Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
Ricorda la storia  |      
Autore: Love Piano    31/03/2014    2 recensioni
"Eh si, la mia preferita in assoluto, la mia amante segreta, l’unica che conosce il mio vero io. Oggi sono tanto impaziente di vederla, ho bisogno di passare del tempo e voglio scaricare tutte le mie frustrazioni su di lei che, dal canto suo, non aspetta altro."
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nathaniel, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Meglio tardi che mai.
 








Molto bene: camicia bianca a posto, cravatta annodata (non proprio benissimo, ma ci siamo),  pantaloni perfettamente puliti e stirati, capelli in ordine, denti perfettamente bianchi, viso fresco.

Sono perfetto.

Talmente perfetto da sembrare un giocattolo ancora nella sua confezione.

Ma che ci posso fare se io sono l’incarnazione del ragazzo perfetto?  Quello che è sempre li accanto e che non ci pensa due volte per aiutare gli altri? Assolutamente niente, quindi acqua in bocca e lasciamo correre la storiella per altri due anni.

Prendo il borsone per la scuola e scendo in sala dove i miei aspettano Tatiana, la cameriera,  che viene a servire la colazione. Mio padre intento a leggere un giornale e mia madre a guardarsi al suo specchietto portatile.
-“Sei perfettamente in orario.”-  Disse mio padre mantenendo gli occhi fissi sul giornale.   -“Come sempre: né un minuto di più, né uno di meno.”-  Affermai senza troppi indugi.   -“Siediti Nathaniel.”-  Disse invece mia madre.  -“Hai svegliato tua sorella?”-  Continuò a chiedere lei  -“Ma certo mamma, scenderà a breve.”-  Risposi, e dopo due minuti ecco lei, la reginetta di casa scendere dal podio.
-“ ‘Giorno raggio di luce.”- disse mio padre.  -“Buongiorno amore di mamma.”-  In tutta risposta mia sorella si butta fra le braccia di tutti e due con un “buongiorno” detto a modi di bimbetta straviziata a più non posso. A questo punto ci mancavano pure i passeri che intonavano una canzoncina e Biancaneve con la sua dolce voce melodiosa che accompagnava il tutto.

Facciamo colazione e poco dopo io e Ambra entriamo in macchina dove l’autista ci stava aspettando. Ci dirigiamo al liceo Dolce Amoris e dopo essere scesi dall’auto, raccomandazioni a parte, ognuno va per la sua strada. Ambra con le sue “amichette” a spiare quel cafone di Castiel ed io a lasciare la mia roba in sala delegati, la mia seconda casa, per poi dirigermi in classe.
Ad attendermi c’è ovviamente quella santarellina di Melody, gran bella ragazza ma troppo santa per i miei gusti. Cavolo, sono pur sempre un uomo io! Ne ho abbastanza dei suoi “perché non ti piaccio?” quindi ultimamente mi limito a parlarci solo per cose importanti.
E poi che me ne vuole importare di quella, tanto ho tantissime ragazze ai miei piedi, affascinate dal mio modo di essere e dalla mia bellezza, ma soprattutto ho Lei.

Eh si, la mia preferita in assoluto, la mia amante segreta, l’unica che conosce il mio vero io. Oggi sono tanto impaziente di vederla, ho bisogno di passare del tempo e voglio scaricare tutte le mie frustrazioni su di lei che, dal canto suo, non aspetta altro. Alla fine è una come tante altre, ma la più importante di tutte. E’ da quando mi conosce che non la smette di sbavarmi dietro soprattutto perché la prima volta che la incontrai, quando si iscrisse in questo dannato liceo, le rivolsi uno dei miei migliori sorrisi di benvenuto.

Tutte sciocche le ragazze: il principe azzurro non esiste.

Diciamo che la preferisco perché è stata l’unica che si è data una mossa con me, le altre hanno sempre aspettato che fosse il Papa in persona a dire loro di darsi una mossa per dire un semplice “mi piaci.” al sottoscritto. Timide come sono……o meglio come fanno finta di essere.  Si esatto, perché alla fine le ragazze sono tutte delle gattamorte.

