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Autore: FrancyF    29/03/2014    4 recensioni
Lui e Lea ne’ avevano passate così tante assieme, ma assieme avevano anche resistito.
Non avevano dato retta ne' ai paparazzi ne’ alle critiche.
Ma, soprattutto, non avevano mai smesso di credere in loro.
Nel loro Amore.
Cory sorrise tra se’, ripensando a come era iniziato tutto.
Con una semplice frase di una canzone dei Journey: Don’t stop believin.
_Basata sulla mia precedente one-shot: "You're my life".
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cory Monteith, Lea Michele, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Rallenta o sbaglierai strada-
Lea ammonì Cory che rallentò.
-Tesoro seriamente- Cory imboccò la curva –è da otto anni che faccio questa strada, credi davvero che possa sbagliarmi?-.
Quello era un giorno speciale: era l’ultimo giorno di riprese della sesta, cioè l’ultima, stagione di “Glee”. O meglio era il giorno della festa di fine riprese.
Cory e Lea erano eccitatissimi: “Glee” non solo gli aveva dato una carriera e la fama, ma gli aveva fatto anche conoscere amici straordinari e gli aveva uniti per sempre. Senza quello show non si sarebbero mai incontrati. Non avrebbero conosciuto l’amore della propria vita. E, soprattutto, Andrew non sarebbe mai nato. Sarebbe stata dura per loro dire addio a tutto il cast e la crew, era come dire addio alla parte migliore della loro vita.
Andrew aveva compiuto un anno due mesi fa ed era un bambino meraviglioso, sempre con il sorriso sulle labbra e due vispi occhietti marrone scuro. Era la gioia e l’orgoglio di Cory e Lea e di tutta la loro famiglia: tutti impazzivano per lui, anche i ragazzi di “Glee”. E Cory e Lea era davvero felici che loro figlio avesse fatto amicizia con Logan e Elijah, vederli giocare assieme mentre giravano le ultime scene era stato bellissimo. Inoltre non dovevano neanche tenerli d’occhio perché tutta la troupe faceva a gara per passare del tempo con i tre bambini. 
Cory parcheggiò agli Studios e  scese dalla macchina, prendendo in braccio il bambino.
-Glee!- Andrew rise felice, indicando l’enorme edificio. Per l’occasione indossava la maglia dei Canucks e aveva un ciuffo di capelli fissato col gel.
Entrambi i ragazzi sorrisero.
In effetti “Glee” era stata la prima parola di Andrew. L’aveva detto tre giorni prima di compiere un anno e sia Cory sia Lea non avrebbe saputo pensare a una parola più perfetta di quella: oramai rappresentava l’essenza della loro famiglia.
-Ecco i miei Monchele!- esclamò felice Ryan venendoli incontro- forza sono tutti già arrivati-.
Erano tutti radunati sul set dell’aula canto; non solo i vecchi e i nuovi membri dello show, ma anche tutta la troupe. Ci saranno state un centinaio di persone.
A Lea vennero quasi le lacrime agli occhi nel vederli tutti lì assieme: Amber, Dianna, Chris, Jenna, Mark, Kevin, Heather, Naya, Harry, Matthew, Jayma, Jane e Iqbal; quelli con cui era iniziato tutto; Chord, Darren, Samuel, Vanessa e Dot; quelli che si erano aggiunti; Melissa, Blake, Jacob, Alex e Becca; quelli nuovi. Inoltre Ryan voleva onorare il lavoro di tutti e perciò aveva chiamato anche gli attori secondari o quelli che avevano fatto parte del cast solo per un breve periodo: Damian, Romy, Mike e Max. Persino Jon si era unito alla festa.
Era tutto troppo perfetto: tutti sorridevano mentre bevevano champagne o mangiucchiavano gli stuzzichini; Andrew stava giocando con Logan e Elijah, sotto lo sguardo attento di Cory.
-Ehi scusate- Ryan picchiettò sul bicchiere per avere l’attenzione di tutti –grazie. Volevo solo fare un piccolo discorso. Otto anni fa quando io e gli altri produttori iniziammo a pensare a “Glee” non avevamo idea di quello che stavamo facendo. Veramente. Era una cosa nuova, il musical in televisione non era mai andato granché, non nel ventunesimo secolo almeno. Ma poi ci siamo messi in moto: abbiamo trovato tutti voi. Ragazzi veramente, volevo ringraziare tutti voi, uno per uno. Non solo siete degli attori e dei cantanti straordinari, ma siamo diventati una vera famiglia. Ci siamo accettati l’uno l’altro e abbiamo messo da parte le nostre differenze, e questo secondo me è il vero cuore pulsante dello show. E’ quello che “Glee” ha dimostrato al mondo. E’ stato un onore e un piacere immenso lavorare con tutti voi. Alcuni di voi si sono sposati, hanno avuto dei figli e, nonostante tutto, siamo riusciti a finire questo show. Spero che continueremo a vederci e, anche se per qualche motivo le nostre strade si separeranno, vi porterò sempre nel cuore. Vi voglio bene, a tutti voi-.
Uno scroscio d’applausi, accompagnato da molte lacrime, riempì la sala.
Lea e Cory stinsero Ryan in un enorme abbraccio: cercarono di metterci un sacco di cose non dette, volevano dimostrali la loro eterna riconoscenza.
-Tranquillo. Ci vedremo ancora per far giocare assieme i bambini- affermò Cory con convinzione.
-E poi- aggiunse Lea –sarai sempre il nostro Matchmaker.-
 
