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Autore: telesette    11/04/2014    7 recensioni
Nel tempo di pochi istanti, la situazione era completamente cambiata.
Per quanto giovane e inesperto, Tadashi non poteva più reprimere i suoi sentimenti per Yuki.
Lei stessa, avendo appena deciso di concederglisi spontaneamente, desiderava solo farsi amore con lui e per lui. In quel momento, era solo consapevole di essere il centro del cosmo per il suo giovane innamorato...
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tadashi Daiwa, Yuki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'In memoria di un'amica'
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In memoria di un'amica:

Nata a Chieti, il 4 marzo del 1977, Gina Ciriegi era una persona di animo semplice e molto creativa.   
Oltre a scrivere, sapeva creare delle bellissime riproduzioni e decorazioni angeliche. Molto brava anche col photoshop, con il quale sapeva creare delle immagini molto tenere coi personaggi di varie serie animate. Inguaribile e dolcissima romanticona, amante delle storie d'amore e dei finali lieti. Fedelissima conoscitrice dei vari capolavori di animazione DISNEY ( "Gli Aristogatti", "La Carica dei 101", "La Sirenetta", "Il Re Leone", e molti altri ancora ). Sognatrice e sensibile, nonostante le tante difficoltà della vita, sempre volta a rincorrere le tante piccole gioie che ogni persona desidera per sé: la serenità, la pace, gli affetti, l'amore...   
Gina si spegne il 7 marzo 2013 all'età di 36 anni, lasciando un grande vuoto nei cuori di molte persone ( me compreso ), e un dolore immenso in tutti coloro che la conoscevano per la persona meravigliosa che era.   
Di tutte le cose che ho ancora di lei, e della nostra bellissima amicizia nata su Facebook, senza dubbio rimane il ricordo delle nostre interminabili chiacchierate. C'erano così tante idee in lei, così tante storie da creare, perciò vorrei tentare di riportarle su queste pagine a nome suo. Nelle mani uno strumento, nella mente un pensiero, ma il cuore è quello che lega entrambi alla fantasia che abbiamo condiviso assieme.   
Ciao Gina!

 

***

Capitan Harlock 宇宙海賊キャプテンハーロック Uchū Kaizoku Kyaputen Hārokku ), nato come manga di fantascienza nel lontano 1977 dalla mente geniale di Leiji Matsumoto, da molti è giustamente ritenuto ancora oggi uno dei "pilastri" tra i capolavori che hanno segnato la storia dell'animazione. Passato attraverso svariate derivazioni dalla versione originale, compreso il film d'animazione al computer uscito nel 2013, si può tranquillamente affermare che il fascino dell'opera rimane pressoché immutato e non influenzato dalle mode o dal rincoglionimento delle generazioni... come spesso succede, purtroppo, quando i capolavori del passato vengono riproposti secondo i gusti e le esigenze del pubblico.
Che dire di Capitan Harlock?
Le emozioni e i viaggi intergalattici, a bordo dell'astronave Arcadia, sono solo una piccolissima parte di quello che questa serie ha avuto modo di trasmettere e che trasmette tuttora.
Harlock unisce in sé il fascino e il carisma del guerriero silenzioso, con chiari riferimenti che rimandano soprattutto caratterialmente al "Capitano Nemo" di Verne, e in sintesi rappresenta il perfetto archetipo dell'antieroe: nella giustizia di Harlock, infatti, non sussistono gerarchìe ed intoccabilità; i suoi ideali vivono in lui e infiammano il cuore del suo equipaggio, disposto a morire pur di combattere sotto la sua bandiera pirata; e oltre alle insidie Mazoniane, ordìte dalla crudele reginaRaflesia, i suoi nemici più temibili sono forse l'ipocrisìa e l'indolenza di una società corrotta, atta a rispecchiare la decadenza umana che non offre alcuna possibilità di scelta.
Persino il giovane Tadashi Daiba, inizialmente restìo ad unirsi con il pirata dello spazio, comprende che quella di Harlock è la via di un uomo libero che tiene il rispetto verso sé stesso più caro di ciò che viene ingiustamente associato al suo nome.

Guarda la sigla italiana:
https://www.youtube.com/watch?v=Yxo3soclk_A

 

***

 

Amore chiede solo altro amore
immagini tratte da internet

 

- Qualcosa non va, Tadashi, perché sei così silenzioso?

