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Autore: Julia_Phantomhive    29/03/2014    2 recensioni
[B-Daman Crossfire]
Le avventure tra il B-shot professionista Shigami e la sua fan sono giunte al termine, ma perché accontentarsi? Questa one shot è collocata prima del litigio tra i due, ma la ragazza ha una buona ragione per cui arrabbiarsi. Il ragazzo comprende, ma vuole comunque fermare la ragazza così che la situazione non si complichi. Che cosa avrà mai fatto Samuru per innescare la rabbia in Jules? Lei sarà davvero arrabbiata con il B-shot? Come potrà risolvere la questione, se non mentendo? Stavolta non ci sono combattimenti e Dravise non potrà aiutarlo, ma di sicuro un genitore sì.
Spero che vi piaccia!
Bye and Kiss
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Samuru Shigami, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non tutti gli adulti sono adulti
 

'No. Fammi capire, veramente vuoi andare a parlargli per una cosa del genere? Sei impazzita per caso!' Il ragazzo dai capelli blu come la notte inseguiva una ragazza dai capelli corvini, stava per aver un attacco di panico, non capiva le ragioni che si erano insinuate nella ragazza che la portassero a parlare con il proprio padre. 'Ti prego ragiona! Non puoi venire lì e sbattergli in faccia questa verità! Pur essendo insensibile, mi ha fatto diventare quel che sono e tu stessa mi hai detto che ti piacevo così come sono, quindi perché-' era stato interrotto bruscamente, la corvina non voleva ascoltare scuse. Trovava il comportamento del padre di Samuru un vero e proprio abominio. Era come se l'avesse cresciuto solo per previnire le sorti del mondo, quale padre pensa al mondo piuttosto che al figlio?! Era infuriata, non lo sopportava. Se Samuru avesse avuto altri interessi, lui li aveva completamente ignorati.
'Dài, ti prego. Non andare, non ha senso.' diceva quasi esasperato.
La ragazza si voltava e aveva uno sguardo furente. 'No. Tu sei suo figlio e non puoi dirgli niente. Io sono la tua fidanzata e posso. Non mi sta bene che ti avesse trattato così, voglio sentire che scusa tira fuori stavolta! Posso capire che sono più grande di te e che non mi accetti per questo, ma ora sono io che non posso accettare una cosa simile. Samuru, non dico che possa cambiare il tuo passato, ma è vero anche che se avesse un nipote non può certo crescerlo con gli stessi ideali e criteri con i quali sei cresciuto te. Certamente sei un ragazzo in gamba e pieno di talento, ma non lo trovo giusto.'
'Jules...' la chiamava per nome quando sapeva che aveva ragione 'Ho capito le tue intenzioni, sono nobilissime, ma non puoi... Ti prego, non oggi, complicheresti la situazione.' La sua normale freddezza e calma lo abbandonavano quando era con lei, e lei non era mai stata così; non poteva altro significare quanto la questione le fosse a cuore.
'Che situazione? Quella che eri un burattino nelle sue mani?'
'No, quella tra noi due. Mio padre... non ti sopporta e se gli vieni a dire che il suo metodo di insegnamento è stato da insensibile, non ti accetterà mai.' Aveva abbassato lo sguardo, ma quando lo rialzava verso di lei, le trasmetteva possibilità di comprensione 'Voglio che ti accetti, per questo ti prego,' le porgeva una mano per tornare indietro 'Perfavore, aspetta. Ti chiedo solo di aspettare che si allenti la situazione. Jules, tengo molto a te.'
Lei gliela afferrava e si faceva trascinare. 'D'accordo, lo faccio solo per te.'
Jules continuava a sbuffare, così Samuru da dietro la circondava con le braccia. 'Ti ho rivelato il mio passato solo perché tu possa stare con me in futuro. Calmati e concentrati. Sei una persona molto intelligente, perciò avrai occasione di dirglielo.' La ragazza si aggrappava alle sue braccia che le circondavano spalle e collo, nascondeva fino al naso il suo viso un po' rosso e rispondeva con fermezza: 'Sieti incomprensibili, voi Shigami!'
