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Autore: MusicAddicted    14/04/2014    13 recensioni
Non è facile dire di no a Tony Stark, soprattutto se è appena reduce da una missione in cui ha rischiato la vita...
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A dire il vero questa cosa l'ho scritta qualche tempo fa, come regalo a una mia amica... ma ora ho deciso di provare a postarla.
la mia prima Stony.. probabilmente anche l'unica XD

Shawarma

 

'Avete mai provato lo Shawarma? C’è un posto che fa lo Shawarma a due isolati da qui. Non so cosa  sia ma voglio provarlo!’

Queste parole risuonavano nella testa di Steve, suscitandogli anche più di un sorriso.
Del resto, quale altra persona, miracolosamente ancora viva dopo una missione suicida verso un pianeta sconosciuto, atta al salvataggio dell’intera umanità – e ovviamente portata a termine con successo- , appena ripreso coscienza dopo uno svenimento dovuto all’asfissia, tanto grave da farne presagire la morte, se ne sarebbe uscita proponendo una cosa del genere?

Ma si stava parlando di Tony Stark e Steve ormai aveva imparato a conoscerlo.
E doveva ammetterlo: quell’uomo così sfrontato e caparbio, infantile nelle cose futili, ma estremamente maturo in quelle importanti, gli ricordava tanto il buon vecchio Howard.

Come si dice? Tale padre, tale figlio.

Anche se Steve doveva riconoscerlo: Tony esercitava su di lui lo stesso fascino di Howard, se non maggiore.

Nel corso di quei pochi ma intensissimi giorni non erano state rare le volte in cui, provocato in ogni modo possibile da Tony, Steve aveva dovuto esercitare un forte autocontrollo su di sé, per rimanere padrone delle proprie azioni.
A uno spettatore esterno sembrava per non perdere le staffe, ma la vera battaglia che il soldato combatteva era quella contro le proprie pulsazioni sessuali.

Steve fu contento che il tragitto fino al ristorante indicato pareva abbastanza breve, perché tutti quei pensieri lo stavano uccidendo.
Tony Stark era pur sempre fidanzato con una bellissima ragazza. Quindi, nonostante fosse immensamente felice che avesse ripreso i sensi dopo quegli orribili minuti in cui si era temuto il peggio, era come se l’avesse perso per sempre, comunque.
La missione era conclusa. Il che significava che tutti sarebbero tornati alla routine di tutti i giorni.
E nella routine di tutti i giorni di Steve Tony Stark non era previsto.

In qualche modo, l’invito a quel piccolo ristorantino costituiva un po’ un addio.
Sì, il vero addio ci sarebbe stato una volta che Thor avrebbe fatto ritorno con Loki nel loro regno, per assicurarlo alla giustizia della loro gente.
Quello era solo un pre-addio, ma suscitava comunque la stessa malinconia.

La cosa peggiore era che non aveva nemmeno avuto il tempo di cambiarsi.
Non che volesse mettersi più elegante per Tony, certo che no. E’ solo che sarebbe stato più decoroso nei confronti  del locale e di chi li avrebbe ospitati.

Steve tirò un lungo respiro, forse dettato più dalla frustrazione, ed entrò.
Le luci erano soffuse, in sottofondo risuonava, fortunatamente per lui a volume basso, una musica che non si addiceva affatto a un ristorante.
Non era tanto quello a sconcertarlo, quanto il fatto che quel locale sembrasse completamente vuoto.
O quasi completamente.

“Ciao, Mr. Steroidi!” lo salutò allegramente Tony, facendo capolino dal bancone.

Almeno lui il tempo per togliersi l’armatura da super eroe l’aveva avuto e si era infilato in un paio di più comodi, anche se vissuti, jeans grigi, e una T-shirt dello stesso gruppo che dominava l’impianto hi-fi del locale.

“Ma... gli altri? E con altri non intendo solo i nostri compagni di battaglia, ma anche i clienti... e il personale di questo posto!” chiarì il soldato, alquanto confuso.

“I nostri valorosi compagni di battaglia, come hai detto tu... “ incalzò Tony.

“Io non ho detto ‘valorosi’!” lo interruppe il biondo.

“Ma avresti voluto dirlo. Ti conosco, soldatino!” sorrise impertinente l’altro. “Comunque, dicevo.. loro li ho mandati in un altro ristorante, è una fortuna che lo Shawarma spospoli in questo quartiere!” spiega. “Quanto ai clienti e al personale di questo posto... beh, l’ho comprato e li ho cacciati tutti via.”

“Tony! Che cosa orribile!” lo redarguì Steve.

Ecco che Tony Stark che ricominciava a fare il bambino viziato.
Un ricco bambino viziato.

“Mi serviva la giusta privacy!” fece spallucce il moro, come se la cosa fosse di poco conto.

“Non è un buon motivo per togliere il lavoro a una dozzina di persone e lasciarle in mezzo alla strada!” insistette l’altro.

“Ma io l’ho comprato solo per oggi. Domani glielo restituirò come nuovo, anzi, molto probabilmente con qualche miglioria apportata.” rivelò Tony, mentre shakerava un cocktail.

