“Sono
qui per tradire il mio ragazzo”
“Direi
che la premessa è allettante!”
“Io
ti ho detto cosa ci faccio qui, ma tu?”
“Niente
di particolare! Sono qui per tradire la mia futura
moglie.”
Perché
non dovrei tradirti?
***
Hermione
Granger era appena rincasata dopo otto dolorose ore di
lavoro.
Si
tolse le scarpe dal tacco alto e prese a saltellare per casa massaggiandosi i
piedi.
Aprì
il frigorifero imponente in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti e mettere
a tacere gli strani rumori che produceva il suo stomaco per la
fame.
Lo
aprì e notò che a parte dei sottaceti, un uovo, una busta di latte quasi vuota e
un gambo di sedano non c’era più nulla.
Si
buttò stancamente sul divano accendendo la televisione.
Doveva
pur ingannare il tempo.
Harry
e la spesa sarebbero arrivati prima o poi.
Lei
ed Harry erano ormai una coppia da tre anni ed Harry era
perfetto.
Un
ragazzo meraviglioso e ogni volta che guardava quegli occhi non poteva far altro
che ritenersi la ragazza più fortunata del mondo.
Che
quel mondo fosse magico o babbano, aveva poca importanza.
Harry
era stupendo, ed era una palese verità che non si sarebbe
annullata.
***
Erano
quasi le 19 quando spense la televisione e l’occhio le cadde su:
Si
chinò e venne catturata dal titolo in prima pagina.
Sarebbe
comunque stato impossibile non rimanere colpita da quella scritta a caratteri
cubitali.
-Draco
Malfoy e Pansy Parkinson presto sposi-
Il
suo sguardo curioso scese sul trafiletto.
“La
amo. Non posso più aspettare.
Voglio
che sia mia moglie al più presto”
Con
queste parole, il rampollo della famiglia Malfoy,
conclude
l’intervista.
Il
matrimonio si terrà questo sabato pomeriggio nel maniero della
famiglia.
***
L’articolo
proseguiva, ma a lei dell’abito della sposa o del menù poco
importava.
Si
scoprì a sorridere.
Era
stranamente felice per Draco Malfoy, poiché non avrebbe mai detto che alla fine
sarebbe stato lui a sprizzare amore per lei da tutti i
lati.
Ricordò
di Hogwarts e di come
E
adesso, era lui che non poteva più aspettare e che voleva fosse al più presto
sua moglie.
Ripiegò
il giornale e decise di farsi una doccia.
La
fame imperversava e quel gambo di sedano stava quasi divenendo
allettante.
***
“Tesoro,
sei in casa?”
Harry
Potter non ricevette risposta, ma quando sentì lo scrosciare dell’acqua capì che
effettivamente qualcuno in casa c’era, e doveva per forza essere la sua
ragazza.
“Tesoro,
sono tornato!”
“Hai
fatto la spesa?”
La
spesa.
Avrebbe
dovuto farla lui?
“Ehm…
sì, certo…”
Stava
mentendo.
“Ti
va una pizza stasera?”
“E’
un appuntamento galante?”, domandò lei ridendo.
“Certo!
Con te è sempre galante…”
L’acqua
aveva smesso di scrosciare, e quando la porta del bagno si aprì, Harry vide la
sua ragazza in accappatoio intenta ad asciugarsi i capelli con
l’asciugamano.
Era
semplice.
E
lui era un idiota.
“Sai
qual è la notizia del giorno?”, domandò lei prima di posargli un lieve bacio
sulle labbra.
“No”
“A
quanto pare Draco Malfoy e Pansy Parkinson si sposeranno questo sabato, non è
divertente?”, disse voltandosi e iniziando a spazzolarsi i lunghi capelli
castani, mentre il suo ragazzo, alle sue spalle, sudava
freddo.
“Malfoy
e
“Sì.
E’ assurdo! Se leggi il trafiletto dice che è lui che la ama da impazzire…
quante cose sono cambiate dai tempi di Hogwarts…”
“Già.
Ne sono cambiate troppe.”
Hermione
si voltò e gli sorrise.
“Allora,
dove mi porti a cena?”,proseguì.
“Dicono
che hanno aperto una nuova pizzeria… da provare, no?”
***
“Perché
mi hai portato in questa… uhm vediamo, come posso definirla? Bettola?”
Draco
Malfoy guardò la sua futura moglie.
“Aspetti
forse le tue cose,
tesoro?”
“No,
no… non direi.”
