Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: katvil    14/04/2014    3 recensioni
"Io ti amo, ma non posso continuare così. Se rimani questa volta, non dico che debba essere per sempre, ma ti voglio qui domani al mio risveglio. Ho bisogno di averti accanto, di viverti giorno dopo giorno, di sapere che sei mia e di nessun altro. Ho bisogno di respirare l’aria che respiri ogni giorno, non solo per una notte perché adesso non mi basta più. In verità non mi è mai bastato, ma mi sono sempre detto che era meglio averti per metà piuttosto che non averti per niente. Adesso basta: devi prendere una decisione. O stai con me o esci da quella porta per non tornare più perché mi sono fatto già troppo male con questa storia e adesso non ho più la forza di continuare così.".
Nik, Laura, il loro amore tormentato e la musica dei Jumpin' Frog. Cosa ne uscirà?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Lo sò che il mio amore è una patologia'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Let me wake up in your arms
Hear you say it's not alright
Let me be so dead and gone
So far away from life
Close my eyes
Hold me tight
And bury me deep inside your heart[1]
 
Sento un rumore lontano, come se fosse avvolto da un’altra dimensione. Provo ad aprire gli occhi e mi rendo conto che è il telefono. Cerco di alzarmi da letto senza rovinare clamorosamente a terra e rispondo.
"Pronto?"
"AMOOOO!!!!! Dove cavolo sei???? Scendi che ti sto aspettando da un'ora!!!"
Ancora mezza stordita rimango imbambolata con la cornetta attaccata all’orecchio: che ci fa Sara qua?
Poi un lampo mi attraversa la mente: aspetta... ma oggi che giorno è? OH CAZZO!!! Oggi è il grande giorno!!!
"Sara, arrivo subitissimo!!!"
Il tempo d'infilarmi un paio di pantaloni e una maglietta e sono già sulla Smart della mia amica.
E’ un mese che non ci vediamo, dal giorno della nostra chiacchierata dopo l’incidente di Nik e Frank. Un mese in cui sono stata da sola cercando di fare chiarezza nella mia testa. Ho pensato a Nicola, a me, al fatto che oggi lo rivedrò: non so se farò la cosa giusta, ma finalmente ho deciso da che parte andare.
Non posso ancora credere che oggi i miei ranocchietti suoneranno all’Arezzo Wave. Ricordo quando Sara me l’ha detto: sono quasi impazzita! I ragazzi mi sono rimasti nel cuore, soprattutto Nik. Ricordo quando lui e Frank fantasticavano sul giorno in cui avrebbero spiccato il volo e adesso sono pronti per spiegare le ali. Non potevo mancare ad un evento così importante.
"Dai che andiamo, vorrai mica sentire le urla di Tommy?"
"No No! Sia mai!!! Anche se credo proprio che oggi avrà altro a cui pensare, non si accorgerà neanche di noi."
"Lui forse no, ma Fra mi uccide se non l'aiuto a sistemare il banchetto del merchandising!”
Saliamo in macchina e Sara mette in moto mentre iniziamo a chiacchierare.
“Come sta Fra? La pancia cresce?”
“Direi che sta benissimo! E’ felice: lei e Frank saranno dei genitori splendidi. Soprattutto è felice per come stanno andando le cose ai ragazzi.”
“I ragazzi come stanno? Tommy immagino sarà fuori di testa.”
“Tommy in questo mese è stato esasperante! Lui e la sua mania di perfezionismo… Ha praticamente rinchiuso i ragazzi nel garage: ci credi che ho visto pochissimo persino Giovanni? Praticamente arrivava a casa che già dormivo e al mattino avevamo giusto il tempo di fare colazione insieme che era già da Tommy. Quel rompiscatole mi ha fatto rifare non so quante volte la grafica delle magliette. Però alla fine ci sono riuscita e sono venute splendide. Stamattina è venuto a prendere Gio all’alba e non si teneva: sembrava tarantolato.”
“Per lui questa è davvero l’occasione della vita. Ha lasciato il bar per seguire i suoi sogni ed è ora che inizi a raccogliere i frutti di quello che ha seminato in questi mesi. Tu e Gio? Come va la convivenza?”
“Non ci vediamo mai perciò va benissimo! Ahahahhahah! A parte gli scherzi, direi che va tutto alla grande. E’ cambiato molto in questi mesi: finalmente sembra aver messo la testa a posto.”
Mentre racconta di lei e Gio ha gli occhi luminosi e un sorriso stampato in faccia: è bello vederla così, se lo merita proprio.
“Frank tutto a posto? Si è ripreso bene dopo l’incidente?”
“Si si, sta benissimo. Poi col fatto che sta per diventare papà è davvero al settimo cielo. Sai che lui e Fra hanno deciso di sposarsi? Passata questa cosa del concerto inizieranno ad organizzare il matrimonio in modo da celebrarlo prima che la pancia diventi troppo grossa.”
“Ma dai che bello! Sono davvero felice per loro.”
Lo sguardo si perde fuori dal finestrino e tiro un sospiro come se solo pronunciare quel nome mi costasse una fatica immane, come se dovessi sollevare un sacco pieno di rimpianti, di occasioni sprecate.
“E Nik? Come sta?”
“Nik è fuori come un balcone, ma sta bene.”
“Mi fa piacere. Non vedo l’ora di rivederli tutti.”
“Sai che ci saranno anche Adres e Rosy al concerto? Ormai quei due sono diventati parte della nostra tribù.”
“Ah… bene…”
L’idea di rivedere Andres e magari passarci insieme gran parte della giornata non mi esalta molto a dirla tutta: è vero che oramai mi sono lasciata alle spalle la storia con lui, ma vederlo mi fa sempre un effetto strano.
Nella macchina scende il silenzio: guardo fuori dal finestrino gli alberi, i cartelli rincorrersi veloci come i pensieri che si accavallano nella mia mente.
 
