai, non sono un oggetto- il suo pugno finisce violentemente contro il mio viso.
-Tu non puoi decidere- mi rialzo prendendo tutte le borse che ho riempito.
-Certo che posso, potrai anche comandare su mia madre ma non su di me- faccio per andarmene ma le sue parole mi bloccano.
-Tu non vuoi che accada niente al tuo amichetto?- il cuore perde un battito, no, il mio Luke no.
-Abbiamo litigato, sto da Rory per ora- so che contro di lei non può fare niente, suo padre è troppo in alto.
Esco da quella casa obbligandomi a non piangere e sperando di non incontrare quel decerebrato di Luke…oddio, fa così senso pensare queste cose, perché la mia mente si ricollega subito al mio Luke.
Prendo un sospiro di sollievo prima di bussare.
-Ehi sei tornat…o mio dio Jazzy che ti è successo?- mi tira dentro per poi prendere il mio viso tra le mani.
-In che senso?- mi trascina davanti allo specchio e noto che ho un labbro spaccato, un occhio nero e il volto rosso. –Ah questo! Sono caduta con lo skateboard- abbasso la testa, lo faccio sempre quando mento.
-E secondo te io ci dovrei credere?- d’istinto lo abbraccio affondando la testa nel suo petto ed inebriandomi del suo profumo. –Perché ogni volta che non vuoi rispondere ad una mia domanda mi abbracci?-
-Perché vuol dire che ho bisogno di te- mi stringe forte posando un bacio sulla mia testa.
-Ho preparato la merenda comunque…- mi stacco incastrando i miei occhi viola nei suoi azzurri.
-Ecco perché ti adoro- ride e non posso fare a meno di paragonare la sua risata a quella di Bruce, la luce e il buio, il bene e il male, la mia cura e la mia malattia.

Holaaaaa c:
okay, alcuni di voi si staranno chiedendo che cosa sto combinando visto che ho all'attivo anche 'Beside you', bene ho pensato che dato che quella ff non ha molo successo (ho pensato infatti di eliminarla) pootre provarci con questa prima abbandonare definitivamente la strada della scrittura ahahahahahha.
Anyway, ci tengo a specificare che questa storia sarà incentrata maggiormente su Luke che sugli altri ragazzi semplicemente perché prima era nata come una storia originale ma siccome mi ero fissata che il protagonista dovese essere biondo e con gli occhi azzurri e uscito fuori questo. Okay ho parlato troppo, ora mi dileguo, Ossidiana xx

 
   
 
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