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Autore: Man113    31/03/2014    0 recensioni
Leila è una ragazza che vive nel paesino montanaro Guardiapere. La sua vita è stramba come quella delle sue 7 amiche, che presto affronteranno mille avventure insieme a lei. Scopriranno la fantastica isola di Bengiamondo dove decideranno di vivere per sempre. Amore bugie e tradimenti, follie e divertimenti, lacrime e tentati suicidi porteranno la storia a diventare un intreccio nel complesso. Capiranno come riuscire a vivere in armonia grazie all'aiuto dei cinque Bengiamondesi che metteranno in evidenza i sentimenti che ognuna prova per l'altra, e le faranno capire il vero valore dell'amicizia con vecchi test tradizionali dell'amicizia, che affronteranno con grande difficoltà.
Genere: Avventura, Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Erano le 3:00 del mattino, Leila si era svegliata, non riusciva a prendere sonno. Aveva paura. Martina era rimasta sveglia, ma non per “sognare ad occhi aperti”. Evedise russava. Martina le diede una cuscinata in testa, mentre Leila guardò e si accorse che anche Martina era sveglia. Evedise si girò verso Martina, con gli occhi chiusi, esclamò “Puttana di merda.” -“Aw, molto dolce.” Disse Martina. Poi si tirò su e notò che Leila la guardava. “Che hai ? Perché sei sveglia ?” chiese Martina. -“Non riesco a prendere sonno…chi dice che sarà un’avventura positiva ?” “Se non ci andiamo non lo scopriremo mai…” rispose Martina sorridendo. “Vieni qui…” continuò, tirando fuori dal cuscino una busta di Marshmallow. Leila si alzò dal suo letto e si sedette affianco a Martina, che guardandola chiese “Di cosa hai paura ?” -“Di nulla…” “Ti conosco Leila…avverto quando hai paura…” -“…beh…che si dimostrerà un viaggio negativo… E se succedesse qualcosa a qualcuna di voi? Non me lo perdonerei mai!” rispose Leila. Com’era nervosa…ma non voleva che si vedesse agli occhi di Martina. “Tu ti fidi di noi?” chiese Martina. -“Ma se fosse solo un sogn…” “Ti fidi di noi?!” la interruppe Martina. -“Sì…” “E allora andrà bene…te lo prometto…” le rispose sorridendo. Si poteva sentire l’aria di emozionante voglia di avventura. Martina, dopo quelle parole, si girò verso la finestra. Rimase dieci minuti a fissare quel cielo. Si voltò, stava per dirle una cosa, ma Leila si era addormentata, era finalmente tranquilla. “Buonanotte piccola mia”, e baciandole la guancia si accoccolò affianco a lei, e appena si stese sul letto si rialzò di scatto e sussurrò ad Evedise: “Tu sta attenta a come ti muovi! …e non russare!” Fuori, il cielo era splendidamente costellato, si sentiva che era il gran giorno. Ore 6:00 -“SVEGLIAA SVEGLIAAA!” Leila aprì gli occhi “Oh no, di nuovo tu…” Ed era lì, in piedi, vestito tutto di bianco. Giacca e cravatta, sorridente e splendente, Ben Haggerty Macklemore. -“Credevi davvero che non mi avresti più rivisto?” “Lo speravo, ma vedo che la speranza non mi ha assistita.” Gli rispose Leila con tono scontroso. -“Mmhmm. SVEGLIAAAAAAAAAA, AVANTI, E’ L’ORA!” “Non possono sentirti! Idiota!” -“Ma che mi venga un colpo! Siamo proprio di buon umore stamattina!” disse scherzosamente Ben. “Vaffan…” -“Forza forza! Il treno non aspetta nessuno!” e corse di sotto come un matto urlando. Lo soddisfava troppo il fatto che nessuno lo potesse sentire, a parte Leila. “Lo odio. Ho già detto che lo odio? Beh, ora l’ho detto!” urlò Leila. -“CAZZO! …che ore sono?” era Alessia, appena svegliatasi da un sonno profondo e pieno di sogni psicopatici e sessuali. Si alzò anche Giulia, sbadigliando, e poi anche le altre. “Porco…CACCHIO! Le mie fottute cuffie dove sono?!” urlò C in preda al panico. -“Indossi le cuffie mentre dormi?” le chiese Juliet, e a quella domanda si girarono tutte verso C. “Beh…NON SONO FATTI VOSTRI!” Juliet sghignazzò assieme a Martina e Leila. J si alzò, vedendo i volti un po’ assonnati delle altre, disse che mancava un po’ di ritmo, e allora mise l’iPod a tutto volume e fece partire “White Walls”. Al suo ritmo tutte si alzarono ridendo e