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Autore: Venice C Hunt    12/04/2014    1 recensioni
Lo sentì gemere, e Gabriel decise che lo avrebbe portato al culmine del piacere. Se gli avesse dato il suo consenso, Gabriel lo avrebbe trascinato nelle sue stanze e lo avrebbe spogliato spargendo le proprie impronte su quel corpo magnifico. Lo avrebbe baciato ovunque e lo avrebbe reso suo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Cuore contro cuore
 
 

 
 

 
 Bastò quel sussurro esitante e Gabriel agì. Lo spinse contro il  muro, lo intrappolò con le braccia e con il corpo muscoloso. Avvicinò il volto così tanto da sentire il respiro affannato del ragazzo sul mento. Gli vennero i brividi; brividi di eccitazione. «Dillo di nuovo» lo stuzzicò, lo sguardo accattivante e il sorriso malizioso sulle labbra. Amava renderlo nervoso. Era un divertimento a cui non poteva rinunciare, perché Caden era terribilmente carino quando era messo alle strette.
   I suoi capelli corvini scarmigliati in onde confuse, i suoi occhi di un micidiale azzurro brillante, ed i suoi dannatissimi tratti spigolosi. Gabriel ne rimaneva incantato ogni volta. Avrebbe potuto fissare quel ragazzino per ore, per mesi, anni! La sua bellezza era così innocente, un piccolo angelo sperso nel mondo degli umani; la sua figura minuta, le sue spalle piccole e le sue mani tenere e morbide. E la sua bocca. Ogni volta ci cascava; ogni volta il suo sguardo vi ricadeva sopra quasi vittima di un sortilegio troppo potente. Carnose, rosee, disegnate in maniera così perfetta e affascinante che nemmeno il più abile pittore avrebbe mai potuto riprodurla. Aveva un disperato bisogno di sentirla sulla propria. Il solo pensiero lo faceva morire e rinascere in un battito di ciglia. Nonostante qualunque persona vedendoli avrebbe potuto dire il contrario, era Gabriel quello ad essere catturato. 
  Trovava ancora assurdo credere che quel ragazzino nerd, con la maglietta di Iron Man e con il naso sempre immerso in quei giornalini a fumetti, avesse in mano il suo cuore. E il bello - o il brutto? - era che non se rendeva nemmeno conto. Caden non poteva proprio immaginare l’effetto disarmante che aveva su di lui. Poteva farlo precipitare in un pozzo nero o farlo arrivare a toccare le stelle. Poteva decidere il suo umore. Poteva condizionarlo. Diamine! Gabriel ne era soggiogato. Aveva perfino violato la sua regola “no-biblioteche” per poter divenire più raffinato, più gentile, più intelligente. Per essere alla sua altezza. 
  Era cambiato. Caden lo aveva reso diverso, con solo pochi sorrisi, occhiate sfuggenti e frasi incoraggianti; Gabriel aveva cancellato i suoi comportamenti da donnaiolo con ogni ragazzo e ragazza. Non gli importava più di nessuno. Adesso c’era solo Caden. Gli occhi di Caden. La bocca di Caden. Le guance arrossite di Caden. Il profumo di fresco di Caden. Lui valeva più di chiunque altro. E non si sarebbe più rovinato, se quel ragazzino avesse continuato a stargli accanto per tutta la vita.
  Dio, quanto lo desiderava. 
  «I-io …» balbettò la sua amata preda, cercando di evadere con gli occhi dallo sguardo intenso di Gabriel. Aveva voglia di ridacchiare per una tale dolcezza, ma si trattenne con forza.
  Gabriel si allontanò di poco con la testa, spostando le labbra vicino l’orecchio del quindicenne. «Sto aspettando, Cade» bisbigliò con un tono di voce ammaliante. In genere, nessuno resisteva quando lo usava. 
  Caden deglutì. «Mi piaci» affermò con un inaspettato coraggio. «Mi piaci molto. Così tanto che mi tremano le gambe». 
  Gabriel sbarrò gli occhi, stupito. Le sue parole furono la miccia per far esplodere il suo cuore. Il sangue gli affluì al volto, il rumore dei battiti cardiaci quasi poteva sentirli nelle orecchie, e le ginocchia … Oh, Caden. Adesso a me tremano le gambe.
  Recise la vicinanza con un brusco movimento. Indietreggiò, portandosi le mani sulla faccia imbarazzato. Lo aveva davvero ripetuto? Con così tanta intraprendenza? Il suo Caden? Il ragazzo più timido che esistesse sulla faccia della Terra?
  Se qualcuno glielo avesse raccontato, non ci avrebbe mai creduto. Era per questo che ne era sconvolto. Percepiva quelle fottute farfalle girovagare nello stomaco, svolazzando, ed alla fine era lui a sentirsi un quindicenne. O meglio, una quindicenne.
«Gabriel …?» mormorò Caden, guardandolo con aria interrogativa. «Va … va tutto bene?».
  Allargò le dita sul volto, spaziando due piccole fessure per gli occhi. Annuì. Caden si grattò la testa, abbassò il mento. «Be’ … ehm, allora, io vado».
  No, okay, era il suo solito ragazzino timido. Gabriel si tolse le mani, lo afferrò per entrambe le braccia e lo spinse nuovamente contro il muro, ma stavolta non ci andò leggero. Lo baciò. Affondò le sue labbra in quelle di Caden, quasi forzandolo a ricambiare. Ma Caden non provò a spingerlo via, e questo fece sorridere mentalmente Gabriel prendendo in considerazione il gesto non compiuto come un via libera. Gli toccò i fianchi, mentre premeva le proprie gambe contro quelle del ragazzino, e gli infilò le mani sotto la maglietta assaporando il tocco con quella pelle liscia. Bruciava. Gabriel stava bruciando, aveva dentro di sé una ragnatela fitta di lava. E voleva essere incenerito. Voleva distruggersi per quelle emozioni. 
  Fermò il bacio bollente, seppur impacciato da parte di Caden, e spostò la bocca lungo il suo collo sottile. Lo sentì gemere, e Gabriel decise che lo avrebbe portato al culmine del piacere. Se gli avesse dato il suo consenso, Gabriel lo avrebbe trascinato nelle sue stanze, lo avrebbe spogliato spargendo le proprie impronte su quel corpo magnifico. Lo avrebbe baciato ovunque e lo avrebbe reso suo. Solo le lenzuola di seta sarebbero state le testimoni dirette di quell’amore che scottava e per cui valeva la pena scottarsi. 



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Angolo autrice.

Hi! :)

Altra OS no sense... boh, spero che vi piaccia.

Se avete qualche suggerimento sulla scrittura, dite pure. Consigli sempre accettati. :)

Bye Bye

Ven






 
  
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