Il ragazzo ridacchiava. 'Sai, non tutti gli adulti sono adulti'
'Infatti, sei più maturo pur avendo due anni meno di me.' Era una giornata nevosa al quartiere Ovest e Jules stava fissando il lago ghiacciato del parco che stavano attraversando. I fiocchi bianchi cadevano indisturbati e si depositavano sofficemente sui capelli scuri del ragazzo. I tratti delicati, da fanciullo innocente, erano sfidati dal freddo e così Samuru sciogliendo l'abbraccio, si tirava su la sciarpa. Jules si girava e lo fissava, chiudeva gli occhi come per infondergli sicurezza. 'Noi, invece, abbiamo diritto di essere bambini in quanto tali, ma Samuru, quello che tuo padre ha fatto mi ha sconvolto. Ognuno di noi gestisce la propria vita, agise come meglio crede, lui non aveva diritto di importi un fardello simile. Non a te, che sei suo figlio.' La determinazione negli occhi della ragazza facevano sì che in Samuru crescesse un sentimento pari all'amore.
'Torna a casa, Jules. Preparati una bella tazza di latte e miele, e prenditi cura di te. Ci vediamo domani'
La corvina si convinceva e se ne andava. Allontanata abbastanza, Samuru traeva un sospiro di sollievo.
Aveva evitato il peggio, per ora.

Il telefono squillava e la ragazza appena svegliata, rispondeva non curandosi del mittente. 'Pronto?'
'Jules' era Samuru, con il suo solito tono pacato 'Oggi non ci possiamo vedere, mi dispiace.'
Stroppicciava gli occhi e sbadigliava. 'Tuo padre?'
'No'
'Crossfire?'
'Sì'
'Ok, salutami tutti. Ciao Samuru, ciao Dravise, buonafortuna a tutti e due.' e si rimetteva a dormire coprendosi addirittura la testa con le spesse coperte, ma Samuru continuava a chiamarla. 'Che c'è?'
Samuru rimaneva in silenzio, ma era chiaro che avrebbe vuotato il sacco, perciò la corvina aspettava paziente appoggiando la cornetta del telefono sull'orecchio in superficie, mentre l'altro si godeva la sofficità del cuscino. Il ragazzo, all'inizio esitante, domandava determinato: 'Ce l'hai con me per ieri?'
'No, per quale motivo dovrei? Ce l'ho con tuo padre, non con te.'
'Ok'
'Ok' ripeteva Jules un po' indifferente, cosa che Samuru notava e perciò rimaneva cauto.
'Ci sentiamo dopo, ti chiamo io.'
Lei acconsentiva. 'A dopo'
La ragazza si rigirava sul letto, l'irrequietezza non l'aveva mai gestita molto bene, la portava solo ad essere impulsiva ed era forse il suo unico punto debole. Pensava che non era necessario che ci parlasse, con il padre di Samuru, forse già sapeva che cosa orribile avesse fatto, segnare l'infanzia così del suo unico figlio. 'No, non mi pare giusto' E se non lo sapesse? Se mai avrebbe avuto un figlio con Samuru ed entrambi impegnati, lo avrebbe lasciato con lui e chissà cosa gli farebbe! No, ha suo fratello, i suoi genitori, molto amici, perché dovrei proprio lasciarlo a quello che sarà mio suocero? Si domandava a se stessa. Ma perché stava pensando al futuro? Doveva vivere il presente e togliersi il peso di dosso. Si voleva preparare, ma non riusciva ad alzarsi dal letto.
Qualcuno bussava alla porta. 'So-rel-lo-na! Sveglia! Mi devi accompagnare a scuola!'
'Ottimo motivo per cui alzarsi...' sussurrava, ma poi alzava il tono per rispondere 'Arrivo, dammi una decina di minuti!'
Di sabato lei non aveva scuola, al contrario del fratellino che aveva deciso di fare dei corsi in più.
Infilava il suo vestito preferito blu mare, un collarino nero, senza maniche e una piccola apertura al petto, quel poco per fare vedere un cenno di seno, e infine stivaletti neri semplici. 'Jules! Sei pronta?!' La richiamava.
