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Autore: telesette    10/04/2014    0 recensioni
[Sampei]
Cadendo Yumi aveva lasciato cadere la canna, stringendosi a Pyoshin per un riflesso incondizionato, e così i due si ritrovarono stretti al suolo e abbracciati con le labbra pericolosamente vicine.
Yumi ammutolì, arrossendo violentemente, mentre Pyoshin ancora faceva fatica a rendersi conto della situazione.
Si trattava chiaramente di un fatto accidentale, senza alcuna intenzione, e tuttavia Yumi aveva appena rischiato di "baciarsi" proprio con l'individuo che più detestava in assoluto...
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sampei ( 釣りキチ三平 Tsuri Kichi Sanpei ) è una serie di animazione giapponese del 1980, tratta dal manga di Takao Yaguchi in 62 albi. In Italia il manga originale è tuttora inedito, anche se le Edizioni Star Comics hanno pubblicato alcuni volumi in cui sono state raccolte alcune storie che Yaguchi ha realizzato negli ultimi anni. La serie è stata realizzata dalla Nippon Animation nel 1980 per un totale di 109 episodi.

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Sampei - Sigla Iniziale

***

YUMI SHIRAKAWA ( ep. 14-15-16 della serie animata ) appare nella puntata suddivisa in tre parti, conosciuta come "Il Takitaro".
Veramente molte persone mi hanno chiesto se potevo dedicarle un piccolo spazio su qualche fanfiction.
Per chi, eventualmente, non se la ricordasse, rivediamo un po' assieme questo personaggio.
Yumi è una campionessa di livello nazionale nelle gare di lancio, esperta soprattutto nell'uso delle esche artificiali, distìntasi per meriti ed abilità tecnica davanti ad un folto pubblico di spettatori. Ciononostante non è mai riuscita a digerire l'affronto subito dai commenti di Pyoshin Ayukawa, il quale ha espresso senza mezzi termini che tutta la bravura della ragazza non c'entra assolutamente nulla con lo spirito della pesca.
L'orgoglio di Yumi, infatti, le impedisce di riconoscere che i risultati sportivi conseguiti sul bordo di una piscina olimpionica non hanno molto a che spartire con la pesca vera e propria, dal momento che la vera abilità di ogni buon pescatore si riconosce solo ed esclusivamente in situazioni estreme dove è necessario soprattutto il giusto equilibrio tra una buona tecnica e il rispetto verso la natura e l'ambiente circostante.
Desiderosa di vendicarsi dell'insolenza di Pyoshin, unico a mortificarla davanti agli applausi di ventimila persone, Yumi decide di recarsi sulle rive del lago ove, secondo la leggenda, si nasconderebbe un gigantesco pesce misterioso conosciuto come "Pesce-Takitaro". Qui Yumi fa ovviamente la conoscenza del giovane Sampei, il quale rimane affascinato dalla straordinaria precisione della ragazza nel maneggiare la canna, ma anche Pyoshin è attratto dalle voci che girano attorno al famoso pesce. Fin da subito, appare evidente che tra Yumi e Pyoshin non corre affatto buon sangue, poiché il carattere schietto e sincero di Pyoshin non gli permette di usare alcun tatto di fronte all'arroganza altrui.
Caratterialmente Yumi è caparbia e ostinata, crede che i concetti tradizionalisti sulla pesca siano ormai superati, ma riflettendo sul modo di fare di Sampei e soprattutto sulle parole di Nonno Ippei finirà per rivedere molte delle sue convinzioni e diventerà una persona migliore.
Molte delle mail che ho ricevuto, assieme alle richieste su una storia avente Yumi come protagonista, parlavano di un ipotetico "risvolto amoroso" tra lei e Pyoshin.
Devo dire che, rivedendo tutti e tre gli episodi della serie, l'idea non mi è affatto dispiaciuta. Perciò mi sono detto: "facciamo qui un tentativo, e vediamo cosa il vecchio telesette riesce a tirare fuori"...
Non posso garantire nulla, intendiamoci.
Questa è solo una fanfiction, fin qui non ci piove, ma spero che quanto segue risulti quantomeno gradevole e non troppo lontano dal contesto originale.
Ringrazio tutte le persone che mi hanno scritto, dedicando loro la storia in questione, e vi raccomando solo di sedervi comodamente.
Buona lettura!

