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Autore: Madness in me    28/03/2014    3 recensioni
"Frank rimase impassibile, fermo come anche il suo cuore, rannicchiato tra quelle coperte che sapevano di Gerard.
Passò la notte tra le lacrime, gli urli e gli oggetti lanciati; tra le sigarette del suo cantante e quelle dannate coperte che sapevano di quell’amore malandato, malato, destinato a finire così."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ma che ne poteva sapere, Mikey, di come mi sentivo ?
Perché continuava a carezzarmi una spalla ?
Pensava davvero che quella carezza sarebbe riuscita a colmare il vuoto che avevo dentro ?
“Dai, Frankie, non fare così.” Sussurrò.
“Non chiamarmi ‘Frankie.’” Sputai, scrollandomi la sua mano dalla spalla.
“Andiamo, ora non puoi deprimerti per una cosa simile.” Provò ancora, fallendo miseramente.
“UNA COSA SIMILE ?” gridai, balzando in piedi e facendolo sobbalzare.
Le  lacrime che avevo tenuto per tutti quei giorni uscirono, come un fiume in piena, senza il minimo fottuto controllo.
“F-frank..” provò a dire Mikey ma lo zittii tirando un calcio ad una sedia.
“UNA COSA SIMILE! QUELLA ‘COSA SIMILE’ ERA TUTTA LA MIA SCHIFOSA VITA, MIKEY! LUI ERA TUTTA LA MIA SCHIFOSISSIMA VITA. Gli ho dato tutto.. tutto me stesso, tutto ciò che avevo. E lui l’ha buttato via.” Tirai un altro calcio facendo vibrare tutta la parete del tour bus, mentre le lacrime calde e salate rigavano il mio viso senza controllo.
“L’ha buttata via come fosse cartaccia..” sussurrai, tra i singhiozzi.

 

 

 

 

 

 

 

 

Quindici giorni prima.

“Frank devo parlarti.” Sussurrò Gerard, mentre Frank era arrotolato tra le sue braccia nel loro enorme letto in casa di Frank.
Il chitarrista si girò ad osservare il viso pallido del cantante che, alla fioca luce della piccola lampadina, sembrava ancor più pallido.
“E’ la nostra ultima notte.” Disse, impassibile, Gerard.
Il cuore di Frank si fermò.
Sapeva cosa significavano quelle parole pronunciate da Gerard ma non voleva ammetterlo a se stesso.
“C-che intendi ?” sussurrò il più piccolo.
Il cantante spostò lentamente il corpo del più piccolo dal suo e si mise a sedere, guardandolo negli occhi.
“Lo sai che intendo, Frank. E’ la nostra ultima notte. Basta così.” Disse poi si alzò e si rivestì.
“Cosa.. PERCHE’ ?” domandò, disperato e tremante, Frank.
“Sono stanco di giocare col tuo cuore, Frank. Io non sono fatto per amare, non sono fatto per questo amore, non sono fatto per te. Troverai di meglio.” Detto ciò accarezzò il viso di Frank, si infilò le scarpe ed uscì dalla stanza.
Frank rimase impassibile, fermo come anche il suo cuore, rannicchiato tra quelle coperte che sapevano di Gerard.
Passò la notte tra le lacrime, gli urli e gli oggetti lanciati; tra le sigarette del suo cantante e quelle dannate coperte che sapevano di quell’amore malandato, malato, destinato a finire così.








Mi lasciai cadere a terra, rannicchiandomi.
“C’è un foglio nel cassetto in basso a destra del mobile in cucina, Mik.” Sussurrai, tra i singhiozzi “E’ una canzone che ho scritto. Portala a Gerard, per favore. Non dirgli niente, non dargli spiegazioni.” Conclusi.
Mikey, silenzioso come suo solito, si alzò, prese il foglio ed uscì dal tourbus dopo avermi lanciato un ultimo sguardo pieno di quel che mi sembrò.. pietà.
Tirai un pugno alla parete di fronte a me, vedendo poi sgorgare il sangue dalle nocche distrutte e sentendole pulsare.
“MERDA!” gridai, disperato “MERDA, MERDA, MERDA!”
Quegli urli non mi avrebbero aiutato.
Non avrebbero ricucito l’enorme squarcio nel mio cuore, non mi avrebbero riportato il mio Gerard, quello che avevo salvato così tante volte, l’unico che mi faceva scorrere lunghi brividi gelati per tutta la schiena con il solo tocco delle dita, l’unico che avevo veramente amato in tutta la mia vita.
Quante notti avevo passato in quelle condizioni ?
Quindici maledetti giorni passati così e non accennavo a guarire, a migliorare.
Ogni giorno vedere quel viso era una pugnalata.
Ogni secondo quelle labbra erano davanti a me, non più mie.
Quel buco nel mio cuore non si sarebbe mai chiuso, nessuno avrebbe mai più occupato il posto che Gerard aveva occupato per tanti anni.
Lui era il mio centro di gravità, era la mia ancora di salvezza, la mia roccia solida.
Era.
Non lo sarebbe più stato ed io avrei dovuto accettarlo, ma come ?
Cos’era Frank senza Gerard ?
Non era nulla, il nulla più assoluto.
Lasciai che le lacrime scorressero lungo le mie guance anche quella sera, tutta la sera, tutta la notte fino alla mattina seguente.



Mesi dopo.
Era davanti al microfono, Ray suonò le prime note ed il mio cuore si fermò di nuovo.
Si bloccò proprio come quella gelida notte di Dicembre in cui Gerard aveva preso il mio cuore tra le sue mani e se ne era andato, lasciandomi nudo, solo e vuoto nel mio letto.
Tremavo ma non lo davo a vedere.
Avrei suonato mettendoci tutta la mia rabbia, la mia disperazione.
Dopo le prime strofe, aspettavo quelle parole con terrore, quasi.
E quelle parole arrivarono, dritte, ferme e gelide come una lama.
When you go, would you even turn to say..

Gerard si voltò appena, quasi impercettibilmente.
Puntò i suoi occhi nei miei poi le disse, quelle parole che speravo non avrebbe mai detto, quelle parole che avevo scritto pregando che non lo avrebbe mai cantate.
"I don't love you like I did yesterday"
Lasciai che le lacrime scorressero sul mio viso ancora una volta.
Abbassai la testa e pregai che nessuno mi notasse.
O forse no.
Forse speravo che tutti mi vedessero.
Speravo che la folla davanti a me e anche i ragazzi potessero vedere ciò che Gerard aveva fatto al mio cuore, prendendolo a calci e tenendolo comunque nella sua tasca, senza mai restituirmelo.
Così quando fu il mio turno, inaspettatamente per tutti, attaccai le labbra al microfono e gridai “I don’t love you like i loved you yesterday.”
Sorrisi poi tra le lacrime, voltando le spalle alla folla e a Gerard.
Voleva tenersi il mio cuore ? Buon per lui.
Sarei andato avanti, vuoto, consumato e distrutto ma sarei andato avanti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In loving memory of Sah's heart.

  
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