***
 
Mi tremano le gambe, il cuore è impazzito, lo stomaco è attorcigliato. Sbircio da dietro la tenda che ci separa dal palco: ammazza quanta gente!!
“Tommy sei sicuro che riusciremo a suonare? Ho una paura fottuta!”
“Calmati Nik. Prendi un bel respiro e smetti di guardare il pubblico. Certo che ce la faremo! Chi siamo noi?”
“I Jumpin’ Frog…”
“Come? Non ho sentito bene. Chi siamo noi?”
“I JUMPIN’ FROOOOG!”
“Ecco, i JUMPIN’ FROG! Allora metti via quell’espressione da pesce lesso, sfodera il tuo sorriso migliore e andiamo che questa volta SPACCHIAMO TUTTO!”
Tommy riesce sempre a trovare le parole giuste per caricarci, nonostante i suoi occhi tradiscano una certa ansia. Dice a me di smettere di guardare il pubblico quando invece è lui il primo che continua ad avvicinarsi a quella maledetta tenda. Gio si nasconde dietro i suoi inseparabili occhiali da sole che per una volta non gli servono solo per fare il figo, ma anche per nascondere l’emozione. Jack sta tamburellando con le bacchette sul bidone di plastica blu dell’immondizia mentre Frank finge di aiutare Fra a sistemare il banchetto del merchandising quando invece continua a guardare l’ora fumando una sigaretta dietro l’altra. Siamo frenetici e la tensione è talmente alta che l’aria si potrebbe quasi tagliare con un coltello: finalmente è arrivato il grande giorno, quello che stiamo preparando da un mese. Quasi non ci credo: ne sono successe di cose! Prima Tommy che lascia il bar, poi l’incidente, la gravidanza di Fra… è stato un mese intenso che ha segnato le nostre vite.
Controllo la scaletta: quelli che stanno suonando sono il gruppo prima di noi. Ad ogni brano che eseguono sento il cuore accelerare e lo stomaco attorcigliarsi. Frank mi raggiunge e allora noto che è arrivata anche Sara al banchetto con Francesca e non è sola. Chiudo gli occhi e scuoto la testa: in questo momento Laura dev’essere l’ultimo dei miei pensieri, devo concentrarmi sul concerto. Prendo un respiro profondo poi riapro gli occhi: mannaggia quanto è bella però. Pensavo che non vederla potesse aver cambiato qualcosa, ma il mio cuore non è dello stesso avviso.
Ci avvertono che il palco è pronto: è ora di salire. Tutti in cerchio abbracciati, “MERDA MERDA MERDA!” e via, si va a suonare!
 