L'Autore

 

***

 

Una pescatrice orgogliosa

 

Pyoshin era rimasto alquanto sorpreso, nel ricevere una lettera di sfida proprio da lei.
Yumi Shirakawa, due volte campionessa nazionale delle gare di lancio, era un tipino alquanto difficile da trattare.
Da mesi, ormai, Pyoshin non aveva più sue notizie... e la cosa non gli dispiaceva per nulla.
Per lui, Yumi era solo una sciocca pescatrice viziata e presuntuosa. Un tempo non le avrebbe neppure dato troppa importanza, dal momento che la considerava semplicemente un'immatura, ma le parole e il tono della sua lettera suonavano quasi come una cosa seria.

"Ho riflettuto molto ultimamente, non solo su quello che mi hai detto, e credo di aver finalmente capito una cosa molto importante sulla pesca.
Ho deciso di abbandonare le gare e il pubblico degli stadi, per mettermi ulteriormente alla prova con i laghi e i fiumi di tutto il Giappone. Sono ormai circa otto mesi che sperimento le difficoltà e le soddisfazioni del confronto con la natura e coi pesci di tutte le specie, anche se non sono ancora del tutto convinta delle tue teorie antiquate sull'Arte della Pesca. Devo tuttavìa ammettere che è molto più gratificante gestire la situazione in condizioni estreme, piuttosto che centrare un semplice bersaglio in acqua con un lancio più che preciso.
Ho perso molta della mia supponenza circa l'infallibilità della tecnica, e questo dal giorno in cui ho fallito nel mio tentativo di prendere il leggendario Pesce-Takitaro, ma c'è una questione che attendo di regolare da molto tempo proprio con te.
Quando ti lanciai la mia prima sfida, davanti all'ingresso dello Stadio di Tokyo, hai avuto la faccia tosta di ignorarmi e di salire in macchina come se niente fosse.
Sei un autentico cafone, Pyoshin Ayukawa!
Non ho dimenticato la tua sfrontatezza, né la tua insopportabile sicurezza, e considero il tuo atteggiamento come una gravissima offesa personale. Con questo, ritengo la nostra sfida ancora aperta e sono pronta ad affrontarti lealmente in una gara di pesca autentica.
Niente pubblico e niente testimoni, solo tu ed io e le nostre rispettive abilità a confronto.
Se vinco io, dovrai umilmente scusarti per tutte le cose che hai osato dire sul mio modo di pescare.
Se invece dovessi vincere tu, sarò io ad accettare le tue condizioni e riconoscerò la mia sconfitta, anche a costo di non impugnare mai più una canna da pesca.
Non ti permetterò di ignorare la mia sfida, Pyoshin, sappilo.
Sarai costretto ad accettare, dovessi venire a cercarti di persona, e mi aspetto che onori i termini del duello così come io farò altrettanto
"...

- Beh, devo riconoscere che ha del carattere - osservò sereno Pyoshin, nello scendere dalla macchina e guardarsi attorno.

Il luogo che Yumi aveva scelto come teatro della sfida era un lago situato a poche ore d'auto dal Monte Fuji.
Pyoshin non dovette aspettare molto che, dal lato opposto della riva ove lui era appena arrivato, la sua affascinante rivale stava appunto esercitandosi in vista del suo tanto sospirato duello.
A vederla, il pescatore doveva ammettere che era molto migliorata dall'ultima volta: i suoi lanci non erano solo precisi ma anche ragionati, come dimostrava la quantità di prede abboccate ai suoi piedi, e Yumi sembrava molto più determinata e consapevole della reale difficoltà che comportava pescare con finalità autentiche.

