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Autore: bice_94    02/04/2014    10 recensioni
“Andiamo Blondie, questo è veramente il tuo colpo migliore?”
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Roy Harper
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Andiamo Blondie, questo è veramente il tuo colpo migliore?”
Felicity guardò Roy con uno sguardo stanco ed esasperato.
Erano passate quasi tre settimane da quando Sara era entrata ufficialmente a far parte del Team ed era altrettanto tempo che Felicity provava uno strano senso di disagio in quella che, fino a poco prima, avrebbe potuto facilmente chiamare casa. La donna e Oliver erano ormai tornati ad essere pubblicamente una coppia, incuranti delle conseguenze delle loro decisioni. Non era stata un deterrente Laurel, figurarsi i sentimenti di una semplice ragazza IT, per troppo tempo illusa di poter essere abbastanza per un uomo come Oliver Queen. Erano passate quasi tre settimane da quando Felicity non aveva avuto una reale conversazione con nessuno dei due uomini che considerava come la sua famiglia, apparentemente troppo impegnati a rendere agevole l’entrata in squadra di Sara per notare la sua presenza, fatta eccezione che per abbaiare ordini e ricerche. Eppure in quel periodo aveva trovato un piccolo appiglio.
Roy Harper, l’Hulk della squadra.
Il carattere del ragazzo non era facile, ma anche lui sembrava essere un pesce fuor d’acqua nel seminterrato ed avevano finito per avvicinarsi, cercando un reciproco supporto. La brillantezza che Felicity sembrava aver smarrito con il resto del Team era viva e vegeta con Roy. La donna era riuscita ad intravedere ciò che l’altro cercava inspiegabilmente, ma ostinatamente a nascondere.
Sapeva del suo passato, sapeva da dove veniva e la sua rabbia non era altro che il frutto del suo animo nobile. La voglia di aiutare, di fare qualcosa per rendere quella città un posto vivibile anche per coloro che altrimenti sarebbero stati dimenticati. Il suo tono burbero aveva fatto sorridere Felicity e lentamente anche Roy si era lasciato invadere da quella luce strabiliante che era quella bionda perennemente imbarazzata, maga dei computer.
Inutile dire che Roy iniziò lentamente a conoscere la ragazza e ad imparare a vedere i segni di quella sofferenza che cercava di nascondere. Aveva visto come le dinamiche del gruppo erano state modificate dall’arrivo di Sara e come Oliver avesse gestito tutto esattamente a merda.
Si, non c’era altra parola per descrivere il suo ignorare Felicity.
Così aveva iniziato a portarle il caffè, sperando di farla sorridere, sperando di essere d’aiuto almeno per lei. E così fu, cominciarono a mangiare insieme, vedere film, le fece conoscere Thea e, come purtroppo aveva previsto, si coalizzarono contro di lui. Eppure non poteva esserne più felice.
Felicity aveva bisogno di sapere che non era sola e Thea, nonostante la sua popolarità, aveva bisogno di qualcuno che potesse considerare sua amica, in grado di vedere al di là del suo nome, dei suoi soldi.
In cambio Roy ricevette la possibilità di essere se stesso con qualcuno, di essere sincero fino in fondo senza rischiare di spaventarlo a morte.
E fu così che una settimana dopo, iniziarono una sorta di allenamento.
“Harper, sto cercando di non farti troppo male”. Il sorriso arrogante di Felicity ne strappò automaticamente anche al ragazzo. “Sto aspettando Blondie”.
Fu proprio in quel momento che Oliver e Diggle entrarono alla fonderia, ma non fecero rumore, tanto da non essere notati dagli altri due. Non avrebbe dovuto esserci  più nessuno e anche loro due erano tornati indietro solo per recuperare il telefono di Oliver. Si irrigidirono ai rumori, ma riuscirono ben presto a capire chi erano i due occupanti del seminterrato. Si scambiarono uno sguardo confuso, ma decisero per il momento di non addentrarsi. Videro poi l’abbigliamento di Felicity e immediatamente compresero cosa stavano facendo. Il corpo di Oliver si irrigidì all’istante, pronto a balzare sul ragazzo, ma il braccio di Diggle lo fermò, sentendo la risatina che proveniva dal tappeto di allenamento.