'Ok, ok, arrivo!' andava incontro al fratellino e appena accompagnato a scuola, non sapeva cosa fare.
Le assalivano varie idee, ma nessuna era proponibile. 'Jules?' Una voce femminile la svegliava 'Jules, sono Sumi! Non ti ricordi più di me?' Era l'amica di Riki, si rispondeva da sola.
'Oh sì, certo. Sumi, come va?' Le rivolgeva un sorriso caloroso 'Cosa ti porta al quartiere Ovest?'
Sorridente si portava le mani dietro la schiena e si chinava a risponderle. 'Sono qui per trovare la signorina Takekura al WBMA, non sapevo che la sede centrale fosse qui, però mi sono persa e poi ti ho vista, quindi non è che potresti accompagnarmi? Dobbiamo parlare di come diffondere la passione per i B-Daman in tutto il paese'
Jules annuiva. 'Ma guarda, ci dovevo andare anch'io'
Altro ottimo pretesto per andare lì e cercare il padre di Samuru, pensava.
Stavolta Samuru non l'avrebbe fermata.

'Miss Rori!' le correva incontro Sumi 'Scusi il ritardo, mi ero persa! Se non fosse per Jules non sarei qui ora!' Rideva per nascondere l'imbarazzo, quando la castana sorrideva candidamente anche all'altra corvina.
'Signorina Mirai, da quanto tempo.'
Avevano la stessa età e Jules non ci credeva più di tanto: per quanto le fosse indifferente ora, la sua prima impressione era che fosse troppo gentile con Samuru e perciò gelosa, ma ora che aveva assistito a molti più incontri, capiva che Miss Rori si comportava così con tutti.
'Già' rispondeva indifferente 'Buongiorno, signorina Takekura, sa dove posso trovare il professor Shigami?'
La castana, sorpresa tanto quanto Sumi, non sapeva come rispondere. 'Ecco.. in realtà..'
'Mi dica dove sta e basta. Se non può, andrò a cercarlo io stessa.' Determinata e convinta a quanto avesse detto continuava 'Ho un obiettivo ben preciso. E poi lei non dovrebbe assistere alla sfida? Samuru oggi mi ha chiamata-' osservando bene la reazione confusa di Rori, capiva che il ragazzo le nascondeva qualcosa. 'Non è... non ci sta... Quindi lui... Dov'é?! So che è qui, dov'è?' quasi urlava con tono aggressivo.
'Di chi parla?' Rori si era spaventata e tremava tutta, Sumi invece rimaneva interdetta. 'Il signor Shigami non è alla sede al momento, quindi se vuole ripass-'
La corvina sbatteva il piede per terra e stava per inveire. 'Non diciamo sciocchezze!' Il suo sguardo era molto più furente di quanto le due ragazze si immaginavano 'Dove sono entrambi i Shigami?!'
'Cos'è tutto questo baccano?' All'improvviso un suono di apertura delle porte si sentiva e alleggeriva la tensione, proveniente dall'ascensore appariva una donna magra, snella, capelli lunghi blu scuro e uno sguardo gentile ma familiare a Jules. 'Ho sentito che mi chiamavano, che cosa è successo?' Alla corvina le si spalancavano gli occhi per la bellezza travolgente, era una donna stupenda.
'Sono io, mi spiace.' si scusava immediatamente la ragazza 'Mi chiamo Mirai Jules, sto cercando Shigami. Sono una sua amica ed è piuttosto urgente.' La signora portava una fede, notava; questi si chinava ad osservarla.
Con un sorriso simile a una smorfia, la complimentava: 'Che carina. E senti, cerchi mio marito o mio figlio? Anche se un'idea ce l'ho, ma ascoltiamo.' La osservava con aria di sfida.
Incredula fissava la donna affascinante, ma si riprendeva per esporle il suo obiettivo: 'All'inizio cercavo suo marito, ma ho saputo che Samuru mi ha mentito, quindi uno qualsiasi mi va bene. Lei quindi è...'
