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Autore: Hyarsav    13/04/2014    0 recensioni
Si? Devo dirvi come va la mia vita?
Bene io sono Roxas Lost , sono una ragazza stronza ed acida , i capelli corti tinti di nero , gli occhi di un verde spento. Genitori? Naaah non ne voglio sentir parlare! Mia madre una prostituta drogata e mio padre non è da meno , sono stata picchiata da loro fin da quando ero una bambina , ora grazie ad una borsa di studio mi ritrovo ad andare ad un college , questo è il terzo anno che ci vado...divertente...
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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14°  Alive

Amore mio...non immaginavo nemmeno di poter essere amata né tanto meno di appartenere a qualcuno , era da tempo che sarei voluta morire... ma lì , con lui che mi stringeva fra le braccia , lui che non dovevo lasciare , lui che mi amava... 

Lui.  Mi.  Ama.

Lui...mi ama?

Sentii le sue labbra sulle mie , l'ossigeno che andava nei polmoni , aprii gli occhi e sputai l'acqua , così tanta da poter creare un laghetto a terra.
<< Roxas...oddio...non farlo mai più... >> era spaventato ed arrabbiato ed io ero...nuda , zuppa d'acqua ed appiccicata al suo petto che mi confortava.
<< Io... >>
<< Tu sei mia , non ti azzardare mai più a tentare il suicidio! Mai Roxas!! >> mi strinse di più come se fossi una spugna , come se potesse uscire altra acqua.

La mia nudità stranamente non mi preoccupava , mi preoccupavano più le sue parole , che mi trafiggevano come spilli , persone che mi erano state vicine in questi anni non erano mai riuscite a farmi sentire così viva , perché forse anch'io posso avere un po di speranza , perché forse anch'io posso ricominciare , forse anch'io potevo essere viva...anch'io potevo sorridere.

<< Ora andiamo , devi metterti qualcosa...ho dei vestiti di mia cugina , a quei tempi era magra quanto te >>  si alzò e prese un'enorme asciugamano , mi coprì e mi prese in braccio come per non farmi sentire a disagio ma ormai sapeva che anche da vestita , dietro quella spavalderia che mi creavo per difesa , mi sentivo comunque a disagio , perché sapevo di essere troppo magra , troppo strana , con i capelli troppo corti per piacere ad un ragazzo.

Semplicemente troppo errata.

Un prototipo non funzionante , di scarto,  per troppi. Per molti. Per tutti.

Lo sapevo ma ogni volta che ci pensavo mi nascondevo in me stessa , alzavo gli occhi al cielo per non piangere , le lacrime si nascondevano come facevo io con il mio cuore che nessuno avrebbe voluto.

Ma lui? Perché era tanto diverso? Tanto pazzo da desiderarmi?

Tanto incosciente da riuscire a volermi , lui riusciva a guardarmi senza disprezzo o pena , consapevole di cosa si prova ad essere frammentata sulla pelle e dentro , le ferite fuori ormai erano cicatrici ma rimanevano collegate a ricordi che mi tagliavano come foto passate velocemente sulla pelle , un ricordo per ogni cicatrice , un album per la mia vita , un album impossibile da bruciare perché le ferite ci creano , ci distruggono ma ci fanno diventare adulti , a volte prima del previsto , a volte moriamo ancora prima di crearci. Forse siamo già morti prima di nascere , non ho mai creduto nel destino ma per me non c'è mai stata una svolta , non c'é mai stato un inizio , e la fine non potrò mai averla , solo perché sono io , solo perché magari devo scontare per il male che le persone che mi hanno dato vita hanno fatto ad altri , perché sono un agnello sacrificale.

Ma lo sono davvero?

Ma...questo ragazzo...questo che mi stringe al petto potrebbe mai salvarmi da un destino così crudele?
Una persona così semplice , una sola persona potrebbe salvarmi e farmi iniziare?
Mi posò sul letto e mi coprì in modo da non farmi prendere freddo , si alzò ed uscì dalla stanza lasciando la porta aperta , sarebbe ritornato.

Dopo un paio di minuti tornò con un'asciugamano in più , dell'intimo ed un vestito verde scuro in velluto , con le maniche lunghe , arrivavano poco più sopra del polso poi del merletto nero arrivava fino a sopra la mano , arrivava alle ginocchia , aveva una scollatura limitata , adatta a me che non avevo nulla da mettere in mostra , aveva in mano delle scarpe basse ,delle calze nere piuttosto pesanti , le mise sulla poltrona.

Si avvicinò a me e mi abbassò l'asciugamano dalla testa.

<< Inizio ad asciugarti , sennò muori di freddo >> non mi guardava con malizia , non mi guardava come gli altri , non sapevo descrivere quello sguardo , ma mi riempiva così tanto da farmi desiderare di rimanere lì.

Iniziò a frizionare i capelli che in poco tempo smisero di gocciolare , mi asciugò il corpo come se fossi una reliquia , come una bambina che non sa muoversi , entro un'ora e mezza ero lì davanti lo specchio che non mi riconoscevo , non mi ero mai vestita con dei vestiti tanto femminili , ero nuova ma ero io.

Mi stavano a pennello , il vestito un po' largo ma era normale per il mio corpo.

Lui era dietro me e sorrideva , si appoggiò a me e mi strinse per i fianchi attirandomi a se , mi diede un bacio sulla guancia.
<< Non disprezzarti per ciò che sei , non disprezzarti per come sei , sei bellissima , e non preoccuparti di quello che gli altri pensano perché solo io posso pensare questo , solo io posso dirtelo perché sennò li ucciderei uno ad uno , perché solo io posso guardarti così , perché appartieni a me ,  perché ti guardo con gli occhi del cuore...e ti voglio solo mia...e devi rimanere con me ad ogni costo. >>



Nessuno si salva da solo ma io più lo guardavo e più mi salvavo.

Mi rendevo conto della paura di perderlo in quel momento , del fatto che io lo volessi vicino.

Grazie a lui stavo oscillando fra due mondi il "DEVO FARCELA" ed il "STO CADENDO A PEZZI"

Cercava di togliermi quella sensazione di non essere mai abbastanza , quel sentimento che mi corrodeva.

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