- Pyoshin - mormorò tra sé, saggiàndo la flessuosità della propria canna. - Non ti permetterò di mancarmi ancora una volta di rispetto... Vincerò la sfida e ti costringerò a rimangiarti le tue parole, una volta per tutte!

Ormai era una faccenda che attendeva solo di essere risolta.
Più delle parole che le aveva rivolto, per quanto fossero anche osservazioni corrette e giustificate, quello che a Yumi bruciava tuttora era la presunta superiorità con la quale quel bellimbusto di Pyoshin Ayukawa si permetteva di guardare ai suoi meriti sportivi e agli anni di sacrifici agonistici cui si era sottoposta.
Secondo lui, infatti, una tecnica perfetta ed uno stile impeccabile erano solo una sciocca esibizione.
No, Yumi non poteva assolutamente inghiottire quei commenti sprezzanti, convincendosi che la sua abilità fosse inutile.
Pyoshin era solo un villano, e anche un gran maleducato, per questo meritava una lezione.
Sapeva che era un avversario temibile, che senza dubbio vantava molta più esperienza di lei, ciononostante era decisa ad affrontarlo per dimostrargli di non essere affatto una principiante e per sentire dalla sua bocca le scuse e il rispetto che riteneva le fossero dovuti.
Quelle parole le facevano male, come una ferita ancora aperta.

"La tua tecnica non c'entra nulla con la pesca e, finché non lo capirai, come pescatrice varrai ben poco"...

Aveva osato mortificarla, quando più di ventimila persone si erano riunite per osannàrla come campionessa indiscussa di quella disciplina. E come se non bastasse, offendendo ulteriormente il suo amor proprio, si era sempre rifiutato di affrontarla in una gara di pesca vera e propria.
Un simile oltraggio non poteva restare impunito.
Yumi era ansiosa di dimostrare a Pyoshin di essere brava quanto lui, se non addirittura di più, per questo la sfida aveva ancora maggiore significato per lei.

- Sembra che tu sia migliorata parecchio - esclamò Pyoshin, per nulla impressionato dalle prodezze di Yumi.

La ragazza si voltò a guardarlo, opponendo al suo volto sorridente uno sguardo di gelido disprezzo.

- Ti aspettavo - mormorò glaciàle. - Sei venuto a raccogliere la mia sfida?
- Diciamo che sono più che altro curioso di vedere i tuoi progressi - spiegò l'altro con una lieve punta di sarcasmo. - Dalla tua lettera, si direbbe che tu abbia finalmente cominciato a prendere sul serio il ruolo di pescatrice... In tal caso, posso anche accettare di battermi con te con un minimo di soddisfazione!

Yumi serrò i denti furiosa.
Non era cambiato affatto, era sempre il solito insopportabile arrogante.
Era ovvio che non intendeva seriamente la loro sfida, come se avesse già la vittoria in tasca, ma si illudeva se pensava di batterla così facilmente.
A qualsiasi costo, Yumi era intenzionata nell'impartire a quello sbruffone una lezione di stile.
Forse non aveva tutta l'esperienza di Pyoshin, con la pesca nei fiumi e nei laghi, ma in compenso credeva fermamente nell'infallibilità della sua tecnica di lancio ed era pronta a dimostrarglielo con i fatti.
A lungo aveva atteso quel momento.
Il momento di pareggiare i conti, restituendo a Pyoshin l'amaro calice dell'umiliazione da lei inghiottito, e già il sangue le ribolliva nelle vene per la rabbia che sentiva di provare tuttora.
Pyoshin non l'avrebbe umiliata un'altra volta, dando nuovamente aria a quella sua dannata boccaccia, e avrebbe anzi abbassato la cresta dinanzi alla sua abilità e al frutto dei mesi di allenamento sulle rive dei corsi d'acqua più impervi e rocciosi. Ora Yumi non era più la stessa di un tempo, bensì una pescatrice in grado di far fronte ad ogni genere di situazione, e Pyoshin avrebbe finito per ricredersi.

