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Autore: ily95    08/04/2014    8 recensioni
[Interattiva]
Semidei greci e semidei romani uniti per la più epica delle avventure: riusciranno a collaborare o causeranno la fine dell'Olimpo e del mondo mortale?
Mettetevi nelle mani del Fato e partite per questa grande avventura!
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2.1 Centurioni sclerati e semidei ribelli
-Quinta coorte, avanzare!- la voce di Trix, una dei centurioni, si levò sopra lo sferragliare delle armature e degli scudi.
-Ehi, bellezza!- Dominick, figlio di Bellona, le si affiancò. -Dobbiamo attaccare sul lato destro, sono meno preparati.- suggerì, studiando il fortino avversario.
-Era giusto quello a cui stavo pensando, grazie Nick.- fece lei, con un tono di falsa cortesia.
-Ma figurati.- rispose lui, non cogliendo il sarcasmo e sfoderando un sorriso accattivante. –Magari una volta finito qua potremmo andare a berci qualcosa a…
-Arrestarsi!- lo interruppe lei, alzando il gladio in aria. Poi si voltò verso gli altri. –Martina e voi della seconda linea copriteci le spalle ed intervenite in caso di necessità.- ordinò ad una figlia di Marte. –Jeremy, guida un gruppo e mantenete una formazione a testuggine. Cloud…- si interruppe, guardandosi intorno. –Dove diavolo si è cacciato ancora Cloud?- domandò spazientita.
-E’ andato avanti, come suo solito.- rispose Dominick, con aria annoiata, indicando una figura in lontananza sul Campo Marzio, in prossimità del fronte nemico.
-Allora vallo a prendere, muoviti!- sbraitò Trix, iniziando a perdere la pazienza. –Perché quel ragazzo deve sempre fare di testa sua?
-Ok, ok, ora vado. Non ti scaldare, Trixie.- obbedì Dominick e si sistemò l’elmo in testa, schiacciando la sua candida cresta di capelli.
-E non chiamarmi Trixie!- gli urlò dietro lei, per poi tornare a rivolgere l’attenzione al resto della coorte.

Cloud era quasi arrivato al fortino nemico, presieduto dalla Prima e dalla Terza Coorte.
In effetti, si era stancato di ascoltare gli ordini dei suoi centurioni un po’ troppo presto, ed ora aveva distanziato la sua coorte di qualche centinaio di metri. Beh, poco male, se la sarebbe cavata da solo.
Strizzò gli occhi azzurri e si concentrò sulle linee nemiche: grazie al suo dono da figlio di Giove, riusciva a vedere ogni più piccolo particolare, anche da quella distanza. Studiò gli avversari per qualche istante e stava per correre in avanti quando qualcuno gli comparve alle spalle.
-Cloud!- lo chiamò Dominick, rincorrendolo.
Il figlio di Giove si voltò irritato.
-Cosa vuoi, Nick?- chiese scortesemente.
-Trix sta dando di matto laggiù.- spiegò, indicando la coorte che si stava dividendo in gruppi. –Non vorrai privarla del tuo indispensabile contributo, no?
Cloud si lasciò sfuggire un sorriso, per poi tornare subito serio.
-Sai che lavoro meglio da solo. E poi non mi interessa quello che fanno i centurioni.
Il figlio di Bellona non si lasciò scoraggiare.
-Stiamo per attaccare sull’ala destra, dove sono più deboli.- spiegò, cercando di convincerlo.
Ma Cloud non dava segni di cedimento.
-Eddai, non vorrai mica farmi tornare là senza di te, vero? Quella mi spenna vivo.- scherzò l’altro. –In più, abbiamo bisogno di te, non possiamo lasciare vincere di nuovo la Seconda o la Quarta!
-Ho detto- Cloud si interruppe improvvisamente: macchie scure erano comparse ai lati del suo campo visivo.
-Ma che?
Tutto diventò buio.

-Che succede?- chiese allarmato Dominick, scuotendo invano le braccia per cercare di dissipare l’oscurità.
-Aspetta, provo ad usare l’Occhio dell’Aquila.- fece Cloud, concentrandosi e acuendo la vista attraverso quella spessa coltre oscura. –C’è…c’è qualcuno.- disse, distinguendo due figure.
-Ciao fratellino!- esclamò allegra una di esse.
Cloud strinse la mano sulla lancia.
Due figure –una ragazza alta e molto magra ed un ragazzo muscoloso-  emersero dalle tenebre.
-Oh, fantastico.- commentò Dominick. -La Terza Coorte ha mandato avanti Piatta Amy e Batman.
La figlia di Giove lo fulminò con lo sguardo, mentre il ragazzo al suo fianco modellava l’oscurità intorno a loro.
-Ci dispiace, Cloud.- disse semplicemente il ragazzo, Seeley, alzando le spalle.
-Sì, Cloud.- gli fece eco Amethyst. –E’ solo un gioco, no? Lo sai che ti vogliamo bene.
-Niente di personale.- concluse il figlio di Nox.
-Avanti, allora.- si fece avanti il diretto interessato, mentre Dominick si schierava al suo fianco. –Fatevi sotto.