“Sai
allora dirmi perché sei… uhm vediamo, come posso definirti? Acida?”
Pansy
gli lanciò un sorriso di circostanza e decise di concentrarsi esclusivamente sul
menù.
Era
la prima volta che mangiava la pizza e non era esattamente addestrata per una
scelta che non l’avrebbe fatta correre alla toilette per
vomitare.
Erano
in silenzio da più di dieci minuti, quando Draco esclamò: “Oh
no!”
“Cosa
succede?”, domandò Pansy chiudendo il menù.
“Sono
appena entrati San Potter e
Pansy
impallidì.
“Stai
bene?”
“Sì”
“Ne
sei sicura?”
“Sì”
Provvidenzialmente
arrivò il cameriere pronto per prendere le loro
ordinazioni.
Grazie
a quel uomo, il malessere passeggero di Pansy, era stato dimenticato dal suo
fidanzato.
***
“Non
sapevo che il furetto e il carlino mangiassero pizza…”, disse Hermione appena
entrata notando la coppia ad uno dei tavoli al centro della
sala.
“Dovremmo
salutarli?”, gli domandò.
“No,
non mi sembra necessario”, rispose lui un po’ accigliato, cercando di spingerla
verso il loro tavolo, ma quando Draco Malfoy si voltò verso di loro, il saluto
divenne inevitabile.
“Potter,
Granger… che strana
coincidenza!”
Hermione
si schiarì la voce.
“Oh
beh… io direi più che terribile
coincidenza…”
Malfoy
ghignò divertito.
“Non
cambi mai, eh Granger?”
“Mai”
Lo
scambio di battute aveva divertito entrambi, ma ciò che avrebbe dovuto saltare
all’occhio era l’innaturale silenzio che c’era tra Harry e
Pansy.
La
norma diceva che avrebbero dovuto scannarsi, come minimo.
***
“Ho
notato che
“Già”
Hermione
posò il bicchierone di birra sul tavolo e lo guardò
intensamente.
“Ora
che ci penso, neppure tu hai spicciato parola”
“Non
avevo nulla da dire e litigare con Malfoy non era necessario. Ho notato che
invece tu e lui siete quasi in sintonia…”
Il
cameriere si avvicinò con le loro ordinazioni.
“Sai
com’è, no? Alla fine siamo stati costretti a vederci per un anno intero tutti i
giorni, una sorta di conoscenza è d’obbligo!”, spiegò, prima di addentare la sua
pizza.
***
La
cena proseguiva per il meglio.
Avevano
mangiato e bevuto a sazietà, e Hermione aveva notato che il suo ragazzo andava
un po’ troppo spesso alla toilette del locale.
Che
fosse la birra?
Che
avesse problemi più urgenti?
Era
ormai la quarta volta che si allontanava dal tavolo, quando il suo posto venne
occupato da Draco Malfoy.
“Salve
Granger”
“Dove
hai lasciato
“Alla
toilette. Ha paura che il trucco si sciolga e va a rifarselo ogni mezz’ora. Il
tuo cavaliere sfigato dov’è?”
Hermione
inarcò un sopracciglio per via del: cavaliere
sfigato.
“Il
suo cellulare non fa altro che squillare in continuazione e poi va sempre alla
toilette. Mi sembra quasi di essere uscita da sola.”, ammise sbuffando
portandosi nuovamente il bicchiere alle labbra.
“Io
non so davvero se essere sospettoso.”
“Uhm…
ora che ci penso… tu ti sposi dopodomani…
congratulazioni!”
“Grazie.
Oh è appena arrivata Pansy”
“Oh
sì. Anche Harry è di ritorno. Beh…buon proseguimento di
serata!”
***
“Dove
sei stato?”
“Un’altra
telefonata di lavoro. Credimi, non lo tollero più!”
***
“C’hai
messo troppo!”
“Non
so, ma questo luogo mi distrugge il trucco.”
***
Il
conto non era stato per nulla salato, e dopo un parfait alle mandorle avevano
ben deciso di fare una passeggiata romantica al chiaro di
luna.
Harry
però sembrava troppo cogitabondo.
“Dovremmo
organizzare un pic-nic con Ron e la sua nuova ragazza…”
“Oh
certo! Moreen!”, disse lui del tutto assente.
Hermione
lo guardò incuriosita.
“Lui
è Moreen hanno rotto sei mesi fa! Adesso sta con Samantah!”, lo mise al corrente
con fare saccente.
Ma
lui sembrava troppo assente per rendersene conto.
D’un
tratto Harry s’irrigidì di colpo.
