Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Ricorda la storia  |      
Autore: Birra fredda    12/04/2014    1 recensioni
- Hai detto esistenza...
Sposta lo sguardo dal cielo a me.
- Cosa?
- Hai detto che il cielo è lo sfondo dell’esistenza di ognuno di noi, non lo sfondo della nostra vita.
Sospira quasi tristemente.
- I momenti di vita vera sono molto rari, purtroppo. Spesso ci limitiamo semplicemente a esistere, dimenticandoci di vivere.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, The Rev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Questa OS è per Ombra, che c'è sempre.
Buon compleanno di cuore, grazie di tutto.





Un cancello freddo contro la schiena, un ciuffo ribelle davanti gli occhi, auricolari bianchi attorcigliati tra le dita, musica a tutto volume nelle orecchie.
È un po’ il mio posto segreto questo.
Un posto sicuramente pericoloso, dove una ragazza non dovrebbe mai andare da sola in piena notte, ma pur sempre il mio posto speciale.
Dovevo tornare qui per rimettere i tasselli di me stessa a posto.
A volte capita così all’improvviso. All’improvviso crolli a pezzi, senza che nessuno ti abbia avvisato, senza segnali di fumo o messaggi vocali su whatsapp, senza preavviso.
Ti sgretoli e nessuno è lì che raccoglie i cocci di te stessa per riappiccicarteli addosso. Nessuno è lì accanto con l’attack in mano per aiutarti a rimetterti in sesto.
Così devo fare tutto da sola anche questa volta.
Sono crollata e adesso raccolgo i ritagli di me stessa su questo marciapiede umido e li incollo al loro posto. Da sola.
- Ti aiuto io, se vuoi.
Jimmy.
Riconoscerei la sua voce tra mille urlanti.
Metto in pausa la musica. Alzo lo sguardo e lo osservo.
Quegli occhi azzurri, i fanali color del mare estivo, mi investono in pieno.
Il suo sorriso, il suo piercing, le sue spalle forti, i suoi tatuaggi, la sua capigliatura ribelle, tutto di lui mi fa subito sentire meglio.
- E tu che ci fai qui?
- Matt e le sue ninnananne per River cominciavano a stancarmi.
Si lascia cadere al mio fianco e abbandona la testa contro il cancello, guardando in alto.
Lo osservo. È bellissimo, non posso negarlo.
È una di quelle bellezze particolari, che non si sa mai come spiegare, come se le parole esistenti non bastassero per parlare di lui.
Lui è qualcosa che va ben oltre il linguaggio.
-Ti sei mai fermata a guardare le stelle?
Mi stringo nelle spalle e alzo lo sguardo al cielo a mia volta.
No.
Perché mai dovrei rivolgere la mia attenzione a qualcosa che sembra gravare su di me, schiacciandomi inesorabilmente?
- Io non penso che il cielo voglia schiacciarci. Penso che sia meraviglioso.
Meraviglioso.
Molte cose sono meravigliose, per lui, a dire il vero.
- Penso che il cielo sia meraviglioso perché è lo sfondo dell’esistenza di ognuno di noi. Pensa a tutte le stelle sopra le nostre teste, milioni di astri che stanno ad anni luce da noi e che ogni giorno ci osservano dall’alto qualsiasi cosa facciamo in silenzio, senza giudicarci.
- Magari sono troppo lontane, troppo luminose...
Sono troppo, per una come me, ecco.
Jimmy mi rivolge uno sguardo a metà tra l’adirato e l’intristito.
- Niente è troppo per nessuno se decidiamo di poter essere abbastanza. E tu sei abbastanza. Mettitelo in testa. Sei abbastanza. Capito?
A volte dimentico che, in fin dei conti, lui non è del tutto reale. Insomma è dentro la mia testa e non so bene se ciò significhi che sia reale o meno. In ogni caso, quando nascondo le mie reali risposte non rifletto che le sente anche se non le dico a voce.
- Hai detto esistenza...
Sposta lo sguardo dal cielo a me.
- Cosa?
- Hai detto che il cielo è lo sfondo dell’esistenza di ognuno di noi, non lo sfondo della nostra vita.
Sospira quasi tristemente.
- I momenti di vita vera sono molto rari, purtroppo. Spesso ci limitiamo semplicemente a esistere, dimenticandoci di vivere.
 