-Santo cielo Shaun! Siamo qua fermi impalati da un quarto d’ora! Premi quel cazzo di grilletto!-
Cory si asciugò il sudore dalla fronte con la mano.
-Cory ha detto cazzo!- ululò divertito Jeff, provocando le risatine dei cuginetti.
-Si infatti- Lea diede un colpetto al marito –Cory per favore controllati! Ci sono i bambini!-
Cory sbuffò, spostando lo sguardo verso l’estremità del giardino di casa Monteith.
Su fratello era ancora lì, vestito di tutto punto, che armeggiava con quel diavolo di cavalletto della macchina fotografica.
-Niente- Shaun scosse la testa amareggiato –credo che si sia inceppato. Facciamo cinque minuti di pausa-.
Un sospiro generale si  alzò da parte del piccolo drappello di persone vestito di bianco. “Perché il bianco è un colore neutro che inspira serenità”, così aveva dichiarato Beth, la nuova ragazza di Shaun.
In realtà era stata di mamma Ann quell’idea. Una foto di famiglia. A luglio.
Così Cory e Lea avevano costretto Andrew  a indossare qualcosa di decente (rigorosamente bianco) ed erano volati a Vancouver.
Da quando era nato il tanto desiderato primo nipotino, le foto di famiglia erano diventate la nuova ossessione di Ann, ma tutti lo sapevano che insisteva tanto per farle solo per avere tutta la famiglia a casa:  c’erano tutti gli zii e i cugini di Cory, e persino Joe Monteith.
Dopo molte lamentele da parte del ragazzo, Lea l’aveva convinto a far vedere Andrew al nonno.
Cory non si fidava completamente di lui e non vedeva di buon occhio il fatto che coccolasse Andy, ma si sforzava di accettarlo. Almeno per quella giornata.
Si avvicinò al fratello.
-Ti serve una mano?-
-No Cory è una questione d’orgoglio grazie. Non posso non essere capace di scattare una foto-
Cory alzò gli occhi al cielo: ci avrebbero messo tutta la giornata.
 
