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Autore: Fujikofran    12/04/2014    3 recensioni
Ryo ha litigato per l'ennesima volta con Kaori e nella sua vita si ripresenta Cenerentola. Ma per lei ci sarà una triste sorpresa. Ma sarà poi così triste? Canzone da ascoltare durante la lettura: "So in love" degli OMD
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Ryo Saeba dormiva beato, senza dar alcun segno di risveglio, travolto dai suoi ritmi di vita sballati, che lo facevano tornare a casa tardi e alzarsi quando era quasi ora di pranzo. Aveva litigato per l’ennesima volta con Kaori e non si parlavano da due giorni. Il loro era come un copione destinato a ripetersi: lavoro, vita casalinga e continue discussioni che celavano un sentimento che faticava a palesarsi e che era causa di continui fraintendimenti. E quella mattina Kaori era uscita presto, come sempre, per andare a controllare la bacheca della stazione di Shinjuku, con la speranza di trovare nuovi clienti (anzi, nuove, perché Ryo non voleva uomini tra i piedi), mentre lui se ne stava a poltrire, dopo l’ennesima notte fuori casa per le vie di Kabukicho. Una situazione insostenibile, ancora una volta, e Kaori usciva spesso indossando occhiali da sole, anche quando quest’ultimo non c’era; ma poco le importava, perché non aveva il coraggio di farsi vedere dai passanti col volto sempre pieno di lacrime. Preferiva che qualcuno la guardasse pensando: “Ma dove sta vedendo il sole, ‘sta tipa?” Meglio passare per stravagante che per triste, in mezzo alla folla informe di persone che camminavano senza esprimere alcuna emozione per le vie congestionate di Tokyo.  Ma non ce la faceva a ignorare Ryo, lo amava troppo, così, per stare con lui, ricorse al suo alter ego, Cenerentola, ossia Kaori stessa vestita di tutto punto, colei che era già uscita con lo sweeper altre volte, senza essere mai riconosciuta da lui. Forse. Poco le importava, Ryo non avrebbe di sicuro disdegnato un’uscita serale con Cenerentola, la ragazza di buona famiglia scappata di casa per vedere il mondo reale, come lei stessa aveva detto la prima volta che era insieme allo sweeper. Così decise di chiamarlo e, non appena la voce di lui passò dall’essere assonnata a ringalluzzita, sapeva che anche quella sarebbe stata un’ottima serata. Dopo la prima volta che erano usciti insieme, c’era stato qualche bacio, ma nulla più. Eppure tutto questo faceva star bene Kaori -sebbene fosse al contempo triste, perché lui baciava Cenerentola e non lei- e addolcire Ryo, che mostrava una dolcezza inaspettata nei confronti della sua socia/Cenerentola.
Si diedero appuntamento davanti al solito locale di Roppongi, per bere qualcosa insieme. Erano le sette di sera a non avevano ancora voglia di cenare. L’aria era mite e si stava bene seduti all’aperto, così un cocktail contribuì a rendere bella l’atmosfera intorno a Ryo e Kaori/Cenerentola.

-Insomma, come vanno gli studi, Ceny?- domandò Ryo, sorseggiando il suo cocktail.

-Ahahhaha, mi fai ridere quando mi chiami Ceny…è come se volessi provocarmi per sapere il mio vero nome…tanto non lo conoscerai mai! Gli studi vanno bene, comunque-

-E a me che importa del tuo vero nome? Tanto sarai sempre la mia Cenerentola…mi sei mancata sai? Ogni tanto ci vuole un po’ di luce in una vita buia. Sai che faccio un lavoro difficile e che ogni tanto ho bisogno di staccare col cervello. La sera esco quasi sempre, in giro per locali, alzando un po’ il gomito e uccidendomi di risate, eppure non mi sento felice lo stesso-

-E chi di noi lo è? Vedi me, che devo uscire col contagocce. Fortuna che i miei genitori ogni tanto mi permettono di venire qui…dopo quella volta che sono scappata di casa mi hanno punita, lo sai. Poi si sono calmati e siamo riusciti a venire a compromessi. La felicità è una chimera, a quanto pare-

Poi Ryo si avvicinò alla ragazza e le diede un bacio su una guancia, prendendole una mano. Mentre gliela teneva le diceva che aveva bisogno di vivere una vita diversa e che il suo lavoro non glielo permetteva.

