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Autore: missimissisipi    29/03/2014    3 recensioni
Elena ha letto su internet, una volta, che per innamorarsi bastano 34 minuti: di conversazione personale ce ne vogliono trenta, mentre i restanti quattro vanno occupati guardandosi ininterrottamente negli occhi.
Lei non ci fa neanche tanto caso ormai, infatti allora aveva scosso il capo e pensato “Guarda cosa si inventa la gente”, ma quando scocca il trentesimo minuto di conversazione con Damon –perché, obiettivamente, a nessuno piace una torta bruciata ed il timer serve a qualcosa- smette di ridere per la sua battuta. E uno, due, tre… si stanno guardando negli occhi.
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Tutto ciò che non dici mai è che mi ami così”

All you never say, Birdy

 

«Porca paletta, Damon! Guarda dove metti i piedi!»
Supponiamo che Damon non conosca Elena: il suo corpo si irrigidirebbe solamente, giusto? Magari si scuserebbe con un flebile “Scusa” e striscerebbe le suole delle scarpe sul tappetino dinnanzi alla porta d’ingresso, quello bordeaux accanto all’attaccapanni, invece di calpestare il parquet di Elena con i piedi zuppi d’acqua.
Ma Damon , la conosce –forse poco?- quindi la sua reazione è alzare i sopraccigli e scoppiare a ridere due secondi dopo. E sa che è inappropriata come azione dopo un rimprovero, perché ehi, Elena incazzata fa paura, ma proprio non le si addicono gli insulti… per non parlare del ‘porca paletta’.
Quindi Damon ride, alza le mani in segno di resa e si inumidisce le labbra cercando di farle tornare il sorriso sulle labbra.
…Cosa che accade tipo due secondi dopo.
«Il bagno sai dov’è, questi sono vestiti di Jeremy.» Lui si passa una mano fra i capelli bagnati e scompigliati, con il sorriso sghembo sulle labbra, così diverso da quello che aveva stampato sul volto poche settimane fa.
Lei continua a borbottare qualcosa di impreciso, mentre Damon si fionda nel bagno dalle mattonelle verde prato e si cambia con Elena che strepita dall’altro lato della porta.
«Non posso credere che tuo padre ti abbia licenziato!» urla lei.
«Oh, sai, solita routine: mi alzo, vado a lavoro, litigo con Giuseppe, lui mi licenzia…»
Elena si siede sul suo parquet, incrociando le gambe ed osservando di sottecchi la porta chiusa al suo fianco, con lo sguardo comprensivo che assume tipicamente quando Damon fa così, facendo finta di apparire freddo e distaccato.
«Dovresti parlarci e smetterla di ironizzare su tutto» rimbecca la giovane Gilbert, spostando una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
«Scusa, mamma.» scherza Damon con un filo di voce. «Ho trascorso con te tutta la settimana, non ho avuto tempo per pensare al suo stupido progetto.»
«Adesso la colpa è mia?»
«Io lo definirei più… un merito, adesso non dovrò più vederlo ogni santa mattina!»
Spalanca la porta mostrandosi a torso nudo, Elena sbuffa ed incrocia le braccia.
«Che c’è? Tuo fratello ha vent’anni, Elena, questo maglione è troppo piccolo per me. Comunque…»
Lei alza gli occhi al cielo, interrompendolo: «Potrei parlarci--»
Lui alza gli occhi al cielo: «Non ci provare!»
«D’accordo, d’accordo: ma quando verrai da me nel cuore della notte per d-»
Scuote il capo rapido facendola ridere. «Okay, adesso basta. Non raccontarlo a nessuno, intesi? Era quello il patto.»
«Parola di scout!»
Lui le scompiglia i capelli con una mano, schioccando la lingua sul palato ed andando in cucina.
Elena lo prende per mano e lo fa voltare. «Un attimo – dice –Dovrei avere un maglione più grande.» Sussurra queste parole abbassando il tono di voce, pensando a quel maglione e a quanto Damon si infurierebbe se venisse a sapere da dove proviene quella lana.
«Okay»
Elena scompare nella sua camera da letto, avvicinandosi al cassettone bianco mentre il venticinquenne si accomoda su uno sgabello, mordendo un biscotto con le gocce al cioccolato.
La ragazza ritorna subito dopo, con un sorriso appena accennato ed il maglione grigio fra le mani, che lascia sul bancone.
«E’ troppo grande per me… ti andrà benissimo.»
Lui lo infila con ancora il biscotto fra i denti, facendo passare le braccia e stendendolo poi, sull’addome.
«E’ perfetto» commenta Damon dopo che la ragazza gli ruba il frollino dalle labbra.
«Stefan tornerà per Natale?» introduce l’argomento Elena, facendo un saltello e sedendosi sul bancone. Il Salvatore aggrotta le sopracciglia, per poi scrollare le spalle prendendo un altro biscotto.
«Chi lo sa»
«Damon! E’ tuo fratello!»
Rotea gli occhi al cielo: «Sappiamo tutti che lo ami alla follia, se vuoi sapere qualcosa in più chiamalo, avete la mia benedizione»
«E’ fi-dan-za-to! E lo dico per te!»
La trascina sulle sue gambe e le spettina nuovamente i capelli. «Ringrazia Jenna per i biscotti!»
Elena si sistema meglio e poggia il gomito destro sulla sua spalla. «In realtà li ho fatti io…»
Lui scoppia a ridere, mormorando un “divertente” quando all’improvviso inspira.
«O mio dio, la torta!»
Elena ha letto su internet, una volta, che per innamorarsi bastano 34 minuti: di conversazione personale ce ne vogliono trenta, mentre i restanti quattro vanno occupati guardandosi ininterrottamente negli occhi.
Lei non ci fa neanche tanto caso ormai, infatti allora aveva scosso il capo e pensato “Guarda cosa si inventa la gente”, ma quando scocca il trentesimo minuto di conversazione con Damon –perché, obiettivamente, a nessuno piace una torta bruciata ed il timer serve a qualcosa- smette di ridere per la sua battuta.
E uno, due, tre… si stanno guardando negli occhi.
Lo sguardo di lei sembra preoccupato, quello di lui confuso.
«Elena…»
«Damon io…»
Si passa una mano fra i capelli, continuando a reggere i suoi pozzi cristallini. Deglutisce e pronuncia quelle fatidiche parole.
«Ho bruciato la torta per il compleanno di Caroline.»
Damon le cinge i fianchi con un braccio, corruga le sopracciglia e prende la parola.
«Io….» sospira. «Adesso ne facciamo un’altra, io e te»
Ed i quattro minuti sono passati.
La verità è che Elena non sa se davvero quella regola dei trentaquattro minuti funziona per davvero, in fondo l‘ha letta e dimenticata tempo fa. Damon invece non si innamora, e allora, cosa può saperne?
Quello che importa, alla fine, è sapere se in quel preciso istante lei si è innamorata di lui e viceversa.
Perché, sempre obiettivamente, questa è la vita normale, la gente non si innamora sotto la pioggia dopo un bacio da film –da cliché?: la gente comune può innamorarsi in qualsiasi momento, anche quando si brucia una torta.
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one shot davvero senza senso, scritta millemila giorni fa ma lasciata lì per futili motivi. ho provato a continuarla,
ma i personaggi non ne volevano sapere e le vicende diventavano incredibilmente vuote.
spero di avervi fatto sorridere, almeno per qualche istante, se vi va un parere è sempre ben accetto.
lscdp - ar - talb
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no, non ho visto la puntata ed è incredibilmente triste per me


  
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