-Non ci sei riuscito amore?- Ann si passò nervosamente la sua tazza piena di thè fra le mani. Odiava rimandare le cose. O ritardarle.
-E’ impossibile- bofonchiò Shaun nervoso, mentre attaccava con la forchetta il suo pezzo di torta.
-Cory perché non hai aiutato tuo fratello?-
Sua madre li trattava ancora come due ragazzini.
-Non ha voluto- Cory alzò le braccia in segno di difesa –dice che è una questione di onore-.
-Che stupidaggine! Magari lui è capace!- Beth rivolse al fidanzato un’occhiataccia.
-Si Cory dai provaci su non fare il rammollito!-
Perché per Lea era sempre colpa sua?
Cory rinunciò ad una terza fetta di cheesecake per dirigersi fuori e eseguire quanto richiesto.
Imbronciato fece nuovamente la sua comparsa mezz’ora dopo.
Aveva provato di tutto, ma quel dannato cavalletto non voleva proprio saperne di sbloccarsi e senza il cavalletto la foto sarebbe venuta male. O almeno così la pensavo tutte le donne di casa.
Si era pure tagliato un dito nel tentativo di aprirlo.
-Solo tu potevi tagliarti un dito per aprire un cavalletto- Lea gli mise un cerotto mentre bofonchiava parole incomprensibili su quanto fosse goffo Cory.
 
Cory guardò fuori dalla finestra e sorrise.
Alla fine niente foto.
Però era felice lo stesso.
Andrew stava giocando in giardino con nonno Joe, Lea e gli altri cuginetti. Si stavano schizzando l’un l’altro con l’acqua degli idranti e il bambino aveva un sorriso enorme.
Forse suo padre non era così male… forse con il passare del tempo, sarebbe veramente riuscito a perdonarlo.
-Più cresce e più Andy ti somiglia amore- Ann passò una mano fra i capelli del figlio.
Cory le strinse la mano e le lanciò uno sguardo carico di riconoscenza.
-Splendida giornata vero?-
Non riusciva a smettere di sorridere. Vedere la sua famiglia così felice.
Alla fine c’è l’aveva fatta: erano solo lui, Lea e Andrew.
Da soli.
E questo gli bastava.
Lui e Lea ne’ avevano passate così tante assieme, ma assieme avevano anche resistito.
Non avevano dato retta ne ai paparazzi ne’ alle critiche.
E ora erano sposati da due anni e con un bambino meraviglioso.
Ma, soprattutto, non avevano mai smesso di credere in loro.
Nel loro Amore.
Cory sorrise tra se’, ripensando a come era iniziato tutto.
Con una semplice frase di una canzone dei Journey: Don’t stop believin.


E ci siamo. Vi giuro che ho pianto nello scrivere questo ultimo capitolo.
Scrivere questa long ff su Monchele è stato catarchico per me e spero che lo sia stato anche per voi; perchè nessuno di noi dimenticherà il VERO Cory: quel gigante dolce e premuroso che ha amato Lea fino all'ultimo dei suoi respiri. Questa storia è per farvi sognare, e ogni volta che sarete tristi per la sua morte potrete venire qui e leggerla e immaginare che vita meravigliosa avrebbe potuto costruirsi con la sua Lea e con il loro figlio Andrew.
Ok confesso che Andy per me è un cucciolotto da amare e non vi nascondo che sto pensando seriamente di scrivere un seguito.... però sono impegnata molto con l'università e gli esami quindi inizierò a lavorarci quest'estate ma credo fermamente che anche se fra 3, 6 mesi o un anno posterò un seguito di questa ff. Parola di gleeks. ;D
E ora passo ai ringraziamenti perchè la mia speranza si è realizzata, perchè questa ff è stata aggiunta nei preferiti/ seguite e recensita da molte persone meravigliosa e ci siamo stretti assieme come una famiglia, Mr. Schue sarebbe fiero di noi. 
Grazie a:
Finchel_1994, Agnese_san, KikasFinchel, polly84, alivi e cecif per le vostre meravigliose recensioni che, anche dopo una lunga giornata passata in facoltà, mi facevano ritornare il sorriso e dimenticare lo stress da esami. Vi voglio bene. grazie ancora.
E ricordate il seguito arrivverà... e questo, come con Cory, non è un addio ma è solo un lungo arrivederci.<3 ---> ecco il SEGUITO "Monchele: we are endgame" http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2656335&i=1
FrancyF

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