ballando come idiote. Chi si lavava i denti saltellando, chi ballava con l’appendiabiti…insomma, un vero e proprio bordello mattiniero! “Aaah… Questa sì che è energia!” Leila si girò lentamente borbottando “E te pareva!” -“Devi abituarti. Compaio e scompaio di continuo. Non sai mai…cosa si cela dietro quel muro… O dietro quella porta… Sai, ho sempre sognato delle entrate alla James Bo...” “Non mi interessa!” lo interruppe Leila. -“Va bene va bene!” Disse Ben scendendo le scale “Cercate di fare in fretta! Aahh, ma chi mai le ha capite le donne?!” Intanto le altre ballavano e zombettavano dappertutto. Dopo dieci minuti di pura follia un silenzio di tomba. Chiuse le valige. Ultimi sguardi. -“…siamo pronte?” chiese Leila. “Sì.” Risposero in coro. Scendendo le scale ecco lo sguardo di Leila puntato sulla finestra. Prima di uscire, Leila diede le ultime occhiate alla sua casa. Quella che avrebbe voluto lasciare parecchie volte, ma che ora dava l’aria di malinconia. Juliet le mise una mano sulla spalla -“Andiamo?” Leila sorrise, e con grinta rispose “Sì!” Uscite tutte dal portone c’era un treno proprio davanti ai loro occhi. Treno lussuoso e splendente. D’altronde il proprietario era un riccone strafottente. Alla guida c’era Ryan. Ryan Lewis. Ben era poggiato sul bordo del treno, con gli occhiali da sole. Alla vista di Ryan le pupille di J si dilatarono come quelle di un gatto quando vede la scatoletta di carne. “Ma quello è…è…è…” Poi girò lo sguardo verso Ben. Adesso tutte poterono vederlo. C guardò Leila “Beh, ora non siamo più le uniche ad averlo visto!” e sorrisero. Ben distolse lo sguardo dal bel panorama, ed esclamò -“Oh! Siete già qui!” e si divertì alla vista della smorfia scocciata di Leila. “Aaah che bella giornata, eh?!” esclamò Ben molto felice. “Sole abbagliante, caldo soffocante.” Borbottò Leila. -“Forza! Tutti a bordo CIUF CIUUUUF!” urlò Ryan. “Prego, prima le signore!” disse Ben facendo l’occhiolino a Leila. -“Ti odio!” esclamò Leila salendo gli scalini. “Sì, dicono tutte così, prima di essere accecate dalla mia bellezza!” e scomparve. Ricomparve di botto dietro al sedile mentre Leila saliva gli scalini “Bellezza interiore, intendo.” -“Mmhmm…” rispose Leila con una faccia squallida, e intanto osservava come il treno fosse in stile limousine. Ben si alzò, vide le altre tutte sistemate. “SIETE PRONTE???!” -“Sìììììì!!” urlarono. “Bene! Ryan, parti pure.” Juliet si guardò attorno “Ma Evedise?” Tutte si guardarono. Dallo specchietto interno si vedevano gli occhi di Ryan che guardavano Ben. -“Che cosa sai?!” chiese Leila a Ben alzandosi di scatto. “Beh… Ieri notte ero passato per vedere se stavate dormendo… Lei era sveglia… Abbiamo parlato per ben due ore… Ha lasciato questa lettera…” Ben sfilò la lettera dalla giacca, Leila la afferrò, tutti si alzarono. Ryan fermò persino il treno. “Care ragazze, l’idea di vivere un’avventura con voi è stupenda… Ma non posso lasciare la mia famiglia, la scuola e gli amici… Lo so, sono una stronza… Ma vi divertirete anche senza di me… Stava andando tutto perfettamente… Ma poi questa notte non sono riuscita a dormire… Pensavo a tutto questo… E io non voglio lasciarlo... Questo è il mio posto… Vi voglio bene ragazze, spero vi divertirete un mondo… Non odiatemi, Evedise.” Per un istante rimasero tutte di piatto. “…è andata via?” chiese Alessia. -“Sì…” rispose Ben. Ryan guardò in basso… Ben lo aveva guardato per qualche secondo. Martina vide le facce un po’ tristi delle altre, riprese forza e disse “Non lasceremo che Evedise ci rovini l’avventura! Ha voluto mollare tutto? Cazzi suoi! Abbiamo un’isola che ci aspetta.” A quelle parole C sorrise, si alzò e urlò “TUTTI PER UNO…” J guardò Leila, che a sua volta guardava Giulia, che a sua volta ancora guardava Juliet e ancora tutti a guardarsi! Si alzarono tutti, anche Ryan. Leila stese la mano su quella di C e assieme a lei anche gli altri, e urlarono “…UNO PER TUTTI!” J rise e si aggrappò a Martina. Ben e Ryan si diedero il cinque, tutti si abbracciarono. Ryan tornò al suo