"Ragazzi, è fatta!!! Avete visto quanta gente?? Certo, non erano lì per noi, non tutti almeno, ma siamo riusciti a coinvolgerli bene! Siete stati favolosi! Grazie!"
Siamo appena scesi dal palco, l'adrenalina è ancora in corso. E' stato davvero grandioso: non siamo abituati a certi numeri, al solito suoniamo in piccoli club. Subito eravamo al quanto imbarazzati, si sentiva la tensione tra di noi, ma quando Tommy è salito sul palco gridando "AREZZOOOOOO! NOI SIAMO I JUMPIN' FROG, SIETE PRONTI PER UN PO' DI ROCK'N'ROLL?" e il pubblico ha risposto con un boato tutto è sparito. Jack ha picchiato sulle pelli come non aveva mai fatto. Gio e Frank hanno tirato fuori dalle chitarre tutta la rabbia che potevano disegnando il tappeto di note sulle quali Tommy ha steso la miglior voce che aveva. Io, dal canto mio, ho cercato di fare del mio meglio. E nonostante mi sia partita una corda del basso, nonostante l'amplificatore fumante, abbiamo spaccato!
"Ragazzi, siete stati grandiosi!!"
Fra abbraccia Frank e gli schiocca un bacio sulle labbra: è entusiasta. E' tutto merito suo se siamo arrivati fin qua, è stata fantastica e non finiremo mai di ringraziarla. Andres e Rosy non fanno altro che congratularsi con noi. Arriva anche Sara, che salta al collo a Gio e inizia a riempirci di complimenti.
“Ragazzi… i cd sono andati a ruba!!! Li abbiamo venduti tutti!! Siete stati davvero fantastici!” L’entusiasmo di Sara contagia tutti, persino i tecnici che stanno cercando di smontare il palco e prepararlo per l’esibizione successiva. In un angolo, un po' in disparte rispetto a tutti noi, c'è Lei. La guardo e con la mano le faccio cenno di avvicinarsi a noi. Lei sorride imbarazzata poi scuote la testa: esce e se ne va. Non mi stupisce: penso si senta un pesce fuor d’acqua con noi e soprattutto penso voglia evitare di trovarsi faccia a faccia con Frank.
Tommy è euforico: sul suo viso ha stampato il migliore dei sorrisi e i suoi occhi sono lucidi. Non so se da oggi cambierà davvero tutto per i Jumpin’ Frog però sentire e vedere il pubblico così entusiasta ci ha davvero caricati e per il nostro leader è la realizzazione del suo sogno. Peccato che per festeggiare si sia scolato una bottiglia di Jack Daniel’s e dopo un po’ decida di partire con uno dei suoi soliti deliri alcolici…
Vedo Gio guardarsi intorno poi prendere Fra da una parte e Sara dall’altra.
“Ehm… ragazze… andiamo a smontare il banchetto e sistemare la roba.”
Jack getta a terra la sigaretta e fugge con la scusa di dover caricare la batteria sul furgone.
Persino Andres e Rosy iniziano a guardarsi intorno in cerca di un appiglio per poter evitare di dover assistere allo show del cantante, ma gli va male: Tommy si mette tra loro avvolgendo con le braccia i loro fianchi e obbligandoli a restare con lui.
Io cerco di defilarmi prima di fare la loro fine.
"Vado ad ascoltare un po' di musica. Frank, vieni con me?"
Il chitarrista non se lo fa ripetere due volte e mi risponde deciso.
“Certo che vengo!!!"
Francesco va a dare un bacio alla sua donna poi tutti fuggiamo lasciando i due poveretti in balia di Tommaso e dei suoi deliri.
 
