Strani Amori
Il piccolo Miky si buttò verso Ryou, attirato dal
panino con salsiccia che teneva in mano.
Retasu, per cacciarsi dalla traiettoria del cane,
urtò Minto, che spinse Ichigo, che pestò un piede a Zakuro che tirò una
gomitata a Purin, la quale azionò il Trasmettitore di Dna…
Un fascio di luce colpì il centro della stanza con
Miky in mezzo.
L’urlo di Minto fu atroce.
Flash Back
Quel giorno, Minto si era ritrovata a passeggiare
con il suo amato cagnolino nei pressi del Caffè Mew Mew.
“Chissà che cosa stanno combinando le altre”
pensò “Secondo me, Ichigo sta facendo un
gran macello.”
Sorrise al suo cagnolino –Che ne dici, piccolo,
andiamo a dare un’occhiata?-
Sapeva che era ora di chiusura, quindi Miky non
avrebbe dato fastidio a nessuno.
Entrò, spostando il grande portone di quercia.
Fu accolta da una Purin eccitatissima.
-Minto! Ti stavamo per chiamare!-
Lei la guardò, allarmata
–Siamo sotto attacco?-
-No- la tranquillizzò Retasu –Solo che Ryou deve mostrarci una cosa-
-Una cosa che forse potrebbe aiutarci!- trillò
Ichigo, già sognando la fine della guerra, ergo,
passar più tempo col suo Masaya.
-Non ho mai detto questo- disse Ryou,
affacciandosi sulla porta –Dico solo che è una cosa interessante. Visto che ci
siete tutte, venite pure di sotto-
Minto prese il cagnolino in braccio –Non posso mica lasciarti qui, no?-
Il cagnolino abbaiò, muovendo la coda, felice.
Zakuro gli passò accanto, e gli accarezzò la testa
–Miky è di buon umore, vedo- sorrise, e scese di sotto, superando Minto.
La ragazzina si strinse il cagnolino al petto –E’
proprio bella, vero, Miky?-
-Bau!- rispose il piccolo volpino(*)
La ragazza scese di sotto, e Ryou e lanciò
un’occhiataccia quando vide il cucciolo –Dovevi portarlo con te? Non potevi
lasciarlo sopra?-
-Il mi Miky non è abituato a stare solo- sentenziò
lei, acida –Quindi resta con me-
-L’importante che non rompi le scatole- fece Ryou
al cagnolino, che abbassò le orecchie, in segno di aver capito bene.
Ryou mostrò, al centro della stanza, uno strano
macchinario.
Questo era come un cannone, con delle punte
metalliche, al posto del grande foro, cinque, in tutto.
-Che cosa è?- chiese Purin, girandoci attorno, con
aria curiosa.
-E’ un trasmettitore di Dna-
-Un che?- fecero Ichigo e Retasu in coro
Keiichiro scese di sotto, portando un panino a
Ryou, che lo poggiò sul tavolino lì vicino…non mangiava da ore, oramai, ma
avrebbe aspettato un altro po’.
-Un Trasmettitore di Dna. È una macchina molto
simile a quella che ho usato per voi, per trasmettervi il Red Data Animol. Solo che questo inverte il processo. Da
diventare tutto ciò che non è umano in umano-
Silenzio generale.
Purin alzò la mano, e Ryou le diede la parola
-A che serve una cosa del genere?-
*SDENG!* caduta generale.
-Emh…- Ryou si schiarì la voce, ricomponendosi.
Minto strinse Miky, che si agitava tra le sue
braccia, puntando gli occhietti neri verso il panino del biondo.
-Con questa possiamo far in modo di distruggere i
chimeri, e farli tornare normali- disse Keiichiro, sorridendo, alzando un dito
come per chiarire il concetto –Oppure potremmo, come ultima possibilità, usarlo
contro gli alieni, facendoli diventare umani-
-Intendi dire- iniziò Ichigo –Niente più Kisshu
svolazzante per la città?-
-Si- annuì Ryou.
