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Autore: Oops_hji    03/04/2014    0 recensioni
Non parlavano più come prima, c’era qualcosa che li stava allontanando, che piano piano si era frapposto tra di loro e che adesso stava prendendo sempre più posto, allontanando sempre di più i due, come un palloncino, infilato in mezzo a due statuette di plastica, che piano piano si gonfia, e quel qualcosa era probabilmente il comportamento di Louis.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Lost and insecure
You found me you found me
Lying on the floor
Surround me surround me
Why’d you have to wait
Where were you where were you
Just a little late
You found me you found me

You found me - The Fray



Louis  tutto sommato era un bravo ragazzo, anche se, al momento, un po’ appeso ad un filo, un po’ troppo. Aveva lasciato la facoltà di psicologia da qualche mese ormai, non riuscendo più a seguire i corsi e a studiare, forse non ne aveva più la voglia, o forse gli sembrava piuttosto inutile stare lì in quelle aule ad ascoltare dei mezzi pazzi.
Lui e la sua famiglia ormai erano come degli estranei, non vivevano più insieme da quando lui aveva dovuto lasciare la sua città per fare gli ultimi due anni di università, cioè da un anno. All’inizio si sentivano, certo, poi però le chiamate, da una o due a settimana, erano arrivate ad una o due al mese, così come le videochat, fino a scomparire definitivamente.
Aveva un migliore amico, Harry, ma non era nemmeno più sicuro di voler passare ancora del tempo con lui, non parlavano più come prima, c’era qualcosa che li stava allontanando, che piano piano si era frapposto tra di loro e che adesso stava prendendo sempre più posto, allontanando sempre di più i due, come un palloncino, infilato in mezzo a due statuette di plastica, che piano piano si gonfia, e quel qualcosa era probabilmente il comportamento di Louis, insomma: cocaina, eroina, alcool e debiti non erano molto utili per mantenere rapporti con altre persone.
La vita di Louis stava andando a rotoli, e lui che si lasciava sopraffarre da essa non era di aiuto.
Harry sapeva, tuttavia lo aveva scoperto quando ormai il palloncino si era già gonfiato troppo.


Quella notte Louis era all’Heaven, come d’abitudine da due mesi a quella parte. Aveva capito che doveva smettere di andarci, i debiti li aveva tutti con persone di quel posto, eppure era sempre più forte di lui, tanto lo avrebbero trovato lo stesso.
Come da copione del venerdì sera al locale c’erano Marcus e James.
Louis girava nel locale con una birra in mano, la terza in un’ora. Era sempre meno lucido e la cosa gli piaceva da matti, si era promesso che quella sera non sarebbe andato a cercare ne eroina ne coca, i debiti iniziavano ad essere numerosi, eppure con il torpore dell’alcool nello stomaco si era completamente dimenticato di quella promessa.

Erano ormai le tre di notte, Louis era a quota sei birre e una dose di coca quando incrociò le ultime persone al mondo che avrebbe voluto trovare, soprattutto in quello stato.
 “Allora Tomlinson- Marcus gli aveva poggiato il braccio sulle spalle mentre gli parlava, intanto l’altro gli si era parato davanti cercando di mettergli paura; ci stava riuscendo pienamente –tu ci devi dei soldi, ma scommetto che non ce li hai nemmeno stasera.” Avevano entrambi quel ghigno iquietante stampato in faccia, sapevano di avere ragione e sapevano già cosa avrebbero fatto a quel povero ragazzo.
Non avevano nemmeno bisogno che Louis aprisse bocca, i soldi non li aveva, come sempre.
Finirono in uno dei bagni al secondo piano, il primo posto che avevano trovato libero, e lì per Louis iniziò l’inferno.
L’unica cosa che riusciva a fare era vedere i pugni dei due piombargli addosso, uno dopo l’altro, fino a che non si lasciò andare e smise di sentire anche quelli per poi riprendere conoscenza chi sa quanto tempo dopo.
Disteso sul pavimento del bagno, quando aprì gli occhi, l’unico sollievo era quello del marmo freddo a contatto con il suo zigomo; per il resto, nei primi cinque minuti da quando aveva ripreso conoscenza, non era riuscito ad alzare un dito.
“Devo assolutamente trovare quei soldi.”



Harry era stanco di tutta quella situazione, erano settimane che il suo migliore amico si drogava e lui non era ancora riuscito a fare niente per impedirlo.
Erano circa le due di quel sabato sera e Harry era ancora sul divano a fissare la televisione accesa davanti a se, senza nemmeno aver capito di cosa parlasse quello stupido programma che stavano trasmettendo da più di un’ora.
Deciso a trovare Louis si alzò, prese le chiavi e uscì, quasi scardinando la porta.
In poco più di un’ora di macchina aveva fatto tutto il giro della città, compresi tutti i vicoli possibili ed immaginabili, aveva anche controllato in alcuni dei locali più frequentati della zona, eppure dell’amico nessuna traccia.
Si decise a tornare a casa solamente quando ormai mancava un’ora all’alba.