Un ricco bambino viziato, ma incredibilmente altruista e generoso.

“E, sentiamo, a che cosa ti serviva tutta questa privacy? E perché qui ora ci sono solo io?” inarcò un sopracciglio Steve, guardandolo con diffidenza.

“Beh, ho installato un nuovo chip a FerroVecchio e ora sa preparare il miglior Shawarma della città. Spiegò Tony, mentre il suo fidato braccio meccanico eseguiva quanto illustrato. “E quale infame egoista sarei stato ad approfittarmi da solo di una tale esclusiva?”

“Non puoi avermi invitato qui solo per uno stupidissimo panino... o qualsiasi cosa sia questo dannato Shawarma!” sbottò Steve, cominciando a perdere la sua consueta pazienza.

“Sei perspicace, Mr. Muscolo!” ridacchiò il moro, avvicinandosi a lui e versando in due bicchieri il cocktail che aveva appena finito di preparare. “Un drink? Ti ricordo che l’ultimo che l’ha rifiutato ha fatto una fine davvero poco gloriosa!” lo fece ridere e il biondo accettò di buon grado quella gentile e alcolica offerta, mentre l’altro già stava bevendo il suo.

“E’ vero, Steve, c’è un motivo se ora qui ci siamo solo io e te. Niente Avengers. Niente minacce dallo spazio. Niente mondo da salvare. Niente milionario con l’hobby del super eroe. Niente soldato centenario. Niente. Soltanto due uomini liberi di dare sfogo ai loro istinti, sopiti da troppi giorni.” disse Tony, con voce roca e sensuale.

“Ch... che stai dicendo?” sussultò Steve, rischiando di strozzarsi col suo sorso di cocktail.

“Non negarlo. Potrei elencare uno a uno i momenti in cui la tensione sessuale fra noi era altissima. Fin dal primo giorno che ci siamo incontrati. E non credere che non mi sia accorto di quel tuo sorriso quando mi hai visto riprendere i sensi.”

“Ma io.” tentennò Steve, indietreggiando.

“Tu mi vuoi. E’ chiaro e lampante ... come la fisica quantistica!” ridacchiò Tony.
“La fisica quantistica non è mai stata chiara per nessuno!” protestò Steve, trangugiando tutto il suo cocktail, forse per darsi il giusto coraggio.

“Per me sì.” ribadì Tony. “Ciò non toglie che tu mi vuoi, Rogers. Almeno quanto io voglio te. Qui e adesso.”

Nonostante avesse appena bevuto, Steve si sentì la salivazione a zero, mentre fissava quei grandi occhi scuri, così carichi di desiderio, e quella bocca sensuale incurvarsi leggermente agli angoli in un sorrisetto sexy oltre il consentito.

Come poteva resistergli ulteriormente?

“Sai, Tony, quando prima ti preoccupavi che qualcuno avesse tentato di baciarti mentre eri svenuto ... beh, io avrei voluto farlo.” dichiarò fermamente Steve, con la verità che trapelava dai suoi occhi di ghiaccio.

“Allora non dovrai più desiderarlo e basta!” rispose Tony, prima di tirarlo a sé e baciarlo con una dolce irruenza.

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“Si può sapere dove eravate finiti?” li accolse Natasha, vedendoli arrivare al loro tavolo.

“Avremmo voluto fare prima, ma ci hanno fermato .. sapete , l gente per congratularsi, i giornalisti per fare domande...” cercò di trovare una scusa abbastanza valida da giustificare quasi un’ora di ritardo.

“Già, brutta cosa la notorietà. Ma che accidenti dico? Io non potrei vivere senza!” ridacchiò Tony, con nonchalance, prendendo posto vicino a Clint.

“Noi ormai abbiamo ordinato anche per voi.” disse Clint, allungando loro il cesto con gli Shawarma destinati a loro.

“Davvero niente male!” commentò Bruce, ancora intento a divorare il suo.

“Esatto. Quindi vedete di sbrigarvi o mi mangerò anche le vostre razioni!” li mise in guardia Thor, adocchiando il cestino con brama.

“Ma.. Steve, tu non ti siedi con noi?” gli domandò Natasha.

Sedersi in quel momento costituiva per Steve la più insopportabile delle torture. Ma aveva pagato quel prezzo con grande piacere e l’avrebbe rifatto altre  mille volte. Anzi, in cuor suo sapeva già che quella non sarebbe stata l’unica.

“Ehmm.. no, preferisco rimanere in piedi, qua vicino a voi. Sai, la battaglia mi ha un po’ provato.” borbottò, allungandosi quanto bastava per prendere il suo Shawarma.

Va detto, nell’altro ristorante con Tony non c’era stato il tempo di mangiarlo. Avevano preferito... fare altro.

“Oh sì...” gli lanciò un eloquente sguardo di sfida Tony. “E’ stata la battaglia!”

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THE END
 

Spero vi abbia divertito, ma accetto anche insulti XD
   
 
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