Anime & Manga > Naruto
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Autore: naruhinaxxx    29/03/2014    1 recensioni
mi hanno visto come una minaccia, non hanno mai cercato di darmi conforto quando ne avevo bisogno. Hanno trattenuto la gente che voleva aiutarmi. Io non perdono, o meglio non so neanche come si perdona
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Io non perdono Naruto guardava il villaggio dalla sommità del monte Hokage, le lacrime cadevano senza ritegno dai sui occhi spenti, era lì da solo con un foglio tra le mani. Nei sui occhi azzurri non c’era più spensieratezza o felicità, ora che aveva trafugato quel foglio dopo una fugace incursione nell’ufficio dell’ Hokage non poteva più esserlo. Ormai sapeva perchè fosse orfano, ormai sapeve perchè tutti lo evitavano, ormai non aveva più bisogno di cercare amore, orami c’erano solo lui e Kurama. Il villagio sotto di lui era pieno di gente, gente che aveva amato fino alla fine suo padre e lo aveva pianto per anni dopo la sua morte,e lui, il figlio del quarto Hokage non aveva ricevuto nulla se non odio e disprezzo. “Sei sicuro di quello che stai per fare?” gli chiese dall’interno la volpe dalle nove code, Kurama, ormai sentiva che il ragazzo non poteva essere odiato da lui. Non poteva sebbene tutto il suo odio, il ragazzo aveva bisogno di lui. Ormai erano un tutt’uno, Kurama gli avrebbe dato subito tutto il suo potere sconfinato appena  lui lo avrebbe chiesto. “Se lo farai non ci saràalcun modo per tornare indietro.” “Dammi tutto il tuo chakra, Kurama. Lo farò solo una volta e voglio che sia memorabile,” rispose Naruto, soffiandosi il naso col foglio, “Farò quello che devo e tu poi non ne soffrirai. Tanto se muoio tu passerei altri cent’anni in pace.” “Va bene ragazzo, non trattenerti.” Disse Kurama infondendo in lui tutto il suo chakra mischiato ad altro. Tutti i ricordi e le esperienze dei jinchuuriki precedenti, non voleva che il ragazzo morisse, egli era l’unico jinchuuriki col quale si fosse sentito bene fin dall’inizio. Un rosso manto bollente di chakra ricoprì Naruto mentre rilasciava la prima coda, mischiò un po’ di quello in un punto solo producendo una palla di chakra estremaente concentrato. Immediatamente saltò per poi atterrare sull’edificio dell’Hokage distruggendolo sul colpo. Più andava avanti a distruggere e sempre più code rilasciava finchè non arrivò alla settima, ormai non era rimasto molto da distruggere. I ninja erano riusciti ad evacquare dal villaggio pochi civili al costo della loro stessa vita però rimaneva solo la mansione Hyuuga, l’ultimo clan che egli non avesse sterminato. Appena arrivo là a tutta velocità vide che tutto il clan si era posto davanti per fermarlo, non potevano far si che il villaggio fosse sterminato. Attaccarono subito assestando colpi precisi ed efficaci senza lasciare che Naruto avesse un solo momento per respirare, sempre più frenenticamente, sempre più forte e sempre più vicino ai punti vitali. Naruto non povava farcela più finche Kurama prese il controllo scatenado il suo pieno potere rilasciano la sua ultima coda, completando la trasformazione, non poteva far si che Naruto fosse ucciso. Il combattiment si prolungò per giorni, più ne uccideva e più i ninja rimasti davano sfogo di tutte le loro capacità utilizzando tutte le tecniche su cui potevano mettere  le mani. Alla fine ne rimase solo uno o meglio una. Era la figlia destinata al comando, Hinata Hyuuga, però era troppo piccola per uccidere allora si attacco ad un’ungia insanguinata di Kurama piangendo ed implorando che smettessse. Kurama sollevò una zampa pronto per colpire finchè non sentì da dentro la voce di Naruto. “NO, lei no,” disse Naruto mentre la trasformazione veniva velocemente invertita, “lei  merita di vivere. Lei è la sola che abbia mai pianto per me.” Uno stanco Naruto si ritrovò tra le braccia una bellissima ragazza, la ragazza che lo aveva sempre ammirato perchè la aveva difesa contro i bulli, contro la gente, sebbene non fosse mai stato accettato. “Non piangere Hinata,” disse mentre le asciugava le lascrime, “Non piangere, le lascrime non hanno il diritto di scorrere sul tuo viso” le disse abbraciandola. Lei di tutta risposta gli piantò un pugno al viso che lo fece cadere parecchi metri indietro ma alla fine gli corse incontro baciandolo. “Ormai non c’è nulla di nostro qua, portami via.” Gli disse.
  
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