“Qualcosa
non va?”, domandò apprensiva.
“Sì.
Credo di aver dimenticato il mio cellulare in pizzeria!”
Lei
sorrise.
“Vedrai
che un incantesimo d’appello riuscirai a trovarlo…”
“No!
Devo andare a cercarlo! Tu… tu aspettami qui!”
“E
se volessi venire?”
“No!
Non è il caso!”
E
come se fosse partito con la sua Firebolt, era già scomparso dal campo visivo
della sua ragazza.
***
C’era
qualcosa che non andava.
Ed
Hermione non sapeva cos’era e le sembrava anche di
impazzire.
Si
sentiva come se la situazione, qualunque essa fosse, le stesse sfuggendo di
mano. E lei, lei non era mai riuscito a sopportare che
accadesse.
Harry
era strano, pensieroso e troppo misterioso.
Ed
era risaputo che Harry Potter, non era mai stato
misterioso.
Gli
altri lo avevano sempre dipinto con quel aggettivo, ma lui non lo
era.
“Come
mai tutta sola?”
“Potrei
dire lo stesso di te!”
Lui
ghignò.
“La
mia dama, s’è dimenticata non so bene cosa in pizzeria.”
Hermione
sospirò e guardò intensamente la luna.
Era
candida ed era come se volesse suggerirle ciò che stava tramando il suo
ragazzo.
Il
suo ragazzo perfetto.
“Il
mio ha dimenticato il cellulare”
Attimi
di silenzio caddero tra i due.
“Non
sono un idiota!”
“Malfoy,
senti le voci adesso? Nessuno ti ha attaccato dicendoti di
esserlo!”
“Sapevo
che Pansy mi tradiva… ma non avrei mai creduto che lo facesse con
Potter…”
Potter.
Harry
la tradiva con
Era
da ridere.
E
difatti rise.
“Lo
trovi divertente Granger?”
Non
riusciva a respirare per le troppe risa.
Harry
non poteva tradirla con faccia da carlino.
“Tu
credi davvero che Harry mi possa tradire con
“Perché
no? Certo è una caduta di stile per lei… ma non è da
escludere.”
Si
voltò verso il lato opposto a quello dove era Hermione e si accese una
sigaretta.
L’odore
acre raggiunse Hermione che venne distolta, quasi prepotentemente, dai suoi
pensieri.
“Andiamo
al locale. Se mi ha tradita, voglio saperlo. Se si scopa
Draco
annuì e le cinse la vita con un braccio.
“E’
necessario?”
“Non
direi… ma è figo!”
***
“Dobbiamo…
noi… noi non dobbiamo vederci più, Pansy!”
La
ragazza abbassò lo sguardo.
“Suvvia
Potter, credi davvero che sia così facile lasciarmi? Sto per sposare uno dei
Purosangue più invidiati della Gran Bretagna e mi scopo il bambino
sopravvissuto… cosa potrei volere di più?”
Harry
prese a tormentarsi le mani.
“Ma…”
“Niente
ma. Se hai paura che
Sapeva
che avrebbe dovuto ribattere a quelle parole velenose, ma era come ipnotizzato
dalla presenza della donna.
Era
seducente.
Era
maledettamente ambigua.
Era
affascinante.
Era
maledettamente il suo peccato.
Non
ci pensò più di tanto.
La
spinse contro le piastrelle candide della toilette e prese a baciarla e toccarla
con foga.
I
vestiti che venivano strappati e gettati malamente sul
pavimento.
La
necessità di aversi l’un l’altra sembrava in costante
aumento.
Non
erano mai sazi.
Non
riuscivano ad esserlo.
Quando
Hermione e Draco aprirono la porta della toilette con un:
Alohomora.
Ciò
che videro li lasciò di stucco.
“Non
avrei mai immaginato ti facessi sbattere dallo Sfregiato…”
Pansy
stava per ribattere ma Draco la zittì.
“…
e no, non dirmi che non è come sembra!”
Hermione
guardava Harry con troppa ferocia nello sguardo.
Harry
non riusciva a sostenerlo.
L’aveva
persa per sempre e non esisteva al mondo gesto che l’avrebbe riportata da
lui.
“Hermione…”
“…
risparmia il fiato!Io,da ora in poi, non esisto più!”
“Ma...”
La
ragazza, inviperita si voltò.
“Malfoy?”
“Sì?”
“Ho
una gran voglia di bere!”
“Ai
suoi ordini!”, disse inchinandosi e ghignando alla sua
maniera.
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