“Dai Blondie, non possiamo già smettere. O meglio, possiamo farlo, ma poi non voglio sentirti lamentare”. Oliver e Diggle videro Felicity sbuffare, ma sia la donna che il ragazzo si misero in posizione di allenamento.
“Sai, Roy, non credo che serva a qualcosa. Insomma guardami non sono migliorata affatto”. I colpi di Felicity erano precisi sui paracolpi sulla braccia di Roy, ma erano ancora molto rudimentali. Era come se mancasse di una spinta. A quanto pare, anche il ragazzo lo capì perché iniziò a parlare, con un tono riscaldato.
“Felicity sono passate solo due settimane e poi io non sono Oliver, Diggle o Sara. Quello che posso offrirti sono solo colpi di difesa che puoi usare per strada.” Il tono del giovane fece rabbrividire i due uomini, pronti a fermarli. Eppure, nonostante la consapevolezza di quanto sbagliato fosse “spiarli”, non riuscivano a porre fine a quella visione così.. inaspettata.
La donna sospirò, continuando a colpire. “ Lo so, infatti ti ringrazio. Io non sono come loro e non voglio diventarlo. Vorrei solo non essere un peso, sapermi difendere.”
Diggle e Oliver trattennero il fiato per la tristezza nella sua voce. Passarono pochi istanti di silenzio, fino a quando la voce di Roy non tornò a farsi sentire.
“Perché non hai chiesto a loro di insegnarti? Quello che stiamo facendo servirà a te, ma rimarrai un peso nelle missioni, lo sai.”
Oliver avrebbe voluto attraversare la stanza e prendere Roy a schiaffi. Evidentemente Diggle lo avvertì, perché gli rivolse uno sguardo che lo convinse a fermarsi. In effetti osservando meglio la scena, vide che le parole del ragazzo avevano avuto un effetto strano sulla donna. I colpi iniziarono a diventare più veloce, più forti, più precisi, così come il color cremisi delle sue guance più evidente.
“A loro? Mi stai prendendo in giro non è vero? “ Aveva il fiatone, ma continuò. “Cosa avrei dovuto dirgli? Ehy ragazzi, anche se non sembrate accorgervene, ci sono anche io e mi chiedevo se riusciste ad allenare anche una sfigata come me?” La rabbia e la tristezza nelle sue parole era evidente e scorreva fuori di lei con violenza, scatenandosi sulle braccia di Roy. Nonostante la lontananza, i due uomini scorsero l’ombra di lacrime non versate nei suoi occhi. “Avrei dovuto dirglielo dopo che sono tre settimane che nessuno parla con me, Roy? Io sono il nuovo fantasma della fonderia. Tranne per te.” I colpi rallentarono e il suo tono di voce divenne leggermente più basso. “Quindi ora dimmi cosa avrei dovuto chiedere.” Roy la fissò e sembrò arrabbiarsi un po’ a quella vista, ma si tolse velocemente i paracolpi e l’avvolse tra le braccia.
“Mi dispiace Blondie, ma dovevo farti vedere cosa sei in grado di fare se solo fosse in grado di incanalare tutte le emozioni che hai nelle tue mani.” La stretta sulla donna si strinse leggermente, prima di lasciarla andare. Felicity si sedette e Roy le porse delicatamente una bottiglietta d’acqua.  Era esausta.
Oliver e Diggle rimasero senza fiato.  Avevano reso quella splendida donna un’ombra di se stessa.