- Sempre così dannatamente sicuro di te, Ayukawa - osservò lei acida. - Ma non illuderti troppo: non mi darò pace finché non vedrò scomparire quel tuo dannato sorriso dalle labbra!
- Staremo a vedere - replicò l'altro semplicemente. - Per quanto mi riguarda, ho intenzione di battermi più che lealmente: non m'interessa quello che pensi di me, io sono sempre stato in grado di onorare ogni genere di sfida!
- Lo spero per te - tagliò corto Yumi. - Ti ricordo, comunque, che devi ancora stabilire le condizioni nel caso tu dovessi vincere!

Pyoshin ridacchiò leggermente.

- Beh, che c'è di tanto divertente?
- Vedi, Yumi - spiegò l'altro seriamente. - A differenza di te, io preferisco non fare pronostici sull'esito di una sfida: in un confronto tra avversari di pari valore, si è soliti aspettare la conclusione delle ostilità, prima di sbilanciarsi in qualcosa che non è detto si riesca poi ad ottenere... E' un ottimo modo per affrontare ogni genere di competizione, e credo faresti bene a metterlo in pratica anche tu!
- Sbruffone - scattò subito lei. - Dici così perché pensi di avere a che fare con una povera idiota... Ma ti pentirai amaramente di aver preso sottogamba il nostro duello!
- Se fossi sicuro della mia vittoria, oggi non sarei neppure venuto qui - sottolineò Pyoshin. - Ho accettato di misurarmi con te, perché ritengo che ne valga la pena; sei un'avversaria capace, anche se non condivido affatto il tuo stile e i tuoi metodi, e puoi star certa che mi impegnerò al massimo per rispetto verso la nostra gara!
- Hai un bel coraggio a parlare di "rispetto" - sentenziò la fanciulla. - Proprio tu, che più volte mi hai offesa, dandomi della dilettante...

Pyoshin scosse il capo.

- Ti sbagli - esclamò. - Ho solo detto che, finché non cambierai la tua concezione limitata della pesca, non sarai mai in grado di apprezzare completamente il fascino che essa comporta!
- Ancora con questa storia - sbuffò Yumi seccata. 
- Pensala come vuoi - tagliò corto l'altro, mettendo mano all'attrezzatura. - Lasciamo che siano le canne a parlare per noi, e che la sfida abbia inizio!

Ciò detto, entrambi si misero in posizione su sponde opposte e gettarono le rispettive esche al centro del lago.
Sia Pyoshin che Yumi disponevano di abilità notevoli, anche se operavano su stili completamente differenti. Pyoshin, infatti, sapeva adattare da anni la propria tecnica alle circostanze; mentre Yumi si era allenata a pescare in condizioni estreme da non più di sette o otto mesi.
Ciononostante, la sfida cominciò in modo abbastanza equilibrato.
I pesci abboccavano quasi in contemporanea, aumentando così lo spirito della competizione, ed era difficile fare un pronostico sull'esito della gara.
Per quanto detestasse ammetterlo, Yumi dovette riconoscere che Pyoshin era ad un altissimo livello di abilità: i suoi lanci non solo erano molto precisi, anche la sua prontezza di riflessi e la capacità di tirare su le prede era assai notevole...
In neanche mezz'ora, Pyoshin si era portato in vantaggio di ben cinque pesci.
Yumi prese a sudare freddo, concentrando tutte le sue energie per lanciare ancora più lontano, tanto che si dimenticò completamente di valutare in modo corretto gli strattoni della lenza e di dosare opportunamente la forza al momento dello strappo.
A giudicare dal movimento, sembrava aver preso qualcosa di molto grosso.
In circostanze normali non avrebbe incontrato difficoltà ma, preoccupata com'era dal vantaggio di Pyoshin, si era pericolosamente sbilanciata e ora rischiava di essere trascinata in acqua come una principiante.
Vedendola in difficoltà, Pyoshin drizzò lo sguardo e capì immediatamente che non ce l'avrebbe fatta a sostenere il tiro a lungo.
Per quanto Yumi tirasse e si sforzasse sulle gambe, infatti, i suoi piedi non facevano che scivolare sul terreno limacciòso della riva. Doveva trattarsi di un pesce di almeno sei o sette chili, per tirare in modo così violento, e la poverina era ormai prossima a cadere nel lago pur di non mollare la canna.
Dimenticando completamente la sfida, Pyoshin lasciò andare la propria canna e si precipitò a sorreggere Yumi per la vita. La ragazza subito ebbe da protestare sul modo in cui questi l'afferrò ai fianchi, urlandogli contro e accusandolo pesantemente come maniaco, tuttavìa Pyoshin non diede ascolto a tutti quegli insulti ingiustificati e, come il pesce riuscì a spezzare la lenza di Yumi, entrambi caddero a terra per ritrovarsi in una posizione abbastanza compromettente.
Cadendo Yumi aveva lasciato cadere la canna, stringendosi a Pyoshin per un riflesso incondizionato, e così i due si ritrovarono stretti al suolo e abbracciati con le labbra pericolosamente vicine.
Yumi ammutolì, arrossendo violentemente, mentre Pyoshin ancora faceva fatica a rendersi conto della situazione.
Si trattava chiaramente di un fatto accidentale, senza alcuna intenzione, e tuttavia Yumi aveva appena rischiato di "baciarsi" proprio con l'individuo che più detestava in assoluto.

