Anime & Manga > Slam Dunk
Ricorda la storia  |      
Autore: Scarlet Jaeger    10/04/2014    4 recensioni
MiyagiXAyako
"Ricordo ancora quel giorno, quando mi ero rintanato sul retro della scuola a cercare di fermare il sangue che colava dal mio labbro spaccato. I ragazzi del terzo anno non mi davano più tregua, ma non pensavo che dopo quell'occasione mi avrebbero tenuto un imboscata in cinque.
Comunque, in quell'occasione, accasciato a terra dolorante dopo averle prese, solo per non darla vinta a chi voleva mettermi K.O, sei arrivata come un treno in corsa."
Genere: Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ayako, Ryota Miyagi
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ci sei sempre stata

 

“Chi ti ha dato tutta la dolcezza, ti voleva bene.”

 

 

E sono qua a guardarti finalmente in volto, mentre mi accarezzi la mano e mi dici che sei contenta che io abbia ripreso conoscenza. Devo forse essere riconoscente a quel bastardo che mi ha mandato qui, in ospedale, perché ora posso osservare i tuoi lineamenti sollevati?
Ti ho sempre osservata solamente dal mio banco, a poca distanza dietro il tuo. Quei tuoi ricci indomabili avevano sempre catturato la mia attenzione, ma non potevo vedere il tuo viso.
Non ti conoscevo, sapevo solamente il tuo nome perché eri nella mia stessa classe. Mi limitavo ad osservarti ridere con le tue compagne di corso e mi andava bene così.
Fino a che non mi sono iscritto al club di Basket quando ho saputo che, come manager, quei ragazzi avrebbero avuto te.
Purtroppo il destino non mi ha permesso di allacciare un grande rapporto con te e questo mi dispiace. Quei maledetti non me ne hanno dato l’opportunità, ma è solo grazie a te se sono ancora vivo. Grazie a te, questo angelo dai capelli ricci, se mi sento meglio.

 

Più ti guardo e più mi meraviglio,
e più ti lascio fare
che ti guardo ed anche se mi sbaglio
almeno sbaglio bene

 

Ricordo ancora quel giorno, quando mi ero rintanato sul retro della scuola a cercare di fermare il sangue che colava dal mio labbro spaccato. I ragazzi del terzo anno non mi davano più tregua, ma non pensavo che dopo quell’occasione mi avrebbero tenuto un imboscata in cinque.
Comunque, in quell’occasione, accasciato a terra dolorante dopo averle prese, solo per non darla vinta a chi voleva mettermi K.O, sei arrivata come un treno in corsa.
Tamponavo ancora con la maglia bianca della divisa il taglio, fregandomene di sporcarla. Quel giorno avevo anche gli allenamenti e, sicuramente, avrei dovuto saltarli a malincuore.
Eppure, il destino giocò di nuovo con la mia vita. Forse è sempre stato destino che tu mi trovassi nei momenti peggiori, quando avevo bisogno di qualcuno ma il mio carattere mi impediva di chiedere l’appoggio degli altri.
Era come se tu potevi sentire il mio richiamo e con quella solita aria divertita, e quel sorriso disegnato su quelle labbra rosate, arrivassi a dare manforte ad un manesco come me.
Era vero, facevo sempre a botte, ma non ero mai io ad iniziare. E quella sul mio labbro ne era la prova…
Arrivasti con il tuo passo svelto, come se sapevi che ero lì, ed una volta avermi visto ti sei avvicinata con lo sguardo accigliato, accucciandoti alla mia altezza.
Ho sempre notato che eravamo alti uguali. Forse, un gioco del destino anche quello?
Spostai il mio sguardo su di te, che avevi preso a sorridermi scuotendo sconsolata la testa.
Ovviamente non riuscii a tenere i miei occhi sui tuoi e, rosso come un peperone, li abbassai di nuovo come tutte le volte che mi rendevo conto che ti stavo guardando quasi come un maniaco.
E tu, con la tua voce trasportatrice, sussurrasti il mio nome come ad incitarmi di farmi guardare da te.
Voltai lo sguardo di nuovo, colpito. Mai e poi mai avrei voluto farmi vedere da te in quelle condizioni, sottomesso da un misero taglio sul labbro che ancora continuava a perdere sangue.
Mi aspettavo una strigliata, un offesa, una presa di parole contro ciò che avevo fatto…
Invece, facesti quello che meno mi sarei aspettato da te.
«Aspetta, usa questo…» Mi dicesti iniziando a frugare nella tasca della tua gonna a pieghe, tirandone fuori un fazzoletto immacolato, ripiegato in quattro.
Sgranai gli occhi, e con voce roca scambiai con te le mie prime parole sensate al di fuori del campo.
«Ma…non posso accettare. Lo sporcherei…» Ti dissi, facendo una fatica immensa a parlare con quel brutto taglio. Eppure tu scrollasti le spalle e continuasti con un sorriso meraviglioso.
«Serve più a te che a me!» Continuasti, issandoti in piedi in direzione del sole. Dovetti fare fatica a tenere gli occhi aperti e notai che eri bella proprio come il sole. Così che il mio cuore ti ricorda, illuminata dai raggi pomeridiani che mi rendevano la tua figura luminosa quanto quell’astro.
«E fatti vedere in infermeria, potrebbe fare infezione. Quando hai fatto…» Ti girasti di nuovo verso di me, oramai lontana in direzione della palestra. «Ti aspetto per gli allenamenti, Ryo-chan!» Mi gridasti in segno di saluto e lì, sul retro della scuola, promisi a me stesso che avrei amato solo e solo una persona al mondo.
E quella eri tu.
Mi sei entrata dentro come un treno in corsa, rendendomi nulla anche la fatica degli allenamenti col gorilla. Non sentivo neanche il bisogno di finire, perché nella palestra c’eri tu che ci incitavi. A volte, anche se mi sgridavi dandomi in testa quell’orribile ventaglio, mi sentivo bene. A volte lo facevo apposta per attirare la tua attenzione, devo ammetterlo.
Ma saresti qua con me, nella mia stanza di ospedale, se non lo avessi fatto?

