Didn’t
want you to die
<< Perché ti sei tuffato? >>
Quella frase sembrò rimbombare nel
silenzio della sgabuzzino della piscina in cui Derek l’aveva trascinato a
parlare,uno sgabuzzino minuscolo che li costringeva a stare vicini,fin troppo
vicini,così vicini che Stiles era diviso tra i brividi di terrore all’idea di
essere in balia del grande Alfa cattivo e quelli di eccitazione per quel corpo
perfetto appiccicato al suo.
Quando gli occhi azzurri di fronte ai
suoi si assottigliarono per l’impazienza si risvegliò dai suoi
pensieri,rendendosi conto all’improvviso che aveva una domanda a cui
rispondere.
<< E che avrei dovuto fare?
>> borbottò,non molto convinto,passandosi una mano tra i capelli corti e
appiccicandosi con la schiena al muro alle sue spalle per lasciare più spazio
possibile tra sé stesso e quegli addominali coperti solo da una mogliettina
bagnata.
Dio,stava per sentirsi male e non sarebbe
stato per il kanima.
<< Prendere il telefono e chiamare
aiuto. Scappare. Invece hai scelto di salvare me. Perché? >>
Quegli occhi,azzurri e profondi,per una volta quasi più umani di come li avesse
mai visti,chiedevano soltanto,una pura curiosità che sapeva nascondere molto di
più.
Eppure,era lui a non poter nascondere
niente né mentire.
<< Non volevo morissi >>
rispose così,sinceramente,sentendo le guance arrossire e il cuore battere più
forte,due cose che di certo ai sensi sviluppati dell’altro non sarebbero
sfuggite.
Cavolo,si sentiva tanto un ragazzino alla
sua prima cotta in quel momento.
<< Perché? Io sono il cattivo. Ho
perso il conto delle volte in cui ho minacciato
di ucciderti >>
<< Ma non lo fai. Non mi hai mai
fatto del male. Perché…io credo tu non lo voglia davvero >> biascicò
il ragazzo un po’ incerto.
Forse si illudeva,forse non riusciva a
vedere quanto quella patetica cotta che ormai aveva ammesso a sé stesso da un
pezzo fosse a senso unico,ma una parte di lui non riusciva a non notare tutto
quello.
Insomma,Derek gli ripeteva sempre che
l’avrebbe preso a pugni,che l’avrebbe lasciato morire ucciso dai cattivi
della situazione,ma lui era ancora lì e quando ce n’era stato bisogno Derek
l’aveva salvato senza dire niente.
Quindi forse ci teneva a lui.
Forse le minacce erano solo una
facciata,una parte del suo carattere da duro.
Forse il vero lupo aspettava solo lui.
Ed era così infatti.
Perché bastò un attimo,quell’attimo
di incertezza in cui il messaggio non detto a parole di “ho preferito tuffarmi
perché tu eri la cosa più importante,tu sei sempre la cosa più importante”
passò da Stiles a Derek perché anche quest’ultimo crollasse.
Niente minacce,niente lupo
cattivo,solo…Derek Hale il ragazzo innamorato di Stiles Stilinsky.
Perché per lui era Stiles la cosa più
importante sin da quando gli era inciampato tra i piedi per la prima volta.
E un po’ rimpiangeva che fosse stato
morso Scott e non lui,quella notte di tanto tempo prima,giusto per avere una
scusa per passare un po’ di tempo in più insieme a lui.
Ma in fondo Derek quella scusa ce
l’aveva.
Si chiamava “amore” e la stava
mettendo in pratica proprio lì,in quel momento,tra le labbra morbide di Stiles
in quello schifo di sgabuzzino.
E dopotutto,che cos’era il kanima di
fronte a tutto quello?