Sono stufo di recitare la parte del ragazzo perfetto solo per piacere ai miei e sono stufo di questi vestiti così formali che evidenziano ancor di più il tipo di persona che devo recitare. Ma per fortuna ancora un attimo di respiro ce l’ho: questa cavolo di relazione clandestina che ho con Lei. Dopotutto, quando sono in sua compagnia, sono libero di essere me stesso. Niente perfezione, niente formalità, niente puntualità. Dopotutto nessuno è perfetto no?

La perfezione non esiste.

Già, e con lei posso fare ciò che voglio, soprattutto fare ritardo ai nostri “appuntamenti” che sono la cosa che mi diverte di più, così da indugiarla ad aumentare il suo desiderio di vedermi. Ma che ci posso fare se è pazza di me?
Solo con lei posso provare il piacere di essere attesi con impazienza ed è una sensazione fantastica farsi desiderare.

La lezione finisce e mentre io mi dirigo in sala delegati improvvisamente vengo preso per un braccio e trascinato dentro una classe vuota.
-“Mi sei mancato tanto Nathaniel….”- disse una voce da pantera affamata di coccole.
Ed ecco qui la mia piccola amante che mi guarda con quei suoi occhioni grigio tempesta pronta per saltarmi addosso. La accontento baciandola e quando noto con piacere che voleva andare oltre, la fermo dicendole che qui non andava bene.
-“Mhhh…casa mia o casa tua?”- sempre la solita domanda -“ Helen lo sai che i miei non vogliono….sai perfettamente che vogliono che io studi e basta.”- Le dico con un tono fermo. Sbuffa delusa, ma riacquista la sua vitalità da pantera affamata di carne con un semplice “Quattro e mezza a casa mia, non tardare….” concludendo con un bacio degno di un Oscar. Non poteva andarmi meglio. La faccio uscire dalla classe prima di me in modo da non destare sospetti e dopo essermi aggiustato la camicia sbottonata, esco anch’io.

Devo dire che la giornata è passata piuttosto in fretta, soprattutto le ultime due ore in sala delegati. Cosa piuttosto rara direi. Finisco di compilare le ultime due schede con tanto di timbro scolastico, e salutando Melody con il mio solito sorriso,  mi dirigo all’uscita della scuola per andare a casa della mia panterina.
Al cancello incontro quel bellimbusto di Castiel che stava partendo con la sua moto con dietro una ragazza piuttosto….piena. Nuova faccia, perché ogni giorno se ne carica una diversa. Ignoro quella finta chioma rossa, quando sento che mi dice o meglio che mi ghigna: -“Vedi di non tardare a casa, o mammina si arrabbierà!”- Mi giro innervosito e noto una smorfia di puro divertimento sulla sua brutta faccia.
-“E tu vedi di non consumarla troppo quella ragazza, altrimenti la sua mammina si arrabbierà, cretino.”-  Gli sibilo, andandomene.

Ammetto che però un pochino lo invidio: lui si che è libero.

Sono le quattro e cinquantacinque, stavolta l’ho fatta aspettare veramente tanto. Ma infondo che mi importa, lei non rinuncerà mai a me.
Suono al suo campanello con la calma di uno zen e trovo la mia paterina più ansiosa del solito. Ho già detto che è una sensazione fantastica farsi desiderare?
-“Sei in ritardo.”- mi dice seria.  –“Meglio tardi che mai no?”- dico fiondandomi tra le sue labbra. Sono una magia i miei baci: così dimentica tutto la mia panterina.   -“Per questa volta ti perdono…”- dice ancora maliziosamente tra un bacio e l’altro.
Come sempre.
Alla fine vinco sempre io e credo proprio che la prossima volta farò ancora più tardi.
Dopotutto, e sempre meglio tardi che mai.
 
 
 
 
 

 
-Fine
                                                            





Piccolo spazio inutile: ok questa è la mia prima one shot che scrivo e primo racconto in assoluto che pubblico.
Ad aiutarmi a fare questo grande passo è stata la mia carissima amica  Gozaru che dopo una piccola discussione tra amiche, mi ha fatto venir voglia di pubblicarla.
Grazie tanto, tanto, tanto Chiara! T.T
E poi boh.....via con le critiche su!
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Dolce Flirt / Vai alla pagina dell'autore: Love Piano