-Ma non possiamo usarla- disse Retasu, la paladina
dagli occhi oltremare –Li strapperemo dalle loro origini-
-Infatti questa soluzione è da prendere in ultima
considerazione- ricordò Ryou –Manco a me va a genio di usarla, ma non si sa
mai. La situazione potrebbe peggiorare…la useremo solo in caso estremo, e poi
non sappiamo se funziona-
-Ma se ci sono tutti questi dubbi- chiese Zakuro,
la più sospettosa del gruppo –Perché ci hai informato di questa inutile
macchina?-
I due scienziati ignorarono il tono, e Keiichiro
disse –Abbiamo bisogno del vostro Dna. Mi pasta anche una
ciocca di capelli o un po’ di saliva. Dobbiamo portare avanti degli
esperimenti, e ci serve il vostro Dna mutante-
Le cinque sospirarono. Perché erano sempre delle
cavie per il biondino?
Ognuna di loro concesse una piccolissima ciocca di
capelli ai due.
Keiichiro mise tutte le ciocche colorate in un
filtro pieno d’acqua colorata, che inserì in uno dei raggi del cannone.
Ryou prese il suo panino, pronto ad addentarlo, e
il piccolo Miky balzò giù dal seno della sua padroncina, correndo verso il
tanto agognato panino.
Fine Flash Back
Il piccolo Miky si buttò verso Ryou, attirato dal
panino con salsiccia che teneva in mano.
Retasu, per cacciarsi dalla traiettoria del cane,
urtò Minto, che spinse Ichigo, che pestò un piede a Zakuro che tirò una
gomitata a Purin, la quale azionò il Trasmettitore di Dna col gomito.
Un fascio di luce colpì il centro della stanza con
Miky in mezzo.
L’urlo di Minto fu atroce.
La luce fu così forte che le ragazze furono
costrette a chiudere gli occhi.
Alle orecchie di Minto arrivò il guaito del cane.
Il tutto durò due, tre secondi.
Quando Minto aprì gli occhi, si portò le mani alla
bocca, sgranando gli occhi.
Il suo cagnolino era scomparso, ma al suo posto
c’era…
Un bambino carino…e nudo.
Aveva due occhietti neri, brillanti, e i capelli
erano spettinati, di un castano-biondo. La pelle era rosata.
Non poteva avere più di 7 anni…
-M…Miky!- disse Minto, correndo verso di lui,
piegandosi verso il corpicino –Ma…cosa…-
-Minto!- il bambino, con voce squillante, le si
buttò sul grembo –Minto-chan!- le passò le sottili braccia attorno alla vita,
abbracciandolo –Posso tenerti stretta stretta!-
trillò.
Minto era immobilizzata, senza parole, e come lei,
le altre persone nella stanza.
Ryou e Keiichiro si guardarono.
Keiichiro uscì dalla stanza, e tornò poco dopo con
un sacchetto.
Si avvicinò a Miky, se lo era, e, liberando Minto
dalla stretta affettuosa disse, sorridendo –E’…sconveniente stare nudo davanti a una signorina. Ti aiuto
a mettere questi-
Il piccolo annuì forte, e si fece aiutare da Kei.
Ryou disse –Sembra…emh…che
la mia macchina funzioni grazie al vostro Dna…--
-MA NON MI DIRE!- urlò Minto –E ORA COME FARA’ IL MIO CANE A TORNARE…NORMALE?!|-
-Minto-chan!- il piccolo bambino si lanciò verso di lei –Hai
proprio un buon profumo- sorrise
-…WAAAAAAAAAA!- le quattro Mew rimanenti si misero
intorno ai due, e iniziarono a coccolare il piccolo
-Ma che carino!-
-Miky, sei un amore!-
-Guardate che capelli!-
-Che bimbo carino!-
Minto prese il piccolo per mano, e quasi sventolandolo con un
lenzuolo disse –Come faccio a farlo tornare normale?!-
-Ma Minto-chan…- il piccolo la guardò con due
occhioni tenerissimi –A me piace strare così-
Minto si perso in quegli occhioni innocenti. Anche
lei cedette –CHE SEI CARINOOOOOOO!-
Abbracciò forte il piccolo, strapazzandolo.
Miky rise, felice.
**
-Speriamo che non ci siamo effetti collaterali-
disse Ryou, chiudendo la porta della camera del caffè, dove avrebbe dormito
Miky.
Il piccolo era crollato poco prima, e con il
consenso di Minto, avevano deciso di tenerlo al caffè.