'Sei molto in confidenza con mio figlio, lo chiami per nome. Sì, sono sua madre, piacere Miyuki Shigami. Da quanto ho capito, hai anche desiderio di incontrare Gennosuke, vieni.' Le porgeva una mano, aveva delle dite affusolate e sottili, la scena le ricordava quando lo faceva Samuru con lei. 'Ti porto io da lui, però non so dove sia Samuru, stamattina è uscito presto quindi non ho potuto nemmeno salutarlo.'
Rori provava a impedirlo. 'Signora Shigami, non può, ho avuto ordine di non far incontrare nessuno il signor Shigami, è impegnato a-' la interrompeva gentilmente Miyuki alzando una mano.
'Non si preoccupi, con me non si arrabbierà'
Jules afferrava la mano che attendeva risposta.
'Che rapporti ha instaurato con Samuru ora che è tornata?'
'Si è sorpreso quando sono arrivata. Penso che sia diventato un ragazzo maturo e pieno di talento, ma per uno della sua età non dovrebbe essere così, ho capito che è stato Gennosuke a renderlo tale. A poco più di quattro anni, mio marito ha incominciato a viaggiare portandosi via con sè il mio piccolo Samuru, diceva che sarebbe tornato presto e invece qualche anno fa mi manda una lettera in cui mi informa che si sono stabiliti qui, e di doverlo raggiungere, però mio padre ha qualche problema con il cuore e presto dovrò ritornare ad assisterlo. Gennosuke lo sa, per questo è molto cauto a non farmi arrabbiare, però a quanto pare ne ha combinata un'altra delle sue, se addirittura una signorina come lei viene a cercarlo. Mi vuole spiegare cosa ha fatto?'
Jules ascoltava piuttosto scossa la situazione familiare di Samuru, immaginava che la mamma di Samuru avesse già sgridato il marito per il suo artefatto, ma era anche comprensibile che il suo ragazzo non avesse coraggio di parlare con la madre, dopo tutto questo tempo... Era davvero piccolo quando si era separato dalla madre, pensava la corvina.
Scuoteva lentamente la testa, la sensazione familiare che le infondeva Miyuki era simile a quella che provava con Samuru, ecco da chi aveva preso quella sicurezza che riusciva a infondere.
'Ci ha già pensato lei per me, signora Shigami.'
'Chiamami Miyuki, penso che andremo molto d'accordo' sorrideva gentile 'Ma ora,' la porta scorrevole si apriva e in fondo alla stanza c'era il padre con i suoi soliti occhiali squadrati con i quali nascondeva lo sguardo duro 'hai qui davanti Gennosuke, perciò digli quello che devi dirgli. Potrà sembrare freddo, insensibile e adulto, ma sappi che non tutti gli adulti sono adulti.' portava il dito sulle labbra come se fosse un segreto e poi la spingeva a farsi avanti.
La ragazza pensava che forse Samuru avesse preso da lei le parole, ma entrando nel cunicolo tutto buio se non le luci degli schermi pieni di dati, prendeva coraggio e appena visibile alla luce, guardava dritto davanti a sé.
'Tu.' si era voltato a squadrare la corvina 'Cosa ci fai qui? Chi ti ha fatto entrare?'
Lo sguardo severo, duro e pieno di odio.
No, non aveva paura di lui.
'Sono stata io, caro.' era intervenuta Miyuki, che era comparsa all'improvviso dietro le spalle di Jules; molto rassicurante era per la ragazza 'Non essere così rigido, è venuta fin qua per parlarti e non è modo di atteggiarsi. Gennosuke devi trattarla con i guanti, è un'amica di Samuru e ora anche mia.'
Il signor Shigami sospirava, ma ribatteva all'istante: 'Quella non è una semplice amica per nostro figlio, cara. Scommetto che non ti ha detto la sua età e neanche che è la sua ragazza. Miyuki, è una disgrazia quella ragazza.'
