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Autore: Uiui    28/03/2014    0 recensioni
Ho scritto questa storia qualche tempo fa, a seguito di una notizia che mi ha sconvolto (abitando nello stesso paese della protagonista). Parla della ragazza suicida da un grattacielo, a Cittadella. Io ho tentato di ripercorrere i pensieri e le emozioni di questa ragazza. In cima al palazzo, di sera, lei sta facendo la cosa più stupida e avventata della sua vita (oltre che l'ultima), sperando però che qualcuno arrivi a farle cambiare idea: non è decisa a fare quel gesto, è molto confusa. Spero che vi piaccia.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Piove. Prova a sentire l’aria sulla pelle. Ti accorgi che c”è qualcosa di strano, di inquietante. Prova ad ascoltare la gente nella piazza:
- Hai sentito? - tutti capiscono di cosa parli, perchè è la notizia del giorno, la più fresca
- Oh sì, è orribile-
- E’ la terza che fa questa fine!-
Già, la terza. Com’è bella Cittadella, a quest’ora di sera! E poi, da questo punto, domini la scena, vedi tutto e tutti, ma nessuno ti nota. Perchè a quattordici anni si è suscettibili a molte cose. Lo ha detto anche quello psicologo dell’università!
Ma è brutto, è terribile, aveva una vita davanti! Ma a quattordici anni, e anzi a qualsiasi età, siamo tutti su un grattacielo e ci sono due forze: quella che ti spinge, ti uccide, e quella che ti tiene, ti incoraggia, ti dice che è andata così, ma puoi continuare.
Vi ho delusi, ma ho deluso prima me stessa. Vi avevo lasciato dei biglietti - degli indizi – per aiutarmi. Perchè io mon ne ho più la forza. Io sono morta già prima di cadere.
Non mi sono mai sentita tanto libera e tanto vicina alla morte. Ma ne provavo sollievo. Cosa ne volete sapere voi, di come mi sentivo per stare qui, tra la terra e il cielo, dove non conta cosa hai fatto, ma chi sei. Chi credete che l’abbia portata lì? No, state tranquilli, o brave persone, non ha sofferto. Perchè cadere da trenta metri, sopra il cielo, a due metri sottoterra ti stronca, senza sentire niente. Il cuore mi batteva forte, è passato tanto tempo da quando sono qua, ma non è venuto nessuno; allora mi butto, ma non perchè voglio morire, ma perchè voglio volare, il più lontano possibile da qui, dove nessuno ti capisce, nessuno ti prende sul serio, dove sei solo sciocca, perchè saresti brava, sei la più grande, dove devi impegnarti per raggiungere i tuoi scopi.
Ma chi siamo noi per giudicarla? Per dire: "ma non ha pensato ai suoi genitori?"; "come è stata impulsiva, sarebbe cambiato tutto!"...
Evidentemente non poteva più sopportare quello che le stava succedendo e che aveva fatto. Non trovava via d’uscita, e più cercava aiuto e comprensione, più trovava porte chiuse e sguardi storti. Sì, ha sofferto tanto, ma da viva. Da morta ha lasciato ai piedi del grattacielo solo il suo fardello. Penso perfino che abbia sorriso, credendo di volare davvero.

  
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