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Autore: Jolly Camaleonte    05/04/2014    4 recensioni
Un album di istantanee scattate dallo spazio per quei pochi, brucianti anni passati assieme.
Da qui all'altro mondo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Spock | Coppie: Kirk/Spock
Note: Missing Moments, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'first, best destiny'
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Space should be a shelter

Space should be a shelter

 

 

 

 

Ashaya

       

Ti tira i capelli ogni volta che si gira e i suoi occhi ti chiedono "Andiamo?".

       
       

 

 

Disdicevole

       

«Capitano, mi deve scusare», «E per cosa?», «Per aver perso così disdicevolmente il controllo in sua presenza», «Spock, io ho palpeggiato i muri dell'Enterprise in sua presenza.»     

 

 

 

 

Occhi

 

Quando la figlia del dottor McCoy gli chiese quale fosse il suo colore preferito, Spock si ritrovò illogicamente con una risposta, “Hazel”.

       

           
       

 

*Incubo

 

Quando Bones arrivò in sala teletrasporto, si trovò davanti il Capitano e il suo Primo Ufficiale in divisa rossa, «Divina misericordia.»

 

 

 

 

Mani

       

Quelle di Kirk, Spock non le avvertì mai come estranee.

       

           
       

       

Casa I

           
Spock aspettava Kirk –aveva in mano una scacchiera.       

 

 

 

 

Gol

       

«Ma non può andarsene!», scattò irato Bones; Jim respirò piano, a testa bassa, «Non è vero, Bones, ha sempre potuto» e alzò il capo –perché era il capitano, perché era James Tiberius Kirk- e sorrise, «solo non pensavo che l'avrebbe fatto.»

 

 

 

 

Pace

       

E con Antonia addormentata sulla sua spalla, davanti al fuoco, Kirk riuscì quasi a convincersi di averla trovata.

 

 

 

Casa II

       

«Permesso di salire in plancia, Capitano.»

 

 

 

 

 Identità

       

«Lei è quel Spock? Spock dell'Enterprise?» e lui non poté che rispondere «Sì» (e sentire Jim respirare), «sì.»

 

 

 

 

Senilità

       

«L'anima—» e Kirk diede colpa alla vecchiaia quando dovette prendere fiato nel bel mezzo della frase, «… più umana

       

           
       

   

Vetro I

       

Se solo avesse potuto toccarlo un'ultima volta, forse sarebbe stato abbastanza.

       

           
 

      

Mancanza

       

Dopo fu come aver perso un occhio: visone dimezzata, difficoltà d'equilibrio, perdita della profondità; non c'erano occhiali per quello.

 

 

 

 

Abbraccio

       

Genesis glielo aveva messo tra le braccia –indifeso, fragile, nuovo, vivo- ma Kirk non aveva visto alcuna differenza, neppure i battiti del suo cuore.

 

 

 

*Natale

Spock gli regalò una pianta, anche se non capì il perché, o almeno finché non vide la faccia ghignante di Jim mettergli in mano un innaffiatoio che, morta la pianta, Bones pensò bene di ribattezzare contenitore del brandy –i gentiluomini del sud non buttano via i regali.

 

 

 

Legame

       

Per anni si girarono attorno, in cerchi sempre più piccoli.

 

 

 

 

Straniero I

       

Lontano dal Nexus, lontano dalla Terra, Kirk sorrise l’ultima volta –Spock non c’era.

 

 

 

Funerale

       

Spock e Bones avevano aspettato le stelle per brindare alla prima bevuta a due, alla oramai impossibile a tre.

       

           

Straniero II

 

Su Romulus Spock dovette interrompere un comizio –le mani gli tremavano troppo.

 

 

 

 

Ambasciatore

       

Nessuno lo chiamava più Spock, e infondo andava bene così.

 

 

 

Vetro II

       

Quando finì di vedere l'ologramma, Spock quasi sorrise –nei loro addii c'era sempre qualcosa di mezzo.

 

 

 

 

Grano

 

«Ambasciatore, aspetti!» e Spock non aveva mai potuto –voluto, dovuto- voltare le spalle a quella voce, anche se così giovane, «Come posso rintracciarla?» e la disastrosa meteora capitata su quel mondo alzò solo lo sguardo «La terza a destra, fino al mattino»; ci fu silenzio, poi un sorriso dolce come il grano, «Sulla Pista delle Stelle.»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

***Angolino del cambia-colore***

È passato così tanto tempo che non riesco neanche a quantificare da quanto sto scrivendo questa… raccolta? Diciamo che effettivamente un raccogliere l’ho fatto, ma lo definirei più un album, un album di istantanee scattate dallo spazio.

E per una delle poche volte in vita mia, non ho idea di cosa dire xD Nel senso, non penso che in questo fandom ci sia bisogno di spiegazioni, non su quei due, non sul significato di Ashaya, sul tremore che ci provoca la piana del Gol, sul perché sia la terza e non la seconda stella, sul perché proprio “Pista delle Stelle”, sul titolo –perché lo spazio dovrebbe essere un rifugio, dovrebbe, ma il vero tetto che ti protegge qualsiasi cosa accada è altro- e sul fatto che casa è un luogo mobile, stretto, ma dannatamente caldo.

Quindi niente, spero che Bones e i suoi asterischi non vi abbiano infastidito, anche perché l’idea iniziale era di farne molti di più, ma avrebbero fatto così tanto a pugni con il tono generale della ff che Le Mirabolanti Avventure Del Magico Bones dovranno aspettare xD

Ringrazio tutti coloro che hanno letto/ricordato/preferito/commentato la mia precedente storia sul fandom
Sospirare inizia per S (e Spock ha imparato ad accettarlo)











   
 
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