Jules non si tratteneva più e urlava: 'Non sono una disgrazia! E' vero, ho un anno o due rispetto vostro figlio, ma io lo amo e lui stesso mi ha rivelato che tiene a me, non lo potrei mai ferire. E' stata una rivelazione, invece, sapere che lei, sangue del suo sangue, lo ha cresciuto solo per sconfiggere il Drago D'Oro! E sottolineo il solo! Non ha pensato che lui avesse altri interessi? Che forse avrebbe voluto rimanere con la madre? Non ha mai pensato che Samuru si sentisse solo, posso capire che poi le ha donato Dravise, ma solo con lo scopo di allenarlo, di farne colui che avrebbe sconfitto la minaccia per il mondo. Da un punto di vista oggettivo, ovvio che è stata un'idea geniale, ma moralmente sbagliato! Accetto che non gli sto simpatica, ma non che lei pensi di essere migliore di me dopo quello che ha fatto a Samuru, a una persona a lei così cara!' Stava soffrendo più di quanto pensasse, drighignava i denti, piangeva e si teneva stretta una mano sul cuore 'Samuru... Samuru potrà non aver espresso i suoi sentimenti, ma sento che è così. Da quando l'ho conosciuto, l'ho ammirato e amato, diciamo anche studiato inconsapevolmente. Io non... Non ho mai visto una persona così giovane e così matura in vita mia.'
La madre di Samuru la osservava soddisfatta, mentre Gennosuke spiazzato.
'Caro,' risvegliava il marito Miyuki 'pensi ancora che sia una disgrazia? Per me, invece, una sorta di raggio di luce che può portare nostro figlio a essere più estroverso. Gennosuke caro,' il signor Shigami stringeva gli occhi 'non intrometterti più tra Samuru e Jules, d'accordo?' Sconfitto perché aveva compreso, il padre di Samuru annuiva.
'Mi-Miyuki?' chiamava imbarazzata la signora 'La ringrazio per avermi aiutato. Davvero e mi scuso per essermi rivolta a suo marito in quel modo, ma Samuru non avrebbe mai... non con suo padre, l'ho capito che lo adora, a modo suo, quindi mi sono sentita in dovere di-'
'Non ti devi scusare' la fermava candidamente con un sorriso, la teneva ancora per mano 'Non è ancora finita, Jules cara, c'è ancora la questione che mio figlio ti ha mentito. Ricorda, non si perdona facilmente neanche una semplice bugia, si rischia che menta ancora.'
La corvina adorava la madre di Samuru. 'Grazie'
La signora Shigami si voltava e rispondeva con un sorriso sbarazzino: 'No, grazie a te.'
Era tardo pomeriggio e le due cercavano Samuru, ma non si trovava da nessuna parte. Dove si era cacciato? Si chiedeva continuamente Miyuki, si stava preoccupando e leggeva benissimo la stessa cosa nell'espressione della ragazza. Jules era aggrappata alla mano di Miyuki come se fosse sua madre e la blu, sofferente del viso da cucciolo abbandonato, si voltava e dolcemente le chiedeva:
'Lo ami davvero mio figlio?'
Rispondeva senza nemmeno pensarci. 'Certo. Lui è incredibile, non ci sono altri termini con cui descriverlo o anche paragonarlo. Lei si è mai fidata di una persona a tal punto di credergli sempre? Non dubitare mai di lui, è quello che provo, perciò sono... un po' sconvolta che non mi abbia raccontato la verità.'
'Avrà le sue ragioni vedrai. E sì, avevo quella stessa impressione con Gennosuke.' La corvina coglieva nei suoi un brillio, una specie di segreto che lei era all'oscuro. 'Hai qualche suggerimento?'
'Cosa?'
'Dove sia Samuru, questa città è nuova per me.'
'Oh.' un luogo dove.. 'Il parco! Andiamo al parco!'
Le due correvano al parco e avevano subito visto Samuru seduto in una di quelle panchine vicine ai campi B-Daman, aveva uno sguardo perso però fisso sulla busta che aveva in grembo. Una busta tutta decorata, una di quelle che ti danno quando acquisti qualcosa in una boutique tutte chic; ogni tanto quando passeggiavano, Jules si soffermava a guardarne le vetrine e Samuru con lei, ma non avrebbe mai sperato che lui l'avesse capito.
Si avvicinavano e quando si accorgeva che qualcuno lo copriva dalla luce del sole, alzava lo sguardo e si spavantava della presenza di entrambe. 'Ju-Jules! Madre! Cosa ci fate qui? E insieme, addirittura.'
