John chiuse lo sportello dell’Impala e si appoggiò al cofano, bevve un sorso dalla bottiglia di whisky e guardò il cielo scuro e velato di stelle di quella notte di fine Agosto. Si passò le dita tra i capelli e le lacrime cominciarono a riaffiorare al ricordo di Mary, la sua Mary.
Il suo sorriso, i suoi occhi, i suoi capelli… la sua voce che lo chiamava dolcemente e sensualmente
“John… John! …” lo chiamava ancora nei suoi sogni così come lo chiamava la mattina appena sveglia quando andarono ad abitare insieme.
Ricordò com’era fare l’amore con lei, che aveva quel profumo di pesca e quei suoi morbidi baci, le mani che percorrevano la sua pelle candita.
John buttò a terra la bottiglia facendola infrangere in mille pezzi, e il liquido ambrato bagnò l’asfalto del parcheggio del motel.
Erano passati quasi cinque anni dalla morte della sua Mary e ancora faceva male.
John Winchester rigirò la chiave della stanza  più volte tra le dita, mancava da tre giorni e anche se chiamava regolarmente e mandava sempre qualche amico a controllare, sapeva bene che loro avevano bisogno di lui.
Entrò in silenzio, la televisione era accesa e dei buffi cartoni animati passavano sullo schermo nonostante l’ora tarda. La spense.
La luce del comodino accesa e nel letto accanto vide i suoi due bambini, le sue due creature più preziose. Uno di fronte all’altro nello stesso letto, con le coperte tirate fino al naso.
Dean si mosse ma senza svegliarsi, mentre Sammy  stringeva il pugno intorno ad un lembo della coperta.
John sorrise dolcemente alla vista dei suoi figli, scalzò gli stivali sporchi di fango e si avvicinò senza far rumore, si piegò su di loro e diede ad entrambi un bacio sulla fronte.
Si lavò lo sporco di terra e l’odore di fantasma e morte di dosso e si infilò nel letto a fianco a quello dei figli spegnendo la luce del comodino.
Rimase a fissare il soffitto per qualche secondo e poi sentì un sussurrare di voci di bambino
“È tornato papà.”
“Mi è mancato tanto questa volta.”
E poi dei passi e degli impercettibili salti ai bordi del letto e John si ritrovò circondato dai suoi figli che lo abbracciarono stretto aggrappandosi alle sue braccia senza dire una parola ma riprendendo a dormire.
Era una cosa che facevano tutte le volte che John tornava durante la notte, entravano nel suo letto e dormivano con lui proibendogli di muoversi.
E quello per John era il momento più bello dopo la caccia, ritrovare l’abbraccio dei figli.