Dio, quanto la amo. È qui, davanti a me, e dorme. Ha un’espressione pacifica e beata, sembra impossibile che tra le sue dita sia scivolato sangue, che i suoi occhi abbiano visto morte. Ma lo fa a fin di bene, lo so. Combatte quelli come me al fine di proteggere gli altri. La amo per questo. Per il suo essere così maledettamente coraggiosa e impavida. Adoro quando porta i suoi piccoli pugni davanti al volto. E amo quando, davanti ad un nemico, assume quell’espressione accigliata e i suoi occhi si fanno duri come pietra. Ma amo anche vederla con lo sguardo assorto e vago, e m’incanto ad osservarla, cercando di decifrare i suoi pensieri. E quando sorride…quando la vedo sorridere è come se un treno mi arrivasse dritto in faccia, pum! Vedo luce, tanta luce che squarcia le tenebre nelle quali sono costretto a vivere. La amo perché lei è la Cacciatrice, ma riesce sempre a fissarmi con uno sguardo verde, profondo, pulito e sincero. Si sposta leggermente di lato, alza le spalle e sussulta. Ha i capelli tutti arruffati e gli occhi lucidi, sembra una bambina. Una bellissima bambina. È ancora buio, saranno le quattro del mattino. Dovrei tornarmene a casa poiché il sole spunterà tra un’ora al massimo, ma non riesco a togliere gli occhi da quella visione paradisiaca. Quasi avesse captato i miei pensieri, Buffy ruota lentamente la testa verso la poltrona su cui sono seduto, assonnata. “Oh Spike, dannazione, di nuovo?!? Di notte non hai nulla di meglio da fare che venire a spiarmi mentre dormo?” Il suo tono di voce è contrariato, ma basso e leggermente roco per il sonno. “Guardarti è la cosa migliore in assoluto.” Fa una faccia disgustata. “Baaah, ti prego non ricominciare. E comunque, se ti piace tanto, scattami pure una polaroid e osservala fino a farti consumare gli occhi e andare in pappa il cervello. Mpf..” Mi chiedo come faccia a essere sempre così pungente. Non speco fiato a risponderle (troverebbe una nuova risposta acida) e mi sistemo meglio sulla poltrona, appoggiando la testa contro lo schienale come se fossi al cinema. Lei si stende di nuovo sul materasso, posa piano il capo sul cuscino, con la faccia rivolta verso di me. Mi guarda, la guardo. Mi fissa insistentemente, fino a farmi credere di avere qualcosa fuori posto. Ma poi capisco che mi sta scrutando. Non mi sta guardando fuori, mi osserva dentro. Com’è bella… Il mio fiato si blocca di nuovo, i miei occhi si concentrano su un solo punto. Lei. Mi incanto. “Ma perché fai così…” Sento la sua voce leggera vibrare nell’aria e giungere alle mie orecchie. “Come?!?” “Ti comporti in modo totalmente ridicolo. Mi hai detto che mi ami. Ok, va bene. Ma ti ho detto che non avrai mai alcuna speranza con me. Perché ti ostini a soffrire…” Non so bene cosa risponderle, semplicemente perché mi porgo anch’io quell’interrogativo, ogni giorno. Credo che quando si ama una persona la si ama e basta, un rifiuto non può impedirmi di vedere lei, di starle accanto. Sarebbe come non respirare, morire. Inoltre, non voglio perdermi d’animo. Mi illudo che nel profondo anche Buffy provi qualcosa per me. Pensare il contrario mi farebbe impazzire. “Io…io ti amo.” Lo dico in maniera vera. Sconcertante. Voglio colpirla, annegarla. Voglio che il suo cuore affondi nel mio ti amo. Vorrei che per un solo istante provasse l’amore che ho per lei, di lei. Le perforerebbe il cuore, le mozzerebbe il respiro. Probabilmente sapere quanto la amo la turberebbe. Per un attimo il suo sguardo si fa più acuto, poi vedo il suo viso rilassarsi. Sospira. “Si, questo me lo hai già detto.” “E allora non cercare altre risposte…questa è assoluta. Ti amo. Puoi risolvere tutti i dubbi sapendo questo.” I suoi occhi si spalancano per un istante. “Soffri per me?” “Muoio.” Si muove nel suo letto, si mette seduta sul materasso. Si alza, piano. E non mi stacca gli occhi di dosso. Muove un passo dopo l’altro verso di me. Oddio cosa vuole fare? Il mio cuore morto sta battendo come un matto. Viene…sta venendo. Sono sicuro di avere una faccia da ebete, in questo istante. Ma lei cammina, con la sua maglia corta e aderente, con i capelli d’oro che la seguono in ogni spostamento. E mi fa girare la testa, mi fa deglutire a fatica. Si ferma a un passo da me. Ruota la testa, mi guarda curiosa. E poi lo fa. Si siede piano su di me. Oddio. Voglio piangere di gioia. No, dai Spike, controllati. Respira… Ma la sento su di me, vicino a me, dentro me. E le budella mi schizzano di qua e di là. Mi guarda un’ultima volta, e poi mi si accuccia contro. Come una bimba. Sento il suo profumo darmi alla testa, I suoi capelli sotto il mio mento e la sua fronte contro il petto. Del mio cuore ne è rimasto solo qualche pezzettino sparpagliato sullo stomaco. E sto per avere un edema polmonare. Dio, il suo odore…è paradiso… Non ce la faccio più. Cauto come non sono stato mai, la circondo con le braccia, stringendomela forte contro il torace. La annuso, la tocco…la sento. E per la prima volta mi accorgo di quanto sia piccola, fragile. Bè, fragile proprio no. Ma la tengo stretta, e non la lascerò scappare. Nessuno me la porterà via. È…mia. “Lo senti, Buffy? Lo senti il mio cuore? È pazzo di te…” Lei alza il capo. Siamo vicini. Troppo, vicini. Il suo volto è quasi unito al mio. Mi perdo nei suoi occhi, la stringo e la bacio. Le sue labbra sono morbide e umide, il frutto più buono. Vorrei morire nella sua bocca. Si, la bacio. Forte, perché ho fame di lei da troppo tempo. Mi mette le braccia al collo. Mi stringe, mi succhia, mi vuole. La respiro e la assaggio. E la amo. Una piccola one-shot!!! Niente di che, l’ho scritta per passare un po’ il tempo a notte fonda. Grazie anche solo per aver letto quest’ obbrobrio. ^_^ Besos ^x^ Julia.