Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: Clary F    08/04/2014    9 recensioni
Per colpa di un inconveniente nel rituale di Lilith, Jace si trasforma in Jonathan e Jonathan in Jace. A causa dell'ennesimo piano diabolico organizzato da Valentine, Clary intraprende un viaggio alla ricerca di Jace, insieme a Jonathan, mentre i suoi sentimenti diventano sempre più confusi e sbagliati. A New York, Alec, Magnus, Isabelle e Simon cercano di capirci qualcosa, prima di lanciarsi in una missione di salvataggio suicida.
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Jonathan, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Simon Lewis, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
EPILOGUE

 
Era passata una settimana dal Rituale di Restituzione avvenuto nella Città Silente, ma Jonathan era ancora intrappolato nella Città di Ossa, nonostante la sua parte malvagia fosse ormai al sicuro in quel piccolo globo di vetro che teneva appeso al collo. I Fratelli Silenti erano stati categorici, prima di liberarlo e riabilitare il suo nome, avrebbero fatto ogni sorta di indagine e incantesimo per assicurarsi che il male fosse stato davvero estirpato. Era tarda mattinata e Clary andò in camera sua, Luke le aveva lasciato sul tavolo una tazza di caffè e un biglietto con scritto che era andato dal branco, a Chinatown. Sua madre non era in casa, perciò si godette quell'innaturale silenzio, scarabocchiando sul blocco da disegno sagome familiari. Solo quando sentì la nuca formicolare si girò di scatto. Jonathan era sulla soglia della sua camera, appoggiato con una spalla contro lo stipite della porta e un mazzo di chiavi in una mano. Indossava dei jeans e degli stivali neri e una camicia bianca da cui si intravedevano i marchi sul collo e sul torace e la piccola Orbita di Thessalia appesa al collo. I suoi lineamenti erano rimasti gli stessi: zigomi appuntiti, naso affilato e labbra piene; così come i capelli, sempre di un biondo così pallido da sembrare argenteo. Ma gli occhi … non erano più neri come carbone, erano di uno squisito verde smeraldo, luminosi e grandi, conferendogli un aspetto più dolce e decisamente più umano.
«Jonathan,» sussurrò lei, balzando in piedi, senza riuscire a trattenere un piccolo sorriso.
«Sorellina. Jocelyn mi ha dato le chiavi per entrare.» Sventolò il mazzo di chiavi davanti a sé, facendo tintinnare il metallo. «Spero non ti dispiaccia. Mi fermerò qui per un po’, prima di capire dove andare.»
«Certo che non mi dispiace!» Esclamò Clary con voce un po’ troppo stridula, dandogli le spalle e iniziando a riordinare la scrivania senza nemmeno guardare dove metteva le mani. Il pensiero di Jonathan a casa sua, sotto il suo stesso tetto la turbava non poco. Devi smetterla, è tuo fratello, sì disse fra sé e sé. Se non c'era più il demone in lui, questo voleva dire che anche i sentimenti sbagliati se ne erano andati. Rifletté con una piccola punta di tristezza.
«Inizialmente credevo che fosse solo uno scherzo, sai, un modo per quel lupo mannaro di potermi uccidere nel sonno.»  Continuò Jonathan, ancora incollato allo stipite della porta. Clary notò che sembrava perfettamente a suo agio, come sempre in ogni situazione.
«Si chiama Luke.» Sibilò, scontrosa.
«Sì, come vuoi. Luke.» Rispose con voce annoiata, roteando gli occhi verdi.
Clary si voltò di nuovo a guardarlo. «Vedo che la tua anima nuova di zecca non è riuscita a cancellare il tuo brutto carattere. Sempre che tu ce l'abbia un anima.» Concluse a bassa voce, ironica.
«La sento, Clary. Punge anche un po’.»
Lei scoppiò a ridere nonostante tutto e fece per tirargli una matita, ma non ne ebbe il tempo. Jonathan aveva percorso l'intera distanza che li separava in un attimo ed ora le afferrava il polso, bloccandolo; Clary poteva sentire il suo respiro solleticarle il viso.