Il giovane esitò.
Malgrado il tocco di Yuki sulla sua spalla e il sorriso gentile della fanciulla, Tadashi non riusciva proprio a buttarsi dietro le spalle il pensiero di essere un "estraneo" a bordo dell'Arcadia.
Più volte Harlock e gli altri membri dell'equipaggio si erano dimostrati tolleranti e comprensivi con lui, nel tentativo di aiutarlo ad adattarsi in un così importante e drastico cambiamento, tuttavia il ragazzo era ancora combattuto tra le sagge parole del capitano e i vuoti concetti che, sin dalla sua infanzia, lo avevano portato a ritenere "giusti" i criteri e il modo di fare di una società fondamentalmente sbagliata.
Da una parte voleva davvero combattere al fianco di Harlock, sentirsi parte della sua causa e della sua nobile missione, mentre dall'altra era ancora piuttosto confuso.
Tra tutti i membri dell'equipaggio, solamente Harlock e Yuki erano in grado di comprendere appieno i silenzi e le perplessità del giovane Daiba.
Tadashi non era ancora entrato nel pieno della maturità, gli occorreva ancora tempo per acquisire un sufficiente grado di esperienza, perciò avvertiva ancor più gravemente il peso del sentirsi "inadeguato" laddòve tutti conoscevano le rispettive mansioni e come assolvere ai propri incarichi sempre con la dovuta efficienza.

- Se ti va, possiamo parlare - fece Yuki, cercando di convincerlo a confidarsi. - E' normale che tu ti senta ancora confuso: lo ero anch'io, quando ho iniziato il mio viaggio qui a bordo... Ma se ti tieni tutto dentro, anziché condividere i tuoi dubbi, starai soltanto peggio!

Tadashi sollevò piano la testa, in modo da incontrare lo sguardo dell'altra.
Sia che avesse da rimproverarlo, oppure da mostrargli sincera premura ed affetto, Yuki non metteva mai avanti il peso del suo grado o della sua autorità. Quale che fosse il problema, preferiva sempre adottare la carta della conversazione, per non mettere in soggezione l'interlocutore.
Tadashi si sentiva attratto da lei e, allo stesso tempo, fortemente imbarazzato.
Immaginava che la bionda navigatrice fosse già impegnata sentimentalmente, perciò riteneva molto più saggio evitare una figuraccia con lei, ma per sua sfortuna Yuki non era certo così ingenua da non accorgersi del modo in cui la guardava. Tra lei e Tadashi vi era sì una certa differenza di età, anche se non poi così elevata, oltretutto il ragazzo era troppo timido e impacciato per esprimere i propri sentimenti verso una donna.
Yuki si sedette di fronte a lui, guardandolo direttamente negli occhi, e di nuovo lo esortò a confidarsi.
Poiché non voleva assolutamente rischiare di offenderla, Tadashi prese un grosso respiro e la mise a parte del suo dubbio più pressànte.

- Temo che Harlock si sia sbagliato su di me - mormorò. - Voglio dire, insomma, ammettiamolo... Sono praticamente inutile, non c'è nessun bisogno di me, qui a bordo!
- Non parlare così - fece Yuki. - Nessuno qui pensa che tu sia inutile, te lo posso garantire, devi solo avere pazienza!
- Vorrei solo essere sicuro di poter servire a qualcosa - borbottò l'altro scoraggiato. - Da quando sono salito sull'Arcadia, non... mmmph!

Senza neanche lasciargli il tempo di concludere la frase, Yuki aveva annullato la breve distanza tra loro per passargli la mano dietro la nuca e metterlo a tacere con un bacio.
Non un bacio "passionale", si trattava appena di un tiepido soffio sulle labbra, ma abbastanza per sconvolgere Tadashi al punto da accelerargli tosto i battiti del cuore.
Yuki era così bella.
Le sue labbra così calde e avvolgenti.
Tadashi non riusciva a credere che stesse succedendo davvero.
Per un attimo che a lui sembrò interminabile, il bacio di Yuki gli fece dimenticare tutto: dubbi, paure, incertezze, complessi... ogni cosa.

- Va meglio, adesso? - domandò la ragazza sottovoce.

Tadashi non aveva neppure il fiato per rispondere, tanto era sconvolto, e Yuki sorrise della sua espressione. Il fatto che lui potesse arrossire a quel modo, solamente per un bacio, era a dir poco commovente. Costei era addirittura pronta a scommettere che quello fosse il primo bacio in assoluto per lui, un momento estremamente importante e delicato, e quasi si dispiacque che il suo tentativo di tranquillizzarlo avesse invece ottenuto l'effetto contrario...

- Perdonami - sussurrò lei, carezzandolo lungo la spalla. - Volevo solo cercare di rincuorarti, ma forse sono stata troppo impulsiva!
- Yu... Yuki, io... io non capisco...
- Va tutto bene - sorrise. - Non devi vergognarti, davvero!
- N... No, è solo che...
- Lo so, l'ho capito guardandoti - tagliò corto Yuki, con voce dolce e tranquilla allo stesso tempo. - Non era mia intenzione metterti in imbarazzo, ma era piuttosto evidente il tuo interesse nei miei confronti... Non sei molto bravo a nascondere i tuoi sentimenti, Tadashi, mi dispiace!
- Ma io credevo che... Sì, insomma, che tu e il capitano foste...