Sto ascoltando non so quale gruppo, so solo che il cantante mi sta perforando i timpani con urla lancinanti. Mi guardo intorno per cercare Frank che è andato a prendere una birra più di mezz'ora fa e non è ancora tornato: è andato direttamente a raccogliere il luppolo? La gola inizia a diventarmi davvero secca…
Ad un tratto mi sento tirare per la maglietta. Due mani mi chiudono gli occhi prima che abbia il tempo di voltarmi e mi prendono da dietro per trascinarmi lontano dalla folla. Riconosco quelle mani. Riconosco quel profumo. Mi ritrovo sdraiato a terra con Laura che mi bacia mentre tenta di slacciarmi la cinta dei pantaloni. Realizzo quanto mi mancasse il suo sapore, la sensazione che solo lei sa darmi. Decido d'ignorare completamente quella parte di me che mi sta dicendo di rialzarmi e andarmene: ormai non posso più fare a meno di assecondarla. Com’era quella frase? Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce. Mannaggia a lui che si mette sempre in mezzo…
Il suo profumo mi invade le narici mentre il suo sapore si spande nella mia bocca. In quel momento sento come se il mondo intorno a noi fosse sparito: non m’importa di Frank che potrebbe tornare da un momento all’altro, della gente che potrebbe passare di lì. Non m’importa di niente.
Chiudo gli occhi e la stringo. Le mie mani s’intrufolano sotto la sua maglietta cercando quella pelle che gli è mancata così tanto. Metto la faccia nell’incavo del suo collo baciandola, respirandola, vivendola. Mentre le sue mani affondano tra i miei capelli, sento il suo respiro, il battito del suo cuore accelerare sempre più finchè non la vedo chiudere gli occhi e lasciarsi completamente cadere tra le mie braccia. La stringo a me con tutta la forza che ho e restiamo lì, i nostri corpi abbracciati come a non volerci lasciare più.
 