'Oooh.' Miyuki era davvero impressionata 'Non l'ho mai visto con questi espressione da quando sono tornata.' dava una pacca forte al sedere della corvina 'E brava Jules cara, l'hai conquistato!'
La ragazza sussultava per il colpo improvviso nel gluteo, mentre Samuru la rimproverava: 'Ma-madre!'
'S-Samuru...' non riusciva a guardarlo in faccia, ma stava anche per piangere 'Perché mi hai mentito?'
'Non ti ho mentito.' replicava interdetto.
'Sì che lo hai fatto, Rori mi ha detto che non c'è stata nessuna sfida.'
'Tra me e Reggie.' Spiegava immediatamente alla ragazza, la quale aveva gli occhi lucidi 'Mi ha sfidato non ufficialmente, ma mi ha sfidato.' Jules lo guardava severamente. 'Mi dispiace, ma non ti ho mentito, sei... sei arrabbiata con me?' Il suo tono era molto basso.
Alla mora pizzicavano gli occhi, ma faceva di tutto per resistere, mentre il blu sosteneva uno sguardo affranto ma anche quasi ossessionato alla busta che teneva in grembo. Lei continuava a chiedersi che cos'era, mentre la madre osservava silenziosa la scena. 'Perché ti ha sfidato?' In Jules si era giù riaccesa una luce di speranza.
'Per questa' alzava la busta e glielo porgeva 'Aprila.'
Miyuki si sedeva accanto al figlio e gli accarezzava la schiena. Si avvicinava all'orecchio e gli sibilava: 'Samuru sei un ragazzo d'oro. Ti metteresti contro l'intero mondo per lei, eh?' Il B-shot era arrosito violentamente, la madre sapeva benissimo la risposta, solo che non volela ammetterlo. Jules aveva un'aria innocente e alla fine la prendeva con una mano, per poi accucciarsi accanto a lui timidamente; la apriva con molta attenzione e sbirciava tutta emozionata: un abito bianco, senza maniche, aperto dietro e ornato in tutti i contorni con il pizzo blu. Controllava la taglia, ed era la sua. Jules rimase sbalordita, mentre la madre spalancava gli occhi per la bellezza del vestito.
Il ragazzo stava guardando nella parte opposta, verso la madre, e giustificava balbettando: 'Anche Reggie voleva quel vestito per la sua ragazza, ma ho visto come i tuoi occhi brillavano quando passavamo davanti a quella vetrina, era... era qualcosa che fai solamente quando gioco. Neanche quando mangiamo i dolci ti si illuminavano così. Per il cibo sorridi e hai un'espressione come se fossi in pace con te stessa.' Faceva una pausa e si volgeva a guardare la reazione della corvina 'Ti piace?'
Jules lo guardava e la sua espressione diceva tutto: l'ammirazione piena, la felicità pura e l'amore incondizionato. Gli gettava le braccia al collo e Samuru aveva fatto appena in tempo a reggersi e a ricambiare l'abbraccio; Miyuki li osservava sorpresa e teneramente compiaciuta.
'Samuru, ti adoro, grazie! Non dubiterò mai più di te!'
La signora Shigami li incoraggiava a tornare: 'Andiamo da tuo padre, che sarà preoccupatissimo.'
Samuru riapriva gli occhi e la fermava: 'Mamma' Era la prima volta che la chiamava "mamma" e Miyuki stava per piangere per la commozione 'Papà non sa che continuo a vedere Jules, lui me l'ha proibito, ma per quanto insisto non vuole capirlo che Jules...' la ragazza si stava staccando dal suo petto e lo guardava dritto negli occhi 'Jules è importante per me, molto importante. Mamma, mi dispiace per non averti detto subito che mi sei mancata tanto, ma non.. non sapevo come incominciare. Mi sei mancata davvero tanto.'
La blu aveva ormai le lacrime agli occhi e prendeva tra le mani la testa del figlio per abbracciarlo, anche se questi era ancora avvinghiato dalla ragazza. 'No, tesoro, tranquillo. Jules, grazie! Oh Samuru, il mio bambino, il mio dolcissimo bambino, appena tutto si sistemerà tornerò da te e papà, ok? Samuru, ti voglio tanto bene!'
