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Autore: zoey_gwen    10/04/2014    1 recensioni
PRIMA STORIA MIA SU QUESTO FANDOM!! :D
Un nemico impareggiabile.
Delle inspiegabili morti, che travolgeranno l'esistenza dei vampiri.
Due di questi, innamorati e pronti a fare di tutto per combattere il nemico.
§You're a moon and i'm a star§
-Gwen del duo zoey_gwen
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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You're a moon and i'm a star


 


 


 


 


Il disarmante color inchiostro del cielo si estendeva al di fuori del finestrino, lucidato in modo maniacale, che permetteva di scorgere un frangente di cielo: quel giorno, un incondizionante giorno d'estate, una coperta inchiostro dominava quello spazio ristretto.


Bella scacciò una ciocca di capelli bruni dietro l'orecchio, convincendosi di poter riuscire a colmare quell'inesorabile attesa con una dormita alquanto rigenerante: purtroppo non fu così, poiché la notte non era conciliante in quel periodo di languida attesa.


Si rigirò nelle coperte di flanella che le ricoprivano il corpo, ignavia, o quasi, dello sguardo accogliente e marmoreo di Edward, il suo amato: questo si chinò leggermente e, prendendole la mano, sfiorò questa con la superficie delle labbra gelide, provocando un brivido della propriertaria dell'arto, che si allarmò a quel contatto inatteso.


La ragazza sorrise successivamente, sciogliendo il cuore del freddo vampiro, che si prostrò a boccheggiare qualcosa: -Bells, devo dirti un paio di cose. A proposito del responso.- attendendo l'amara sentenza dello sposo, la giovane moglie si mise a sedere, rivelando il suo stupore con un fare quasi cameratesco, se non fosse per la situazione delicata in cui l'aveva rivelato.


-Non è stato molto... Efficace.- l'inesorabile sentenza donatale dal ragazzo la fece sussultare, e cercò conforto, invano, nelle iridi vacue che solitamente sfavillavano come gemme; Edward inarcò la schiena, inspirando rumorosamente, per poi prendere la mano della sua amata per attrarla a sé.


-Bells, la guerra fra licantropi e vampiri è ricominciata. Ed è più fervida che mai, cruenta.- il tono funerario con il quale pronunciò le parole, che tentarono di mascherare la franchezza di sempre, provocò una fitta nel cuore della ragazza: una notizia alquanto ferrea l'aspettava, vogliosa di essere rivelata.


-Non fare giri di parole, Edward. Vai al punto.-


-Tuo padre ha perito.-


L'aria si fece improvvisamente tersa di silenzio, colmata soltanto dal singhiozzare animato che colpì improvvisamente la mora; questa si accasciò sul petto dell'amato, cercando conforto nelle gelide labbra scolpite, per essere bruscamente ricacciata con qualche secca imprecazione.


-No, non ora. Bella, non c'è tempo per niente, ormai. I Volturi e i licantropi si sono alleati, da quanto dice Esme, e Rosalie e Jasper sono andati a fare un giro di circospezione. Ma per ora, non siamo noi quelli che hanno il coltello dalla parte del manico.-


Gli occhi di Bella si colmarono di lacrime, che cercarono di non scorrere sulle guance impallidite: asserì con il capo, non ancora capacitata appieno di ciò a cui era stata sottoposta, per poi avvertire un minimo capogiro farle oscillare il capo.


Edward sentì ciò che stava succedendo, e ne rimase profondamente amareggiato: captava qualcuno, o qualcosa, ma non riusciva ad identificarne la provenienza e soprattutto l'identità; si apprestò a difendere la sua Bella, accasciata inerme a terra, per poi avvertire un rivolo di sangue colare dalle labbra dischiuse della giovane, ormai diventata cadaverica.


-BELLA!- urlò, straziato dall'incresciosa morte della giovane, che si stava lentamente spegnendo: un raggio lunare le illuminò il volto, pronto a lasciar intravedere la fredda ed esilarante morte della ragazza, la sua Bella, la sua fonte di vita.


E così, incondizionatamente, liberato un impulso troppo grande, la morse.


Le agguantò il collo, imprimendo i denti vampireschi nella carne pallida che possedeva; fu un processo doloroso, spasmodico ed agonizzante, ma il tutto fu compensato dalla giovane, che aprì gli occhi con intolleranza e si guardò intorno.


Era diventata... Diversa: una dea, l'ombra di una nuova sé stessa.


Sfoderò un sorriso sghembo, che lasciò intravedere gli acuminati canini lucenti, per poi richiudere le labbra e portarsi una mano ai lineamenti del volto, visibilmente più marcati rispetto alla figura dolce e ancora poco sensuale che si stagliava dapprima.


