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Autore: Clitemnestra    30/03/2014    3 recensioni
Con la collaborazione di angylovelouis
Gli Elfi si sono impossessati del Regno degli Uomini, uccidendone la Regina, e bramano di prendere tutti i restanti Regni della terra di Aragad con la forza.
Toccherà ad uno dei pochi superstiti della Razza degli Uomini e alla Regina delle Fate tentare di riportare la pace e l'armonia ad Agrad
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO
-Non possiamo continuare così.- sentenziò Aghura staccandosi preoccupata dalla finestra –Non possiamo permettere che il nostro regno si sgretoli sotto le mani di quegli invasori venuti dall’est.-                                                                                                 
 Il generale la  guardò ,inarcando un sopracciglio-Cosa ha intenzione di fare Vostra Maestà? Il nostro esercito è debole, e non è in grado di affrontare un nuovo attacco-              
La regina si passò una mano sulla fronte, preoccupata.                                                     
Sapeva che Horlande aveva ragione e aveva paura.                                                              
 In quel momento pensò a Windel e gli occhi smeraldo le si riempirono di lacrime.   Immaginare  suo figlio, il suo bambino, coperto di sangue, con l’armatura insozzata dalla guerra, in mezzo alla battaglia, con la spada alzata pronto a combattere le fece stringere il cuore.                                                                                                  
 –Ci serve aiuto!- disse Aghura –Chiedi aiuto al regno di Shira, , è risaputo che quando serve aiuto le fate sono sempre disposte a darlo.-                                                          
 Il generale annuì, guardando nel vuoto –Vedrò quello che posso fare- poi si congedò lasciando la sovrana sola immersa  nei suoi pensieri
                                                                 …   
 
Shira si aggiustò i capelli rosa, guardando il ragazzo che  era appena entrato dalla porta pe r dirle che uno sconosciuto chiedeva di parlare con lei urgentemente.                                                         
–Chi è costui?.- chiese la regina.                                        
Il ragazzetto scosse la testa –Non lo so mia Signora, dice di essere un soldato mandato da Aghura, Regina degli Uomini.- poi continuò porgendole uno stemma - Mi ha dato questo come prova di ciò dice.-                                  Shira prese in mano l’insegna e la esaminò : era un oggetto rotondo raffigurante una fenice infuocata in campo d’oro.   –Fallo entrare.- ordinò allora la regina senza smettere di guardare lo stemma. Il servo annuì scomparendo dietro alla porta della Sala del Trono.                                                                                                                            
Poco dopo ritornò accompagnato da un uomo sulla quarantina, gli occhi azzurri scrutavano la regina, il volto segnato dalle cicatrici era imperlato di sudore.                                                                           
–Venite avanti, uomo di Aghura e ditemi il perché della vostra visita?-                      
 -Purtroppo la mia non è una visita di cortesia Maestà.- mormorò l’uomo inchinandosi –La mia Signora, la regina Aghura, mi manda a chiedervi aiuto.-                                   
-Che genere d’aiuto?- chiese  Shira posando i suoi occhi verdi su quelli azzurri del soldato                                                                                                                                           
–Maestà sono settimane oramai che un esercito di creature tiene sotto assedio la città di Artel, la capitale del nostro regno. Sono, qui in nome della mia regina, a chiedervi aiuto. Il nostro esercito è debole, nella città scarseggiano le scorte di cibo, temiamo che nei prossimi giorni Artel verrà distrutta e con essa tutto il Regno degli Uomini. Ma se voi, Vostra Maestà, ci aiutasse nel sconfiggere questi esseri, vi saremmo per sempre grati. -                        
 La regina lo osservò preoccupata –Come ben sai, uomo, noi fate siamo contro la guerra ,ma in nome dell’amicizia che lega me e Aghura , vi aiuterò.- poi sospirando aggiunse –Ma chi sono questi esseri?.-            
  Il generale rispose guardando il pavimento –Mia Signora, un informatore, mandato dalla regina a spiare l’esercito nemico, ha comunicato stamani che tra loro le creature si chiamano Elfi-                                                
Un brivido percorse la schiena di Shira nel sentire quel nome. Quella parola aveva qualcosa che la spaventava a morte.                                                                       
 –Grazie-rispose e con un cenno della mano congedò il soldato, che dopo essersi inchinato uscì dalla porta.                                                                                                                             
  Poi chiamò la sua consigliera , che le apparve davanti dopo poco.                                             
–Mia Signora.- la salutò questa inchinandosi.                                                                          
  –Dawn, sorella mia, raduna il nostro esercito, la nostra amica Aghura ha bisogno di noi.-                                                                                                                                     
Dawn la guardò perplessa –Ma, Mia Signora noi non abbiamo un esercito.-                           
-Allora creane uno.- ordinò Shira.                                                                                   
La sorella la guardò stupita, poi s’inchinò –Come volete-                                                             
La regina annuì –Vai ora e torna con il nostro esercito.-                                                          
Dawn fece un cenno con la testa e uscì dalla stanza lasciando la sorella da sola.
                                                          ….
 
Nandel scrutò il territorio davanti a sé e con un gesto istintivo, tirò fuori il suo pugnale dalla fodera che lo avvolgeva .Era eccitata al pensiero che presto lo avrebbe usato per uccidere. Rinfoderò il pugnale ghignando, poi, si girò verso i suoi soldati e con aria fiera annunciò –E’ giunta l’ora di porre fine al regno di questi insulsi esseri umani-    
Un urlo di assenso si levò dagli elfi.                                                                                                                         Nandel li guardò e poi ,estraendo nuovamente il pugnale, si voltò verso la reggia della regina Aghura , avvicinandosi con passi felpati.                                                                                   
Quando vi giunse,l’ elfa entrò furtivamente nel palazzo reale e ,avendo imparato a memoria il tragitto da percorrere, arrivò alla porta dietro la quale Aghura stava pensosa alla finestra.                                                                              Aprì l’uscio silenziosamente e, quando ormai era dietro alla regina , le sussurrò malvagiamente all’orecchio- Dì le tue ultime preghiere -  conficcando il pugnale tra le scapole della regina.                                                                                                                              
Aghura emise un grido strozzato mentre un fiotto di sangue le scivolava per la schiena sporcandole la veste bianca e mischiandosi ai capelli rossi  .                                                                                                                             
  Gli occhi verdi della regina incrociarono quelli gialli e ridenti della sua assassina, poi si posarono sui vetri della finestra mentre la vita la abbandonava ,crudele.                               
Nandel estrasse il coltello dal corpo della regina e urlò soddisfatta.                                                                      
Il cadavere della donna cadde a terra e la corona le rotolò via.                                                    
 L’elfa la raccolse e se la posò sul capo ghignando.                                                                                             
–Nessuno ora oserà negarmi il diritto di salire al trono!- urlò.                                                    
Poi gli occhi si posarono su Aghura –Non dopo quello che ho fatto!-                       
  
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