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Autore: Mitsuki91    02/04/2014    1 recensioni
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[Ha partecipato alla Severus House Cup indetta sul forum di Magie Sinister]
Severus non ha mai consegnato i suoi ricordi ad Harry ed è riuscito a salvarsi durante la battaglia finale, non rispondendo al richiamo di Voldemort per poterlo cercare; è stato poi catturato e ha subito il Bacio del Dissennatore. Anni dopo, Lily Luna Potter entra nel suo negozio di pozioni alla ricerca di un lavoro, e poco dopo i due inizieranno una relazione…
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Lily Luna/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Come promesso, ecco a voi una nuova Repayment.
E' già stata scritta tutta, quindi gli aggiornamenti saranno regolari. Uno o due a settimana, devo decidere :) I capitoli sono quindici totali, compreso di epilogo :)
Buona lettura! :D

Titolo: Lo stesso fuoco
Autore/data: Mitsuki91 – 17/03/2014
Beta-reader: /
Tipologia: long fic
Rating: VM14
Genere: introspettivo, sentimentale
Personaggi: Severus Piton, Lily Luna Potter, Famiglia Potter-Weasley-Dursley
Pairing: Severus/Lily Luna
Epoca: Nuova generazione
Avvertimenti: What if
Riassunto: Severus non ha mai consegnato i suoi ricordi ad Harry ed è riuscito a salvarsi durante la battaglia finale, non rispondendo al richiamo di Voldemort per poterlo cercare; è stato poi catturato e ha subito il Bacio del Dissennatore. Anni dopo, Lily Luna Potter entra nel suo negozio di pozioni alla ricerca di un lavoro, e poco dopo i due inizieranno una relazione…
Conteggio parole: quasi 24.000 parole
Disclaimer: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I personaggi originali, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

La storia partecipa al Gioco creativo n.14: Severus House Cup

NOTA IMPORTANTE: la storia parte da un What If davvero enorme: Severus viene condannato al Bacio del Dissennatore e, per questo, è una persona completamente nuova. Ho cercato di rimanere IC per quanto possibile (credo che si noti, soprattutto dalle piccole cose – in sostanza, non troverete un Severus che è l’anima della festa o cose simili), ma, se vi accingete a leggere la storia, tenetelo presente.



Prologo – I

Era accaduto.
La guerra era finita; Harry Potter si era sacrificato senza il suo aiuto, mentre lui lo cercava disperatamente fra i corridoio di Hogwarts, noncurante del richiamo del Signore Oscuro.
La sindrome dell'eroe l'aveva colpito ancora, e Potter aveva fatto la scelta giusta senza che lui potesse dirglielo. All'inizio ne era stato sollevato: non dover più confidare il suo segreto, potersi tenere per sé Lily...
Poi, ovviamente, l'avevano catturato.
Era stato processato per direttissima e chiuso ad Azkaban. Avrebbe potuto tentare di difendersi, davvero... Ma a che pro? Perché sbandierare il suo più grande segreto, quando non era stato necessario? Permettere a qualcun altro di sapere...
Azkaban non era poi così male, in confronto alla vita di rimorsi e rimpianti che aveva vissuto. Ora che non aveva più un compito, che il Signore Oscuro era morto e Harry Potter vivo e felice – Silente avrebbe dovuto parlargliene, invece di lasciarlo con la certezza che sarebbe stato tutto inutile; se lui fosse morto, l'avrebbe strozzato con le sue stesse mani nell’aldilà –, alla fine a lui non rimaneva altro da fare. E aspettare la fine della sua misera vita in prigione anziché fuori non significava nulla, non per lui.
Non aveva previsto una cosa, però.
Il Bacio.
I suoi crimini erano stati tali, secondo l'accusa, che venne condannato al Bacio del Dissennatore. Non poté più opporsi, a quel punto, perché non si era difeso prima e all'accusa non interessava che ora avesse un ripensamento; credevano che fosse tutta una scusa, perché gli era già stata data una possibilità e non aveva parlato.
Severus visse le due settimane di prigione prima del Bacio a metà fra l'ansia e il sollievo.
Sapeva che i condannati al Bacio venivano rieducati e rimessi in società: il Dissennatore portava via i ricordi, il vissuto di una persona, ma senza comprometterne il corpo. Ti svegliavi un giorno e non sapevi più chi eri, e chi eri stato, e potevi ripartire da zero reinventando te stesso, diventando una persona nuova.
Severus si sentiva sollevato, perché così avrebbe potuto cancellare i suoi errori e ricominciare da capo, togliendosi il peso dei rimorsi e il dolore dei ricordi. E si sentiva ansioso perché in nessun caso, nessuno, assolutamente, avrebbe voluto dimenticarsi di Lily.
Avrebbe sopportato il peso di mille condanne, pur di non dover dimenticare i suoi occhi, il suo sorriso. Avrebbe sopportato ogni cosa, sarebbe morto e risorto infinite volte, anche sapendo che non avrebbe mai più potuto incontrarla, che lei non l'avrebbe mai scelto.
Ogni cosa, pur di conservare il ricordo della donna che amava.
Ma era troppo tardi. Nessuno sarebbe stato a sentirlo, e c'era ancora una parte di lui che non voleva condividere tutto questo, che voleva tenerselo per sé. Almeno nella sua mente, almeno in quello, Lily sarebbe stata sua e sua soltanto.
Arrivò il giorno del Bacio.
Severus venne condotto da due Auror verso il Dissennatore designato.
La paura lo sopraffece, quando i due lo buttarono avanti e si ritirarono con il loro Patronus, lasciandolo solo e senza difese ad affrontare l'orrore.
Non voleva.
Non voleva perdere Lily.
Era troppo tardi.
Il Dissennatore alzò il suo cappuccio, mostrando un volto scavato e una bocca mostruosa, aperta; una cavità nera senza fine.
No, pensò, mentre le gambe cedevano, e lui crollava al suolo, schiacciato sotto il peso della sue paure più grandi.
Il giorno in cui aveva perso Lily...
Il giorno in cui aveva saputo che era morta...
Ed era colpa sua, era sempre colpa sua...
Il Dissennatore si avvicinò, gli prese il viso, lo costrinse a guardarlo.
Piangeva, Severus, ma non un singolo suono uscì dalla sua bocca. Altri avevano urlato, altri avevano supplicato e si erano disperati.
Lui fissava il suo destino negli occhi, con le lacrime ad offuscargli la vista, e in mezzo a quel mare di dolore e paura un solo volto riusciva ad emergere.
Lily.
Non me la porterai via.
Non mi porterai via Lily, non lei!
Il Dissennatore poggiò quella bocca deformata e secca sulla sua, aspirando, iniziando a portargli via ogni cosa.
L'ultimo pensiero di Severus, mentre lo fissava, stranamente deciso, nonostante l'immobilità data dalla paura, fu: Non ti permetterò di portarmi via Lily.