2.2 Segreti ed oscurità
-Riesci a vedere che succede laggiù?- chiese Aylem, sporgendosi dal fortino per vedere meglio.
-No.- rispose scostante Innis.
-Sono stanca di aspettare,- continuò la figlia di Trivia –voglio combattere!
-Presto ce ne sarà occasione, pazienta un altro po’.- si intromise Meredith, una dei centurioni della Terza. –Ora che Amethyst e Seeley sono andati avanti a fermare il figlio di Giove, il resto della Quinta Coorte non tarderà ad attaccare. E toccherà a noi tenerli a bada, mentre la Prima si occuperà della Seconda.
-Uuuh, sconfiggere la Quinta Coorte: che arduo compito ci spetta!- commentò tra sé e sé Innis, a voce abbastanza alta da farsi sentire dalle altre due.
-Inizia ad incoccare qualche freccia, figlia di Nettuno.- la riprese Meredith. –Non sia mai che la Quinta Coorte ti colga impreparata.
Innis assunse un’espressione accigliata e non diede segni di avere udito.
Il centurione scosse la testa e si allontanò, continuando la perlustrazione.
-Lo so, siamo più forti di loro.- sussurrò Innis, apparentemente a nessuno.
Aylem la osservò preoccupata.
-Tutto a posto?- le domandò cauta.
La figlia di Nettuno si voltò di scatto e la fissò con gli occhi azzurro mare sgranati.
-Sì, certo.- rispose secca.
Aylem continuò ad osservarla preoccupata.
- Non mi guardare come se fossi pazza.- continuò Innis.
La figlia di Trivia sorrise, ricacciando un ricciolo ribelle sfuggito dall’elmo nella sua pettinatura afro.
-Non credo di essere la più adatta per giudicarti.
-Allora non farlo. Lei non lo fa.- ribatté Innis, distendendo le sopracciglia scure.
-D’accordo.- rispose semplicemente Aylem.
Poi un grido le riportò alla battaglia: -Attacco sul fronte destro!- annunciò Connie, l’altro centurione della Terza. –E’ la Quinta.
-Sembra sia ora di andare in scena.- commentò Aylem, impugnando il suo gladio.

Elena si sentiva terribilmente fuori posto.
Con i suoi 13 anni era una delle più giovani combattenti a prendere parte ai ludi di guerra, era italo-americana, era timida ed apparteneva alla sfortunata Quinta Coorte. E di certo il fatto di essere figlia di una dea che non avrebbe dovuto generare prole non contribuiva ad aumentare la sua popolarità.
Anche lì, una volta scalato il fortino avversario, ebbe un attimo di spaesamento: Trix si era lanciata in avanti e stava combattendo contro un centurione della Terza, quella bionda… Bonnie, o qualcosa del genere.
L’altro centurione della Quinta, Jeremy, stava guidando un gruppetto verso gli arcieri per evitare che intralciassero l’avanzata della sua coorte.
-Shells!- la chiamò Trix, che aveva messo al tappeto la sua avversaria e stava per venire accerchiata da numerosi nemici. –Che fai lì impalata? Vieni a darmi una mano, muoviti!
La sua mente da figlia di Minerva ci mise pochi istanti a registrare la situazione.
I suoi occhi verdi ebbero un guizzo e la sua mano era già schizzata sul pugnale: aveva un piano.

Seeley si diede un’occhiata alle spalle: il fortino della sua coorte era stato assediato e lui era contento di non trovarsi in mezzo a tutta quella confusione.
Le sue mani continuavano a muoversi veloci, modellando le tenebre intorno a sé. Sebbene stesse iniziando a stancarsi, non dava segni di cedimento. Cloud era uno dei suoi pochi amici, ma sul campo di battaglia non c’è spazio per gli affetti: lui ed Amethyst dovevano portare a termine la missione.
Cloud e Dominick stavano sferrando colpi alla cieca, sperando di colpire gli avversari, mentre Amethyst li coglieva di sorpresa, assestando colpi ben piazzati.
Seeley non poteva deconcentrarsi per brandire un’arma e quindi si limitava a schivare affondi di tanto in tanto.
-Potresti accelerare un po’ i tempi?- domandò scocciato il figlio di Nox, iniziando a percepire un calo di potere nelle sue mani.
-Ci sto provando, resisti ancora un po’!- gli rispose Amethyst, sferrando un colpo al petto del fratellastro, che riuscì ad evitarlo.
Intanto Dominick era riuscito a capire da che punto provenisse la voce di Seeley e si avvicinò di soppiatto.
Il figlio di Nox non si accorse di niente finché la lama nemica non gli scalfì il braccio. Il taglio era superficiale, ma bastò a fargli perdere la concentrazione: la luce dissipò velocemente l’oscurità, e Cloud, approfittando del momento di chiarezza, colpì la sorellastra con l’elsa, mandandola al tappeto.
-Ben fatto, Cloud!- si complimentò Dominick, dandogli una pacca sulla schiena. –Ora andiamo ad aiutare la nostra coorte!