Ora era Yuki ad essere improvvisamente ammutolita.
Certo, non era un segreto a bordo, il fatto che lei fosse molto legata ad Harlock. Ma era altrettanto noto che il capitano non sembrava volersi legare a nessuno, forse per non rischiare di soffrire o che qualcuno avesse a soffrire per lui.
Ad ogni modo, Yuki era sufficientemente matura per non correre dietro ai sogni come una sciocca ragazzina romantica.

- Yuki - disse dunque il ragazzo, notando il lieve luccichìo di lacrime negli occhi dell'altra. - Ho detto qualcosa che non va?

Lei fece cenno di "no" con la testa.

- Sei un bravo ragazzo, Tadashi - mormorò Yuki, asciugandosi gli occhi col dorso della mano. - Devi smetterla di dubitare di te, e credere maggiormente nelle tue capacità, solo così diventerai forte e coraggioso!

Ciò detto, Yuki fece per alzarsi e andarsene.
In quella però, sentendosi trattenere piano per il polso, la ragazza sgranò gli occhi dalla sorpresa.

- Tadashi - esclamò. - Che ti prende, adesso?
- Se sapevi quello che provo, perché mi hai baciato?
- Credevo... Non fraintendermi, Tadashi, io volevo solo...
- Tu lo sapevi - sottolineò il ragazzo serissimo. - Sapevi quello che provo per te, sin dal giorno in cui ti ho vista per la prima volta!
- Tadashi, ascolta - sentenziò Yuki, prendendolo da parte altrettanto seriamente. - Posso capire le tue pulsioni da adolescente, ma temo di essere un po' troppo vecchia per te!
- Yuki - fece l'altro con un filo di voce, gli occhi sbarrati dall'emozione. - Io ti amo!
- Tadashi...

Stavolta fu lui che, mettendo da parte pudore e timidezza, prese a baciarla.
Un bacio vero.
Intenso.
Yuki percepì chiaramente la passione sincera e autentica, il sentimento che infiammava il cuore del giovane, mentre già le mani di Tadashi la fecero adagiare dolcemente sul letto della cabina. Costei non si oppose né si sottrasse in alcun modo alle effusioni dell'altro, cosicché lui prese ad accarezzarla e a baciarla sempre più audacemente.
Tadashi non poteva costringerla, e neppure voleva farlo, solo desiderava farle capire che la sua non era una semplice cotta da adolescente.
Lui era consapevole della grande importanza del suo sentimento, tanto da trasmettere quella sensazione in ogni suo bacio, e Yuki poteva sentirlo in modo fin troppo chiaro.
Per quanto la sua mente le ripetesse che era sbagliato, che non doveva incoraggiarlo in tal senso, il suo corpo non era certo insensibile.
Tadashi non aveva alcuna intenzione di amarla contro la sua volontà, era troppo giovane anche solo per concepirlo, e fu proprio questo ad accendere il desiderio nel cuore della ragazza.
L'amore di Tadashi era autentico, su questo non vi era il minimo dubbio, e l'essere così importante per qualcuno era una sensazione che Yuki non rammentava più da tempo ormai.
Man mano che la passione reciproca si faceva sempre più grande ed insostenibile, fu Yuki stessa ad abbassare la cerniera della tuta. Tadashi rimase un attimo ad ammirare la linea perfetta del suo seno, sfilandole poi piano l'indumento lungo i fianchi armoniosi e sottili, accarezzando ogni più piccolo centimetro della sua pelle e lasciandosi completamente guidare dall'istinto.

- Yuki - esalò. - Non... Non credevo che fossi così bella... Sei splendida!
- Anche tu non sei male - ammise Yuki, arrossendo violentemente, nuda sotto lo sguardo bramoso del giovane Daiba.

Nel tempo di pochi istanti, la situazione era completamente cambiata.
Per quanto giovane e inesperto, Tadashi non poteva più reprimere i suoi sentimenti per Yuki.
Lei stessa, avendo appena deciso di concederglisi spontaneamente, desiderava solo farsi amore con lui e per lui. In quel momento, era solo consapevole di essere il centro del cosmo per il suo giovane innamorato.
Forse era giusto.
Forse non lo era.
Difficile porsi questioni del genere, quando il cuore e i sentimenti vengono travolti dalla passione reciproca dei sensi.
Non era semplice desiderio carnale, questo lo sapevano entrambi, bensì il volersi fondere in qualcosa di unico e bellissimo per tutti e due. Stretti l'uno all'altra, respirando affannosamente nel consumare quell'attimo di profonda intimità, si sentivano i padroni delle stelle, dei pianeti e dell'universo intero.
Le loro mani si cercarono istintivamente, intrecciando saldamente le dita tra le lenzuola, per non volersi più sciogliere.
Mai più.
Un solo corpo ed una sola anima, l'amore che chiede solo altro amore...
Per sempre!

FINE

   
 
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