posto, pieno di grinta rimise in moto e urlò “ISOLA DI BENGIAMONDO, STIAMO ARRIVANDOOOO!!!” E tutti risero, a qualcuna scappò una lacrima… L’emozione si sentiva, era qualcosa di magico… Cacciarono le cuffie dai loro zaini, mentre Ben prese i bicchieri, e versò ad ognuno un po’ di limonata. “Cos’è?” chiese Alessia. “Limonata, ma non una semplice limonata, questa ha il sapore di avventura…” rispose Ben sorridendo, dando il bicchiere ad ognuna di loro. “Tieni…” disse Ben a Leila. “Portalo anche al capotreno…” Leila si avvicinò alla cabina del “capotreno” Ryan. “Oh merda…” esclamò. Ryan si girò, sorridendo le disse “Visto che spettacolo?” C’era una vista incredibile. “Di cosa stanno parlando?” chiese Martina. Ben si alzò, scanzò le tende e tutte videro quel panorama spettacolare. C, con gli occhi spalancati, disse ad alta voce “Cazzo, non chiedo se stiamo volando perché è scontato…” “BEH!” disse J con voce acuta rivolta verso il panorama. Rimasero tutte meravigliate. Quel panorama fece sognare soprattutto Leila. Martina, ricordandosi della conversazione tra lei e Leila durante la scorsa notte, si voltò e la guardò. Ricordava ancora che le cose mozzafiato, facevano risplendere Leila. Sorrise, perché Leila sognava ad occhi aperti davanti a quell’incredibile panorama. Nuvole bianco panna. Un cielo azzurro e immenso. Uccelli che volavano dappertutto, cinguettando come matti. Mentre le altre erano ancora sbalordite dalla vista di ciò che le circondava fuori dal treno volante, Ben andò vicino a Ryan, si sedette affianco a lui e ridacchiando chiese “Allora capotreno, se non la disturbo, potrebbe dirmi per cortesia tra quanto arriveremo sull’isola?” -“Tra quindici ore esatte, signore!” Ben rise, poi prese il microfono e disse “Gentili signore e signori, eee anche piloti e copiloti…” *intanto le altre ridevano* “…tra quindici ore esatte atterreremo sulla tanto attesa Isola di Bengiamondo! Perciò mettetevi comodi, tranne te che devi pilotare il treno, e gustatevi questo volo intraprendente! Grazie per avermi ascoltato, il vostro copilota.” Le altre urlarono e applaudirono. Erano troppo felici per addormentarsi, ma dopo venti minuti di puro casino, crollarono nel sonno. Anche Ben si addormentò. Passarono delle ore, Ben aprì gli occhi. Guardò i finestrini che aveva dinnanzi. Eccola lì, la splendida Isola di Bengiamondo. “Ragazze ragazze! Svegliatevi! Siamo arrivati!” urlò Ben. Tutte si alzarono, si affacciarono, e videro quel sogno che si trasformò in realtà. Erano tutte appiccicate ai finestrini. “E’ meravigliosa…” disse Alessia senza distogliere lo sguardo da quella bellezza della natura. “Non posso crederci…” disse J. “E’ incredibile…” disse anche Juliet. “Ce l’abbiamo fatta ragazze… Il nostro sogno si è finalmente realizzato…” disse Leila, girandosi verso Martina. Dallo specchietto interno, ancora una volta, Ryan guardò Ben, sorrisero entrambe. Erano finalmente tornati a casa con il bottino: quel gruppo di ragazze. Ben corse verso la cabina, afferrò il microfono e disse “Gentili signore e signori, piloti e copiloti, insomma tutti! Stiamo atterrando sulla nostra bellissima isola! Perciò preparatevi per l’inizio di una nuova vita!” Erano tutti entusiasti! Il treno prese una lunga discesa. Le ali si ritirarono dentro uno sportello. A pochi metri da terra c’era una ferrovia che permetteva al nostro Ryan di atterrare e di fermare il treno. Arrivò su quel pezzo di ferrovia, cambiò la marcia e iniziò a frenare. In poco tempo il treno si fermò. Stettero tutti in silenzio. “Ce l’abbiamo fatta… siamo qui…” disse Leila, aveva gli occhi lucidi. Juliet prese di corsa il suo zaino, uscì, fece un respiro grandissimo e disse “Aaah, quest’isola già mi piace!” Uscirono tutti dal treno. Ryan e Ben si batterono di nuovo il cinque, poi andarono vicino alle ragazze e ci fu un grande abbraccio di gruppo. Ryan si voltò un secondo, i loro amici erano li che li aspettavano. “Ben! Guarda chi c’è!” Ben si girò “Ahahahahahah ciao belli!” I loro amici gli andarono incontro. “Venite venite, dobbiamo