Aprì la porta di casa e subito il tipico rumore del vetro che si infrange per terra si diffuse nella stanza e una pozza di un liquido giallo prese posto accanto ad un paio di Vans nere, Louis e la sua ennesima birra.
Aveva l’accenno di un livido, che sicuramente il giorno seguente sarebbe diventato viola, sullo zigomo destro e la vecchia ferita al labbro si era riaperta.
“Proprio non ce la fai a stare alla larga dai guai eh.”
“Mh cosa? Ah sì. No, credo proprio che non sia il mio forte.”
“Andiamo, hai bisogno di dormire.”
Louis non fece nemmeno in tempo a pensare alle coperte calde che dovette correre in bagno in preda a conati di vomito.


Per i giorni seguenti Harry si era promesso di non lasciare solo Louis, nemmeno per un’attimo.

Nei mesi seguenti le crisi di Louis non furono poche, anche se per lo più erano tutte a livello psicologico, quelle dovute alla cocaina. L’eroina l’aveva provata solamente tre volte in quei mesi, costava troppo per il suo povero portafoglio.

“Hey Harry?”
Era mattina presto, fino ad un minuto prima ognuno era ancora nella sua stanza, poi Harry si era ritrovato Louis appoggiato allo stipite della porta di camera sua. Aveva il volto stravolto, sembrava che non avesse chiuso occhio.
“Lou, dimmi!”
“No, niente. Non importa.”
“No, Louis! Aspetta! Dove vai?- Scese di corsa al piano di sotto e trovò Louis che misurava a grandi passi il corridoio d’ingresso –Lou. Che succede?”
“Mi dispiace, ok?! Non volevo farlo. E’ solo che ne avevo troppo bisogno e non sono riuscito a non pensarci. Non avrei dovuto farlo, lo so. L’ho solo pensato, sì, però non dovevo. E’ solo che...”

***
“Ti odio quando fai così Harry!”
“Faccio...cosa?”
“Sei troppo buono con me! Insomma, in questo periodo non sto facendo altro che pensare a
drogarmi come un malato, e tu non fai altro che dirmi ‘non importa’, ‘è normale’...urlami contro diamine! Fa’ qualcosa di diverso dal guardarmi con gli occhi pieni di compassione! Smettila di pensare ‘Poverino, chissà cosa sta provando in questo momento, devo fargli pesare questa situazione sempre meno’!”
Eppure in quel momento Harry stava pensando a tutto tranne a quello che credeva Louis.
Nei cinque minuti che seguirono lo sfogo, il cameriere del bar poteva benissimo andare a prendere un coltello in cucina e tagliare l’aura di tensione che si era creata attorno al tavolo numero 17.

“Scusa, io...non so cosa mi sia preso, Haz.- la rabbia che prima aveva preso posto negli occhi azzurri del ragazzo, adesso si era tramutata in rimorso per la scenata appena fatta, sapeva meglio di chiunque altro che Harry non era una di quelle persone.  –forse sto impazzendo. Comunque grazie di tutto, davvero, una qualunque altra persona se ne sarebbe già andata mezz’ora fa, ma che dico mezz’ora...mesi fa. Anche se non so nemmeno più cosa provo per te. E’ che in questo momento sei tutto quello che ho, mi hai fatto uscire dal baratro e credo proprio di doverti la vita. Che poi, ti voglio bene? Ti considero come mio fratello? Ti amo? Non lo so, non so più niente della mia vita.”
“Lou?”
“Oddio- si coprì l’intero volto con entrambe le mani, in preda ad un attimo di completo pudore –ma che cavolo sto dicendo? Credo di star impazzendo per davvero.”
“Io invece credo che tu abbia solo bisogno di riprenderti da tutto questo, poi lo capirai da solo quello che vuoi.”

***

Era passato un anno dall’ultima volta che Louis aveva assuno della droga.
Aveva trovato un lavoro e era riuscito a pagare i debiti a tutti, l’unica cosa che ancora non era riuscito a fare era entrare di nuovo in uno di qui locali e trovarsi faccia a faccia con i suoi ex-spacciatori, così ci aveva mandato Harry al posto suo.

Louis ed Harry? Beh, lascio ad ognuno di voi il potere di immaginarvi come sia finita tra di loro...amici? Fratelli? O qualcosa in più? Questo sta a voi deciderlo; fatto sta che, come è normale che sia, tutti i palloncini, dopo un po’ di tempo che sono gonfi, si restringono piano piano, fino a che non ne rimane solamente un pezzo di lattice. Harry e Louis, in un modo o nell’altro, si erano ritrovati.




Salve gente!
Era per un progetto di scuola, ma i miei Larry ovviamente finiscono ovunque.
Non ci sono vere e proprie scene Larry proprio perchè era per scuola e avevo il tema della droga e degli
amici che si ritrovano dopo un po' di tempo...ringrazio chi è arrivato a leggere
fin quì e spero che gli sia piaciuto,

Giulia.

@hij_ops
  
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