Fanfic su artisti musicali > Pierce the Veil
Ricorda la storia  |      
Autore: Hysterical Weapon    08/04/2014    3 recensioni
Gli mancavano le voci di Mike e Jaime e Tony, ma soprattutto gli mancava Jaime con i suoi capelli spettinati e il sorriso che gli sfiorava le orecchie. 
[Fuenciado]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jaime Preciado, Vic Fuentes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Manchi

 
 
 
 
La notte aveva già colorato il cielo da qualche ora quando Vic aprì la porta d'ingresso di casa per poi trascinare i suoi trolley nell'atrio.
Appoggiò la schiena sullo stipite e sfilò il cappellino dalla testa, una piacevole sensazione di relax prese ad intorpidirgli le gambe e convenne che fosse meglio portare i bagagli in camera da letto subito; se si fosse seduto sul divano non sarebbe stato in grado di muoversi per dieci ore di fila.
Con un leggero sorriso sulle labbra trafficò su e giù per le scale, osservava con orgoglio ogni angolo di quella casa che aveva comprato tutto da solo con i soldi che la musica, le sue lacrime e il suo sangue gli avevano permesso di guadagnare.
Non poteva fare a meno di pensare che ne fosse valsa la pena, stare male e piangere e gridare, che se il suo passato non lo avesse perseguitato forse quella casa, e i Pierce the Veil, non ci sarebbero stati.
Per quanto fosse impossibile anche solo immaginarlo, neanche Jaime e Tony non sarebbero entrati nella sua vita... scosse la testa e decise di infilarsi sotto la doccia, puzzava da far schifo e sentiva il bisogno di indossare qualcosa di comodo.
Erano mesi che desiderava fare una doccia con calma, senza suo fratello Mike che gli urlava di muoversi e Tony che aveva sempre bisogno del bagno quando lui doveva lavarsi. 
C'era silenzio, solo il rumore dell'acqua lo distraeva dai suoi pensieri e da quelle decine di colori che gli affollavano i pensieri: aveva visto così tanto in quell'ultimo periodo che temeva di aver già iniziato a dimenticare qualcosa, quei piccoli particolari che non sembrano arricchire la quotidianità ma, a guardar bene, la rendono più viva.
La testa era spinta all'indietro e gli zampilli gli allontanavo i capelli dal viso, la pelle quasi scottava per il calore che aveva accumulato; si decise finalmente ad uscire e rabbrividì appena, quando si avvolse nell'asciugamano chiaro.
I piedi umidi lasciarono leggere tracce sul pavimento fino al letto, dove si sedette per poi iniziare ad asciugarsi.
Improvvisamente il tanto desiderato silenzio e tutta quella tranquillità che gli aleggiava intorno lo fecero sentire strano e si scurì in volto, iniziò a percepire una sorta di vuoto alla bocca della stomaco.
Gli mancavano le voci di Mike e Jaime e Tony, ma soprattutto gli mancava Jaime con i suoi capelli spettinati e il sorriso che gli sfiorava le orecchie. Ormai non ricordava neanche più quando il ragazzo era entrato a far parte della sua vita e di quella di suo fratello, ma sapeva con certezza che quest'ultimo tour appena concluso aveva cambiato irreparabilmente il loro rapporto; Jaime lo completava e, quelle pochissime volte in cui era in silenzio, aveva quasi l'impressione di sentire i suoi pensieri così da rispondergli con un cenno del viso.
Vic nel frattempo si era disteso, i capelli lasciavano chiazze bagnate sulla coperta e, seppur infastidito, non si mosse da quella posizione. Aveva messo a fuoco, nella sua testa, Jaime che si grattava il naso nel sonno e non voleva per nulla al mondo, in quel momento, interromperne il ricordo. 