Jimmy e io abbiamo ascoltato musica per un po’, avvolti dal silenzio assoluto, spalla contro spalla, con le ginocchia che si sfioravano e il suo sguardo perso nel buio.
- Jim...
Lui si volta a guardarmi. Mi sorride. Baratterei ogni cosa, ogni essere umano sulla faccia di questo squallido pianeta, pur di vederlo sorridere.
Il suo sorriso illumina per qualche istante il vuoto della notte.
- Dimmi tutto.
- Io... io ho paura.
- Paura? E di cosa?
Si toglie l’auricolare dall’orecchio e spalanca gli occhi.
La fa facile lui. Per lui tutto è sempre facile. Chiudi gli occhi e buttati è il suo motto.
Come se io potessi chiudere gli occhi e buttarmi a braccia spalancate tra gli artigli della vita.
- È quello che faccio io ogni giorno. Chiudo gli occhi e mi butto, se avessi vissuto nella paura di fallire non credo che avrei fatto molte cose che mi hanno portato soddisfazione e gioia.
Sospiro.
- Non credo di essere capace di chiudere gli occhi e affidarmi a ciò che accadrà.
- Ti manca solo un po’ di coraggio.
- Mi manca qualcuno che mi dica che posso farcela.
Mi fissa con un sopracciglio alzato.
- Hey, e io chi sarei scusa? Uno capitato a caso da queste parti?
Mi viene da ridere.
Ha ragione.
Di certo non si capita per caso a quest’ora nella zona industriale di Bologna, dove non passerebbe la notte neanche un barbone ubriaco.
Jimmy è qui per me.
Capito? Per me.
Per me che mi faccio milioni di problemi, che la notte non dormo per lo stress e l’ansia accumulata, per me che quando sono nervosa mi mangio le unghie, per me che sono un disastro e che non ho il coraggio di prendere la vita così come viene.
Proprio per me.
- Puoi farcela.
 
Una volta abbiamo fatto un compito in classe che aveva come tematica la ricerca della felicità.
Io presi 5. La prima insufficienza in un tema d’italiano, mentre solitamente mi mantenevo sulla media dell’8.
Chiesi alla mia professoressa cosa ci fosse nel mio compito che non andasse, poiché, dopotutto, la grammatica era perfetta e non mi risultava di essere andata fuori tema.
Lei mi rispose che, al contrario di quello che pensavo, ero andata alla grande fuori tema, poiché ciò di cui avevo parlato non era la felicità, ma qualcosa che, invece, mi avrebbe trascinata sempre più verso le tenebre fino a farmi allontanare dalla vita reale facendomi giungere all’annullamento della mia persona.
In quel compito in classe avevo parlato della musica e dei concerti.
In un primo momento, quando vidi stampato quel 5 sul foglio protocollo, ci rimasi malissimo.
Avevo speso due ore a scrivere furiosamente quanto mi facesse sentire bene la musica e quanto mi divertissi ai concerti, e quell’idiota della professoressa non mi capiva.
Ma poi riflettei che, effettivamente, non avrebbe potuto capire.
La magia della musica non è per tutti.
Io e Jimmy ne abbiamo parlato spesso.
Ho sempre ascoltato musica perché mi faceva sentire bene ed esprimeva chiaramente tutto ciò che io non riuscivo a dire.
Ho sempre ascoltato musica perché ogni volta che stavo male mi consolava con le giuste parole.
Jimmy è stato il primo a dirmi che non tutti sentono la musica come la sento io. Lui pensa che sia un privilegio riservato a pochi quello di sentirla.
Pensa che non tutti possano godere dell’immensità di una canzone, non tutti possano sentirsi meglio con il picchiare della batteria a tutto volume nella stanza fino a far tremare le pareti, non tutti sentano scorrere le parole sotto la pelle, quasi facessero parte del sistema circolatorio del nostro corpo.
Jimmy mi disse che io ero speciale, perché la musica avrebbe potuto scegliere chiunque, molte persone più belle di me, con qualche talento naturale, più alte, studiose, e invece ha scelto proprio me.
Ha scelto il disastro, anche se in questi momenti faccio fatica persino io a definirmi tale.
Dopotutto, come posso essere una così grande sciagura se la musica ha scelto me tra tanti?
E persino io, che ho l’autostima impiccata da qualche parte del mio cervello, riesco a sentirmi speciale quando Jimmy parla di noi che siamo racchiusi nel cerchio ristretto di persone fortunate che possono essere salvate in milioni di modi diversi da una semplice canzone.
Sono speciale ogni volta che mi schiacciano nel pullman e io alzo il volume della canzone che sto ascoltando per non urlare di frustrazione, sono speciale ogni volta che mia madre mi lancia uno sguardo sprezzante e Alibi mi stringe nelle sue braccia forti, sono speciale ogni volta che, sotto un palco, sudata e stanca, mi sento viva.
Penso che le persone che non sono mai state a un concerto della propria band preferita, non abbiano idea di cosa significhi vivere per davvero.
Io ho avuto l’onore di essere viva grazie alla musica.
È la mia rivincita, la musica. È il mio vaffanculo alla società, il mio dito medio alle persone che vanno via quando avrei più bisogno di loro, la mia risata fiera a chi mi vuole male.
Mi basta infilare nello stereo un cd e cresco, divento immensa, divento il mondo intero e una regina.
Non ho paura di nulla quando sono in piedi sul mio letto con la spazzola in mano e urlo le parole di Numb insieme a Chester.
Non ho paura di nulla quando mi sveglio in piena notte dopo un incubo, mi infilo due auricolari nelle orecchie e lascio che Therapy e Hold On Till May mi sfondino i timpani.
Non ho paura di nulla quando vorrei spaccare tutto e mi lascio cadere a terra con una cioccolata calda tra le mani e Sempiternal nelle orecchie.
 
