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Autore: __Sabotage    31/03/2014    3 recensioni
“Non mi serve convincerti perché sai che sto dicendo la verità. Certo, sei testarda, hai delle idee folli e spesso sei una maniaca del controllo però faresti di tutto per le persone a cui tieni e ti meriti qualcuno che ti ami allo stesso modo.”
Un mese dopo la partenza di Joel, Zoe si sente distrutta ma ci penseranno i suoi amici a tirarla su di morale, uno in particolare che le ricorderà che la vita è imprevedibile e spesso non tutto il male viene per nuocere.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Stupida, sono solo una stupida, come ho fatto a perderlo?!” Urlò Zoe mentre ribaltava mezza casa, alla disperata ricerca di un oggetto che pareva valesse più della sua vita in quel momento.
Era passato un mese da quando Joel se n’era andato a Los Angeles per dirigere il film ispirato al suo libro e ora aveva rovinato la possibilità che lui finalmente tornasse a Bluebell per trovarla.
Il trambusto e le sue imprecazioni rovinarono la solita quiete alla quale i vicini erano abituati, un vicino in particolare, che si affrettò a controllare cosa stesse facendo la dottoressa.
“Doc, cosa stai combinando? Sembra che sia passato un tornado.” Wade si appoggiò allo stipite della porta, osservando l’espressione frustrata della ragazza.
“Non ora Wade, sto cercando una cosa molto importante.” Lo liquidò con due parole, non aveva tempo per litigare con lui al momento.
“Cosa c’è di così importante da farti urlare in quel modo e disturbare me e Vivian?” Il suono di quel nome fece correre un brivido lungo la schiena di Zoe che subito si raddrizzò. Già, la cara cugina Vivian che ora passava tutto il tempo con il suo ex ragazzo. Sebbene avesse finto di accettarlo, le veniva ancora la nausea ogni volta che pensava a loro due insieme.
“Scusa Wade se il mio baccano ti ha impedito di farti mia cugina ma devo trovare l’inalatore di Joel o lui…”
“L’inalatore di Joel?” La interruppe, assumendo un’espressione interrogativa.
“Sì, hai bisogno di cercare il significato sul dizionario? Ho chiamato Joel dicendo che aveva lasciato il suo inalatore qua, lui mi ha detto di non preoccuparmi, che ne avrebbe comprato un altro, ma io ho insistito e così tra qualche giorno tornerà qui per riprenderselo.” Spiegò Zoe, indaffarata.
“Il suo inalatore. Come per le persone che soffrono d’asma?” Continuò confuso.
“Sì Wade, sì! Ora potresti lasciarmi in pace? Prometto che farò meno rumore.” Esclamò esasperata dalle mille domande del ragazzo.
“Allora fammi capire bene, lo stai cercando così disperatamente perché hai paura che se non lo trovassi, lui non verrebbe più a trovarti? Non è il tuo ragazzo?” Wade ci ragionò un po’ su e poi elaborò una sua teoria che vista l’espressione di Zoe, sembrava molto vicina alla realtà.
“Pft, certo che non ho paura!” Ribatté, facendo attenzione a rimarcare l’ultima parola. “E’ solo che al momento è molto impegnato con il film.” Il suo sguardo si rabbuiò per un attimo, era davvero contenta per la sua grande opportunità però sentiva molto la sua mancanza e non era la stessa cosa sentirlo ogni sera su Skype.
“Ah Zoe Hart, sempre a desiderare chi non ti vuole. Potresti scriverci un libro.” Il ragazzo sghignazzò puntando l’indice contro di lei. “E poi farci un film!” Esclamò come se l’idea gli fosse appena venuta in mente e poi se ne andò, lasciando Zoe sempre più arrabbiata e frustrata.
Stupido Wade, cosa voleva insinuare con quell’affermazione? Fantastico, ora l’aveva pure messa di cattivo umore. Avrebbe continuato la sua caccia folle più tardi.
 