-Per non parlare della mia socia…di una pesantezza unica!-

-Perché? –

-Perché si lamenta sempre, non fa altro che farmi prediche, disturbarmi quando corteggio una ragazza e bacchettarmi sul lavoro. Insomma, una seccatura tremenda, cara Ceny!-

-E allora perché non la lasci perdere? Smettete di lavorare insieme, male che vada potrebbe rimanere un rapporto formale, tra voi due-

-Non è possibile, perché…come ti posso dire…mi è indispensabile sia nel lavoro sia nella vita, perché è comunque una brava persona, specie quando cucina per me! Eh eh-

-Ah, ma la tratti solo perché cucina?-

-Ma sto scherzando! Le voglio molto bene, non la considero solo una cuoca. Ma ora non parliamo di lei, siamo io e te, tu ed io e non deve esistere altro. Gustiamoci questo momento insieme…cosa vorresti fare ora?-

-Andiamo al cinema? Non ci siamo mai andati, insieme-
Così i due si recarono nel cinema più vicino e, mentre guardavano il film, stavano abbracciati.

“Ryo sta abbracciando Cenerentola e non Kaori, però…come è bello sentire il suo calore".

Poco dopo Ryo, con lo sguardo rivolto verso lo schermo, baciò Cenerentola sulle labbra e l’avvicinò ancora di più a sé.

“Vorrei che questo momento non finisse più” pensò lei.

Quando il film finì, i due erano indecisi su dove andare.

-Senti, perché non andiamo a fare una passeggiata in un luogo tranquillo? Magari in un parco- domandò lui.

-Beh…ok!-

Cenerentola sperava che lui volesse finalmente portarla in un albergo, per consumare una notte d’amore e invece no, nemmeno questa volta accadde quello che lui voleva fare la prima sera in cui erano usciti insieme.
Seduti su una panchina del parco, Cenerentola chiese a Ryo perché si stesse di colpo mostrando freddo con lei.

-Sai, mentre guardavamo il film ci ho riflettuto e sono giunto a una conclusione: tu e io non dobbiamo più vederci-

-Ma…ma… come Ryo, perché?-

-Perché non voglio prenderti in giro né illuderti. Vedi, noi due non possiamo stare insieme, non solo perché tu vivi in un’altra città, quello sarebbe il minimo, ma perché amo un’altra persona e sto pensando di dirglielo, soprattutto perché sono due giorni che non mi parla, per via dell’ennesimo litigio. Hai presente la mia socia? Ecco, è lei la persona che amo, senza la quale la mia vita non avrebbe senso, ormai. Da quando l’ho vista la prima volta non ho capito nulla, come un ragazzino alla sua prima cotta. Lei era davvero una ragazzina, io un giovane uomo e, quando il suo fratellastro, morente, me l’aveva affidata, io dovevo proteggerla, non innamorarmene. Lei aveva fatto un incantesimo su di me, rubandomi il cuore e anche la mia anima. Tu mi vedi parlare, ma è lei che me lo fa fare; tu mi vedi ridere ed è lei che me lo fa fare; io respiro perché me lo permette lei; mi muovo, perché è lei che mi guida, in ogni cosa-

-Ma allora, Ryo…-

-Mi dispiace, Cenerentola. Questo sarà il nostro ultimo incontro, perché da domani non esisterà più nessun’altra donna per me, nemmeno tu. La donna che voglio si chiama Kaori, né Cenerentola né in nessun altro modo. Ora devo andare via, farò un giro per cercare di rilassarmi un po’ e poi, una volta a casa, troverò lei, che tornerà a essere serena, perché mi perdonerà, nel momento in cui le dirò che la amo, una volta per tutte. Ovviamente se mi perdonerà, lo spero. Addio, Cenerentola-

-E lei ti perdonerà, puoi starne certo- disse Cenerentola in lacrime.

Quelle lacrime non erano di dolore, ma di gioia.
 
    (c) Fujikofran
https://www.youtube.com/watch?v=mD8TApX3btM
   
 
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