Il
mio sbaglio più grande
Un gioco che
non vinco mai
il mio sbaglio più grande che rabbia che mi fai.
La trappola dei giorni miei sei il mio sbaglio più
grande
ma che rifarei.
Zuko,
il
solo pensare al tuo nome mi fa star male…
Ho
appena finito di leggere la tua lettera, sono arrabbiata con te, mi hai
lasciata e non hai avuto nemmeno il coraggio di dirmelo in faccia.
Proprio
io che ho sempre cercato di mantenere i miei sentimenti imbottigliati,
rinchiusi dentro il mio cuore, invisibili agli occhi degli altri,
adesso sto
male a causa tua. Ma infondo dovrei esserci abituata.
Da
quando eravamo piccoli, ho sempre provato a conquistare il tuo, di
cuore. Mi
sembra ancora di vederci, tu che passavi con tua madre davanti a me e
alle mie
amiche ed io che arrossivo dalla testa ai piedi.
Anche
allora i miei sforzi erano sempre stati vani, sei l’unico
gioco a cui non ho
mai vinto.
Dimmi dimmi
come stai, sembri un
angelo depresso
che non vola mai… giuro che ti sposerei,
ma c'è nascosto un diavolo nelle lacrime che mi
dai.
E' durato un flash io mi ero illusa di noi
ma non è giusto farne un dramma tanto so chi sei.
Ecco,
ora sei di nuovo davanti ai miei occhi, è molto tempo che
aspetto questo
momento, da quando ho letto quella maledetta lettera, non vedo
l’ora di
sputarti in faccia tutto il mio odio.
Sono
finalmente
riuscita ad incontrarti.
Sei in
prigione, ecco la fine che hai fatto, questo hai guadagnato a lasciare
me e il
tuo paese, soltanto sofferenza.
Perché?
Perché l’hai fatto Zuko? Io ti amavo e tu mi hai spezzato il cuore. Ma allora
perché adesso, mentre ti guardo,
sento in fondo al mio cuore il desiderio di stringerti ancora a me come
facevo
un tempo?
Sembri
sincero mentre dici che non avresti mai voluto lasciarmi, ma che
l’hai dovuto
fare per salvare il tuo paese, ma se fosse davvero così,
perché non mi hai portata
con te? Perché mi hai lasciata qui?
La
verità è che tu mi hai illusa, ed io come una
stupida ci sono cascata. Ma
adesso ho imparato la lezione, adesso so chi sei.
Lo sai tu mi
hai messo nei
guai
i miei occhi sono isole dove non viaggi mai.
Bravo forse più di me a ingannarmi senza maschera
ed io a fidarmi di te.
E' durato un flash io mi ero illusa di noi
ma con l'istinto di una donna oggi so chi sei.
Ecco,
sono
riuscita a salvarti, quando ti ho visto bloccato su quella teleferica,
mentre
gli uomini di Azula erano intenti a tagliare i cavi per farti
precipitare, non
sono riuscita ad ignorarti.
Sarei
dovuta rimanere al mio posto, ferma senza fare niente, sapevo a cosa
sarei
andata incontro, ma non potevo rimanere li, immobile mentre
cercavano di ucciderti.
Ho
sbaragliato tutti i soldati senza pietà, per darti la
possibilità di salvarti.
Ma poi
ti ho visto, sai? Ti ho visto andare via con i tuoi amici ed il vuoto
nel mio
cuore è tornato.
Non
sento neanche le parole di tua sorella, non ho paura di lei:
“Hai fatto male i
tuoi calcoli Azula, il mio amore per Zuko è più
forte del timore
che provo nei tuoi confronti”.
Si infuria come non mai,
lei. Ma io sono più
forte, ormai so di esserlo e non esito a mettermi in posizione di
attacco, non
ho più paura.
Poco
dopo mi ritrovo in una cella, mi hai messa nei guai Zuko, ma non sono
mai stata
più felice di così, perché tu sei vivo
e sono certa che prima o poi, un giorno
riuscirò ad incontrarti di nuovo.
Mi
contraddico coi miei baci ma è
così
spegni tutte le luci e va da se che sono persa di te
Un gioco che non vinco mai
il mio sbaglio più grande che rabbia che mi fai.
Il vuoto sotto i passi miei sei il mio sbaglio più
grande
ma che rifarei
La
guerra è finita, l’avatar è riuscito a
sconfiggere tuo padre ed io finalmente,
dopo mesi di prigionia sono libera.
Non vedo
l’ora di rivederti, devo ammettere che ho paura, forse tu ti
sei dimenticato di
me, forse hai trovato una nuova ragazza, ma sono consapevole del fatto
che non
avrò alcuna certezza finché non ti
vedrò.
Finalmente
vengo scortata nel palazzo del signore del fuoco, mi dirigo verso la
tua
camera, ma le guardie mi sbarrano la strada: il futuro signore del
fuoco, Zuko,
è impegnato e
non può
essere disturbato.
Inutile
dire che i mesi di prigione non hanno ammorbidito il mio carattere.
Qualche
minuto dopo, quelle stesse guardie vengono attaccate al muro dai miei
stiletti.
Entro
nella stanza e ti vedo, mentre cerchi di indossare la tua tunica da
cerimonia,
ma la ferita che hai sul torace ti impedisce di fare quei facili
movimenti
senza lamentarti per il dolore.
Chissà
come te la sei fatta quella cicatrice, forse un giorno me lo
racconterai. Ma
adesso è arrivato il momento della verità.
Il mio
è
quasi un sussurro “Hai bisogno di una mano?”.
Ed
è
quando ti giri nella mia direzione che mi dedichi quel tuo
straordinario
sorriso, quello che ho sempre amato, quello che mette in forse tutte le
mie
certezze.
Ti aiuto
a vestirti, mentre
mi chiedi come ho fatto ad uscire di prigione, sei proprio uno zuccone,
penso
mentre ti ricordo che mio zio è il sovrintendente della
prigione.
I miei
dubbi però non tardano a tornare.
Decido
di rischiare il tutto per tutto, devo capire cosa provi per me Zuko, se
eri
sincero quando dicevi di amarmi o se stavi mentendo.
“E
non
guasta avere un
fidanzato che è il
signore del fuoco” Affermo mentre abbasso lo sguardo
aspettando una tua
reazione.
“Questo
significa
che non mi odi più?” Mi chiedi
mentre ti
avvicini di più a me, alzo lo sguardo e mi perdo nei tuoi
profondi occhi
dorati.
“Lasciami
pensare… Veramente direi che mi piace” Affermo
mentre ti avvicini e poggi
delicatamente le tue labbra sulle mie.
Dovrei
essere furiosa con te per tutto quello che hai fatto, ci provo, ma i
nostri
baci mi ricordano il ruolo che ho sempre occupato in questo gioco: sono
persa
di te.
Ora ne
sono sicura Zuko, sei stato lo sbaglio più grande che avessi
potuto fare, ma
sei anche l’unico sbaglio che rifarei in eterno.