- Sigaretta? Le ho rubate a Brian stamattina e prima di cena le stava ancora cercando.
Me la offre sventolandomi il pacchetto rosso e bianco sotto il naso, Jimmy, togliendosi un auricolare nel bel mezzo di Bones Exposed.
- Non fumo.
Lui si accende la sua sigaretta si rimette l’auricolare dopo avermi rubato il cellulare di mano.
Non è la prima volta che pretende di scegliere le canzoni da ascoltare, ma mi rendo perfettamente conto che, ogni volta, è stato in grado di scegliere quella giusta a seconda delle occasioni.
Restiamo in silenzio per qualche istante, poi Seize The Day si libera dentro di noi come un fiume in piena.
Chiudo gli occhi e mi lascio andare alla musica. Mi fido ciecamente di lei, so che ci sarebbe per prendermi al volo anche se mi gettassi dall’ultimo piano di un grattacielo.
È assurdo come una semplice canzone possa avvolgerti come una coperta calda e confortevole. È assurdo come 5 minuti e 32 secondi possano dirti tutto quello che hai bisogno di sentire.
È assurdo come una canzone regali la stessa accoglienza della propria casa, o forse addirittura migliore.
- In una canzone ho cercato di mettere tutto il significato del chiudi gli occhi e buttati.
Mi tolgo l’auricolare e gli sorrido appena.
- I’m too young to worry.
Lui mi sorride di rimando, e di nuovo tutto questo buio sembra schiarirsi un po’, spostarsi di lato per far posto alla luce del suo sorriso.
- L’hai capito finalmente! Seize the day.
 
 
Buffo come alcune sere il cielo sembri prenderti in giro.
Tu te ne stai lì, seduta ferma immobile sul tetto di casa come un uccello troppo cresciuto che non sa bene dove andare e lui ritarda.
Da quando ho parlato con Jimmy almeno una volta a settimana salgo quassù a vedere il tramonto, oppure mi sveglio presto e mi godo l’alba inzuppando i biscotti nel latte.
Il cielo mi parla, sembra comprendermi, con le sue sfumature sempre diverse e sempre bellissime.
È meraviglioso, proprio come mi aveva preannunciato Jimmy.
E mi conforta sapere che lui c’è e che, giorno dopo giorno, lontanissimo e immenso, veglia su di noi.
Inoltre, dopo la chiacchierata notturna con Jimmy, ho scoperto che addirittura l’esistenza umana non è così male se la si prende come viene, senza alte aspettative o poche speranze.
Bisogna solo prendere in mano i propri progetti e i propri sogni e lottare per realizzarli, se ci si crede davvero, nulla di più.
Vivere il momento per quello che è, come se fosse l’ultimo, urlare a pieni polmoni, divertirsi fino a farsi male, ballare e pogare come fuochi d’artificio fuori controllo e vivere.
Solo vivere.






















------------------------------------
L'ho messa nella sezione dei Sevenfold perché c'è Jimmy, ma so che è una roba moooolto strana e anche un po' assurda LOL
Spero vi piaccia, l'ho scritta per una persona a cui tengo sperando che siano le parole anche solo lontanamente giuste per aiutarla a superare un periodo un po' difficile.

Echelon_Sun

 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: Birra fredda