2.3 Expugnatio et clades (*)
Nel fortino presidiato dalla Terza Coorte, gli attaccanti non se la stavano passando proprio bene.
Innis e gli arcieri, aiutati da Aylem e da altri guerrieri, erano riusciti a respingere la seconda linea di attacco della Quinta, che si era ritirata.
All’interno delle linee nemiche era rimasta solo una manciata di combattenti.
-Trix, gli altri sono stati ricacciati indietro.- la avvisò Jeremy, affiancandola in un combattimento contro due ragazzi grandi e grossi figli di Marte.
-Che tornino all’attacco!- ordinò quella, mentre un avversario riusciva a disarmarla.
-Non ce la faranno, lo sai.
Gli occhi scuri del centurione luccicarono come due carboni ardenti.
-Non intendo perdere di nuovo. Io ho una cosa che forse a te manca: l’onore.- ribatté Trix mentre, a mani nude, evitava l’affondo del nemico, gli afferrava il braccio, glielo torceva dietro alla schiena e lo buttava a terra, premendogli le ginocchia sulla schiena.
Jeremy, che stava ancora combattendo con l’altro, alzò gli occhi al cielo.
-La tua tecnica non è molto romana.- la schernì.
-Forse no,- rispose lei, recuperando il suo gladio e sistemandosi i capelli castani. –Ma il mio obiettivo lo è: la conquista.
Si lanciò sull’avversario di Jeremy, riuscendo a fargli perdere l’equilibrio.
Il centurione alzò gli occhi al cielo, mentre la ragazza correva verso altri avversari.

La sua idea avrebbe funzionato, Elena ne era certa, se solo fosse riuscita a raggiungere il punto giusto, in cui due travi si incrociavano: facendo leva su una di quelle, avrebbe potuto tagliare il passaggio di gran parte dei semidei che stavano sulla passerella esterna del fortino. Così la via sarebbe stata sgombra per la sua coorte.
Peccato che al momento la strada di Elena fosse bloccata da una ragazza magra e dalla pelle scura, una figlia di Trivia, le sembrava di ricordare.
-Arrenditi, ragazzina. La vostra coorte non ha speranze.- le consigliò quella, sorridendole accondiscendente.
La figlia di Minerva si guardò intorno: i suoi erano in minoranza, e la Terza era accanita, ma sapeva che avrebbe potuto esserci ancora una speranza. Se solo lei fosse riuscita a eliminare un po’ delle fila avversarie, la Quinta avrebbe combattuto con rinnovata speranza, guidata dall’ardore di Trix.
-Non mi arrenderò adesso.- rispose Elena, con insolita sicurezza.
-Come preferisci.- rispose l’altra, Aylem, sguainando la spada d’oro imperiale.
Si avventò sulla minore, che riuscì in qualche modo a parare con lo scudo i primi colpi.
Un affondo le ferì la fronte, mentre tentava di schivarlo.
Elena, stordita dal taglio, cadde all’indietro, perdendo lo scudo, sovrastata dall’esile figura di Aylem.
Ma proprio quando stava per darsi per sconfitta, le saltò all’occhio un piccolo punto sul braccio lasciato scoperto dall’armatura dell’avversaria. Strinse il suo pugnale e, quando ella si avventò nuovamente su di lei, la colpì esattamente in quella piccola zona. Non era un colpo potente, né particolarmente efficace, ma bastò a far sì che Aylem si deconcentrasse e lasciasse la presa sull’elsa.
Elena colse l’attimo ed allontanò il gladio da lei.
La figlia di Trivia sembrò, per un attimo, disorientata. Poi sorrise.
Le sue sopracciglia si avvicinarono, conferendole un’espressione concentrata ed un leggero fumo bianco sembrava emergere da sotto i suoi piedi, pronto a circondare la sua intera figura. Elena non sapeva se fosse a causa del colpo in testa ricevuto, ma le sembrò proprio che gli occhi dell’avversaria avessero iniziato a cambiare colore: verde, blu, viola, celeste.
E proprio quando la ragazzina stava cominciando a temere il peggio, il grido di Jeremy riecheggiò nell’aria: -Quinta Coorte, ritirata!




(*) conquista e sconfitta



Note Autrice
Zalve bella gente!
Mi scuso per il ritardo, spero che sia valsa l'attesa.
Oltretutto, ho una connessione di cacca di Minotauro e ci ho messo eoni  a riuscire a pubblicare >.<
So che questo capitolo è più incasinato del precedente - non lo credevo possibile e invece! - ma spero che siate riusciti a capirci qualcosina. E ho scoperto di fare pena a descrivere le scene di lotta e a dare titoli: yay!
Ho riletto un po' molto di fretta, quindi se trovate errori vari non esitate a segnalarmeli! 
I "fantastici" centurioni (Trix, Jeremy, Connie e Meredith) sono miei personaggi, così come i pretori e l'augure che compariranno più avanti.
Spero che i vostri personaggi siano risultati abbastanza IC, ho letto e riletto le schede e spero di non averveli stravolti.
Come al solito, penso a quello che devo scrivere qui e poi me lo scordo, fantastico. 
Quindi niente, sappiate che aspetto le vostre opinioni e che sono aperta a critiche, purchè costruttive. 
Ily 

 
  
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