***

L'uomo aprì gli occhi e scoprì di essere sdraiato su un letto morbido, circondato dal bianco.
Doveva essere successo qualcosa, ma cosa...?
Con un moto d'ansia e d'orrore si mise a sedere, cercando invano di frugare nella sua mente alla ricerca di qualcosa; cercando di ricordare almeno il suo nome...
"Severus Piton."
La voce di una giovane donna, che all'inizio non aveva notato, lo distrasse. Era vestita con un camice verde e teneva in mano una cartelletta; sul petto aveva uno strano stemma, due bacchette incrociate che spruzzavano scintille.
L'uomo aprì la bocca, sconcertato, ma lei lo bloccò prima che potesse parlare.
"So che si sente disorientato, signor Piton. Due giorni fa è stato sottoposto al Bacio del Dissennatore, e ha perduto ogni suo ricordo."
"Cosa... Cosa?!" esclamò quindi l'uomo, mentre quello che credeva essere il suo nome, Severus Piton, echeggiava nella sua mente come un eco, senza tuttavia trovare riscontro.
L'infermiera, allora, che si presentò come Abbie White, si accomodò accanto a lui e cercò di tranquillizzarlo, spiegandogli al contempo la situazione.
Dunque, si chiamava Severus Piton. Era stato un criminale e aveva compiuto cose orribili: per questo motivo era stato condannato dal Wizengamot a subire il Bacio del Dissennatore, e ora si trovava in una clinica progettata apposta per i casi come il suo, dove sarebbe stato recuperato e reintrodotto nella società.
Non sapeva come prendere tutte quelle informazioni.
Insomma, si sentiva... Normale. Non come un uomo che avrebbe ucciso, o compiuto atti malvagi... Semplicemente un uomo. Punto.
Ma forse era l'assenza di ricordi a destabilizzarlo.
L'infermiera si alzò, alla fine del racconto, e gli chiese se avesse compreso tutto. Severus annuì e lei se ne andò, lasciandolo con il suo compagno di stanza, che gli era stato presentato come Frederik Carlson e che aveva ascoltato il racconto in silenzio, limitandosi a fissarlo. Severus aveva avvertito un brivido, quando l'aveva guardato negli occhi.
"Ehi." disse lui, quando la ragazza se ne fu andata, dopo aver controllato dalla porta "Ti do un consiglio, amico."
Severus sentì un moto d'irritazione alla parola 'amico': non lo conosceva! O forse sì? L'aveva già incontrato? Quante domande... Si prese la testa fra le mani. Aveva iniziato a dolere, ma l'infermiera aveva detto che era normale, e gli aveva lasciato delle pozioni da prendere.
"Se ti viene in mente qualcosa, non dirglielo. Mai." Frederik si avvicinò e si sedette sul letto accanto a lui. Il suo sguardo sembrava folle, spiritato, e Severus si ritrasse in automatico "Ci sono persone che riescono a conservare qualcosa, a contrastare il potere dei Dissennatori, almeno in parte. Se loro lo sanno, ti faranno Dissennare un'altra volta."
"... E tu come lo sai, scusa?" chiese Severus. Qualcosa gli suggeriva di assecondarlo, ma una parte di sé sembrava scettica e polemica.
Il sorriso dell'uomo si spense, e con esso gli occhi accesi di follia.
"Mi hanno Dissennato tre volte, ma ricordo solo questo. Ricordo tre scene di tre risvegli, tutto qui. Ho pensato potesse esserti utile come informazione, perché sai, a me non piacerebbe se mi portassero via i ricordi. Anche se è già successo."
Frederik, a quel punto, si alzò e lo lasciò in pace. Si sedette di nuovo sul suo letto e prese una bacchetta, giocando con delle scintille.
Il mal di testa di Severus stava peggiorando, così lui prese le sue pozioni e si addormentò di nuovo, crollando in un sogno senza sogni.

