Serie TV > Pretty Little Liars
Ricorda la storia  |       
Autore: fers94    03/04/2014    1 recensioni
Hanna e Caleb, due anni dopo essersi visti l'ultima volta a Ravenswood ed essersi lasciati andare pur consapevoli di amarsi ancora, si rincontrano per uno scherzo del destino alla NYU. Molte cose sono cambiate da allora, ma i sentimenti sembrano essere sempre gli stessi per entrambi. Quali saranno le loro reazioni quando si ritroveranno?
«No, non è troppo tardi, Hanna. Vivi di me e lascia che io viva di te. So che non è facile, ed io non pretendo tutto e subito, ma... Ma vale la pena tentare. Per noi, vale la pena. Dopo tutto quello che abbiamo passato...»
[Si ringrazia Gloria Bennet per il banner]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashley Marin, Caleb Rivers, Hanna Marin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



1. What kind of heart doesn't look back?
 
 
"Car is parked, bags are packed, but what kind of heart doesn't look back at the comfortable glow from the porch, the one I will still call 'yours'?"
[Breathe Again - Sara Bareilles]
 

Prologo
 

Era ormai passato un anno da quando a Ravenswood si era sistemato tutto. Da quando Caleb aveva fermato la maledizione e tutto quello che questa comportava. Ed erano passati due anni da quando Caleb ed Hanna si erano visti quell'ultima volta, a Ravenswood. Dandosi quell'addio straziante, lasciandosi andare consapevoli di amarsi ancora come il primo giorno. Caleb aveva sistemato le cose, sarebbe potuto tornare a Rosewood da Hanna. Ma non l'aveva fatto.
Non l'aveva fatto perché aveva paura di sconvolgerle la vita. Quando era riuscito a porre fine alla maledizione, Hanna si era sicuramente già diplomata e Caleb era sicuro che stesse scegliendo il college. Non voleva intralciarle il futuro.
"Magari si è rifatta una vita, ha ritrovato la sua stabilità." pensava.
"Non è giusto che io mi ripresenti dopo tutto questo tempo come se nulla fosse."
"Chi sono io per essermi fatto aspettare da una ragazza così bella e dolce?"
"Chi sono io per sconvolgerle la vita?"
"Lei sta progettando il suo futuro, ed io sono troppo in ritardo per farne parte."

Tutti questi pensieri gli balenavano in testa, eppure era ancora incerto sul da farsi. Perché lui la amava ancora, e desiderava da morire un futuro con lei. Perché si erano separati senza volerlo. Perché il loro amore meritava una seconda possibilità.
E perché gli mancava.
Gli mancava da morire. Gli mancava fisicamente; poterla toccare, stringere, baciare, accarezzare, gli mancava il suo profumo, il suo sorriso, i suoi occhi, la sua voce... E gli mancava anche sotto il punto di vista psicologico. Gli mancava tutto quello che Hanna riusciva a dargli ogni giorno; la sicurezza, l'appoggio, il sostegno, l'amore... Quell'amore così puro, incondizionato, che era sempre riuscito a vincere tutto. E Caleb stava malissimo al pensiero che avesse dovuto fermare tutto questo. Ma era stato costretto, e se fosse potuto tornare indietro, avrebbe fatto la stessa scelta un miliardo di volte ancora per salvare Hanna. Aveva rinunciato alla cosa più bella che avesse mai avuto per salvare la cosa più bella che avesse mai avuto. E che da due anni non aveva più. Non la vedeva né sentiva da poco più di due anni, e si sentiva terribilmente solo, apatico; praticamente era tornato ad essere il ragazzo che era prima di incontrare Hanna.
Combattuto nei suoi dubbi se a questo punto fosse meglio cercarla o sparire una volta per tutte dalla sua vita, Caleb aveva provato a contattare Hanna sul cellulare, ma lei non aveva mai risposto. D'altra parte, Hanna non tiene per molto tempo lo stesso numero di telefono, e lui lo sapeva bene. Caleb era troppo in ritardo anche per telefonarle. Non aveva avuto il coraggio di bussare alla sua porta a Rosewood, stavolta. Aveva paura di non essere gradito. Aveva paura di fare del male ad Hanna, ancora, dopo tutto quel tempo. E non sapeva come avrebbe reagito nel rivederla. Tutto questo lo spaventava, questa è la verità.
Così, Caleb si era arreso. Si era però detto che se un giorno il destino li avesse ricongiunti, lui si sarebbe spinto fino in fondo. Ma ripiombare così nella vita di Hanna, uscendone e rientrandone a suo piacimento per l'ennesima volta, no. Gli sarebbe sembrato vigliacco. L'aveva lasciata e ripresa troppe volte, e non voleva più farla soffrire. Non intendeva giocare con lei. Non avrebbe mai voluto farlo, ma l'impressione che le sue azioni passate davano, lo facevano sembrare davvero un perfetto bastardo nei confronti di Hanna. Se destino avesse voluto, allora sarebbe stato pronto per lei, come sempre, altrimenti non l'avrebbe più cercata e l'avrebbe lasciata andare.
Perché la amava da morire e non voleva farla soffrire. Mai più. Era già successo troppe volte.
Fu così che, risolti gli enigmi maledetti di Ravenswood, Caleb si era trasferito a Montecito da sua madre, e lì aveva trovato una sorta di distrazione a tutti i suoi tormenti. Era diventato una sorta di tirocinante in un'azienda informatica. Era riuscito a diplomarsi a Ravenswood con non poche difficoltà, dopodiché, non volendo andare al college, aveva fatto un colloquio di lavoro con l'aggiunta di una specie di test per avere un posto in quell'azienda. E ce l'aveva fatta. D'altra parte, era sempre stato un genio con il computer. Lo pagavano niente male ed era sempre lodato dal capo. Era talmente bravo, che un giorno ebbe un'opportunità enorme tra le mani. 
Dopo un anno di lavoro brillante, fu convocato nell'ufficio del suo capo. Caleb entrò, strinse la mano del direttore e fu invitato a sedersi.
«Bene, Rivers. Devo farle un'offerta importante.» esordì l'uomo.
«Mi dica tutto.»
«Beh, è solo un anno che lavora per noi, ma c'è da dire che l'ha sempre fatto egregiamente. Andrò subito al dunque, c'è poco da dire. Ecco, l'azienda organizza uno stage a New York, con il professor Norton. Per l'intero semestre, il professore terrà delle lezioni di informatica di base alla NYU, e avremmo pensato che lei, signor Rivers, sarebbe adatto per accompagnarlo in veste di assistente. Che ne pensa? Sarà ovviamente retribuito, più di quanto non lo è qui.»
Caleb non poté fare altro che sorridere a quelle parole. Era l'opportunità della sua vita. Gli si sarebbero potute aprire mille porte, avrebbe avuto una decina di sbocchi professionali diversi. Uno stage alla NYU.
«Signor Rivers, deve comunicarmi se accetta o meno entro domani, perché altrimenti dovremo contattare un altro dipendente.» continuò il direttore.
«Le comunico subito che accetto. Non ho bisogno di pensarci su, signor direttore.» disse Caleb, sicuro.
«Ne è certo?»
«Al cento per cento. La ringrazio per la fiducia.» aggiunse, annuendo.
«Bene, sono contento. Avrà una stanza pagata dalla nostra azienda all'interno del college per l'intero semestre. Parte lunedì. Se le servono info sul programma e su tutto il resto, contatti il professor Norton.» disse il direttore tutto d'un fiato, porgendo un biglietto a Caleb.
Il ragazzo lo afferrò, sorridendo. Si congedò dal direttore felice, sapendo che quella sarebbe stata una buona opportunità per staccarsi da quel punto morto della sua vita. Magari quello stage lo avrebbe impegnato abbastanza da non torturarsi più con il ricordo di Hanna.
Ma questo era impossibile, e lui lo sapeva.