presentarvi il bottino!” disse Ben facendo loro un occhiolino. J chiese all’orecchio di C “Perché bottino?” -“Non so… ma credo che lo scopriremo presto!” le rispose C sorridendo. Finiti gli abbracci tra Ben, Ryan e i loro amici, fu proprio Ryan a cominciare a parlare “Allora ragazze, loro sono i nostri amici Bengiamondesi, quelli che hanno vissuto con noi su quest’isola per ben diciassette anni!” Le ragazze si videro davanti questi cinque ragazzi a torso nudo, che uno ad uno dissero il proprio nome “Kevin” “Alex” “Ivan” “David” “Matt” Poi cominciò Leila “Io sono Leila, e loro sono: Martina, Alessia, Chiara (detta “C”), Jasmine (detta “J”), Giulia e Juliet.” Gli occhi di Matt erano puntati su C. C… era una ragazza fantastica. Alta, vestita ogni giorno in modo casual. Portava sempre un cappello che le copriva tutta la testa (dai, uno di quelli che assomigliano ai preservativi), e ne lasciava uscire solo il ciuffo. Simpatica, un “pochino” fuori di testa, molto intelligente e filosofica. Gli occhi di Ivan invece, erano puntati su J. J era una ragazza timida ma speciale. Le sue pupille si dilatavano ogni volta che vedeva qualcosa che le piaceva. Portava i capelli rasati ad un lato, che a volte nascondeva con uno di quei cappelli a preservativo, e essendo migliori amiche lei e C, potete solo immaginare quanto fosse mongoldown. E poi gli occhi di Alex. Beh… quelli suoi guardavano Martina dal primo istante in cui se la trovò davanti. Martina… che dire… una ragazza semplicemente favolosa. Lei e Leila erano migliori amiche. Martina era una di quelle ragazze semplici, che però darebbero la vita per le persone che amano. Anche lei portava i capelli rasati ad un lato, e un ciuffo lungo le scendeva giù fino ad arrivarle al collo. Stava sempre li a spostarseli di là e di qua. Una ragazza perfetta. Ben e Ryan si accorsero che tra i loro tre amici e le tre ragazze c’era feeling. Ben interruppe i loro sguardi e disse “Dunque ragazze. Su quest’isola ci siamo solo noi. Diciamo che siamo come voi… siamo un gruppo, molto unito… siamo…tutti migliori amici insomma! Su quest’isola non ci sono regole, ma c’è una legge che noi abbiamo rispettato per diciassette anni, anche prima. Questa legge…è vera…giusta… “Non tradire mai i tuoi amici, se sono amici veri.” Questa legge è accompagnata, come potete vedere dal cartello, da un detto inventato da noi. Allora << Non tradire mai i tuoi amici, se sono amici veri. Perché una volta che se ne andranno, non torneranno più. >> Spero che anche per voi sia così, e che rimarrete sempre unite!” concluse Ben. Si gelarono i visi delle ragazze. Erano sempre rimaste unite, ma l’idea che si potessero perdere un giorno, faceva bloccare il cuore a tutte. “Beh, allora vi spieghiamo chi siamo!” disse Kevin. Poi continuò “Io sono il leader!” Martina intanto pensava tra se e se “Alto, biondo e occhi azzurri. Capelli ad un lato… Bello…sorriso perfetto… Un fisico da paura… Sembra simpatico. Sì, il migliore amico ideale.” “Alex è il vice leader!” continuò Kevin. -“Alex? Alto poco più di me. Capelli marroni, rasati e cresta al centro. Timido ma dolce, sei bello lo sai? Anche lui un fisico da paura, un sorriso da mordergli le labbra e una personalità che ho voglia di conoscere. Infine, ti salterei addosso se potessi.” Disse Martina nella sua bella testolina bacata, mentre sorrideva come un’idiota ad Alex. Si innamorarono subito l’uno dell’altra. “Beh, questo è proprio da lol!” disse Kevin divertito dalle occhiatine tra Alex e Martina. -“Evitate di scopare davanti a noi, eh?” disse Ivan. “Stronzo!” borbottò Martina a bassa voce. Kevin continuò “Seh…ehm…lui è… Ivan… Il bello…” -“Il bello? Pft, che coglione.” Rispose Martina, intanto dentro se provava un odio verso Ivan così alto che lo avrebbe strozzato. “Lui è David, il furbo…” Tutte notarono come Kevin sorrise a David. “Migliori amici?” chiese J a C. -“Mmmh… secondo me sono come i Larry!” le rispose C. “E lui è Matt, l’imprescendibile!” C diventò rossa, Matt le stava sorridendo. J intanto le parlava, notò