Gli mancava, aveva bisogno di sentirlo ridere; era come se uno dei suoi arti se ne stesse andando in giro da solo per San Diego, una sensazione del tutto nuova ma sempre più dolorosa ad ogni secondo che passava. Senza neanche rendersene conto Vic si ritrovò a pensare che il bassista doveva essere la sua parte sinistra, non poteva essere altrimenti perché è lì che si trova il cuore.
Jaime mancava, non sorrideva, non copriva il viso con le mani perché si vergognava. Il cantante non aveva mai capito perché lo facesse, perché cercasse sempre di nascondere gli occhi e il naso e le fossette.
Alla fine Vic si vestì alla bell'e meglio e il più velocemente possibile e, con i capelli ancora umidi, cercò il suo telefono.
Pizza, ti va?, gli chiese con un messaggio, le dita tremavano dall'impazienza.
Mi va sempre, lo sai, e Vic sapeva che non si stava riferendo alla pizza.
Ebbe appena il tempo di asciugare i capelli che sentì bussare alla porta e, dall'altro lato, la voce inconfondibile di Jaime che canticchiava tra sé e sé.
"Pizza." esordì con un largo sorriso, di quelli che gli illuminavano il viso. "E birra."
Il cantante gli fece strada per poi fargli poggiare il cartone e le lattine sul tavolino del salotto prima di prendere una leggera rincorsa e agganciargli le braccia al collo. Con il mento sulla spalla di Jaime si fece stringere forte, il bassista ridacchiava e resistette alla tentazione di mordergli una guancia.
"Direi che ti sono mancato, se non ci fossimo salutati poco più di un'ora fa."
Si sedettero sul divano e Vic fece gli onori di casa aprendo la scatola della pizza e le lattine, dopo averne preso una fetta iniziò a masticare con la testa appoggiata sulla spalla dell'altro mentre fissavano lo schermo scuro della tv spenta. Jaime invece mosse piano il pamo della mano libera fino ad arrivare a stringere le dita del cantante e a giocarci di tanto in tanto. 
"Ti ricordi quando ti dissi smettila di baciarmi la mano*, durante quell'intervista?" disse il bassista interrompendo il silenzio.
"Hmm..." mugolò Vic con la bocca piena.
"Non volevo davvero che smettessi, sì ecco sai che mi piace quando stiamo i-insieme, non volevo risponderti in quel modo."
Allora il cantante alzò la mano tenendo stretta quella di Jaime che portò alle labbra e lasciò piccoli baci sul dorso tenendo gli occhi puntati in quelli dell'altro che abbassò, imbarazzato, lo sguardo. 
"Non ridere, Fuentes." borbottò a denti stretti e l'altro non potè far altro che posare il suo pezzo di pizza sul cartone e avvicinarsi ancora di più a Jaime fino ad accoccolarglisi sulle gambe. Senza attendere una qualsiasi reazione gli poggiò il naso sulla guancia e mosse il viso verso il basso tracciando una linea fino al collo, che coprì anch'esso di baci. Il profumo intenso di Jaime gli intorpidì i sensi e lui sembrò quasi accorgersene perché gli strinse un fianco con la mano come se volesse avvicinarlo ancora di più. 
Si muoveva piano, Vic, e con la stessa lentezza Jaime reagiva a quei giochi di sguardi e sapori, a quella pelle che avrebbe voluto sfiorare con le labbra dal primo momento in cui aveva messo piede in quella casa.
"Non osare mai più dire che devo smettere di baciarti, non credo proprio che la prossima volta obbedirò."
Jaime non mancava, sorrideva, si copriva il viso con le mani perché era innamorato. 
 
 
 
Note:
*si fa riferimento ad una gif che ho trovato su tumblr in cui Vic bacia la mano di Jaimr e lui dice: Stop kissing my hands.
Non so proprio cosa dire, sono affogata nella Fuenciado e ho sentito il bisogno fisico di scrivere qualcosa, spero solo sia decente ;;
Chiedo scusa per errori di battitura o html, sono dal cellulare non avrò un pc nuovo fino alla prossima settimana. 
Un bacio e fatemi sapere!
 
 
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Pierce the Veil / Vai alla pagina dell'autore: Hysterical Weapon