Lui sgranava gli occhi. Aveva riassunto il suo comportamento calmo.
'Devi tornare in Francia? Sei appena arrivata.'
'Nonno sta male e non potrebbe mai sostenere un viaggio con l'aereo. Devo tornare da loro, volevo solo venire a trovare a te, non ti ho visto crescere, non potevo mai raggiungervi, è stato insostenibile non sapere come stavi, che aspetto avevi, ti ho visto così poco. Tornerò presto, vedrai.'
'Sì, aspetterò' annuiva stupito Samuru e poi si ritrovava a sorridere a Jules che era rimasta in silenzio. 'Non sarò solo, c'è papà, e anche se forse non accetta Jules, lei ci sarà sempre per me. Giusto?'
La corvina lo stringeva a sè. 'Certo, sarò sempre con te.'
Miyuki sorrideva con loro e informava il proprio cucciolo di una buona notizia: 'Per quanto sarà incredibile, credo che non ti dovrai preoccupare di tuo padre.' il sorriso serafirico e lo sguardo di intesa con Jules, lo facevano andare in confusione 'Jules cara è una ragazza davvero determinata, non si è fatta intimorire da papà e l'ha affrontato a testa alta, dicendogli che non avrebbe mai rinunciato a te.'
'Nient'altro?' chiedeva con tono perquisitorio alla corvina.
'La questione che ci eravamo detti la scorsa volta.' confessava pentita la mora.
'Ah ecco. Come ha reagito?'
A questo rispondeva Miyuki: 'Come se la doveva prendere, Samuru? Jules cara aveva pienamente ragione.' La donna si metteva le mani sui fianchi come se lo stesse sgridando, ma ovviamente la ramanzina era rivolta al marito non presente. Il ragazzo aveva alzato il tono di qualche decibel: 'Hai assistito anche tu?'
La madre annuendo continuava: 'Si è presentata come tua amica, però aveva qualcosa di diverso, avevo la sensazione che era tutt'altro che un'amica. L'ho portata da papà e ho capito subito che lei ti avrebbe potuto cambiare e infatti è così. Ho sempre avuto intuito per certe cose.'
'Miyuki, la ringrazio per avermi dato fiducia.' sussurava con voce tamponata la mora poiché stava nascondendo il viso dietro la spalla del ragazzo. Era tanto felice di piacere alla sua prossima suocera. Dentro di sé rideva.
'Jules cara, ne darò sempre a chi se lo merita. Capito figliolo?'
Il B-shot sorrideva, si sentiva molto sollevato. Tutto si era risolto per il meglio, e alla ragazza che amava, aveva dato dimostrazione del suo affetto, e lei ricambiava mostrondogli che niente l'avrebbe fatta separare di lui.

'Samuru?' chiamava Jules con tono innocente.
'Sì?'
'Non assomigli per niente a tua madre.' diceva un po' delusa, ma riprendeva all'istante 'Hai però i suoi stessi atteggiamenti.' Si tenevano per mano, lei era dietro di lui e lo guardava con la testa leggermente alzata per la differenza di altezza; era bellissimo, pensava la mora. Le spalle larghe, la schiena imponente e il suo codino nero che l'avrebbe aiutata a riconoscerlo a mille e mille metri di distanza.
'Co-cosa intendi dire?' Balbettava Samuru risvegliando lei dalla sua immagine d'incanto.
'Di non cambiare mai. Hai preso di certo la parte migliore di entrambi i tuoi genitori.'
Il ragazzo si voltava. 'Sei di certo una ragazza unica.' La prendeva per le guance e la avvicinava alle sue labbra, però le baciava la gote rossa e infine appoggiava la fronte alla sua. 'Non cambiare mai neanche te. Ho saputo da mia madre che mio padre neanche lo ha fatto, è sempre stato così testardo e orgoglioso.'
Jules rideva a cuor leggero. 'Non tutti gli adulti sono adulti, ricordi?'
Anche Samuru rideva e si godeva quel momento di pace, e tutti quelli avvenire.

 
  
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