che C non le dava retta. “C, mi stai ascoltando?" Poi vide che tra lui e lei c’era un’intesa particolare. “Aaah ma allora ti sei innamorata!” -“CHE?! IO?! MA CHE DICI?! NO, NO E NO!” “Va be’…” borbottò J convinta di ciò che pensava. Ci furono cinque secondi di silenzio, poi Giulia chiese “Ma se tu sei il leader e tu sei il vice leader… Ben e Ryan cosa sono?” “Noi siamo i Re dell’isola!” urlò Ryan. “Forza venite! Vi facciamo conoscere la nostra isola!” Intanto Kevin provava a farsi un’idea di ognuna di loro. “Dunque, il giro è lungo, quindi tenetevi in forza!” disse Ben. “Cominciamo da qui. Questa è la cucina, come potete vedere ci sono anche le canne da pesca. Siamo tutti bravi nella pesca, quindi il cibo non manca mai!” Le altre osservavano intanto, come la cucina fosse così… carina… Tavoli e sedie erano fatti di canne di bambù e qualche ramo resistente. I mobili e gli sportelli di legno pregiato, ovviamente lavorato da loro. Sul tavolo c’erano anche cestini di frutta fresca. A quanto pare era un’isola a cui non mancava nulla, nemmeno i frutti esotici! Come frigo usavano una grotta molto fresca. Dissero che quella grotta era perfetta per fare da frigo. “Ora passiamo al salotto!” disse Ben. “Abbiamo un divano fatto di foglie di palma e canne di bambù, stendersi sopra quel divano è comfort assicurato! Lì abbiamo una radio, che ci tiene informati su quel che succede dalle nostre parti, in America, a Seattle. E anche delle vostre parti ci tiene informati. Li c’è un computer ricaricabile con l’energia solare, ha un sistema che permette ai vostri cellulari di effettuare una chiamata al mese che ha una durata massima di due ore. Ma ora passiamo alle camere da letto. Come potete vedere i letti sono ben fatti, resistenti a qualsiasi peso. Di coperte ne abbiamo, le portammo con noi il giorno in cui partimmo per venire qui. I vostri vestiti potete metterli in quegli armadi in legno, sono abbastanza spaziosi. I vostri bisogni potrete farli li, dove facilmente punta il sole, e li fa seccare. Infine, c’è la << zona pensieri e desideri >>. Seguitemi.” “Sembra tutto fantastico qui …” disse Alessia. “Questo è il paradiso, te lo dico io.” Le rispose Martina. -“Eccoci qui, nella << zona pensieri e desideri >>. Qui la notte è perfetto per stendersi, guardare le stelle e pensare a qualsiasi cosa vi passi per la testa. Voi potrete avere accesso qui ogni volta che vorrete. Il tour è finito, passiamo alle regole di base: - La mattina alle undici in punto vi voglio fuori dal letto. Alle undici e un quarto c’è la colazione. - Alle tre c’è il pranzo. - Alle cinque se volete far merenda la cucina è a vostra disposizione. - Alle otto e mezzo c’è la cena. - Potrete andare a dormire all’ora che vorrete. Il pomeriggio potrete passarlo come meglio preferite. Abbiamo libri, lavoretti da fare o potrete semplicemente camminare intorno all’isola e farvi un bagno. Ricordatevi sempre la legge principale. Io e Ryan non staremo qui, noi vi osserveremo dall’alto. Solo in casi urgenti torneremo qui. Vediamo e sentiamo tutto, mi raccomando a voi ragazze. Ah, ora dimenticavo, vi lascio il mio iPod. Ci si vede belle. Kevin, Alex, buona fortuna!” In un attimo Ben e Ryan scomparvero. “Le regole sono semplici, ci abitueremo subito a star qui …” disse Leila. “Io credo che anche la legge principale sia piuttosto facile da rispettare, non credete?” chiese Martina. Eh sì, quell’isola aveva già cambiato la loro vita. C’era della malinconia per casa, ma ora la loro casa era quella. Erano pronte ad affrontare tutto, tranne l’amore. Tra Martina e Alex c’era già del feeling, infatti dopo cinque minuti li trovarono seduti in spiaggia a parlare. C non sapeva cosa fare. Le piaceva Matt, ma non voleva ammetterlo. Lei affermava sempre che l’amore era una stronzata, ed ora, era difficile ammettere il contrario. Matt però sembrava volerci provare sul serio. Le si avvicinò e le disse “Ciao … quindi tu sei C…” -“Sì…” rispose arrossita. “Ehm… ti va di fare un giro?” C si girò verso J -“No guarda sono stan” “SI LO