 

Quando si allungava l’ombra
Sopra tutta la giornata
Eri solo più lontana
Ma tu ci sei sempre stata.”

 

Quella sera, dopo gli allenamenti, il sole era in procinto di tramontare e giocava con le ombre del nostro viso.
Il taglio sul labbro si era rimarginato ed il fazzoletto, oramai sporco di sangue, era insieme alla divisa nel mio borsone. Lo avrei tenuto come un cimelio, visto che mi dicesti di tenerlo perché mi avrebbe fatto comodo. Non mi dicesti di finirla con le risse, ma solo di stare attento.
In quella sera, mentre osservava di nuovo la tua schiena diventare sempre più piccola e la tua ombra allungarsi di fronte a me, dichiarai alla luna ciò che provavo.
Non potevo immaginare che l’indomani Mitsui e la sua banda mi bloccassero sul terrazzo e mi riducessero in fin di vita; non prima di essere riuscito a mandarceli io.
Sentivo dolore in tutto il corpo comunque. Ero steso a terra e non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo. Il sangue sul mio viso mi offuscava la vista, eppure, riuscii a vederti mentre, tutta trafelata dopo esserti accorta di me riverso a terra, corresti verso il mio corpo e l’ultima cosa che riuscii a sentire prima che l’oblio si impadronisse di me furono le tue calde braccia che cercavano di sollevarmi e la tua voce che mi incitava a rimanere concio.

Ed adesso eccoti qua, a prenderti cura di me in questa stanza di ospedale dove, tutto ingessato, non potrei fare da solo le semplici cose che fanno tutti. Come mangiare.
Ti stai occupando di me quando hai già la scuola a cui pensare, insieme alla squadra. Penso che tu lo faccia perché sono uno dei membri più validi del team, ma a me piace pensare che lo fai perché provi per me le stesse cose che sto provando io.
Quando uscirò dall’ospedale, ti dirò tutto. Promesso.
Adesso, dopo aver terminato di pranzare, con il tuo sorriso a cullarmi mentre mi aiuti a rimboccarmi le coperte, mi lascio andare fra le braccia di Morfeo.

Fine.

°°°

Colei che ha preso questi due sotto le sue grinfie (?)

Tadaaan xD Ok, l'ho scritta di getto (quando mai?). A me l'ispirazione viene così..che posso farci? D:
Bene, come avrete tutti capito, la storia è scritta in prima persona da Miyagi e sono i suoi pensieri verso Ayako. Ovviamente ci ho aggiunto pezzi che mi sono inventata, inventando anche dell'ospedale. Mi piace pensare che lei sia andata a trovarlo nella sua convalescenza u.u
Loro due sono la mia "coppia" Het preferita nell'anime (no, dico, ce ne stanno altre? xD se possono chiamarsi "coppia" poi xD) ed una delle coppie che preferisco in assoluto (sempre Het intendo xD). Non sono teneri e dolci? *-* non è coccoloso Miya quando parla di Aya e diventa tutto rosso? *_* e lei? Che donna, ma sono sicura che si è lasciata trasportare da lui! U.U Sì, dev'essere così! -sennò piango!-

La canzone che ho scelto è di Ligabue ed il titolo della fic è anche quello della canzone. La stavo ascoltando ed ho pensato a questi due, così ecco nata questa piccola one shot :3

Bene, come sempre spero mi facciate sapere cosa ne pensate! (chiudete anche un occhietto verso gli orrori, ok? ^^'') 

Un bacione a tutti e Stay Tuned per l'aggiornamento di "Our Life", in fase di scrittura :3

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slam Dunk / Vai alla pagina dell'autore: Scarlet Jaeger