Uscire con un cane e tornare con un bambino
avrebbe destato…sospetti.
-beh, a me sembra un normale bambino di sette,
otto anni- disse Keiichiro, portandosi una mano al mento –Però non sappiamo
come farlo tornare un cane-
-Teniamolo sotto osservazione- disse alla fine il
biondo.
Intanto, in quella piccola stanza, Miky, il
bambino/cane sognava la sua padroncina che l’abbracciava e coccolava.
**
Il mattino seguente –era domenica- Minto arrivò al
caffè Mew Mew con largo anticipo.
-Dove posso trovare Miky?- chiese a Keiichiro,
appena uscito dalla cucina con in mano delle torte da
esporre
-E’ di sopra. Seconda stanza a destra-
-Ti ringrazio-
Molto velocemente salì le scale, ed aprì piano la
porta. Vide un mucchio di coperte che si muovevano e sentì anche un leggero
russare.
Rise piano, e si avvicinò al letto, e sfiorò la
massa, scuotendola un po’ –Miky…alzati-
- Mmm-
- Miky. Dobbiamo fare la nostra passeggiata- disse
Minto, sicura che questo l’avrebbe svegliato…tentativo inutile.
Leggermente seccata scostò le coperte,e per poco non
svenne. Al posto del tenero bambino del giorno prima, c’era un bel ragazzo ben
formato, con una massa di capelli castano chiaro. Il peggio era che indossava
uno striminzito pigiama che a stento
copriva il suo corpo.
Avvertendo la sua presenza, il ragazzo alzò un
braccio, e afferrò la ragazza, sotto shock, e la trascinò nel letto,
abbracciandola come si fa con una bambola.
-WAAAAAAAAA!!!!!!-
Quando Ryou e Keiichiro salirono su, trovarono un
bel ragazzo con il naso sanguinante e una Minto allibita.
**
-Miky è cresciuto?-
-Già-
-In una sola notte?!-
-Così pare-
-Ma è impossibile!-
-Sei una Mew Mew che
combatte gli alieni…mi sembra strano che ci sia ancora qualche cosa che ti
stupisca-
-RYOU!- la povera Minto
sbatté violentemente le mani sul tavolo –TI RENDI CONTO CHE MIKY E’
CRESCIUTO!?-
il biondo si tappò le orecchie con due dita –Non so
perché sia successo. Devo fare ancora dei test. Aspetta almeno un paio di ore…al massimo uno o due giorni!-
In quel momento si aprì la porta della cucina
–dove si erano messi “discutere” Minto e Ryou-, ed
entrò Keiichiro, seguito da Miky.
Keiichiro gli aveva dato dei vestiti di Ryou.
Una camicia bianca lasciata sbottonata e un paio
di jeans.
Minto lo osservò per bene. Era alto quanto Ryou, e
nonostante conservasse quel luccichio tenero negli occhi, il corpo era quello
di un ragazzo ben formato.
L’abbracciò velocemente –Minto-chan! Perché hai
picchiato Miky? Ti ho forse disubbidito?- disse, e la ragazza notò come anche
il tono di voce era cambiato.
Avvampò.
-M…Miky! Se mi stringi così soffoco- disse
gentilmente.
Il ragazzo/cane si staccò.
Le mostrò il braccio, dove c’era un cerotto –Keiichiro-san mi ha preso del sangue. Così mi farà una analisi e Minto-chan sarà contenta! Vero?-
-M…ma certo!-
Kei entrò in quel momento –Perché intanto non porti Miky a farsi una passeggiata?-
-Ti sembra il momento?- chiese lei, con un
gocciolone in testa
-E’ troppo irrequieto. Finirebbe per far casino
nel locale. E poi, più è lontano da qui, meglio potrò lavorare- disse Ryou,
mentre il suo tutore acconsentiva annuendo.
-…va bene- dopo un attimo di esitazione, Minto
uscì, seguita da Miky, che tutto contento di fare una passeggiata con la sua
padroncina…scodinzolava….il che vuol dire, in verità che muoveva il
fondoschiena con una velocità impressionante!
Appena usciti, Keiichiro guardò Ryou.