Hanna aveva lasciato Rosewood non appena si era diplomata. Si era trasferita a New York con sua madre, che finalmente aveva trovato un buon posto di lavoro lì. E lei aveva iniziato i suoi studi di moda e design alla NYU.
-A era stato catturato il giorno del diploma a Rosewood. Era Ezra Fitz. Da quel giorno, Hanna, Aria, Emily e Spencer erano finalmente libere di vivere una vita normale, sebbene per Aria fosse stato il triplo difficile rialzarsi.
Aria e Spencer studiavano insieme alla UPenn, Emily a Stanford, ed Hanna alla NYU. Ma si sentivano ogni giorno, che fosse per telefono, Skype o qualsiasi altro mezzo. E appena ne avevano occasione, si riunivano per rivedersi, magari al Brew o all'Apple Rose Grill di Rosewood come punto d'incontro.
Hanna non vedeva né sentiva Caleb da due anni. Caleb era il suo punto di riferimento più grande insieme a sua madre. Lei aveva sempre avuto bisogno di lui, fin da prima di incontrarlo, e da quando l'aveva trovato, aveva sempre lottato con le unghie e con i denti per tenerlo con sé. Ma alla fine l'aveva perso, una volta per tutte.
E, per un certo periodo, era sprofondata di nuovo nel baratro. Già, di nuovo, perché era tornata a farsi divorare dalle insicurezze esattamente come un tempo, ed esattamente come un tempo, era tornata ad essere bulimica. Mangiava qualsiasi cosa a qualsiasi ora, s'ingozzava fino a non poter respirare più. Non si truccava neanche più, a stento usciva di casa, anche lei sembrava apatica. Il dolore causato dalla mancanza del ragazzo che amava con tutta se stessa l'aveva portata a questo. Dire che aveva sofferto è un eufemismo.
Fortunatamente però, era riuscita a sconfiggere la bulimia per la seconda volta. Grazie alle amiche di una vita con le quali condivideva più dolori che gioie, e grazie alla vicinanza di un ragazzo gentile e a cuore aperto come Dave. L'aveva conosciuto dalla psicologa comune ad entrambi, a New York, poco prima di iniziare il college. Lui era lì per terminare il suo processo di disintossicazione dall'alcool, mentre Hanna per terminare il suo dalla bulimia. Ed Hanna aveva voluto provare a credere che fosse possibile trovare l'amore in quel ragazzo. Si frequentavano, anche Dave era iscritto alla NYU, ma Hanna non riusciva ancora a dirsi innamorata di lui. Caleb era ancora inchiodato al suo cuore, che grondava sangue da ormai troppo tempo. E quel chiodo avrebbe potuto toglierlo solo colui che l'aveva affisso: Caleb. Perché il pensiero che si amassero ancora ma che non potessero stare insieme la uccideva. Forse solo grazie a Caleb quel cuore avrebbe smesso di sanguinare, perché era stato lui a farlo iniziare.
Ed Hanna, nel suo inconscio, stava ancora aspettando che tornasse nella sua vita, probabilmente l'avrebbe fatto per l'eternità, probabilmente invano. Anche se New York e la sua nuova vita lì stavano tagliando tutti i conti con il suo non semplice passato.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Pretty Little Liars / Vai alla pagina dell'autore: fers94