MUST COME BACK
-È così grave?-
Mycroft lanciò un'occhiata gelida al fratello e gli passò gli esami. Sherlock li passò in rassegna con sufficienza, sfogliandoli appena.
-Se tu ti fossi fatto curare fin da subito...- lo riprese Mycroft.
-Poteva andare peggio, comunque- commentò Sherlock.
Mycroft sbuffò, ma non replicò.
-I patti sono patti. La rete di spie di Moriarty non esiste più, io torno a Londra.-
-Non mi sembra il momento.-
-Per te non è mai stato il momento, Mycroft. Sono sei mesi che mi tieni qui senza motivo.-
Mycroft lanciò un'occhiata eloquente ai fogli che Sherlock gli aveva gettato sulla scrivania.
-Io devo tornare a Londra. E, per una volta, non per fare un favore a te o per catturare chissà chi. Devo tornare.-
-John non abita più a Baker Street, è andato avanti...-
-A... Avanti?- balbettò Sherlock. Questa non se l'aspettava.
-Bè, fratellino caro, sono passati due anni...-
-E per colpa di chi?- urlò Sherlock, battendo un pugno sul tavolo.
-Te lo avevo detto, affezionarsi non è un vantaggio- ribatté Mycroft, senza scomporsi.
-Io non mi sono affezionato- ringhiò Sherlock.
-Oh, dimenticavo. John Watson è qualcosa di più del tuo pesciolino rosso.-
-Se anche fosse, tu cosa ne sapresti?- lo stuzzicò Sherlock.
-Il caro dottore ti crede morto, fratellino caro, pensi che gli farebbe piacere celebrare il tuo ritorno con un secondo funerale?-
Sherlock sbiancò e strinse i pugni.
-Non è così grave.-
-Non lo è o lo speri? Perché le carte dicono il contrario...-
-Smettila con i tuoi giochetti, non sono una delle tue pedine.-
-Già, non lo sei, anche se gli ultimi due anni li hai passati a lavorare per me.-
-Con te.-
-Come ti pare.-
-Io torno a Londra.-
-Oh, fai pure, vai dal tuo pesciolino rosso e muorigli tra le braccia. Pensa che fortuna, cassa e lapide già ce li abbiamo. Questa volta potrei persino fare un salto al tuo funerale.-
-E cosa dovrei fare, quindi, secondo te, rimanere qui?-
Mycroft annuì brevemente.
-Ti ricordo che è per colpa tua se mi trovo in questa situazione...-
-Pensavo avessimo un accordo.-
-Ma questo non ne faceva parte!- esplose Sherlock, afferrando i fogli dei suoi esami e sbattendoli per terra. Quelli caddero in turbinio bianco, Mycroft seguì il loro volo in silenzio. -Questo non ne faceva parte- mormorò Sherlock, passandosi una mano sul volto e tra i capelli, cercando di calmarsi.
-E allora fai pure, torna a Londra per un ultimo saluto.-
Sherlock si alzò traballando, piano.
-Solo... Sappi che la tua perdita mi spezzerà il cuore- mormorò Mycroft in un sussurro, mentre Sherlock usciva dalla stanza.
Angolo della persona che dovrebbe stare attenta in classe e invece continua a scrivere fic su fic:
Saaaaaaalve gente sopravvisuta alla lettura di questo prologo, sappiate che vi voglio bene anche se non vi conosco :) comunque, la storia è molto semplice, la si poù intendere come una specie di terza stagione alternativa, con nessunissima Mary o Magnussen (brutto pezzo di... non gli perdonerò mai di aver fatto quello che ha fatto con il camino di Baker Street!), ma solo uno Sherlock malato di... e il suo ritorno a una vita "normale".
come la prenderà John?
Ah, lo saprete alla prossima puntata :) sappiatemi dire se la storia vi piace, così vedo se continuarla o no. dovrei aggiornare questo week end :)