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Autore: P4_TFE    07/04/2014    2 recensioni
La casa non era più abitata, ma nuovi proprietari erano all'angolo...
Genere: Horror, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Questa è la mia prima Fanfiction e spero che vi piaccia molto :3
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L'arrivo della nuova famiglia

Speravo di essere adottato da una famiglia qualunque, ma non fu così...

La mia futura famiglia era molto desiderosa del brivido, decisero che al mio arrivo si sarebbero trasferiti in una casa che era conosciuta come -casa degli omicidi-; non che la cosa mi dava fastidio anzi, la casa era bellissima e immensa, tutto rigorosamente arredato Tiffany originale, e il prezzo era molto basso dati i precedenti omicidi che erano stati compiuti in quella casa, su internet le informazioni erano ben dettagliate.

Arrivato nella nostra prima casa li conobbi ed erano al quanto schizzati, mi chiedevano se mi tagliavo, drogavo, fumavo, sentivo le voci e cose simili, erano un po' fuori di testa, ma tutto sommato sentivo che erano bravissimi e pieni di affetto, ma decisamente non ero il tipo di ragazzo che si aspettavano, ero un ragazzino pieno di speranze, avevo un motto tutto mio -i veri falliti sono coloro che non credono nei sogni-, ero molto estroverso, avevo gli occhi azzurri, tranquilli e spesso distaccati dal mondo, evadevo dai miei problemi, ecco perché avevo sempre il sorriso stampato sulla faccia, un sorriso più o meno vero.

Mia madre si chiamava Felicity e mio padre Stein Woods, lei era un' insegnante di lettere che dava ripetizioni pomeridiane, mentre papà era un prestigiatore professionista, io invece mi accingevo a suonare la chitarra e a cantare in alcuni locali, così riuscivamo a mantenere la famiglia.

Erano amanti del brivido, ma anche dei veri fifoni, mio padre aveva paura dei fantasmi e mia madre era follemente perseguitata dalla paura per gli insetti di grossa stazza, io non avevo paura di nulla, ma sentivo come la sensazione che quella casa ci avrebbe portato alla rovina...

Partimmo dalla vecchia casa per arrivare nella nuova, era tutto così strano, varcammo al soglia della porta e il nostro agente edile era al quanto impaurito alla sola idea che noi avevamo comperato quella casa, non ci diede molte informazioni, anche perché notò la nostra al quanto irrispettosa indifferenza alle sue parole, così ci stabilimmo subito.

La casa era formata da 2 piani, quello di sotto aveva una cucina ben arredata, bianca e con molti dettagli, invece la sala aveva dei strani dipinti con scene folkloristiche, erano al quanto strambe, mi saltarono subito agli occhi dato che rappresentavano demoni che laceravano i corpi di alcuni uomini di un villaggio, ma non ci feci più di tanto caso e decisi di salire al secondo piano, dove avrei scelto quale fosse stata la mia camera; notai una piccola stanza, era perfetta, stretta e cupa, il mio angolo di mondo, avevo deciso di stanziarmi li per il resto della mia vita. Le pareti erano color viola e c'erano uno o due quadretti tristi e semplici, così cominciai a mettere in ordine i miei oggetti personali, sul mobile misi la foto dei miei amici, o meglio quelli che definivo tali, dato che sapevo che sparlavano alle mie spalle, attaccai un poster del mio gruppo preferito e poi misi a posto la mia scrivania, il mio portatile, la mia xbox e i miei manga, diciamo che quella scrivania era una delle cose che mi rendevano felici, mi distesi sul mio letto soffice, e entrai in una sorta di trans, ero stanco morto e solo la musica poteva calmare i miei pensieri, ma ecco che parti una canzone che proprio non volevo sentire, così mi misi a dormire per lo stress psicologico, sperando che il giorno seguente sarebbe stato un successone, avevo ancora molto da scoprire di quella casa, che già mi sembrava un grande rifugio, dove potevo essere me stesso.

   
 
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