“stai bene?” La voce di Roy risuonò stranamente delicata. Felicity annuì leggermente, prima di parlare quasi sottovoce. “Grazie.” Il ragazzo la guardò incuriosita. “E per cosa?” La donna gli sorrise delicatamente. “Per tutto.” Abbassò lo sguardo, prima di continuare. “Per essermi amico, per essere qui con me, per non farmi sentire un estraneo in quella che consideravo cosa mia, per avermi fatto conoscere Thea e per esserti fatti picchiare per farmi sfogare. È estremamente piacevole.” I due uomini nascosti nell’ombra sentirono un purtroppo conosciuto senso di colpa attanagliarli lo stomaco. Videro Roy sorridere. “Sai Blondie, la prima volta che ti ho vista mi sono sentito legato a te. Non so perché, forse perchè sia Oliver che Diggle hanno uno sguardo un po’ spaventoso. E poi eri così brillante, gioiosa, la tua allegria dava quasi sui nervi.” Felicity gli mollò uno schiaffo scherzoso sulla spalla. “Ehy! Comunque stavo dicendo.. si beh, eri un sollievo. E poi beh, è arrivata Sara, Oliver ha iniziato a fare lo stronzo, Diggle è diventato stranamente cieco e tu non eri più la stessa. Ho visto la tristezza nei tuoi occhi ed era come se non ti fosse sconosciuta. Così quando mi hai detto della tua famiglia non ero così sconvolto, ma ti giuro che ad ogni tuoi parola avrei voluto prendere quei tre a calci. Sei una persona straordinaria e non devi permettere a nessuno di farti dubitare di questo. So che non ci conosciamo da molto, ma sento come se fossi la cosa più vicino che ho ad una famiglia.” Il suo tono era diventato quasi vergognoso e Felicity sembrava sull’orlo di piangere.
Non era inoltre sfuggito il riferimento alla famiglia della donna e questo aveva fatto capire quanto profondo fosse diventato il loro legame.
“Roy, per me è lo stesso. So che sembro una persona patetica, ma qui ho trovato qualcosa in cui credevo veramente. Prima ero solo Felicity Smoak, ordinaria ragazza che lavorava al reparto IT. Eppure entrare nella missione mi aveva dato una spinta, una motivazione in più, la consapevolezza di fare qualcosa di buono. In più avevo trovato Oliver e Digg. Per me non è facile fidarsi degli altri, ma loro, mi sono entrati sotto la pelle. E sentire l’abbandono da loro è stato doloroso come la prima volta. Quindi ti sarò riconoscente a vita perché stavolta non mi sono sentita sola.” Si abbracciarono finchè Roy non si allontanò divertito. “Basta, tutto questo affetto mi sta facendo diventare una femminuccia.” Felicity scoppiò a ridere e iniziarono ad alzarsi. “Così, Harper, cosa sarei? Una splendida e saggia sorella maggiore?” Tornarono al centro del tappeto, quando Roy le rivolse un sorriso beffardo. “Saresti la maggiore solo perché sei più vecchia”. Felicity gli lanciò una bottiglietta d’acqua. “Non darmi della vecchia.” Il ragazzo scosse la testa e si fece però di nuovo serio.
Oliver e Diggle si sentirono come se stessero violando uno spazio così privato da sembrare degli estranei. Eppure questo erano, o almeno questo erano diventati. Erano stati concentrati solo su di loro e Sara e non avevano visto la sofferenza di Felicity e il comportamento ingiusto a cui l’avevano sottoposta. Lei era stata l’ago della bilancia del loro gruppo, la mediatrice, il cuore pulsante della loro missione. Era stata quella che aveva mantenuto tutti un po’ più umani ma ora, la Felicity che avevano davanti agli occhi, sembrava solo una copia sbiadita e senza colore.
“Forza ricominciamo. Ora devi schivarmi, va bene?”
La donna annuì. I movimenti di Roy erano lenti e delicati, ma Oliver era deciso a scattare. Non avrebbe permesso a Felicity di farsi del male. Eppure fu nuovamente Diggle a bloccarlo. “Aspetta.”