VUOLE!” la interruppe J. “Perfetto...” rispose, e sorrise. C sarebbe potuta svenire ogni qualvolta le sorrideva. Quando Matt e C sembravano lontani, Ivan a stento riusciva ad avvicinarsi a J. Semplicemente non le era piaciuto come rispose a Martina durante le presentazioni. Poi era troppo vanitoso per lei, ma lui quando vedeva J diventava dolce, tenero e sensibile. “Hey!” -“Cosa vuoi?” “Niente…volevo…sapere come ti trovi… qui…” -“Bene.” “Va bene… senti… stasera se vuoi…” “No, ho da fare.” Lo interruppe J. “Magari domani! Quando vuoi!” poi borbottò “ci riuscirai Ivan, ci riuscirai!” Si fece subito sera, erano le sei. Giulia, Alessia e Leila stavano stese lungo la spiaggia. Parlavano per fatti loro, scappavano delle risate e qualche minchiata. Infondo del loro gruppo nessuna era normale. Martina lanciò un urlo a loro “Raga’, venite!” Raggiunsero Martina. “Ehilà” le salutò Alex. “Ohi! Vedo che tra voi le cose vanno piuttosto bene…” disse Giulia. -“Lui è tenero, dolce e simpatico…” disse Martina sorridendo. “Juliet?” chiese Alessia. -“E’ andata nella << zona pensieri e desideri >>…” le rispose Alex. “Già… portava un libro in mano…” disse Martina. -“Sì, ama leggere…” le rispose Leila. “Maaa… tra J e quell’idiota di Ivan? Ho notato che quel lombrico la fissava…” disse Martina. -“Credo gli piaccia J… ma a J non interessa, almeno così ha detto…” rispose Leila. “Mmmh… invece Matt ha conquistato il cuore di C!” disse Martina sghignazzando con le altre. -“A proposito, J?” Giulia e Alessia si girarono dietro di loro. Martina guardò alla sua destra. “Eccola lì!” disse Leila. -“Addo’ cazzo sta?” chiese Alessia. “Lì, su quel masso alto… la capisco… non si può non pensare in questo momento…” -“Fatto sta che non era infelice poco fa, anzi, mi ha detto che dobbiamo fare un sacco di cose questi giorni! Lei se la vuole spassare, e anche io. Immagino anche voi!” disse Martina. “Certo!” le risposero in coro. -“Perfetto! Già immagino le cazzate che faremo…” disse Martina sorridendo. Intanto Matt e C stavano tornando mano nella mano. “AUAUAUAUAUAAAAAAA!!” urlò J. -“Che cazzo?!” urlò Martina girandosi di scatto. J aveva notato che Matt e C andavano mano per la mano, si guardavano, parlavano e sorridevano. Erano…dolciosi, ecco. Si fecero le otto e mezzo, si riunirono tutti. C si girò un secondo verso i massi alti, da lì spuntarono Kevin e David, Kevin baciò David e lì C si mise ad urlare come una matta “Jeeeyyy guarda!!! C’avevo ragione cazzo sììììì!!! Che dolciiiiniiiiiiii!!” Martina e le altre risero, mentre J festeggiava con C. David portò a tavola un vassoio con salmone affumicato. Erano tutti affamati. Ivan cercò di prendere posto affianco a J, ma J si allargò di più su quel lato, permettendo a Ivan di sedersi sull’altro lato. “CAZZO!” disse J irritata “proprio qui devi sederti?” -“Sì… proprio qui…” le rispose Ivan sorridendo. Mangiarono tutti come degli assatanati. Poi presero a parlare. I cinque ragazzi chiesero alle ragazze com’era il posto in cui vivevano, com’erano le loro famiglie e come passavano il tempo insieme. Le ragazze risposero una ad una a tutte le domande, dopodiché andarono a letto. Erano esausti, tutti quanti. Dormirono tutti in letti separati, ovvio. Solo Martina andò a letto (non in quel senso eh) con Alex. Era mezzanotte. Ad alcune domande trovarono la risposta mentre stavano stese ad occhi aperti. Ad altre la risposta non arrivò, magari ci voleva del tempo. Fatto sta, che non sapevano quali folli avventure le aspettavano nei giorni seguenti. La loro vita stava cambiando e loro poco se ne accorgevano. Leila pensò qualche minuto alla sua famiglia. Se erano rientrati, si stavano preoccupando. Le venne in mente addirittura di usare quelle due ore al mese di chiamata per parlare con loro, dirgli che si trovava su un’isola sperduta e che non sapeva per quanto tempo sarebbe rimasta lì. Poi pensò a quanta forza le dava il suo gruppo. Quelle ragazze riuscirono davvero a realizzare quel sogno, e ora non c’era più tempo da perdere, bisognava darsi da fare e