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Autore: Mary Black    30/03/2014    9 recensioni
Remus le si preme addosso con quello strano furore un po' panico.
Il sesso cancella – Sirius lo diceva spesso. Un po' per caso, un po' per fortuna.
Remus fa a brandelli i suoi vestiti come fossero ricordi, e morde e graffia e tocca e s'impiglia.
Il sesso cancella – Sirius a scuola gli scribacchiava di continuo frasi altere su bigliettini che lui stringeva in un pugno, macinando sorrisi.
La storia è arrivata prima a "Le parole di un grande. Contest ispirato a A. Baricco" di MmeBovary.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Questa storia si è classificata prima a “Le parole di un grande. Contest ispirato a A. Baricco” indetto da MmeBovary.

 

Quello strano furore un po’ panico

“Il sesso cancella fette di vita che uno nemmeno si immagina. Sarà anche stupido, ma la gente si stringe con quello strano furore un po’ panico e la vita ne esce stropicciata come un biglietto stretto in un pugno, nascosto con una mossa nervosa di paura. Un po’ per caso, un po’ per fortuna, spariscono nelle pieghe di quella vita appallottolata mozziconi di tempo dolorosi, o vigliacchi, o mai capiti. Così.”
 “Castelli di rabbia”, A. Baricco.


Remus suda freddo, seduto in una poltrona consunta e ricoperta di polvere. Remus è febbricitante, in quella casa che non riesce più a sentire come sua.
Remus ha le mani paralizzate ad artiglio e gli occhi pieni di spilli, Remus si chiede ossessivamente se morire faccia male, male almeno un po’.

Quando le apre la porta, accasciandosi contro lo stipite come un sopravvissuto di guerra, Tonks pensa che questa volta la vita ha esagerato sul serio, che Remus non tornerà mai da quel regno infestato che si stende crudele oltre il Velo – dove c’è Sirius, Sirius che è sempre stato tutto, e Tonks sa che nessun posto sarà mai casa per Remus senza la risata di Sirius appostata in qualche angolo.

“Remus, m-mi dispiace... i-io...”
La zittisce con un cenno del volto tirato, bianco come un cencio.
Non vuole sentirle dire che è colpa sua, perché forse la odierebbe.
Remus odierebbe chiunque gli ha portato via Sirius, perché odiare Dio non è già più abbastanza.
Tonks lo cerca debolmente, sfiorandogli la guancia scavata con dolcezza – con la stessa grazia con la quale Sirius ha perso l’equilibrio ed è scivolato via.
Remus sente il gusto della solitudine sul fondo della gola, prima di scattare ad afferrarle i fianchi con cieca disperazione.

La scaraventa contro la porta e aggredisce le sue labbra annaspanti, Tonks esplode di gioia e va in frantumi nello stesso brivido – lei è la sua scusa per non pensare, solo la sua pozione per non sognare.
Le sue dita le scavano la pelle del ventre, le artigliano la chiusura dei pantaloni e la squarciano nella loro morsa livida di terrore.
Tonks non ha mai visto qualcuno mentre si lava via il dolore, ma sa che cos’è un baratro e gli occhi di Remus sono già bui e freddi e senza fondo, così schiude docile le gambe quando lui la solleva dal relitto dei suoi jeans.

Remus le si preme addosso con quello strano furore un po’ panico.
Il sesso cancella – Sirius lo diceva spesso. Un po’ per caso, un po’ per fortuna.
Remus fa a brandelli i suoi vestiti come fossero ricordi, e morde e graffia e tocca e s’impiglia.
Il sesso cancella – Sirius a scuola gli scribacchiava di continuo frasi altere su bigliettini che lui stringeva in un pugno, macinando sorrisi.
Remus sa che le sta facendo male, ma continua a spingere dentro di lei come se volesse attraversarla, lo sguardo fisso nelle trame del legno, oltre quei capelli rosa acceso che si spengono di colpo, come una lampadina fulminata.
Il sesso cancella – Sirius conosceva sempre le risposte che lui non sapeva nemmeno di desiderare, Sirius rideva tanto, Sirius così brillante e così impulsivo, Sirius che...
Remus non si cura di quelle unghie fra le scapole né delle mezzelune che le sta incidendo nelle cosce, Remus ha gli occhi vuoti di chi si sta accartocciando per dimenticare.

“Lui ti voleva bene...”
Remus non risponde, ma sorride d’un sorriso terrificante che lei finge di non notare – il sesso cancella.



Note dell’Autrice: Inizio col dire che questa flash mi è costata ogni grammo di talento in mio possesso e che queste 500 parole sono state davvero, davvero sofferte. Sarà che non avevo mai scritto prima una flash né riguardo questa coppia, o forse sarà che io sono un po’ ossessiva quando si tratta di volere la perfezione, in ogni caso devo dire che mi sono divertita e che sono molto soddisfatta del risultato!
Qualche precisazione che ritengo doverosa: tutte le ripetizioni e la punteggiatura non sempre rigorosa sono fatte per dare ritmo alla storia; quando parlo di Remus e di “casa” mi riferisco al fatto che, dalla fine di “Harry Potter e il Calice di Fuoco”, ha sempre vissuto insieme al suo migliore amico, prima a casa dello stesso Remus e poi in Grimmauld Place; inoltre, anche se può non sembrare, Remus e Sirius erano semplicemente amici, non amanti – e non solo perché la giudiciA non accetta lo slash; ultima cosa ma non meno importante, se non si fosse capito, quella descritta è la prima volta di Remus e Tonks, ho pensato si sposasse bene con quel poco che sappiamo di loro.
Chiudo qui, spero che la storia incontri il vostro gusto!
Un bacio,
Mary.
  
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