Felicity sbuffò. “Roy, così non serve a niente. Aumenta un po’ il ritmo.” Il ragazzo guardò a terra per un secondo a terra. “Non hai paura di me?” Felicity sgranò gli occhi e mise le mani sui fianchi assumendo un’espressione arrabbiata. “Tu sei il grande e grosso idiota che io conosca. Beh, forse non del tutto. Oliver ti batte di sicuro. Comunque, sto divagando..” Chiuse gli occhi, come a riprendere il controllo delle sue parole.
“Roy, io mi fido di te con la mia vita, dovresti saperlo”. Se Roy avesse potuto volare, in quel momento lo avrebbe fatto. I suoi occhi brillavano di una luce sconosciuta. Era ritenuto normale da qualcuno e questo era il più grande privilegio che qualcuno gli avesse dato ultimamente. Le sorrise. “Va bene, ti accontento, ma attenta ok?”
Felicity annuì entusiasta. Effettivamente il ritmo era più sostenuto, ma la donna sembrava cavarsela egregiamente.
Diggle rimase sbalordito. “E’ migliorata incredibilmente.” Oliver la fissava, come in bilico tra il terrore, il dolore e l’ammirazione. “si, è abbastanza veloce, reattiva, sembra consapevole.” L’ex soldato osservò i due combattenti ancora per un po’ e poi tornò a rivolgersi all’uomo acanto a lui. “Sai credo che questo non serva solo a lei. Guarda Roy. Si sta trattenendo. È concentrato e attento, ma allo stesso tempo efficace.” Oliver annuì e il petto gli si riempì di un senso di orgoglio. La mano di Diggle gli strinse la spalla. “Andiamo e cerchiamo di risolvere questo casino al più presto.”
Uscirono dall’ombra e per poco Felicity non inciampò su se stessa quando li vide.
Le sue guance divennero cremisi, mentre Roy li fissava con curiosità. “Che ci fate qui?” La voce del ragazzo sembrava quasi protettivo. Diggle sorrise. “il telefono”. Si grattò la testa imbarazzato e, dopo qualche secondo di silenzio, in cui Oliver e Roy si guardavano come se fossero sul punto di sbranarsi, Felicity scappò quasi dalla stanza.
“Bene, per stasera abbiamo finito credo. Mi vado a cambiare e andiamo, va bene Roy?”
Il ragazzò annuì, ma non rispose e non distolse lo sguardo. Non appena Felicity scomparve, Olver parlò in tono glaciale.
“Che diavolo ti è saltato in mente? Potresti farle del male, Roy. Te ne ren-..” La risata amara del ragazzo lo bloccò e quando finì i suoi occhi erano furiosi. “Non sono io quella che la sta distruggendo, quindi non iniziare Queen. Anzi vedi di smetterla con questa merda e inizia a trattarla come merita o ti giuro..” Si avvicinò minacciosamente, tanto che Diggle pensò di doverli separare. “O cosa Roy?” Il ragazzo sorrise strettamente. “O giuro che ti faccio pentire di avermi allenato. La stai ferendo deliberatamente e questo ti rende peggiore di tutti quelli che ti senti tanto orgoglioso di eliminare.”
Oliver chiuse gli occhi e rilassò la mascella.
“Lo so.” Roy e Diggle credettero di aver sentito male per un attimo, ma il giovane si ricompose. “Bene, allora, cerca di rimediare. Velocemente”
 In quel momento Felicity riemerse e si guardò in giro sospettosa.
“Andiamo?” Roy la raggiunse, stampandosi un sorriso luminoso in faccia, e la donna annuì.
“Beh, buona serata ragazzi.”
I due giovani non aspettarono la risposta e uscirono, lasciando  i due uomini a fissarsi e a ripromettersi di cercare di essere migliori, di recuperare, se ancora gliene sarebbe stata dato la possibilità.


ps. eccomi quaaa.. :) scusate per la lunga assenza, ma gli impegni sono tantissimi. a breve l'aggiornamento dell'altra long.. ma per ora volevo farvi leggere questo primo capitolo. forse passerà un bel pò prima del prossimo aggiornamento, ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensate..
ciao ciao e un bacione a tuttiiiii.. :*
   
 
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