Serie TV > La mia babysitter è un vampiro
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Autore: Raven Callen    04/04/2014    5 recensioni
I suoi genitori erano andati con Jane a vedere un non-ricordo-quale film per ragazzine e Sarah non era ancora arrivata.
Sai che novità, era capitato molte volte.
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Mia prima storia nel fandom e mia prima storia con tematiche sessuali più che accennate.
Se c'è qualcuno che non tollera nè gradisce la tematica Yaoi, consiglio caldamente di non continuare la lettura. Non accetto commento che non siano adeguatamente motivati.
Libertà e rispetto.
Genere: Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Benny Weir, Ethan Morgan, Sarah
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Storia dedicata alla mia super Gemeh, _Girella_, che mi ha convinto a pubblicare questa shot.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Era successo tutto rapidamente. Cioè, in verità no, era successo tutto in maniera quasi normale, normale per loro.
Benny era venuto a tirar sassi contro la sua finestra – lo faceva da un po’ di tempo, dopo che le ragazze li avevano costretti a sorbirsi uno di quel film romantici disgustosamente melensi in cui il protagonista tirava sassi alla finestra della sua innamorata. Lui l’aveva trovata un’idea divertente e non aveva ancora smesso. Sarebbe bastato un colpo di telefono o uno squillo al campanello. Forse si dimenticava di usarlo, il telefono, il campanello e forse anche il cervello. Non era nulla di strano – poiché doveva mostrargli un nuovo incantesimo che aveva appena imparato e Ethan l’aveva fatto entrare.
I suoi genitori erano andati con Jane a vedere un non-ricordo-quale film per ragazzine e Sarah non era ancora arrivata.
Sai che novità, era capitato molte volte.
Spesso la questione terminava con qualche fantasma evocato che finiva per infestare casa Morgan, ma potevano esserci anche vampiri, lupi mannari, cadaveri ambulanti, mummie addirittura.
Perché – ehi! – loro non si erano mai fatti mancare niente, e l’avere una vampira come baby-sitter non aiutava di certo.
Dicevamo, era cominciato tutto così, seguendo una routine consolidata nel tempo.
Almeno finché Benny non aveva cominciato a parlare di quel maledetto incantesimo.
- Serve a suscitare attrazione per una persona, credo. Il libro era un po’ rovinato, non si riusciva a leggere bene. - così aveva detto il giovane Weir. – Ti sarà utile per conquistare Sarah, amico. Ne hai un gran bisogno. -
Col senno di poi Ethan non avrebbe mai dovuto accettare: quando si trattava della sua mastodontica cotta per Sarah, la situazione tendeva a prendere una piega catastrofica – e detto da chi aveva a che fare ogni giorno con creature soprannaturali era ben più che un modo di dire.
Avevano già provato qualcosa di simile, una volta, più di una, e non era andata per niente bene.
Però no, Ethan non aveva voluto dar ascolto al suo buonsenso, come ogni altra volta che si lasciava trascinare nelle follie di Benny e Rory.
Ecco perché non aveva impedito al suo migliore amico di pronunciare una serie di parole incomprensibili in cui riconobbe solo il suo nome – questo voleva dire che la persona colpita dal maleficio avrebbe dovuto sentirsi attratta da lui, Ethan Morgan.
See, come no. doveva prima vederlo, per crederci.
 
Non l’avesse mai detto!
“Beh, tecnicamente l’hai pensato.” Commentò una vocina nella sua testa, che di sicuro non era la sua coscienza perché non ricordava di averle mai sentito dire niente di utile. 
“Ehi, che vuoi da me? Per quello che mi pagano faccio anche troppo.”
Fantastico. Una maledettissima vocetta sottopagata nella testa e il proprio migliore amico con gli occhi persi nel vuoto.
- Benny? Amico, ci sei? -
No, la risposta alla sua domanda era decisamente un “no”.
Quando succedeva qualcosa di simile, per esperienza parlando, la cosa non andava affatto bene.
Benny si era voltato lentamente verso di lui e aveva preso a guardarlo come se fosse stato un panino. (*)
Anzi, no, peggio: come Erika quando era in astinenza da sangue umano.
Gli occhi leggermente luminescenti, che se fosse stato una ragazza avrebbe descritto “luminosi come due stelle” o qualche altra sdolcinatezza simile.
Ma lui non era di certo un’adolescente che ha visto troppe commedie romantiche.
Altro che stelle! Quello era un gran brutto segno.
Solo il gemello cattivo di Benny gli aveva mai sorriso in quel modo niente affatto rassicurante.
 