divertirsi! Martina pensò a questo sogno realizzato con le sue amiche più strette. Pensò ad Alex, a quanto era “bello” e “affascinante”. Lo era davvero e Martina ne era perdutamente innamorata. J pensò alla sua famiglia, se ne sbatteva di cosa pensavano loro, lei era sull’isola ed era finalmente felice con le sue amiche. Dedicò venti minuti ad Ivan, quel ragazzo le piaceva, ma secondo voi l’avrebbe davvero ammesso? C pensò ai due nuovi Larry, era entusiasmata all’idea di avere una coppia gay vicino. Poi era dell’idea che potessero diventare i migliori amici del gruppo. Pensava a cose strambe, del tipo fare uno scherzo telefonico a Lorde Dolcetto e John Cioccolatino assieme a J e Leila. Aveva pensieri da strabica. Ma ora si era anche innamorata. Eh sì, Matt aveva conquistato il suo cuore in una serata. Lei era felice. Questo era quello che contava. Giulia per la prima volta era davvero felice. Non smetteva di sorridere. Sembrava una mongoloide, lo era infatti, però lo era col cuore, il che ha un significato diverso. I suoi pensieri non andavano alla sua famiglia, ma a Fedez. ‘Nsia mai lo perde di vista per un secondo, fa una strage. Juliet pensava allegramente al fatto che aveva lasciato quel “lurido posto” come lo chiamava lei. Ora poteva essere libera finalmente, e a quell’età sentirsi liberi è la cosa più bella che ci possa essere. Alessia pensò a sua madre, poi anche alla sua sorellina, chissà che non faceva danno. I suoi pensieri venivano raccolti e svuotati. Per lei avere la mente libera era un qualcosa di stupendo e rilassante. La cosa davvero bella di quel giorno fu che tutte erano felici, ma davvero felici. Di quel sorriso che non va via, nemmeno a pensare alla cosa più triste. Erano libere finalmente e il loro sogno non era ancora del tutto realizzato, c’erano ancora delle avventure da conquistare. L’isola ora splendeva, l’oceano era calmo e brillante. Le stelle erano magnifiche. La luna era tonda e perfetta. Le ragazze dormivano, i ragazzi pure. Ben e Ryan guardavano dall’alto, osservavano il capolavoro che avevano creato. La mattina dopo, per alzarsi dal letto, ci vollero gli sguardi incazzati di Ben. “Altri cinque minuti strabici mamma…” borbottò C. -“Forza ragazze… dobbiamo alzarci…” disse Leila. Si alzarono tutte. Ben sorrise dall’alto, non si accorse che C non si alzò. “C… dai…” le disse Leila. Lì lo sguardo di Ben diventò quello di satana. C si alzò, e di botto lo sguardo tornò sorridente come sempre. “Io non ho fame…” disse Martina. “Voglio fare casino…” -“Hai un’intera isola davanti…” le rispose Kevin. Leila e Martina si guardarono, sorrisero come due idiote e cominciarono a correre verso il mare urlando come matte “AAAAAAAAAAAAAAAHHH!!” urlarono. E mica la finivano! J mangiava una pesca, si girò e scoppiò a ridere. C la guardò “J… stai pensando anche tu quello che penso io?” Si alzarono di scatto e corsero anche loro urlando verso Leila e Martina. Poi si aggiunsero anche Alessia, Giulia e Juliet. “CAAAAAZZZZZOOOOOOOO E’ FREDDAAAAAAA!!!” urlò Alessia. -“Abituati!” le urlò Martina che cominciò a schizzare acqua dappertutto. “Uuuh Alex viene in questa direzioneee!” disse C con tono da “porcellina”. -“Ciao piccola” e la baciò. “NOOOOO TENERIIIIIIIIIIIIII!!!!!!” urlò C saltellando come una sclerata! Mentre Martina e Alex amoreggiavano amabilmente a monculo dalle altre, le altre pianificavano qualcosa. “Raga’, mo’ tutte sott’acqua, andiamo vicino a quei due piccioncini e li facciamo cadere!” disse C smuovendo le sopracciglia. “Sìììì!!” disse Giulia. Lo fecero davvero. Li fecero cadere come due pinguini. Uscirono dall’acqua “Di chi è stata l’idea?” chiese Martina ridendo. -“Di C!” urlarono tutte. “C… vieni qui, voglio darti un abbraccio!” le disse Martina. -“NO. VAI VIA MOSTRICIATTOLA. PUZZOLENTE PERFONA, RIFFI SI ARRABBIERA’!” E incominciarono a correre. Martina raggiunse C, la fece cadere e le si buttò addosso facendole il solletico a più non posso! Le altre ridevano, mentre Ivan si avvicinò piano piano a J. “Ciao!” le disse. J fece un salto