*
 
“Zoe? Sei viva?” Lavon comparve alla sua porta, cercando di distinguere la figura della sua amica che era immersa nel piumone fino alla testa.
“No, sto aspettando che gli alieni mi rapiscano.” Affermò, facendo sorridere l’amico che mi sedette sul bordo del letto, cercando di capire cosa le fosse successo.
“Beh, non credo che stare sotto al piumone aiuti, forse dovresti disegnare cerchi nel grano o aggirarti nei boschi a mezzanotte.” Rispose Lavon, gesticolando in maniera misteriosa.
“Sono un disastro, Lavon.” Zoe emerse dalle coperte, scoccando all’amico uno sguardo distrutto. “Perché ogni volta che sono realmente felice, le cose decidono di cambiare? Cos’ho fatto di male?” Zoe si passò una mano sulla fronte, sollevandosi sulle braccia e appoggiando la schiena contro la testata del letto.
Lavon capì subito a cosa si stesse riferendo e sospirò. “Stai parlando di Joel, non è vero?”
Zoe annuì. “E’ la vita e a volte fa schifo però non possiamo far altro che accettarla per quello che è, per questo motivo hai un super fantastico migliore amico che ti farà uscire da queste coperte infernali e ti offrirà una speciale mega porzione di gelato.” Lavon sorrise, alzandosi dal letto.
“Invece del gelato posso chiederti di cercare una cosa con me?” Chiese Zoe speranzosa.
“Certo, cos’è?”
“L’inalatore di Joel.”
“Joel ha l’asma?” Domandò Lavon stupito.
“Sì! Perché ne siete tutti così sorpresi?!” Esclamò Zoe seccata. “E per favore non dirmi che è l’unico motivo per cui Joel verrà a trovarmi perché ne ho abbastanza.” Si lasciò andare ad un lungo sospiro, era stanca di essere giudicata.
“Chi te l’ha detto?”
“Quel cretino di Wade e io come una stupida gli do ancora retta.” Ammise, scuotendo la testa.
“Avanti Zoe non sei stupida… conosco persone più stupide di te.” Disse Lavon ridacchiando, cercando di consolare l’amica, la quale prima gli lanciò un’occhiata e poi cedette a una risata.
“Grazie Lavon, ora mi sento molto meglio!” Esclamò sarcastica. “Allora, mi aiuti o no?”
 
*
 
“Eccoti finalmente. Credevo che il mostro a casa di Zoe ti avesse mangiato.” Vivian scherzò, vedendo rientrare il suo ragazzo a casa.
“Il mostro è Zoe, in realtà. Sta facendo la pazza a cercare lo stupido inalatore di Joel.” Wade rise, buttandosi sul divano e circondando le spalle della rossa.
“Ehi, non prenderla in giro, è normale che le manchi il suo fidanzato.” Vivian sorrise, appoggiando la testa sulla spalla di Wade.
“Sì beh, non credo che lui la pensi allo stesso modo, sono già due weekend che non viene a trovarla.” Constatò, aggrottando le sopracciglia.
“Cos’è, la controlli?! Avresti dovuto fare l’investigatore invece che il barista.” Disse scherzando la ragazza.
“Credo che si meriti molto di più, tutto qui.” Ammise Wade, sentendo il nervosismo pervadergli le ossa.
“Sei dolce a preoccuparti per lei ma vedrai che si tratta solo di un brutto periodo. Ora che ne dici di riprendere da dove avevamo lasciato?” Affermò Vivian, attirando il ragazzo a sé.
“Penso che sia un’ottima idea.” Sorrise prima di avvicinare le sue labbra a quella della ragazza, anche se la sensazione di fastidio che avevo provato da quando aveva messo piede in casa di Zoe sembrava non volersene andare.
 