- Benny, che succ-
Si era trovato improvvisamente sbattuto contro il muro di camera sua, con il suo migliore amico che gli premeva contro e – per tutti i canini! – si stava avvicinando con la chiara intenzione di baciarlo. O di ucciderlo. Chissà perché era più spaventato dalla prima ipotesi.
Neanche il tempo di realizzare che, merda, l’incantesimo si era rivoltato contro il suo esecutore che già il moro si era appropriato delle labbra del più piccolo.
Per la sorpresa Ethan aveva fatto per protestare, ma il lamento – ma anche se avesse urlato nessuno avrebbe potuto sentirlo. - venne ben presto soffocato e permise l’accesso alla lingua del suo amico che aveva cominciato ad accarezzargli languidamente il palato.
Erano soli, dannazione, dov’erano tutti quando ce n’era bisogno?
Il primogenito dei Morgan cercò di scrollarsi di dosso il suo migliore amico, ma con l’unico risultato di venir schiacciato ancora di più contro il muro.
Sapeva che Benny fosse, dal punto di vista fisico, messo meglio di lui, ma non immaginava certo di doversene preoccupare, un giorno. Non in quel modo, maledizione!
 
Dopo qualche tentativo a vuoto riuscì a separarsi un pochino dall’altro.
- Benny, cerca di tornare in te! – quasi urlò, dimenandosi – Svegliati, porca miseria, sarà un disastro se arriva qualcuno e..-
La sua frase venne troncata dalle labbra del moro - Oh, maledizione! Chissenefrega se era il suo migliore amico, se fossero sopravvissuti fino al mattino seguente lo avrebbe picchiato con quel suo stra-maledettissimo libro degli incantesimi! -  che erano scese sul collo e gli stavano provocando dei brividi in tutto il corpo.
 
Nella mente del veggente si era acceso un segnale di allarme che aveva preso a lampeggiare furiosamente: “Pericolo-pericolo-pericolo”
Perché se i pensieri si accavallavano furiosi l’uno all’altro, il corpo invece sembrava apprezzare le forti sensazioni che Benny – le cui labbra si erano spostate lungo l’incavo del suo collo – gli stava provocando.
Ethan non si rese subito conto della situazione. Non si rese conto di aver cominciato ad ansimare leggermente, mentre Benny si stringeva di più contro di lui.
Né si accorse del gemito deliziato che si lasciò sfuggire quando il giovane Weir lo morse un punto particolarmente sensibile vicino alla clavicola e le sue mani si stavano insinuando dolcemente sotto la sua maglietta.
I pensieri di Ethan si stavano spegnendo, uno ad uno, lasciando solo quella sensazione di piacere che lo stava attraversando tutto…
Stavano scivolando via, lavati dal calore prodotto dalle carezze di Benny lasciate direttamente sulla schiena, sul petto, sulla sua pelle.
- Ti voglio…- gli sussurrò piano il suo migliore amico, mentre strusciava il proprio bacino contro quello del Morgan che, dal canto suo, avvertì i propri jeans improvvisamente stretti.
Un fastidioso bruciore si era impossessato del suo basso ventre e il ragazzo tentò di alleviarlo facendo cozzare ancora la sua vita con quella di Benny.
La vocina che Ethan aveva nella testa – e che ricordava in maniera inquietante la voce di Erika, cosa che non giocava certo a suo favore… - gli stava ringhiando che era sbagliato sospirare in quel modo al tocco del suo migliore amico, che era un errore cedere completamente e ricambiare quei gesti.
Era tutto un fottuto sbaglio.
Ma il moro aveva smesso di ascoltarla da un pezzo: sentiva la testa leggera, leggera e offuscata da una sensazione tremendamente appagante.
Si scoprì di stringere con forza le spalle di Benny – le sue gambe tremavano come budini e se non si fosse sorretto in qualche modo sarebbe crollato a terra – e di aver reclinato il collo quanto più la posizione gli permetteva.
Quando poi Benny lo baciò nuovamente, in modo anche più appassionato di prima, ricambiare quel bacio sembrò la cosa più naturale del mondo, naturale quanto combattere mostri, vampiri e fantasmi.
Una volta che le labbra del suo amico si furono allontanate, si ritrovò a chiedere ancora. Ancora baci, ancora carezze, ancora quell’odore di polvere, muffa, vecchiume – doveva aver frugato di nuovo tra le cose di sua nonna – e di Benny, semplicemente Benny.
- Ethan… -
Cavolo, era così maledettamente eccitante…
- Ethan…-
Una mano del Weir era arrivata all’orlo dei suoi jeans.
- Ethan…-
Le sue dita avevano slacciato il primo bottone.
- Ethan…-
Stava per…
 