Mi volto verso di lei e avvicino la bocca al suo orecchio.
"Ti amo."
Glielo dico sussurrando, quasi come se avessi paura di una sua reazione. Poi torniamo a scrutare il cielo. Sarà da più di mezz'ora che siamo qui, sdraiati su un prato a guardare le nuvole rincorrersi. Solo le note che arrivano da lontano rompono il silenzio. Poi mi alzo e mi metto a sedere. Lo sguardo si perde altrove mentre nella mente si accavallano immagini che vorrei cacciare. Sento salire un groppo in gola mentre una domanda mi attanaglia la mente, ma ho paura di farla, ho paura della risposta che potrei ricevere così la caccio in fondo ai pensieri e cerco di concentrarmi su altro.
"Dovrei tornare dagli altri, Frank sarà preoccupato..."
Laura volge appena lo sguardo verso di me con un sorriso poi torna a fissare le nuvole. Prendo un respiro profondo e mi volto verso di lei.
"E adesso?"
"Adesso cosa?"
Si alza anche lei per guardarmi dritto negli occhi.
"Adesso che succede? Succede che sparisci tra la folla del concerto o..."
Mi zittisce posando l’indice sulle mie labbra.
"Shhhhh! Non dire niente. Adesso… Adesso non lo so Nik. Non so se e quanto durerà, ma questa volta sono qua per restare. Non voglio più scappare da te, da noi perché starti lontana è stata la prova più difficile che abbia mai dovuto affrontare, perché ho capito che tu sei parte di me. Lo sei sempre stato, ma ero troppo stupida per capirlo. La paura di averti perso per sempre mi ha aperto gli occhi. Nicola, adesso lo so: non posso stare senza di te perché è solo con te che sono completa, che sono veramente io. Il solo pensiero di non svegliarmi con te un altro giorno mi toglie il fiato. Non so se sei disposto a darmi un’altra possibilità: ti ho fatto del male, troppo male e non merito niente da te. Anzi… Credo che al posto tuo mi alzerei e sparirei tra la folla: è quello che mi merito.”
Sento il fiato mancare e per qualche minuto non riesco neanche a parlare. Poi mi volto verso Laura: i suoi occhi sono ancora più intensi del solito. Sono un mare nel quale mi perdo trovandomi ogni volta a sbattere come un naufrago in balia delle onde. Nella mente si accavallano immagini, sensazioni. Tutti questi mesi mi scorrono davanti e, nonostante tutto quello che ho passato per colpa sua, non riesco a non amarla. Ci ho provato, ma ogni volta mi bastava anche solo sentire il suo profumo per mandare tutto a puttane.
La stringo a me così forte che sento il suo cuore battere nel mio petto. Poi mi stacco e la guardo.
“Laura… non sai per quanto tempo ho aspettato queste parole, per quanto tempo ho sperato che tu decidessi di darci una possibilità. L’ho aspettato così tanto che ormai ci avevo rinunciato e invece sei arrivata e per l’ennesima volta hai sconvolto il mio mondo. Mi ero ripromesso di chiudere per sempre la storia con te, di lasciarti andare altrove perché è vero quello che hai detto: mi hai fatto male, troppo male. Mi hai usato, deluso, hai calpestato i miei sentimenti e adesso vieni qua e mi chiedi di lasciarmi tutto alle spalle.”
La guardo e mi si disegna un sorriso amaro sulle labbra.
“Secondo te cosa dovrei fare? Come dovrei risponderti?”
Laura abbassa lo sguardo imbarazzata.
“Non lo so Nik…”
Scuoto la testa, sorrido, prendo un respiro poi porto un dito sotto il suo mento e le alzo il volto puntando gli occhi nei suoi. Avvicino la fronte alla sua senza staccare lo sguardo.
That's the way it's always been, my heart stops beating only for you baby, only for your loving. Ti amo Laura, non ne posso fare a meno. Ci ho provato, Dio solo sa quante volte l’ho fatto, ma non ci riesco, non riesco a staccarmi da te, dall’amore che provo per te. Probabilmente tra due giorni me ne pentirò, ma voglio darti questa possibilità. Voglio sentire cosa si prova a svegliarsi con te, ad addormentarsi con te, a viverti.”
La bacio e per un po’ restiamo in silenzio, sdraiati a scrutare il cielo.
Poi Laura rompe il silenzio.
“Che dici se andiamo dagli altri prima che Frank chiami Chi l'ha visto? dandoti per disperso?”
"Prima dammi un bacio."
Avvicina la bocca al mio orecchio.
"So che ti sarà difficile crederlo, ma ti amo anch’io, non puoi immaginare quanto."
"Lo so Laura, lo so."
Mi bacia, torna a sdraiarsi e chiude gli occhi. Un raggio di sole che filtra attraverso gli alberi si posa sul suo viso rendendolo luminoso e m’incanto a guardarla: è un angelo, il mio angelo.
 
[1] Frase tratta da “Bury me deep inside” degli HIM

 

E allora????? Lo so, lo so... sono pessima.. vi ho fatto aspettare 2 mesi per quetso capitolo, ma la Musa si era persa altrove... Comunque con il MM di Frank e Fra vi avevo fatto vedere che non mi ero scordata di voi.
Veniamo al capitolo: eccoci giunti al finale delle avventure dei Jumpin' Frog. Piaciuto? Alla fine sono stata brava e non ho fatto intervenire tragedie varie :) Non escludo l'arrivo di altri MM sui nostri ranocchietti visto che bene o male vi siete affezionati a loro, ma per ora Jack, Tommy, Gio, Frank e il nostro piccolo cucciolotto Nik se ne vanno in vacanza :)
Grazie a chi mi ha seguita fino a qua e soprattutto a chi ha lasciato un segno commentando e dandomi lo spunto per proseguire.
Ci leggiamo alla prossima!
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: katvil