*
 
“Trovato!” Esclamò Zoe, uscendo raggiante da sotto il letto, reggendo vittoriosa l’oggetto dei suoi desideri, o meglio incubi.
“Finalmente!” Lavon si lasciò andare a un sospiro di sollievo, Zoe gli aveva fatto controllare più e più volte ogni centimetro della casa e si sentiva distrutto.
“Non fare quella faccia, sei il mio migliore amico, è tuo compito sostenermi in ogni decisione.” Asserì seria.
“Già, dove posso firmare per disdire questa cosa?”
“Ehi!” Ridacchiò, dando un colpo sulla spalla di Lavon che nel frattempo si era seduto sul letto accanto a lei, esausto.
“Sto scherzando, sai che, purtroppo, appoggio sempre le tue idee folli ma fammi fare una domanda.” Zoe lo guardò storto, non era mai in vena di domande, soprattutto sulla sua relazione con Joel.
“Me lo devi dopo averti aiutato a ribaltare casa tua.” Sorrise facendo così acconsentire l’amica.
“Ti sta davvero bene questa relazione a distanza?” Fissò Zoe, in attesa di una risposta.
“No, Lavon. E’ questo che vuoi sentirti dire? Non mi sta bene per niente, mi manca tutto il tempo e questo mi fa comportare come una pazza e forse Wade ha ragione, inseguo sempre quelli che non mi vogliono.” Zoe mi portò una mano alla fronte, cercando di fare ordine nel casino che era la sua testa, che era pressoché simile al casino che c’era nella sua stanza.
“Sai che Joel se n’è andato per lavoro e non perché non vuole stare con te. E’ fortunato ad averti.” Le ricordò Lavon, dispiaciuto nel vederla soffrire.
“Lo so e sono contenta per lui però a volte vorrei che quell’offerta per il film non fosse mai arrivata così sarebbe ancora qui con me. Solo che poi mi sento egoista perché ha abbandonato la sua vita a New York per stare con me e io non penso di poter fare lo stesso.”
“Hai pensato di trasferirti a Los Angeles?” Il pensiero di perdere la sua amica terrorizzò Lavon ma non poteva non ammettere che avrebbe risolto i loro problemi.
“Sì, ci ho pensato un sacco solo che ho visto come è stato tutte le volte che ho lasciato o pensato di lasciare Bluebell, non ci riesco. Amo la mia vita qui, anche se la preferivo com’era prima.”
“Oh Zoe, sai che Bluebell non ti lascerebbe mai andare.” Sorrise Lavon, circondando le spalle di Zoe, la quale appoggiò la testa sulla sua spalla. “E non dare ascolto a Wade perché non sa quello che dice. Ora che è tutto preso da Vivian, non riesce nemmeno a stare un secondo senza di lei, figuriamoci settimane intere.” Mentre pronunciò quella frase, sentì il corpo di Zoe irrigidirsi nelle sue braccia e la ragazza si fece scura in volto.
“Tutto bene?” Chiese lasciandola andare per poterla osservare in faccia.
“Sì, tutto bene!” Si stampò un sorriso in volto e si alzò, portandosi le braccia ai fianchi. “Ora è meglio che io sistemi questo casino, ci vediamo per cena?”
“Oh okay, a dopo!” Lavon rimase sorpreso dall’improvvisa fretta di Zoe di cacciarlo di casa ma si ricompose subito e uscii dalla sua stanza, facendo ritorno alla piantagione.
Non era sicura di voler raggiungere Lavon dopo perché il nome di Wade accostato a quello di Vivian le aveva tolto l’appetito.
 
*
 
“C’è qualcosa sotto.” Affermò Lavon, rivolgendosi alla sua fidanzata.
“Di cosa stai parlando, tesoro?” Domandò Annabeth mentre affettava una carota.
“Zoe Hart e Wade Kinsella.”
“Aspetta, cosa? E’ successo qualcosa tra di loro?” A.B. scocciata lasciò andare il coltello.
“No no no, non credo. Però oggi sono andata a trovarla e mi ha obbligato a cercare con lei l’inalatore di Joel… sì, lui ha l’asma.” Anticipò la domanda prima che uscisse dalle labbra di Annabeth. “Credevo che fosse di cattivo umore per quello, ma poi mi ha raccontato che Wade l’ha presa in giro per quanto riguarda il lato sentimentale e non appena ho nominato lui e Vivian mi ha praticamente buttato fuori a calci…” Lavon si sentiva molto Sherlock Holmes in quel momento, gli mancava solo il cappello e la lente di ingrandimento.
“Tesoro, le mancherà semplicemente Joel. E sai che lei e Wade battibeccano di continuo, anche se recentemente non li ho più visti molto insieme…” Disse A.B. posando la mano sulla sua spalla.
“Non lo so, mi dispiace vedere Zoe in questo stato.”
“Starà bene, dalle un po’ di tempo. Facciamo così, domani vado a parlarle e ti faccio sapere, okay?”
“Grazie A.B., sei la migliore.” Sorrise Lavon, dando un bacio al fidanzato.
“Sto con il migliore.” Rispose la donna, sorridendo.
 