- P... Pyoshin - mormorò debolmente. - Guai a te, sai... non ci provare!

Lo schiaffo le sfuggì involontariamente, colpendo Pyoshin sulla guancia, tuttavia l'altro reagì in modo più che cavalleresco.
Senza battere ciglio, nonostante il rosso segno delle dita di Yumi sul volto, Pyoshin si limitò infatti ad aiutare la fanciulla a rialzarsi assicurandosi che non si fosse fatta male nella caduta.

- Stai bene? - domandò serio.

Pure se ammutolita dall'imbarazzo e dalla vergogna, Yumi riuscì ad annuìre nervosamente con un cenno del capo.
La canna di Yumi era inservibile e, a giudicare dal numero delle prede catturate, Pyoshin si era chiaramente aggiudicato la sfida.
Ormai Yumi non poteva far altro che censurare il proprio orgoglio, riconoscendo di avere ancora molto da imparare prima di poter effettivamente competere contro un avversario della sua bravura, pertanto si disse disposta ad onorare i termini della sconfitta.

- Ho perso - ammise. - Sei tu che devi dettare le condizioni, adesso!

Per tutta risposta, Pyoshin si sedette tranquillo sulla riva e si accese una sigaretta con noncuranza.
Yumi era assai triste ed amareggiata, più per l'increscioso inconveniente che per la sconfitta in sé, tanto che non aveva neppure il coraggio di guardare l'altro direttamente in faccia.
Pyoshin non disse nulla.

- Avevamo un patto - gli ricordò dunque Yumi. - Io ho perso la sfida, pertanto puoi chiedermi quello che vuoi...
- Non ti sembra di essere un po' troppo precipitosa - osservò l'altro. - In fin dei conti, la tua canna è andata in pezzi; non mi sembra che si possa definire una gara corretta!

Yumi sbarrò gli occhi perplessa.

- Facciamo così - propose Pyoshin, aspirando una lieve boccata di fumo. - Fissiamo una rivincita ad una nuova data da destinarsi, così ne trarremo soddisfazione entrambi e non ne parleremo più!
- Pyoshin...

Senza neppure attendere la sua risposta, Pyoshin si voltò a guardarla e le rivolse un seràfico sorriso rassicurante.

- Si sta facendo tardi - osservò poi, cercando di cambiare argomento. - Che ne dici di andare a mangiare un boccone? Naturalmente, offro io!

Yumi esitò a lungo, prima di rispondere, ma alla fine accettò.

- D'accordo - rispose.

FINE

   
 
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