«Ammettilo, l'alchimia fra noi è innegabile.» Le sussurrò in un orecchio.
Lei deglutì a fatica, il cuore iniziò a battere forte. Allora non era cambiato niente …
«Sai cosa è innegabile?» Sibilò in risposta.
«Cosa?»
«Il dolore che ti farà questa matita quando te la ficcherò nel collo.»
«Dolce come sempre, sorellina.» Sorrise lui, lasciandole andare il polso ma rimanendole pericolosamente vicino.
«Io sto con Jace. Io amo Jace, e non smetterò mai di farlo.» Riuscì a bofonchiare Clary, abbassando lo sguardo sui suoi piedi e cercando di evitare i suoi occhi verdi, così nuovi e magnetici.
«Questo lo so, ma scommetto che non gli hai raccontato del nostro piccolo momento di passione, alla tenuta dei Morgenstern.» La schernì, mettendole due dita sotto il mento e obbligandola a guardarlo in faccia. «Giusto?»
Clary ricordò il loro bacio frenetico, dopo aver scoperto che dietro il quadro di Raziel non c'era più alcun Portale. «No, non gliel'ho detto. E nemmeno tu lo farai. Non dovrà mai venirlo a sapere, è stato uno sbaglio, un errore e non accadrà mai più. Credevo che sarei morta da lì a poco, per quello ti ho baciato.»
«Questo non cambia le cose.»
«Infatti, non cambia le cose, noi siamo fratello e sorella.» Ribatté con rabbia. «Se lo avessi dimenticato …»
«Non l'ho dimenticato. Ma continua a non importarmi, è sbagliato? Forse, non lo so. Quello che so è che tra noi c'è passione. Ogni volta che siamo vicini io la sento. La passione alberga in noi, è la fonte dei momenti migliori ... La gioia dell'amore, la lucidità dell'odio e l'estasi del dolore ... La passione può ferire profondamente. Se potessimo vivere senza conosceremmo certamente la pace, ma saremmo esseri vuoti, stanze vuote, buie e inutili. Saremmo come morti
Clary percepì le dita di Jonathan correrle lungo un braccio nudo, facendola rabbrividire. Sospirò profondamente, cercando di trovare le forze per spingerlo via o, meglio, dargli un pugno in faccia.
«Hai finito?» Gli chiese gelida, scostandosi da lui. Sentiva il viso bruciare sotto le sue lentiggini. «Hai deciso di rendermi la vita un inferno?» Continuò, girando in tondo per la stanza. «Mi sono fatta in quattro per cercare di aiutarti, sono dovuta ricorrere all'aiuto della Regina Seelie, per aiutarti. Probabilmente quando verrà a riscuotere mi chiederà di uccidere una vecchietta o picchiare un cucciolo nelle migliori delle ipotesi e io dovrò farlo, e lo farò solo per te e tu mi ringrazi così?» Sbottò senza riuscire più a trattenersi.
Jonathan sembrava impressionato, la osservava con gli occhi verdi spalancati e le pupille dilatate.
«Non sapevo avessi chiesto l'aiuto della Regina Seelie, Clary.» Disse a bassa voce. Sembrava quasi mortificato, ma era impossibile, no? Jonathan Christopher Morgenstern non era mai mortificato.
«Beh, ora lo sai.»
«Mi dispiace.»
«Non devi dispiacerti. Sono felice di averlo fatto. E … sono felice che tu sia qui. Davvero.» Clary arrossì nuovamente.
Sentirono la porta dell'ingresso sbattere. Jocelyn e Luke erano tornati a casa, Clary percepì le loro voci allegre chiacchierare.
«Clary, Jonathan? Siete in casa?» Gridò Jocelyn dal salotto.
«È arrivata mia madre. Anzi, nostra madre. Comportati bene, ti prego.» Lo supplicò Clary, con un'occhiata significativa. Jonathan sorrise, era il suo solito ghigno arrogante.
«Ma se sono un angelo.» Disse, incamminandosi verso il salone.
Clary roteò gli occhi al cielo. Un angelo caduto, sì disse fra sé, pensando che quella convivenza sarebbe stata più difficile del previsto.
   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: Clary F