assurdo. -“Dico ma sei matto?!” “Volevo solo salutarti…” le rispose sorridendo. J si voltò, prese tutto e se ne andò. Ivan intanto era sempre convinto di farcela. Kevin e David correvano nell’acqua mentre Giulia e Alessia gli schizzavano l’acqua contro. C vide arrivare Matt, cominciò a muoversi come una demente, mentre Juliet e J cercavano di calmarla. “Non mi lasciate sola con lui! NON MI LASCIATE SOLA! Ecco, mi hanno lasciata sola!” -“Hey…” le disse Matt. “Ehm… scusa ma devo andare, mi sono ricordata di una cosa…” -“Cosa?” “Ehm… nulla…” Matt le si avvicinò, le prese i fianchi e la baciò. C scappò via, mentre Matt sorrise. Si girò e Alex, Martina, Juliet e J gli fecero un sorriso. Se ne andò sorridendo. Pensò “L’ho baciata davvero?” Ci pensò tutto il giorno. C stette tutto il tempo nella << zona pensieri e desideri >>. Alex e Martina passarono un pomeriggio da innamorati. J e Ivan un po’ complicato, l’amore tra loro due era difficile, ma più facile del previsto. Alessia, Giulia, Juliet e Leila andavano scorrazzando alla vista di tutti, che ridevano assieme a loro. Kevin e David prepararono la cena per ore e ore, c’erano due ospiti speciali. Arrivarono le otto e mezzo, tutti a tavola. Ma c’erano due posti in più. “Bene ragazzi” cominciò Kevin “questa sera abbiamo due ospiti speciali! Ben e Ryan sono venuti a farci visita!” Tutti ulrarono e applaudirono, Ben e Ryan uscirono da dietro il muro, batterono i cinque a tutti, poi si sedettero. “Allora?! Come state?!” chiese Ben entusiasta. -“Diciamo che per ora va alla grande!” disse Leila. “Aaa la mia Leila, tenetela d’occhio, che questa è pericolosa!” disse Ben. David si alzò per andare a prendere il vassoio, ma Kevin lo fermò “No, fermo amore, vado io!” -“Aaawwww LOVELY!” disse C. “Ti piacciono i nuovi Larry eh?” le chiese Ben. -“Eh fì, fono cariniffimi!” gli rispose C. Kevin tornò col vassoio, c’era pesce fritto! “Allora” disse Ryan masticando e tenendo la mano davanti la bocca “vi trovate bene?” chiese. -“Sì, diciamo che è un paradiso qui!” gli rispose Martina. “Sono contento che vi piaccia! E con gli chef?” -“Pare che siamo ancora vivi, avendo mangiato ciò che portano loro a tavola!” rispose Alessia. “Altrimenti vi abbasso lo stipendio!” disse Ben ridendo. -“COSA?!” lo interruppe C “dovresti come minimo metterli sulla ghigliottina!” “C dai, infondo ti vogliono bene!” disse J ridendo. -“FUCK! Va bene va bene, forse è vero…” e muoveva lentamente la forchetta nel piatto. Parlarono per ore e ore, non smettevano più. Più che altro, risero per ore e ore. “Bene signori, la nostra visita finisce qui!” disse Ben. -“Sì ma non sperate che non torneremo! Saremo più severi!” disse Ryan sghignazzando. “Arrivedervi ragazzi. Donzelle. Kevin, Alex, adieu!” e scomparvero. “Beh, io ho un pochino di sonno, vado a nanna…” disse Alessia. Matt si avvicinò lentamente a C, che lo fissava. Tentò di metterle un braccio intorno al collo, ma C si alzò di scatto e corse urlando “ALESSIAAAA ASPETTAMIIIIIII!!!!” -“Tranquillo, è solo molto timida…” disse Martina a Matt. “Lo so lo so… mi piace la sua timidezza…” rispose sorridendo. -“Bene, anch’io vado a nanna, tu vieni amore?” chiese Alex a Martina. “Vengo!” e si diedero un bacio. Andarono anche Juliet, Giulia e Leila. Ivan come al solito tentò di avvicinarsi a J, ma appena J se ne accorse si voltò “Ciao J!” -“Buonanotte Ivan!” e se ne andò. “…ci riuscirò!” E anche la seconda giornata si concluse! Poco a poco riuscirono a notare i cambiamenti nella loro vita, e non solo le ragazze, ma anche i ragazzi. L’amore stava prendendo posto nell’isola. Grandi amicizie stavano per nascere. La luna sembrava cantare. Le onde del mare erano rilassanti. Solo un ultimo pensiero sfiorò le menti di tutti loro, lo pensarono insieme, immaginatevelo in coro “E anche oggi è andata!” Già, un altro giorno è andato via, ma è andato bene. Solo chi ama le avventure le vive ogni giorno. Solo chi ha degli amici così ha possibilità di arrivare alle avventure.
  
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