*
Come aveva previsto, quella sera Zoe non andò a mangiare da Lavon, bensì ordinò una pizza che mangiò nel letto mentre si guardava un film romantico. Perché non poteva essere così anche nella realtà? Perché non poteva vivere per sempre felice e contenta?
Aveva bisogno di una boccata d’aria, non poteva rimanere bloccata a letto per il resto della sua vita. Si infilò il cardigan che aveva abbandonato l’altro giorno sulla sedia e si sedette sugli scalini di casa, lasciando che il lieve tepore della sera le scaldasse la pelle.
La sua contemplazione della natura venne interrotta da Wade che stava tornando da casa del sindaco.
“Hey Doc, non ti ho vista a cena.” Constatò il ragazzo, cercando di decifrare l’espressione imbronciata di Zoe.
“Già, non avevo molta fame, ho ordinato una pizza.” Rispose la ragazza sospirando.
“Cosa c’è che non va, Doc? Non dirmi che è per quel nerd di Joel.” Wade la fissò eloquentemente, anche se conosceva già la risposta. Era una delle persone che conosceva meglio.
“Puoi risparmiarti i tuoi commenti sarcastici, okay?” Zoe lo fulminò, facendolo sentire un po’ in colpa.
“Ascolta Zoe, mi dispiace per quello che ho detto prima ma non ti stavo prendendo in giro. Credo solo che sia un deficiente a trattarti in questo modo.” Affermò, sedendosi sul gradino, accanto a lei.
“Detto da te non è molto convincente.” Ribatté Zoe, pungendo Wade sul vivo, il quale si fece più serio.
“Non mi serve convincerti perché sai che sto dicendo la verità. Certo, sei testarda, hai delle idee folli e spesso sei una maniaca del controllo però faresti di tutto per le persone a cui tieni e ti meriti qualcuno che ti ami allo stesso modo.” Concluse, lasciando Zoe di stucco. Non lo aveva mai sentito parlare in quel modo e soprattutto non si aspettava di sentirsi dire quelle cose dopo il modo in cui l’aveva trattato.
“Wow, mi ero decisamente sbagliata. E’ proprio vero che sei cambiato.” Sorrise, sentendo una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
“Beh, non sarebbe successo se una certa rompiscatole non fosse giunta in città a rovinarmi la vita.” Sdrammatizzò Wade, ridacchiando. In quello non era cambiato per niente, lo faceva sempre per smorzare la tensione.
“Scusa se non mi aspettavo di avere un padre segreto.” Ribatté, rivolgendogli una finta occhiata scocciata.
“Scusa devo rispondere, è Vivian.” Lo squillo del cellulare interruppe la loro conversazione e la ragazza annuì, lasciando rispondere. “Hey piccola, dimmi tutto. Che cosa? Portalo in clinica, io e Zoe arriviamo subito. Tieni duro, Viv.”
“Cos’è successo, Wade?” Chiese preoccupata la dottoressa notando lo sguardo cupo del ragazzo.
“Si tratta di Harley. E’ caduto dalla bici e ha perso conoscenza.” Spiegò Wade, cercando di rimanere calmo.
“Vado subito a prendere la valigetta, tu aspettami in macchina.” Affermò correndo dentro casa, Wade cercava di fare il duro ma aveva notato quanto fosse preoccupato e anche lei non era da meno ma doveva mantenere la calma perché si sarebbe risolto tutto. O almeno così sperava.

juls.
Spero vivamente che qualcuno stia leggendo questo perché sennò starei parlando da sola e non sarebbe carino. Ehm, per chi abbia mai letto qualcosa di mio sa che ho sempre scritto su Glee per cercare di salvare le oscenità che Ryan Murphy ha creato piacere, ma vedendo come sta procedendo questa terza stagione di HoD ho deciso di scrivere qualcosa su questo telefilm, in particolare sulla mia OTP, gli Zade *-*
Se non seguite la programmazione americana, smettete di leggere ma Joel finalmente se n'è andato e così mi è venuta un'idea per una possibile FF ed eccomi qua! Spero di aver rappresentato bene i personaggi e che la storia sia di vostro gradimento, più o meno segue la storyline degli episodi, a eccezione del fatto che Lavon e Annabeth non si sono lasciati perché ce li vedo bene a investigare insieme sugli Zade XD
Va bene, ora la smetto di blaterare, fatemi sapere cosa ne pensate così potete salvarmi dalla pigrizia e spingermi a scrivere un secondo capitolo. Sempre che voi lo vogliate, sennò ignoratemi e tornerò a guardarmi per la quinta volta tutte le puntate, LOL.
Un bacio, __Sabotage.
   
 
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