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Autore: mikyintheclouds    09/04/2014    4 recensioni
dopo aver visto la 2x17 mi sono convinta che Sean ha davvero bisogno di imparare un po' di russo...e chi meglio di Alex per insegnarlglielo?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexandra Udinov, Sean Pierce
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“No, Sean. Devi mettere insieme la ‘V’ e la ‘S’. È un suono più gutturale.” Rispiegò pazientemente Alex, anche se ormai la sua capacità di sopportazione era arrivata al limite.
Si era offerta di dargli qualche lezione di russo perché era impensabile che non conoscesse nemmeno una parola e che lei dovesse fargli da traduttrice anche in quei momentini scomodi in cui ne andava della loro stessa vita.
“Mettere insieme la ‘V’ e la ‘S’, capito.” Rispose Sean.
Erano seduti in quel bar da due tazze di caffè e una brioches fa e ancora non aveva assolutamente idea di come si pronunciasse quella dannata parola, così come non si ricordava le altre che lei gli stava pazientemente insegnando.
Come faceva a concentrarsi quando i suoi occhi continuavano a cadere insistenti sullo scollo della maglietta di quella bellissima ragazza che in poco tempo gli aveva rubato il cuore?
La pelle perfetta del suo seno che si alzava e si abbassava a ogni respiro lo distraeva e non poco.
Ripeté la parola, dicendola nello stesso identico modo in cui l’aveva pronunciata le tre volte precedenti.
Alex perse la pazienza.
“Non ti stai concentrando! Non ci provi nemmeno!” Sbottò guardandolo duramente negli occhi.
“Mi sto concentrando, ma è difficile. Evidentemente anche il metodo d’insegnamento non è corretto.”
“Cosa?” Ribatté Alex, allibita.
“Non puoi insegnarmi parole a caso, Alex. Devi dare un ordine a quello che dici, farmi imparare dalla base, per poi spiegarmi le cose più difficili.”
“Ma fucile È la base, Sean. Se non te ne fossi accorto, passiamo gran parte del nostro tempo a combattere e parole come fucile, pistola, mitra, bomba, le dovresti conoscere.”
“Dico solo che forse dovrei partire da qualcos’altro che potrebbe servire, per esempio come si dice ‘il mio nome è Sean’”.
“Miaa azavut Sean. Ripetilo.” Rispose allora acidamente, tentando di assecondarlo con aria di sfida.
“Mii zavot Sean.”
Ripeté diligentemente l’ex Seal, sbagliando nuovamente la pronuncia.
Quegli occhioni azzurri che lo guardavano sarebbero stati la sua rovina. Per di più era ancora più bella, adesso che era irritata dal suo comportamento.
“NO!” Ribatté malignamente con un pizzico di soddisfazione malcelata. “Perché non ci provi almeno? Non stiamo giocando, Sean! Se vuoi stare al mio fianco e aiutarmi nelle mie missioni, devi assolutamente imparare un po’ di russo?”.
“Stare al tuo fianco? È questo che vuoi da me?”
“Non cambiare argomento.” Involontariamente, però, le gote le si tinsero di un lieve alone rosso che a lui non passò inosservato.
Sean sorrise. Faceva tanto la dura, ma in fondo era ancora una ragazza che aveva bisogno di attenzioni, molte attenzioni, tutte quelle che lui era disposto a dedicarle, tutte quelle che sarebbero servite per renderla felice. Quella che era partita come una missione per aiutare sua madre e la Supervisione si stava pian piano trasformando in qualcosa di vero, profondo, che lo prendeva emotivamente ogni giorno di più.
“Perché ridi, ora?”
“Niente, continuiamo pure. Prometto di impegnarmi, parola di Lupetto.”
Andarono avanti ancora per una buona mezz’ora a ripetere parole.
Sean sbagliava sempre più frequentemente e Alex finì per spazientirsi definitivamente.
“Okay, Sean, ora basta!” Gridò, suo malgrado. “Se non mi vuoi stare a sentire, la cosa finisce qua. Non ho voglia di sprecare il mio tempo con uno che non ci mette nemmeno un po’ d’impegno. La prossima volta mi ricorderò di non offrirti più alcun aiuto in niente.”
Detto questo, si alzò dalla sedia, afferrò la borsa e la giacca e fece per uscire dal bar in cui si erano trovati.
Sean, rapido, l’afferrò per un braccio, richiamandola.
“Alex.”
“Cosa c’è adesso?” Rispose lei voltandosi verso di lui e fulminandolo con lo sguardo.
“ты прекрасна, когда ты злишься.” Le disse in un perfetto russo, gli occhi fissi nei suoi e l’espressione seria.
Alex si liberò dalla sua presa, si girò verso l’uscita e riprese a camminare. Quando passò davanti alla vetrina del bar alzò lo sguardo su di lui, ancora seduto, e, nonostante tutto, quando i loro occhi s’incontrarono, non poté fare a meno di sfoggiare un sorriso che lui ricambiò prontamente.
Cosa doveva fare con quel Sean?
 
 
Ciao! =) Dedico questa piccola OS un po’ senza senso alla mia amica Laura. E' ispirata all’episodio 2x17. Fatemi sapere cosa ne pensate e perdono per la scrittura del russo con le nostre lettere. =P
  
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