- Ethan! Benny! Ragazzi, dove siete? -
Merda.
Merda-merda-merda!
Una secchiata d’acqua gelida l’avrebbe risvegliato più dolcemente di così.
- S-Sarah? Ah, s-sto arrivando! -
Ritornato velocemente in sé, Ethan cercò di sgusciare via dalla presa di Benny.
Poteva sentire chiaramente i passi di Sarah avviarsi su per le scale.
- Ehi, è tutto ok? -
- Si, si! Tranquilla, rimani pure giù, noi arriviamo subito! –
- Sicuro? –
I passi erano sempre più vicini: dannazione, e ora?
 
- Benny, staccati. Ora! Altrimenti ci beccheranno e non riesco a immaginare come possa reagire Sarah. Beh, sempre meglio dei miei genitori, ma non è questo il punto! -
Benny non lasciava intendere di aver intuito, o anche solo ascoltato (“E la novità dov’è?” ridacchio la vocetta-di-Erika, malignamente), anzi, ne aveva approfittato per baciarlo di nuovo.
- Ben-Mmm!-
Il momento coincise perfettamente con l’aprirsi della porta.
- Ethan, si può sapere cosa…- la frase di Sarah venne fatalmente troncata a metà.
L’unico pensiero del ragazzo, in quel momento fu solo…
“E questa come gliela spiego?”
 
 
 
(*) Riferimento alla puntata in cui Erika e Sara sono in astinenza da sangue e guardano Benny “come fosse un panino” poiché molto affamate. E si sa, quando si ha fame ci si accontenta.
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo del Corvo:
 
Francamente non ho la minima idea di come io abbia fatto a trovare il coraggio di pubblicare questa… cosa.
Non lo so davvero, mi nascondo nella mia trincea sperando di non essere colpita da pomodori e mazze chiodate.
Credo che la mia sia la prima shot yaoi del fandom e ho un po’ paura delle reazioni che questo potrebbe scatenare.
Se riceverò delle critiche, beh, ok. Ma l’avvertimento l’ho messo.
Se non vi piace il genere, nessuno vi obbliga a leggere. Se non vi piace il pairing, stesso discorso.
Non mi prenderò la briga di rispondere a chiunque mi scriva insultandomi senza un motivo valido solo perché la mia shot non rispecchia i suoi gusti. Intesi?
Se la critica è costruttiva e ben motivata, allora fatevi pure avanti.
Considerando che è la mia prima ff così esplicita (in tutte le mie ff arancioni il raiting era sempre da attribuire alle scene drammatiche. L’angst è la mia vocazione, che posso farci?) vi prego di avvisarmi tutti i possibili errori.
Grazie a tutti.
Kiss

 
The Raven
 
 
  
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