***

Una settimana dopo il 'risveglio', iniziarono ad istruirlo.
Severus aveva scoperto che dotavano tutti i pazienti di una bacchetta limitata, per poter imparare di nuovo le basi della magia e degli incantesimi, impedendo al contempo che le persone si facessero male.
Era più facile che imparare le cose per la prima volta, gli avevano detto, perché il loro cervello era già stato abituato a pensare in termini di magia e a lanciare incantesimi, ed era un tipo di memoria che non veniva toccata dal Dissennatore, sebbene si dimenticassero gesti e parole. Come per andare in bici, era una memoria che restava, nonostante anni di non pratica. Bisognava solo riapprendere, appunto, formule e movimenti.
Severus scoprì di cavarsela piuttosto bene negli incantesimi più elementari. L'istruzione di base, unita alla questione dell'automaticità della memoria, facevano sì che ogni persona avrebbe dovuto passare solo due anni in quella clinica-scuola, prima di tornare 'nel mondo fuori'.
Qualcuno gli aveva detto che una volta era stato un grande pozionista, così Severus si avviò con una certa ansia verso la sua prima lezione di pozioni. La memoria istintiva funzionava allo stesso modo, ma dato che le pozioni erano leggermente più complicate degli incantesimi, richiedendo diversi passaggi a memoria e tempi molto precisi, lui non sapeva cosa aspettarsi.
Stava preparando una semplice pozione Scacciabrufoli, seguendo le istruzioni scritte sul manuale che gli avevano fornito, quando accadde.
Qui, pensò, c'è qualcosa di sbagliato, o che posso fare meglio.
Rileggeva la riga incriminata ormai da due minuti, ma non riusciva a capire dove fosse l'errore; la sua mente non era in grado di aiutarlo fino a quel punto. Stava per arrendersi, quando sentì una voce.
"Io aggiungerei un pizzico di Radigorda."
Severus sobbalzò, girandosi alla sua destra.
Un'Ombra.
Sembrava una bambina, o una ragazzina. Era nera, scura, esattamente come un'ombra, ma gli sembrò di vedere dei colori cangianti sulle estremità dei capelli; una sfumatura scura di rosso, che si confondeva con il buio della sua figura.
Non poteva vedere i suoi occhi né i suoi lineamenti, però vide le sue labbra, più scure dell'oscurità di cui era composta. Sorrise, e Severus si sentì strano, come se qualcosa gli stringesse il cuore, come se fosse invaso da una strana sensazione di benessere e malinconia.
L'Ombra scomparve piano, e lui rimase a fissare il posto dove era apparsa per un altro minuto buono, cercando di calmare il battito del suo cuore e di capire cosa fosse successo.
Poi, alzando lo sguardo, incontrò gli occhi folli di Frederik, che gli sorrise.
Turbato, tornò alla pozione. Decise di seguire il suggerimento dell'Ombra, e aggiunse un pizzico di radici di Radigorda in polvere.
La pozione da rosa assunse subito la precisa sfumatura gialla descritta dal libro.
Severus sorrise, continuando a lavorare come se niente fosse.
   
 
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