-Glielo hai detto che questa macchina non ha un
pulsante per riavvolgere il processo?-
-…lasciamo che inizi ad abituarsi alla cosa…tu che
dici?-
**
-Che fantastica giornata!- urlò Miky, alzando le
braccia al cielo.
-Controlla il tuo entusiasmo, per favore- chiese
Minto,imbarazzata.
Miky attirava troppo l’attenzione….sopratutto
delle ragazze che gli lanciavano occhi famelici.
-E’ strano stare nei panni di uno…di voi-
aggiunse il ragazzo/cane –Altri odori e rumori…sai che vedo pure tutto
colorato. Sembra quasi che l’olfatto e la vista abbiano dato un po’ del loro
“potere” alla vista. Il mondo di Minto-chan mi piace tanto- si voltò a
guardarla, e sorrise.
Tu-tum
Il cuore di Minto perse un battito.
Certo…se quello non fosse stato Miky…forse…
“Ma che cosa mi metto a pensare?”
Minto continuò a guardare Miky.
Ora si era spiaccicato davanti a una vetrina,
mentre guardava con aria strana i dolci.
Minto sospirò –Lo sai che se li mangi poi ti senti
male-
Quello ci pensò su –Ma questo…quando Miky è un
cane…ora però sono un ragazzo, giusto? Quindi…forse potrei…- la guardò
supplichevole.
-Va bene, va bene-
Alla fine, tutti e due uscirono dal negozietto con
un pacco di biscotti fatti in casa.
-wAAAAAAH! Sono buonissimi! Come ho fatto a vivere senza
mangiare queste cose?!-
Minto rise.
Passarono un pomeriggio a passeggiare per il
centro il Tokyo. Presero pure un autobus, e Miky
sembrava al settimo cielo, e anche Minto, anche se non l’avrebbe mai ammesso
con nessuno.
Alla fine tornarono al caffè.
-Oggi Miky si è divertito tanto!-
-Si, anche io- rise quella, pensando a quando il
ragazzo/cane avesse alzato la gonna di una signora molto grassa, per vedere se
dentro c’era veramente il circo russo.
-Sai, era da tanto che volevo farlo…-
-Che cosa?-
Miky guardò il cielo rosso.
-Uscire con Minto-chan come…un ragazzo-
Minto arrossì, e il cuore prese a battere
velocemente.
-E ci sono tante altre cose che vorrei fare…ma
forse a Minto non piace che Miky sia un umano…vero?- la guardò, e Minto si
stupì di quando amaro poteva essere il suo sorriso, e tristi i suoi occhi neri.
Non seppe che rispondere.
Non è che le dispiacesse che Miky fosse umano…ma…
-E’ una cosa che va contro natura, Miky- tentò di dire lei, ma quello le si avvicinò, e chinò
il viso alla sua altezza
-Se io fossi un…ragazzo…- iniziò, arrossendo
-…potrei tenerti con me?-
-Che?!-
Non poté aggiungere altro.
Le calde labbra di Miky si avvicinarono alle sue,
e si schiusero in un dolcissimo bacio.
Prima un po’ scioccata, poi imbarazzata…ma infine
si sciolse in quel bacio.
Infondo…
Era una mem mew, e il suo Dna era unito a quello del Lorichetto Blu;
combatteva contro alieni e chimeri, difendeva la Terra un giorno si e l’altro pure…Ryou aveva ragione…di che si stupiva, ormai?
E intanto, il suo cuore batteva.
Tu-tum
**
Keiichiro e Ryou intanto assistevano alla scena da
dietro la porta del locale.
Il biondo guardò il tutore
-…io dico che ora glielo possiamo dire…-
-…lo penso pure io- disse quello, nascondendo un
sorrisetto.
Beh, almeno Minto non li avrebbe spellati vivi
perché non avrebbe avuto indietro il suo cane…
Note:
(*)
non so che razza può essere Miky, ma credo sia un volpino…io ne avevo uno molto
simile, solo che aveva il pelo bianco!
"Emh...lo so che dovrei andare avanti con le
altre ff, ma non ho resistito xD La ff mi girava nella
testa da un po', ma nn avevo tempo (e neanche la
fantasia) per scriverla. però l'ho fatto xD Passando alla storia: non ci sono molte ff su Minto, e quindi...bah, che ne dite? commentate! xD