-Cosa...-


-Sei un vampiro, Bella.-


-Edward, cosa è successo?-


-Non lo so. Non sono certo di niente, ormai.- le parole crebbero a dismisura, colmate da una profonda impotenza che fece sentire il vampiro alquanto rabbioso: sfoderò i canini e annusò l'aria, consono di riuscire a captare con il fiuto la presenza di un vampiro, se questo ci fosse stato.


Non sentì niente di simile: l'aria era colmata dall'odore freddo e vago della vecchia Bells, che ancora impregnava i vestiti e i mobili, i quadri e i numerosi libri (fra cui l'amato Cime Tempestose) e ogni oggetto che avesse usato nella sua benchè tormentata adolescenza.


Uno squillo prolungato, proveniente dalla tasca lisa dei suoi vecchi jeans, lo fece destare dalla concentrazione in cui era inconsapevolmente piombato: prese il cellulare, e scorrendo lo schermo se lo accostò all'orecchio.


-Pronto?-


-Edward, sono io, Rosalie.- il tono neutrale con cui pronunciò quelle parole fece quasi trasalire il vampiro, abituato a sentire nella voce della sorella un accento grave o allegro, o comunque un qualcosa che facesse capire il suo prevalente stato d'animo.


-Novit...-


-Esme. Esme ha perito. Non so come, ma eravamo a caccia, attratti dalla scia della preda che cercavamo. E improvvisamente ha avuto un capogiro apparentemente normale, al quale non ho prestato parecchia attenzione. E invece...- singhiozzò rumorosamente, per poi ricomporsi e pronunciare un esalo piuttosto convincente:


-Vieni, ora.-


 


 


 


 


 


***


 


 


 


 


Una moto sfrecciava nella tranquilla cittadina, maneggiata con innata maestria da un ragazzo di bella presenza, dalla pelle diafana e dal ricadente ciuffo scuro, che copriva i meravigliosi occhi color oro; abbracciata a questo ragazzo vi era una ragazza altrettanto bella, dalla pelle diafana e dagli zaffiri scuri incastonati come gemme al posto delle iridi.


-Bells, tieniti forte...-


-Sono un vampiro, ora. Non devi più preoccuparti per me.-


Quell'incredibile testimonianza di improvvisa schiettezza irrigidì il ragazzo, che scrollò le spalle con noncuranza ed accelerò, svoltando in un tratto di strada alquanto cupo ed inspiegabilmente odoroso di nicotina.


Gli aspettava una divina ragazza, dalla pelle altrettanto diafana e dai capelli voluminosi, ricadenti sulle spalle, e dai profondi occhi rosso sangue, sfavillanti nell'aria serale.


-Ros...- Edward la abbracciò, stampandole un bacio privo di sentimento sulla fronte, per poi assistere al cruento sfogo a cui adempì la sorella.


-EDWARD, ESME E' MORTO! CAZZO, LO CAPISCI? COME MAI SEI COSI' MALEDETTAMENTE CALMO, MALEDIZIONE?- terminò la sentenza con alcune lacrime copiose, e si accasciò sul marciapiede, sbattendo i pugni sull'asfalto con fare colpevole; successivamente notò la figura disarmante di Bella, ed incontrò gli occhi glaciali e destabilizzanti, di un profondo color notte.


-Cosa ti è successo?­


-Sono un vampiro, Rosalie.- quella dichiarazione spaventò la bionda, che si agitò e scattò in piedi, ghermendo con agilità il corpo del fratello e sbattendolo pesantemente contro la parete scrostata di un edificio lì vicino.


-COSA HAI FATTO?-


-Io... Stava morendo, Ros!-


-Lo capisci che è maledettamente grave, vero? Edward, lui la vuole! E ora può rintracciarla, la ucciderà!- il terrore trasparì dal volto contratto in una maschera di sofferenza della giovane, ed Edward sussultò improvvisamente; tornò quindi dalla moglie, che accorse alla figura del ragazzo e scattò con un agilità impressionante fra le sue braccia.


-Chi è lui?- sussurrò Bells, vicino alle labbra del marito tanto da poter sentire l'alito glaciale infrangersi contro la sua pelle ormai di vampiro.


-Jacob Black.-


Non potè dire altro, perchè la ragazza lo baciò, intensificando il contatto ed iniziando una danza fi lingue assolutamente vogliosa fra entrambe le parti; quando si staccò, arsa di fiato, prounciò a fior di labbra codeste parole:


-Lo combatteremo, insieme. Perchè tu sei la mia luna e io sono la tua stella, indissolubilmente legate l'una all'altra.-


 


 


 


 


 


The End


 


 


 


 


ANGOLO AUTRICE:


 


Buongiorno! E' la mia prima storia su questo fandom,quindi siate clementi!


Spero di non avervi annoiato e di non avervi schifato :D


Gwen del duo zoey_gwen


 
  
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